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« il: 2009-09-20 12:37:48 »
Vero. Il concetto di “personaggio” in Spione trovo sia qualcosa di veramente incredibile.
Personalmente ritengo che nel gdr classico il PG sia da sempre ciò che conta di più per un giocatore.
Tutti quanti abbiamo avuto il nostro “Pg preferito”, con quella scheda venuta così bene, le sue caratteristiche precise, studiate a lungo per renderlo proprio come lo volevamo, con il suo background unico…
A volte ci si affezionava talmente tanto che quando finiva una campagna non si riusciva ad abbandonarlo, lo si portava con sé, lo si riciclava per un’altra campagna, o magari addirittura in un altro gioco.
E lo si difendeva a spada tratta! Tanto che pur di non vederselo de-protagonistizzare, si giocava solo a colorarlo nascondendosi dietro la parola “interpretazione” per essere certi che nessun master potesse interferire.
Poi il gioco è cambiato. La distribuzione delle autorità è cambiata, i sistemi sono cambiati e anche i PG.
Spione ti chiede di dimenticarti questo concetto di pg e avere fiducia; di abbandonare le paure di de-protagonistizzazione, di lasciare che i protagonisti nascano, crescano e si ritaglino il loro posto nel mondo.
E la cosa più incredibile è che questa cosa, giocando, riesce davvero!
Quando ho giocato by forum, ad esempio, Gretchen e Baum tra i comprimari avevano, rispettivamente, la barista e il figlio di Baum. Tecnicamente erano la stessa cosa: due comprimari, ma è innegabile che col procedere della storia, per come sono andate le cose, il figlio di Baum è lentamente diventato un vero e proprio protagonista, soddisfacendo appieno tutte e tre le caratteristiche del Protagonista, mentre la barista è rimasta una comprimaria.
Poi c’è la trasgressione. Uno strumento incredibile. Vedi i protagonisti svelarsi pian piano, con i loro pregi ed i loro difetti; ti sorprendi, perché non sei tu da solo a crearli; ti ci affezioni e poi, come un fulmine a ciel sereno, scopri qualcosa di orribile. E non qualcosa di generico, ma proprio QUELLA cosa specifica, che ti da la nausea, ti confonde e non sai più se rimanerci affezionato oppure no. E se non la scopri? Se non la scopri lo vedrai lentamente perdere tutto e soffocare nella sua stessa terribile realtà. Un bilanciamento perfetto, che non solo aiuta la narrazione della storia ma permette di restare saldamente ancorati a quel “Freddo”che caratterizza il gioco.
Personalmente Spione mi ha aperto un mondo e più ci rifletto più scopro nuovi spunti di riflessione.