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Post - Rev.Hyperclit

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Salve
Non avendo trovato altrove notizie specifiche al riguardo ma solo dei cenni, chiedo qui.
La nuova ed. italiana de La mia vita col padrone in cosa sarà differente da quella precedente?
L' attuale edizione è ancora disponibile sul sito... Questo mi fa supporre che non si tratterà di una semplice ristampa.

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Roba comunque davvero imbarazzante. L' ignoranza con cui vengono trattati certi argomenti dai mass media è spiazzante, oltre che molto diffusa. E qui si parlava di giochi: roba tutto sommato inoffensiva. Pensate lo stesso tocco applicato a qualsiasi altro argomento sulla carta stampata.
Poi esci per strada, vedi una vecchietta in difficoltà sull' autobus e ti offri di dargli una mano con la valigia, che rischia di spaccarsi un femore mentre scende.
Oh, questa non mi guarda tra lo spaventato e l'incazzato? Giuro, ci sono rimasto male.

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Verrà tradotta la seconda edizione?

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Gioco Concreto / Re:[S/Lay w/Me] Sense of challenge
« il: 2016-09-27 17:02:40 »
Avevo capito la soria dei dadi in eccesso, la questione era risolta: questo è un thread su un' altro argomento.

E tu giù a citare il precedente thread, conclusosi in maniera lapalissiana mi pare.
In questo starei cercando, credo, di far luce su qualcos' altro.
 
Mi spiace che tu abbia perso la pazienza. Io ho perso la voglia di giocare a S/lay W/me.
Se stavamo giocando in una prospettiva gamista avremmo forse appena perso entrambe?
Un po mi dispiace anche questo, ma mi è servito se non altro a capire che evidentemente è un gioco che non fa per me.
Non starò a rileggere i due thread ora, per capire dove è sorto il malinteso e citare, cavillare, contendere: mi sono sentito già frustrato abbastanza.   

Discutere via forum è lungo, faticoso e si corre facilmente il rischio di cadere in equivoci, inoltre non si comprende facilmente il registro verbale, e nemmeno il tono della persona che abbiamo dall' altra parte dello schermo.
Ho provato a mettere gli smile ma non sono bastati.

Mi era rimasta ancora abbastanza voglia di giocare, avrei postato le mie nuove esperienze in merito, ma allo stato attuale non credo che ci rimetterò più mano.

Grazie gente, a questo punto è davvero tutto.

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Pattumiera / Re:[S/Lay w/Me] Sense of challenge
« il: 2016-09-27 14:23:19 »
Ritengo l' argomento concluso, per quello che mi riguarda si può anche chiudere il thread.

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Gioco Concreto / Re:[S/Lay w/Me] Sense of challenge
« il: 2016-09-27 14:19:09 »
Citazione
Invece, tutte le volte che parto dal presupposto che il gioco sia sbagliato, alla fine salta fuori che ero io a non aver capito qualcosa.
Non sto dicendo che è sbagliato il gioco.
E' inefficace il modo in cui viene presentato e dimostrato, se tanta gente continua a ripetere "questo gioco non funziona".
Fino ad ora ho continuato a domandarmi dove sbagliavo, tant'è vero che non ho mai buttato fango sul movimento indie.
Come già scrivevo:
Citazione
se non riconoscessi un certo valore alle idee portate avanti dai giochi narrativisti, un che di avvincente nella visione che lasciano trapelare non profonderei ore di scrittura e lettura su un forum, a cercare di dirimere delle questioni.

