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Post - Jiwa

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Rey ascolta tutto il discorso di Isaac, attento, impassibile come un giocatore di poker.
Ma la reazione di John non potè non strappargli un affettuoso sorriso. Voleva un gran bene a quel gigante buono.
Evidentemente Isaac si riferiva ad una maledizione del Signore, non di un avvelenamento fatto materialmente dagli Utè.

"Isaac, fratello, ti chiedo: Il Signore della Vita, nella sua onnipotenza, non poteva obbligare tutti ad amarlo e onorarlo?".
Era una domanda retorica.
"Certo che poteva. Se non lo ha fatto è perché ci ama... tutti, Uté compresi. E chi ama non obbliga nessuno a ricambiare il suo amore".
E rincara la dose: "Se la vostra comunità fosse stata riflesso di questo Dio d'amore, Jake non l'avrebbe mai lasciata".
Con lo sguardo ancora più piantato nel suo, aggiunge: "Era soprattutto tua responsabilità lavorare per questo. Ma non ti giudico, so che il tuo non è un compito facile. Però hai bruciato vivo un nostro fratello, e sei andato oltre... hai reso la comunità riflesso di un dio sadico e vendicativo".

A questo punto Rey si aspetta di tutto, ma non ha paura. Resta lì a vedere cosa sarebbe successo, sperarando che, almeno in parte, le sue parole abbiano fatto breccia.

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Rey resta ben impressionato da Mary. Ma quando sente la richiesta di Isaac di preparare del cibo, si irrigidisce, pensando alla carne consumata, non molto tempo prima, col popolo delle montagne.
"La ringrazio di cuore sorella Mary", dice accennando un inchino e un sorriso, per nulla di circostanza. "Per me il tè andrà più che bene".

Rivolge uno sguardo a John. Non era il caso di tirare in mezzo l'argomento "cena col nemico", cercava di comunicargli. Rischiava solo di rovinare quella tranquillità, formale o meno che fosse, che si era provvidenzialmente creata.

Si sbottona il cappotto, e se Isaac si siede, lo segue di riflesso, con calma e naturalezza, ma cercando di aggiudicarsi la sedia dalla quale può guardarlo dritto negli occhi.

"Apprezzo la vostra ospitalità Isaac. Ma vi prego, arriviamo al dunque: raccontateci tutto quello che c'è da sapere su questa storia".
Il tono è fermo ma non inquisitorio, anzi.


@Simone
Chi vedo in casa in quel momento, oltre John, Isaac, Mary e il tizio che ha fatto la battutina su Josiah?
Abbiamo anche corrispondenza o altro da consegnare?

EDIT: Scusa Mattia, non avevo letto che avevi già accettato il cibo. Vabbè, ma tanto John magna per due  ;D

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mmh... è proprio il caso di dirlo: la vedo buia...
 ;D

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Ai fini della fiction mi piace l'idea che Jake sia testimone e voce in capitolo negli eventi, qualsiasi essi siano.
Attualmente però mi sembra un po' forzato "acciuffarlo per la cuffia".
Voglio dire, che agli occhi di uno "spettatore in sala" la cosa potrebbe sembrare insensata: far correre a Jake un rischio evitabile, quando ha tutti i buoni motivi di filarsela.

Comunque se Thomas e John cercano di trattenerlo, Rey li segue per dargli man forte.
Altrimenti accetta l'ospitalità del sovrintendente, se possiamo chiamarla così. Poi si vedrà.

Se hai dei dubbi sui "perchè" chiedili a Thomas in gioco, se il tuo pg invece "non vuole che resti" partecipa al conflitto dalla parte di jake. Inoltre non sai come lo fermerò perchè questo ce lo diranno i rilanci. Magari lo fermo semplicemente parlandoci.
Soprattutto non sentirti obbligato ooc ad essere sempre un gruppo di pg, siamo 3 pg completamente diversi. Magari a me non frega niente di Jake e voglio un testimone, oppure ho paura che uscendo qualcun'altro gli spari?


No no, come giocatore mi sento libero.
Facevo solo una proiezione sulla trama, immedesimandomi in uno spettatore/lettore esterno.
Ovviamente sono considerazioni soggettive, date come giocatore, con lo scopo di condividerle e aggiungere al thread anche qualche "voce fuori campo".  Tutto qua :)



Tornando in character:

Soppesando con lo sguardo prima Thomas, poi John, Rey si massaggia la punta del mento (cosa che evidentemente lo aiuta a prendere decisioni).
Un attimo dopo se ne esce con un secco "Bene!", affiancandosi alla grossa sagoma di John, come a condividerne le intenzioni.
"Thomas se la caverà benissimo con Jake", pensò tra sé e sé.

