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« il: 2012-11-11 10:43:11 »
Anche io come Marco fino ad ora mi sono limitato a parlare del singolo gioco, evitando di citare un'intera categoria (che, in pratica è spesso individuata solo in negativo: gdr non parpuzio). Questo va bene, è utile e pratico, ma di fatto significa evitare il problema, ignorarlo, far finta che non esista, quando invece è chiaro che si tratta di giochi che appartengono ad una stessa specie e che... non è quella dei gdr c.d. tradizionali.
Io mi annoio a dover spiegare che i giochi che faccio io (tutti e 50...) non c'entrano una mazza con altri 50 giochi che però si chiamano tutti e 100 allo stesso modo. E non è una differenza piccola come "giochi alla americana" e "giochi alla tedesca". TUTTO nei gdfi è diverso dai gdr: l'impostazione mentale, lo scopo, il modo in cui ci si diverte, l'importanza del manuale, il tempo di apprendimento, la durata.... tutto. L'unico punto in comune è che ci si siede attorno ad un tavolo e principalmente si parla.
Voler far rientrare nella stessa categoria i gdr ed i gdfi è come voler considerare ugualmente dei giochi di carte scopa, briscola, rubamazzetto... e dominion, race for the galaxy, munchkin... Sono categorie DIVERSE. Sì, entrambi usano carte, ma, cavolo, è un'altra cosa. E l'analogia è calzante anche per quanto riguarda il mezzo utilizzato: in briscola, scopa, rubamazzetto, ecc si utilizzano le carte italiane, sempre lo stesso identico mazzo, così come nei vari parpuzio l'impostazione mentale è sempre la stessa, mentre negli altri giochi di carte ci sono regole estremamente diverse, scopi diversi, ed ogni gioco si fa in maniera sensibilmente diversa dagli altri.
Il termine fiction, poi, è secondo difficilmente fraintendibile, anche perché l'inglese oggi è molto ben conosciuto ed utilizzato. L'italiano medio sa benissimo cosa vuol dire hello...
Ed il nome nuovo per i gdr-diversi-dai-vecchi-gdr non lo si può certamente imporre a chi è venuto prima! Come puoi dire a chi gioca ai tradizionali che quello che fanno non è un gdr? Il termine scelto è quello, che sia più o meno calzante è un altro discorso, ma certamente non si può cambiare retroattivamente una parola che ha un certo significato... :\
E non capisco bene quale potrebbe essere la confusione a cui fa riferimento Giorgia. Se ti presentassi Cnv, aips, cuore di mostro, bti, shock, ecc dicendoti che sono giochi di fiction interattiva cosa ti confonderebbe?
Ma forse l'equivoco nasce dal fatto che evidentemente si fa fatica a distaccarsi dal termine gdr.
I giochi di fiction interattiva NON sono giochi di ruolo. I gdfi non sono una banale sottocategoria dei gdr: sono UN'ALTRA COSA!
Ed il nome E' importante. Perché non ha senso ogni volta dover fare uno spiegone di mezz'ora per chiarire che Tb non c'entra una beata fava con pathfinder e tutti gli altri gdr...
- Oh, ciao Dario, quali sono i tuoi interessi?
- Be' mi piace leggere, suonare, guardare film e telefilm, giocare al computer, ai giochi da tavolo e ai giochi di ruolo.
- Ah, perciò ti piacciono quelle cose tipo dnd?
- No, veramente...
- Ho capito, ti piace il mondo di tenebra! Vampiri, Werewolf, sì sì tutto chiaro. (che sfigato)
- No, guarda... no. Devi sapere che esiste tutta una serie di giochi che sono estremamente diversi dai gdr tradizionali e che... blablablablabla.
Che noia.
Rifacciamo.
-Oh, ciao Dario quali sono i tuoi interessi?
- Be' mi piace leggere, suonare, guardare film e telefilm, giocare al computer, ai giochi da tavolo e ai giochi di fiction interattiva.
- Eh? Cosa sono 'sti giochi di fiction interattiva?
- Fondamentalmente sono giochi in cui si crea una storia tutti insieme.
- Ah, ho capito. Tipo dnd!
- No, non c'entra niente. Magari ci assomiglia vagamente ma è proprio un altro genere.
- Mmm, tipo il mondo di tenebra? Vampiri, Werewolf...?