 Trovo inaccettabile dovermi sbattere così tanto per capire come funziona un prodotto finito che ho regolarmente acquistato. Prima di essere messo in commercio, un gioco dovrebbe aver avuto un playtest sufficiente, fatto in maniera abbastanza trasversale, da poter arrivare a dichiarare che il progetto funziona.
Gli scacchi funzionano con tutti, la questione strategia è un' altro paio di maniche.
Se prendo le regole degli scacchi, le leggo e le applico alla lettera, giocherò a scacchi, in maniera ancora acerba, ma non al gioco dell'oca.
Ugualmente Penny: lo leggi, lo giochi e funziona: finisci col ricostruire le vicende di alcune persone affette da amnesia.
Gente soddisfatta al tavolo, finisci, ti alzi e vai a bere una birra ridendo delle situazioni buffe che si sono create.
Leggi S/Lay w/Me, lo giochi, rimani perplesso, ti fai domande, guardi le partite registrate, leggi gli ap, ti prendi la briga di aprire dei thread su un forum, dove ti aspetti un po di quel cameratismo che è tipico tra appassionati che condividono qualcosa, e invece subisci la supponenza di chi non ci prova manco a leggere un'esperienza dal tuo punto di vista (perchè è già sul piede di guerra di una jiad) ti sorbisci una ripetitiva digressione sui massimi sistemi e alla fine sei tu che comunque non hai capito, non si concede alla stesura di un manuale manco l' idea che il dio Ron possa essere un po confusionario. E ho solo condiviso una critica.
Ma io ti tiro nel rusco gioco del cazzo, manco ti regalo.
Sarà poi un mio limite, ma preferisco a questo punto una boccia di vino e quattro amici che delle partite via hangout a fissare uno schermo, o dovermi sbattere a trovare qualcuno che abbia la stessa dose di pazienza che ho avuto io fino ad ora.
Grazie per gli interventi.
Ritengo l' argomento concluso, per quello che mi riguarda si può anche chiudere il thread.
Moreno, se te ne importa qualcosa delle reazioni offese della gente fatti due domande.

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Gioco Concreto / Re:[S/Lay w/Me] Sense of challenge
« il: 2016-09-27 11:48:53 »
La voglia di continuare a provare questo gioco sta progressivamente scemando, credo che di questo passo entro breve gliela darò su del tutto, col thread, col mondo dei gdr e con questo forum.
Chissà perchè un botto dei vecchi utenti storici non è più attivo su questi lidi da anni.. questo come te lo spieghi?

Moreno, non ho idea se stai cercando di fare il bene di questo hobby, ma usi toni pesanti come lapidi, le stesse sotto le quale penso che presto seppellirò manuali e hobby del gdr.

"Il gioco è fatto benissimo, siete voi che non ci avete capito nulla!"

...Sospirone.

Citazione
-Sulla questione del seguire davvero le regole, e giocare più o meno gamista.
Se gioco a scacchi, il gioco funziona. Se gioco a Cyberpunk 2020 il gioco funziona. Leggo le regole, le metto in pratica e il gioco gira.

Se non ci metti in mezzo le regole agonistiche da torneo, le regole degli scacchi possono essere condensate in due pagine, che vengono infatti a volte allegate alle scacchiere. Ma quelle due pagine non ti insegnano a giocare a scacchi, ti dicono solo le regole.  Se giochi, armato solo dalla lettura di quelle due pagine, con qualcuno che sa già giocare, è facile che ti infligga scacco matto in tre mosse con il "barbiere" o un altra delle mosse tipiche che si fanno contro i principianti.

Se non reggi tre mosse prima che qualcuno ti dia scacco matto, puoi dire davvero di "saper giocare a scacchi"?

Un conto sono "le regole", un conto sono le tecniche, le strategie, le tattiche di gioco, e l'esperienza.
Nel tuo lungo topic, che non usa mai manco mezza parolina per sdrammatizzare, dove il senso giocoso di creare una storia assieme e la gioia che ne deriva non sono che un lontano ricordo, potevi fermarti anche qui.

Che poi nel quote tu abbia tagliato il mio riferimento a Penny, gioco narrativista che dal mio punto di vista è esemplare, perchè non richiede conoscenze esoteriche pregresse per girare, ma funziona da dio, semmai ne parliamo nella prossima puntata.
 
Torniamo agli scacchi?
Giocare è semplice, vincere un po meno, ma le regole sono quelle: si leggono, si imparano, si giocano, et voilà, stai giocando a scacchi. Non puoi prendere una cantonata, al massimo dimentichi quando il pedone può fare due mosse, ma affinerai col tempo. Giochi, ti diverti, giochi ancora, migliori, ti si apre un mondo.

Non abbiamo usato la chitarra per battere un chiodo: abbiamo letto e giocato un gioco che viene venduto per essere letto e giocato.

Ne deriva qualcosa di paranormale: per giocare al vecchio D&D3.5, che mi dava la nausea, dovevi studiare una mole di materiale paragonabile a quella che avresti dovuto studiare per un esame universitario. Diciamo tre libri, e poi creare un' avventura. Una decina di ore di lavoro? Ora più, ora meno.

Allo stato attuale, con i giochi narrativisti la quantità di materiale da studiare è la stessa, anche se si ventila il contrario.
Fatto salvo che per Penny. Anche Fiasco, adesso che ci penso.