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Ai fini della fiction mi piace l'idea che Jake sia testimone e voce in capitolo negli eventi, qualsiasi essi siano.
Attualmente però mi sembra un po' forzato "acciuffarlo per la cuffia".
Voglio dire, che agli occhi di uno "spettatore in sala" la cosa potrebbe sembrare insensata: far correre a Jake un rischio evitabile, quando ha tutti i buoni motivi di filarsela.

Comunque se Thomas e John cercano di trattenerlo, Rey li segue per dargli man forte.
Altrimenti accetta l'ospitalità del sovrintendente, se possiamo chiamarla così. Poi si vedrà.

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Quasi come trovandosi a passare di lì per caso, Rey si piazza, "ingenuamente", sulla la linea di tiro tra Jake e il fucile del tizio.
Poi con la flemma di uno quasi seccato: "Avete visto? Si poteva fare un bel discorsetto costruttivo, e voi subito fate i bimbi cattivi".
Scuote la testa.
"Aprite bene le orecchie perchè ve lo dirò una volta sola: qualsiasi problema abbiate avuto, adesso tocca a noi risolverlo. Qualsiasi interferenza sarà un affronto contro di noi e contro il Signore della Vita, di cui siamo occhio, orecchio, bocca e braccio".

Con la mente va velocemente a Jack, che alle sue spalle ha ormai sommato sufficienti metri di distanza. Meglio così.

"Togliete le mani dai vostri giocattoli. Forse verrà il momento di usarli, chissà. Ma non è questo. Questo è il momento di fare due chiacchiere. Mi sono spiegato?"

Il suo sguardo e il suo tono sono di quelli che non ammettono repliche.

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Rey assiste con sguardo vivave: rimbalzandolo tra John e il sovrintendente, ma anche tenendo sotto esame tutti gli altri, con la coda dell'occhio.
L'adrenalina non accenna a diminuire.

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Rey temeva quella reazione (non il trenino, quell'altra ;D) .
Si sentiva responsabile soprattutto per Jake, che personalmente avrebbe lasciato lì, col popolo delle montagne.
In quella situazione potenzialmente esplosiva, in cui non era l'unico a rischiare, preferiva non scoprire subito le sue carte.
Ma ora che si erano sbilanciati, era anche impaziente di vedere cosa sarebbe successo.
La tensione nell'aria si poteva tagliare col coltello... ma il Signore li avrebbe protetti, ne era sicuro.

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Otto uomini armati e invasati?
Rey deglutisce vistosamente, ma poi subito si costringe a mostrare disinvoltura. Non tanto per dissimulare il suo disagio, ma per trasmettere nervi saldi ai suoi. Il povero Jake in primis.

"Dice bene sovrintendente Isaac: adesso il Signore della Vita è con voi".
E senza tendere la mano, continua: "Sono Rey Davis, e loro i miei compagni John McIntire e fratello Thomas", girandosi verso l'uno e verso l'altro, come a fargli intendere che è meglio temporeggiare.
"Avremo tempo e modo di discutere sull'accaduto. Ma qualsiasi colpa abbia causato una condanna così severa, è nostro dovere garantire a quest'uomo una degna sepoltura".
Fa come per mettersi subito all'opera, ma poi aggiunge, come se gli fosse appena saltato in mente: "Ah... ovviamente... di Jake ce ne stiamo già occupando noi". Stavolta il suo sguardo rassicurante si rivolge a lui, per quello che può servire almeno.

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"Mmh... la situazione prende una piega più inquietante del previsto", mormora Rey tra sé e sé.
Poi verso Jake: "lo sapevi che al villaggio andava di moda il fratello flambè?".
E verso i due compagni, a mezza bocca: "Restiamo calmi e cerchiamo di capirci qualcosa... ma è ovvio che non esiste, nemmeno lontanamente, nessun buon motivo per mettere qualcuno al rogo...".

Se nessuno va loro incontro, e se c'è almeno qualcun'altro ad assistere alla scena, Rey si avvicina con fare compassato: "Ehilà, siamo i Cani assegnati al vostro ramo. Ci siamo persi qualcosa?".

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Rey guarda con tenerezza il disagio di Jack nei loro confronti. Evidentemente il suo discorso di prima non ha sortito gli effetti che sperava.

Ad ogni modo, se durante il percorso trova un attimo per parlargli quando Thomas non ascolta, gli ribadisce che per quanto non condivide la sua scelta, la rispetta profondamente. Anzi, sottolinea che è pronto a morire per difenderla.

"Se credo nel Signore, non è perchè degli altri mi hanno convinto che esiste lì, da qualche parte, ma è perché l'ho trovato nel mio cuore. Con lui vivo un rapporto personale, come un figlio verso un padre, ed è soprattutto un rapporto libero... ".