- No, no! E' proprio un'altra cosa! Mmm, è un po' come suonare in un gruppo jazz in cui sei contemporaneamente autore e spettatore della musica che si sta creando.
- Ah... Interessante.
- Se vuoi qualche volta giochiamo insieme, se ti va!
E ripeto: il nome è importante. Nome omen, dicevano i romani. E' una questione che è cara a tutti. Se non fosse per l'equivoco che si genererebbe con l'omonima casa editrice un nome valido potrebbe essere "giochi di narrattiva"... Non so se mi spiego. E', ribadisco, una categoria di giochi troppo diversa dai vecchi gdr per non meritare un nome proprio. E NON è affatto una sottocategoria dei gdr, è un altro genere. I gdfi sono una sottocategoria dei GIOCHI, non dei gdr.
Perché restare ancorati ad un nome che genera confusione? Perché voler imporre a tutti i costi un confronto diretto coi vecchi gdr, che, di fatto, sono un'altra cosa? Perché limitarsi ad essere un sottogenere di un qualcosa in cui non ci si identifica più? Se i gdr vecchi fossero la musica metal i gdfi non sarebbero né musica powermetal, né epic metal, né nu metal, né deathmetal né niente. Sarebbero un altro genere musicale, tipo il jazz, o forse la musica elettronica.
Perché soffrire dei retaggi legati all'espressione gdr quando i giochi nuovi NON SOFFRONO dei loro difetti "intrinseci ed inelimibabili"? Non ha senso. E' solo per ragioni storiche che non si è ancora cambiato nome. Ma si è rivelato necessario individuare comunque una sorta di sottocategoria (gdr indipendenti, gdr new wave, gdr next generation, gdr narrativisti, ecc). Nessuna sottocategoria però raggiunge né raggiungerà mai il senso e la dignità di questi giochi, e questo, semplicemente, perché non sono gdr, così come la musica elettronica non è un sottogenere della musica metal.
Illuminante in tal senso è stato il mio amico Gabriele che dopo aver giocato ad Arena ha detto che "era l'opposto di un gdr", o Ezio che nello spiegare Montsegur diceva chiaramente, e a ragione, "capirete meglio questo gioco se partite dal presupposto che NON è un gdr. E' un'altra cosa." Un Gdfi appunto.
E come dimenticare Patrick che ribadiva a chiare lettere che Microscope non è un gdr?
Per passare dai gdr vecchi ai gdr moderni c'è voluto un pizzico di coraggio e di onestà. Non è facile ammettere con se stessi che ci sono tanti e tanti giochi che sono fatti meglio di quelli ai quali si è abituati e nei quali si è investito tanto, tantissimo tempo e denaro. Non è facile ammettere che in 40 pagine di manuale scritte bene c'è molto più divertimento e coerenza delle 400 che si sono studiate con fatica. Non è facile capire che la parte più divertente dei gdr è la storia e che il resto non è poi così importante. Non è facile staccarsi dal vecchio schema a cui si è abituati. Se si vuole spiegare un Rolemaster a qualcuno che conosce vampiri dnd, gurps & company è molto facile: gli si dice che è un gdr e già si entra nella corretta impostazione mentale.
Ma questa formazione mentale è sbagliatissima per tutti (TUTTI) i gdr nuovi, i gdfi... è proprio deleteria! E non importa quanto il gioco assomigli a quelli vecchi (punti esperienza, classi, gm... vedi il mondo dell'apocalisse...) l'intero approccio al gioco è totalmente differente, ed utilizzare i vecchi schemi è sempre sbagliato e porta all'inevitabile "rottura" del gioco e del divertimento. E questo perché? Perché non sono gdr...
Dicevo, c'è voluto coraggio ad ammettere che i giochi nuovi fossero superiori a quelli vecchi, ora ce ne vorrà un'altra manciata per ammettere che i giochi nuovi sono talmente diversi che appartengono ad un'altra categoria. Bisogna avere le palle di ammettere che non sono gdr. Del resto, perché non farlo?
- Ciao, sono Jonny Zen, mi piacciono i gdfi ma non ho nulla contro gli altri giochi.
- Ah fico, che sono sti gdfi?
- giochi fichi fanno questo quello e quell'altro.
- Aaaaah! Capisco! Sono gdr!
- No, non sono gdr. Sono un'altra cosa.
- Mmm, boh. A me piace Vampiri, giochi con me?
- No, grazie. Non mi piacciono i giochi di ruolo.