In più reperire giocatori che abbiano voglia di cimentarsi in un hobby che è diventato di nicchia dentro un' altra nicchia rende ancora più arduo avere materiale umano, e giustamente, quello che rimane è uno zoccolo duro che si becca via hangout.

Mettiamo allora che forse mi sto rendendo conto che questo non è quello che cerco. Magari comincerò a giocare a scacchi. Ma cel' ho messa tutta.
RIP gdr narrativisti.

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Pattumiera / Re:[S/Lay w/Me] Sense of challenge
« il: 2016-09-27 10:40:12 »
Non credo di aver fatto un errore di valutazione così madornale.

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Gioco Concreto / Re:[S/Lay w/Me] Sense of challenge
« il: 2016-09-26 22:05:12 »
Wow, tanta roba! :D
Premetto innanzitutto che se non riconoscessi un certo valore alle idee portate avanti dai giochi narrativisti, un che di avvincente nella visione che lasciano trapelare non profonderei ore di scrittura e lettura su un forum a cercare di dirimere delle questioni.
Suppongo che questo punto sia quasi scontato, suppongo che questa attitudine accomuni chi frequenta questi dominii :) ma la rimarco ugualmente, tanto per. :)
Veniamo ai punti fondamentali toccati da questo (secondo) thread. 

-Il mio amico è nuovo ai narrativisti. Ha fatto qualche sessione a D&D, ma molti anni fa. Apprezza la sword and sorcery, ha letto tutto Elric di Melnibonè, come me. Io ho letto anche tutto Conan e Kull, oltre che divorato tutti i film di serie b, c, d.. anni 80 tipo Beastmaster, The barbarians, Conquest, Wizard of the demon sword, fino ai più recenti Willow e Ladyhawk.
Leggevo anche Skorpio e Lanciostory, per rimanere nel pulp.. ettume.
Il mio amico gioca spesso alla playstation, solo rpg. Recentemente The Witcher.
Questo per dire che non siamo esattamente pink-slime addicted.

-Sulla questione del seguire davvero le regole, e giocare più o meno gamista.
Se gioco a scacchi, il gioco funziona. Se gioco a Cyberpunk 2020 il gioco funziona. Leggo le regole, le metto in pratica e il gioco gira.
Se gioco a Penny idem. Ci ho giocato con gente anche D&D e Magic dipendente, e ha funzionato. Ci ho giocato con dei ragazzini, e ha funzionato. Alla grande peraltro.

Come mai tanta gente solleva questioni (dal latino quaestio -onis, derivato di quaerĕre cioè "chiedere, interrogare") su un gioco?
Forse perchè questo gioco lascia molte cose nel vago, forse perchè ne da per scontate altre.
A me i gdr piacciono.
E a S/Lay w/Me ci ho anche giocato, anni fa. Divertendomi, ma manifestando già allora la mia perplessità per il suo regolamento su questo forum.
Mi era sembrato un buon giochino da fare in un' oretta libera.
Poi lo compro in italiano, qualche mese fa. Lo leggo e trovo l' occasione per giocarlo, con qualcuno che può apprezzarlo. E tutto sommato mi diverto dai, anche se forse l' ho un po scazzato.
Poi scopro che forse non ci ho capito niente! Che sono forse assuefatto al gioco di un certo tipo etc etc.
Ma è lecito che uno per imparare a giocare un gioco di manco 20 paginette scritte larghe debba leggersi thread su thread con tanto di dibattiti e schieramenti, cercarsi gli actual play, farsi fuori le registrazioni online di partite dimostrative.. e poi finalmente (forse) capire come funziona un gioco?
Io tutto questo peraltro l'ho anche fatto.
Forse mi sono distratto. :)
E stiamo parlando di giochi che dovrebbero essere al passo coi tempi, non richiedere una lunga preparazione e dare finalmente (a detta degli autori) delle esperienze di gioco nuove e soddisfacenti.
 
Se queste premesse, peraltro ampiamente paventate non si verificano, io la interpreto che ci sono sono dei difetti di stesura nel testo e superficialità nella creazione del regolamento, caro Moreno.
Perchè di regolamento stiamo parlando.
Qui a volte mi sembra di vedere degli scontri tra fazioni politiche, più che commenti tra allegri compari di gioco e di bevute. Perchè sono giochi, almeno credo. Motori per creare delle storie.
Questa menata del "lo stai giocando male, per questo non funziona" ha davvero, davvero fatto il suo tempo:
va avanti da anni come un disco che si è incantato.
Veniamo al mio amco. Ci ho provato a farlo registrare sul forum, ma non ha tempo.
Ha comunque letto le discussioni, e abbiamo un po chiacchierato in merito.
 