Rivolgendosi poi anche agli altri, Rey dice che avrebbe piacere di conoscere Josiah.
Poi rivolge il suo pensiero a Thomas, un ragazzo con una storia travagliata, un suo collega, ma soprattutto un suo amico. Vorrebbe penetrare quella corazza dura e severa, ma ovviamente non era quello né il luogo, né il momento per farlo.

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Anche io non ho voglia di aspettare. Se non corriamo il rischio di rompere in un orario inopportuno, cavalli in spalla, preferisco puntare dritto a Fort Mask.

A Rey personalmente, tanto più in quanto Cane, interessa comprendere i motivi della conversione di Jack.
Non tanto per fargli cambiare idea qui e adesso, per quanto sente il diritto/dovere almeno di provarci, ma perché è davvero interessato alla sua storia e alle sue ragioni.

La questione della carestia non gli quadra del tutto. Ok, qui non è mai stata una terra generosa, ma se due vacche adulte sono morte in così poco spazio e tempo l'una rispetto l'altra, immagina ci sia stata una morìa a causa di un peggioramento relativamente recente.
I tempi di questo peggioramento potrebbero coincidere con altri eventi, ecco perchè vorrebbe capirci di più.

Ad ogni modo non sono argomenti da trattare necessariamente subito. Se volete cambiare scena, per me è ok.

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Non voglio togliere spazio alla fiction, ma non riuscendo a capirti e dunque a regolarmi, preferisco chiarire adesso per il futuro.

La risposta di Rey, pause comprese, sta in trenta secondi/un minuto massimo, e prevede esplicitamente dei punti di interruzione.
Non so cosa intendeva Manfredi, ma ha scritto che non ha ascoltato la risposta di Rey, non che l'ha interrotta.
Intendiamoci, Thomas può interrompere anche prima che dica una singola parola, ma stando a quanto scrive, non lo fa.
John interviene dopo Thomas, che interviene dopo Rey. Non vedo la stonatura a livello di fiction.

Poi posso anche sbagliarmi, ma se dici che "non c'è troppo posto per mettersi a raccontar parabole", mi dai più la sensazione che per te non fosse sensata quella risposta in quel contesto, non che fosse troppo lunga.

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Rey: data la reazione di Thomas e le successive parole di John direi che non c'è troppo posto per mettersi a raccontar parabole.

Non capisco. Ho solo detto che John è libero di abbracciare un altra fede, ma ricordandogli che il Signore lo ama e lo aspetta sempre.
Perchè non c'è posto per questo?

Citazione
Riallineo la fiction a te che gli dici in tono tranquillo che quella è "libero esercizio del libero arbitrio", seguito dalla reazione di Thomas e dalle parole di John.

Ok, ma non è quello che è abbiamo narrato.
Avendo agito per primo, ho specificato "se qualcuno vuole aggiungere qualcosa" prima, e "se nessuno si inserisce" poi, per non fare un discorso che tagliasse fuori Thomas e John.

Mi si poteva interrompere in qualsiasi momento, ma Thomas ha deciso di intervenire dopo, seppur non ascoltando le mie ragioni, e così anche John.

Citazione
Jake si congela guardando in faccia Thomas, e viene poco rassicurato dalle parole di John. Sospira e poi dice un pò sconsolato "Va bene. Non mi piace sostenere lo sguardo della mia famiglia quando mi vedono, ma avete ragione. Dovrei essere io a salutarli per l'ultima volta..."

Va benissimo. Ma siccome è rimasta in sospeso la questione della carestia e di chi sono quegli altri tre personaggi, non ho capito se non ne hai parlato perchè non è rilevante, o perchè ti è sfuggita.

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Per quanto riguarda Rey, che Jake abbia cambiato fede, rientra in quello che chiama "libero esercizio del libero arbitrio". Glielo spiega tranquillamente.
Ma aggiunge anche: "Devo anche dirti che il Signore della Vita è un padre che ti ama e che ti aspetta, come quello della parabola del figliol prodigo. E se anche decidessi di non tornare più, per quanto né sarà addolorato, rispetterà la tua libertà di non contraccambiare il suo amore".

Fa una pausa, se qualcuno vuole aggiungere qualcosa.
Altrimenti continua: "Non so cosa ti abbia fatto cambiare idea, avrai sicuramente le tue valide ragioni. Le rispetto a prescindere, ma se hai voglia di parlarne, ti ascolto molto volentieri".

Altro breve silenzio, come per saggiare le sue intenzioni. Se nessuno si inserisce, Rey conclude con un sorriso rassicurante: "Per quanto riguarda i tuoi genitori e sorella Sarah... beh, ti do la mia parola che sarà loro riferito quello che hai detto, e il cuore con cui lo hai detto".

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