-Testuali parole "la storia creata è stata molto simpatica, e non ho mai avuto la sensazione di tradire il mio personaggio"
Sono testimone, è stato decisamente coerente con lo spirito del protagonista che si era creato.

-Il problema, e cito "è la struttura dei go senza un limite. Trovo interessante avere dei muri da superare, ma non dovermi inventare i muri per poi doverli superare. Al di la dei gusti personali e del genere letterario di riferimento, il gioco non incoraggia a creare go per il puro gusto di farlo. Non ha meccanismi che remunerino la creazione fatta per il puro gusto di farla. Certo, uno magari lo può fare anche solo per la gioia di narrare, ma a quel punto può anche giocare da solo con degli action figures, no? S/Lay w/Me vorrebbe incoraggiare le azioni dirette e focalizzate, per ricreare il flavour di un certo tipo di narrativa, obbiettivo certamente lodevole. Ma per farlo non fornisce gli strumenti necessari."

Riproveremo in ogni caso a fare una nuova sessione, correggendo il tiro e la faccenda dei dadi, cercando di rimanere dentro l' ora di gioco.
Ai posteri l' ardua sentenza  :)
 


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Gioco Concreto / Re:[S/Lay w/Me] Qualche domanda sparsa
« il: 2016-09-25 20:34:12 »
Tutto chiaro, grazie mille per le risposte.
Continuo la discussione sul gioco con le impressioni del mio compagno di gioco, ma in un altro thread.
Qui
http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,10626.0.html

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Gioco Concreto / [S/Lay w/Me] Sense of challenge
« il: 2016-09-25 19:03:17 »
Ciao a tutti!
Proseguo da questo thread
http://www.gentechegioca.it/smf/index.php/topic,10625.new.html#new
una serie di considerazioni che in ampia misura condivido, sollevate dal mio compagno di gioco alla luce di una recente partita a S/Lay w/Me.

Nel ruolo di protagonista il mio amico dice di aver vissuto un' esperienza sostanzialmente priva di sense of challenge.
Cito le testuali parole: "La controparte non può "difendersi" in nessun modo dal protagonista.
L'unica possibilità che l'eroe sia davvero in pericolo si verifica durante il climax, dove per rischiare davvero qualcosa bisogna aver totalizzato zero, o un solo dado vincente.
Come se non bastasse, oltre l' ipotesi già relativamente remota di non totalizzare neanche due dadi vincenti, c'è anche l'opzione di ribaltare i risultati della controparte.
L' eroe in questo modo non rischia quasi per nulla la vita, e se la rischia alla fine, i pericoli che corre fino a quel momento sono inesistenti.
Questo crea una intro al gioco scialba e priva di pathos.
Le sfide poste dalla controparte sono facilmente vanificabili, senza rischi, sforzi o sacrifici di sorta da parte del giocatore del protagonista, che si ritrova a narrare in maniera autoreferenziale come è bravo a fare fuori bendato anche un' esercito di mostri.   
La prima parte della partita è in pratica una gara a chi accumula più in fretta i dadi, senza qualcosa che ostacoli mai per davvero questo processo.
Per l' eroe prevalere in uno scontro non ha mai veramente un prezzo, fatto salvo che sul finale, durante il quale invece tutto sarà ben strutturato.
Prima di arrivare all' esito dello scontro superare le difficoltà presentate dalla controparte è sostanzialmente una pantomima: narro anche le conseguenze delle mie azioni, non ho limiti: anche dichiarando di uscire ferito da uno scontro, la cosa non ha nessuna conseguenza meccanica sulla narrazione.
Quello che è peggio, i dadi riuscirò comunque ad accumularli.
La struttura dei Go inoltre è troppo nebulosa, la storia dello sconfinamento amichevole è un po una mezza regola d'oro 2.0. Dov'è finito l' intento di creare giochi di ruolo che funzionino in base a regole precise e meccaniche chiare e ben identificabili?"

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Pattumiera / Re:[S/Lay w/Me] Qualche domanda sparsa
« il: 2016-09-25 17:41:47 »
Ok, tutto chiaro. Passo al punto successivo sollevato dal mio compagno di gioco, ma in un altro thread.

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Gioco Concreto / Re:[S/Lay w/Me] Qualche domanda sparsa
« il: 2016-09-25 12:06:23 »
non prenderla come una cosa troppo guidata ("Moreno ha detto che deve esserci una lama nel buio ogni volta..."), ciascuno ha il suo stile e i suoi gusti, ma lasciare 15 dadi (13-14 go, minimo) all'avversario senza fare assolutamente nulla che lo possa minacciare sono DECISAMENTE troppi...
leggendo il quote successivo, forse non sono passati tanti go e avete sbagliato a contare i dadi
Di sicuro abbiamo scazzato ad interpretare le indicazioni del manuale in merito ai dadi  :P  :P


Secondo go:  fai qualcosa verso l'obiettivo (1 dado) e l'amante (1 dado, ed è L'ULTIMO CHE PUOI AVERE!!!) = totale due dadi
Terzo go:  fai qualcosa verso l'obiettivo (1 dado) e verso l'amante (zero dadi, ti avevo detto che erano finiti...), totale 1 dado
Così ha senso. Dove è scritto nei manuali?


Citazione
La controparte deve giocare in maniera del tutto "mostrocentrica" per preoccupare seriamente il protagonista. In questa maniera la fiction non ne risente?

Se per "mostrocentrica" intendi "con maggiore pericolo e tensione", direi che la fiction ne guadagna, e parecchio.
Rimane da definire al tavolo cosa si considera "far agire il mostro".
Faccio un esempio.
Mettiamo che il mostro è il Signore della polvere (cit.) nella sua roccaforte in mezzo al deserto.
Non vorrei descrivere immediatamente uno scontro faccia a faccia col protagonista.
Descrivo allora branchi di iene che abitano nelle caverne fuori la città, e come attaccano il protagonista (il cui obbiettivo è staccare la testa del capo dei semi umani, l' esercito del Signore della polvere).
Considero l' attacco delle iene un' attacco del mostro?
Se anche fosse il branco di semi-umani (di Frazettiana memoria :) ) a tendere un' imboscata al protagonista, dovrei considerarlo comunque il mostro che agisce e prendere un dado?

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Gioco Concreto / Re:[S/Lay w/Me] Qualche domanda sparsa
« il: 2016-09-24 19:34:14 »
sullo1. Sconfinamento amichevole

Perfetto, mi torna tutto.

Sull'2. Accumulo di dadi da parte del Protagonista, mentre la Controparte ne ha pochi

Quindici dadi sono tantissimi! Mi sembra strano… o, meglio, penso di indovinare come mai è successo.

Probabilmente, quando giocavi la Controparte, stavi troppo indietro col Mostro. Invece, dovresti cercare di farlo agire in modo da stare addosso al Protagonista. Mira a prenderti quei cavolo di dadi prima che il Protagonista vada a prendersi i suoi!

Voglio dire: lo scopo non è fregare l’altro – e non dovresti correre ai dadi come se fossero fini a se stessi – però non adagiarti neanche troppo sugli allori: mettigli pressione.

Mi viene da pensare di aver concesso troppo alla leggera delle occasioni per accordare dadi al protagonista, per delle azioni compiute "verso" l' obbiettivo o l' amante.
Il punto è che nella struttura dei GO il protagonista può dichiarare facilmente e quasi senza restrizioni (tranne quelle date semmai dalla fiction) di cercare, acquisire informazioni, trovare, prendere, salvare dal pericolo o prendere possesso del proprio obbiettivo. Può narrare anche le conseguenze, vedi il capitolo "fare o non fare. Non c'è provare" sul manuale del protagonista. Idem per quanto concerne l' amante. Lo abbandonerai ad uno spaventoso destino, lo porterai con te, lo lascerai in pace.. sono dadi facilissimi da ottenere. Con un' amante a valore 2, giocando in maniera aggressiva il protagonista può portare a casa anche 8 o 9 dadi in 5 Go. La controparte deve giocare in maniera del tutto "mostrocentrica" per preoccupare seriamente il protagonista. In questa maniera la fiction non ne risente?

Sui3. Dadi massimi tirabili in un Go

No. Il Protagonista può tirarne fino a 2 nello stesso Go: uno per la sua azione, l’altro per l’azione verso l’Amante. La controparte può tirarne al massimo 1 in un solo Go.

Nota che il numero di volte che il Protagonista può tirare 2 dadi nello stesso Go è determinato dal valore dell’Amante: se sarà 1, potrà succedere 1 volta sola; se sarà 2, potrà succedere al massimo due volte.

Chiarissimo anche questo, era solo un dubbio.

Sull'4. Obiettivo del Protagonista nel finale

Sì, lì si sta parlando dell’Obiettivo scelto all’inizio della partita dal giocatore del Protagonista.

Non deve spendere 2 dadi per prendere il primo punto dell’elenco (“Il Protagonista ottiene l’Obiettivo), se e solo se ha vinto lo Scontro, ottenendo una somma di dadi superiori a quella della Controparte. Viceversa, non lo ottiene e dovrà spendere 2 dadi per ottenerlo come extra, se vorrà.

No, allora, l’ultimo punto lo compri solo se vuoi anche qualcos’altro. Se non lo compri, semplicemente non ottieni quella cosa.

Su questo punto non mi viene in mente nessun esempio di gioco concreto (ossia, che sia successo in una mia partita) ma, se devo tirare a indovinare, vedo abbastanza plausibile che in una partita emerga una specie di obiettivo secondario e che sia chiaro che il Protagonista voglia ottenerlo. In quel caso, se non sceglie questa opzione, quella cosa che il Protagonista ha mostrato di volere in più, semplicemente non viene ottenuta, va perduta.

L' ultimo punto quindi è del tutto opzionale, ma non da conseguenze se non viene acquistato, a meno che nella fiction non ci sia qualcosa che indichi il contrario.
Mi torna, ma nel manuale non è mostrato chiaramente.
Stessa cosa si può dire anche del primo punto, quello sul conseguimento dell'obbiettivo. Fa caso a parte, ma non viene spiegato in maniera chiara. Mi riferisco al capitolo 8 del manuale della controparte, dove c'è scritto "per ogni voce che non viene scelta, deve verificarsi il contrario". 


Altra cosa, non mi torna la premessa del gioco, secondo il quale una sessione si esaurisca in un' ora-40 minuti. Anche gli actual play che ho pescato online sforano abbondantemente le due ore.

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Gioco Concreto / [S/Lay w/Me] Qualche domanda sparsa
« il: 2016-09-24 17:08:35 »
Ciao a tutti  :)
Ieri sera dopo più di 5 anni  ho fatto una partita a S/Lay w/Me.
E' stato divertente, ma come ogni giocata fatta più di 5 anni dopo quella precedente, ha fatto sorgere qualche perplessità. Nello specifico:

-Sullo sconfinamento amichevole. Nei Go della controparte l'esito delle azioni del protagonista può rimanere in mano alla controparte, o è il caso che non appena si giunge ad una decisione da prendere per il protagonista la controparte ceda il Go?

-La controparte guadagna dadi solo facendo agire il mostro VS il protagonista. Nel mio caso il protagonista a fine partita aveva accumulato una quindicina di dadi. La controparte (me) ha dovuto letteralmente spendere tutti i propri go esclusivamente facendo agire il mostro in modo più o meno diretto per raggiungere il climax. E quasi tre ore di partita. Il numero dell' amante era 2, ok, ma ho la sensazione di aver sbagliato qualcosa.

-In un singolo Go il protagonista può arrivare ad aggiungere massimo 3 dadi al proprio pool, la controparte 1, giusto?

-Sui finali. Nel punto 5 del manualino in italiano del protagonista si legge
 "Se la somma dei tuoi dadi (del protagonista) è maggiore di quella della controparte, il protagonista ha vinto lo scontro e raggiunto il suo obbiettivo".
Questo aggiudica automaticamente  il primo punto dei finali: il protagonista conquista l' obbiettivo. Stiamo parlando dell' obbiettivo che il protagonista ha descritto a inizio partita nella creazione del personaggio, giusto?

Da qui in poi, "ogni 2 dadi vincenti il protagonista può decidere di ottenere una delle cose scritte qui di seguito"
E il primo punto segnato nel capitolo 5 del protagonista è proprio "il protagonista ottiene l' obbiettivo"
Per ottenere quest' obbiettivo, vista la premessa, non deve spendere dadi vincenti dal suo totale. O forse si?

E ancora, l' ultimo punto segnato nel capitolo 5 è poco chiaro, descrivendo il binomio "il protagonista ottiene qualcos' altro / Altrimenti fallisce."
Se non spendo dadi vincenti per aquistare questo goal, diciamo così, si dovrebbe verificare l'opposto? Dovrei fallire in che cosa?!


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