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Post - Loktar

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Gioco Concreto / Re:[SLOW DOWN]"Mai più D&D": perchè?
« il: 2012-06-03 23:24:24 »
Ho giocato una marea di giochi "tradizionali", li narro / masterizzo /custodisco / arbitro... e gioco tuttora, live e cartacei, così come mi piacciono tantissimo i giochi new wave a cui mi sono avvicinato da pochissimo (e che reputo una vera bomba).

Personalmente, e per partite fatte, li considero semplicemente giochi diversi, esemplare è il paragone tra il monopoli e il risiko.

Potrei descriver mille esempi di AP, ma preferisco essere sintetico (se poi qualcuno vuole conoscere le mie esperienze, ne posso riportare qualcuna).

Più che un difetto strutturale dei giochi tradizionali (che sarebbe come dire che il gioco dell'oca è troppo basato sulla fortuna), il problema è nei master / giocatori.

I giochi tradizionali, per quello che ho visto, permettono troppo di fare:

1) Min / Max.

2) Sfogare le proprie frustazioni in gioco.

3) Far sorgere la sindrome da onnipotenza presunta nel master.

4) Far identificare TROPPO il giocatore nel proprio PG / master nel modo di masterare.

Spiego i punti, ove si perde il senso del gioco.

1) L'esasperato antagonismo TRA GIOCATORI (assurdo), porta a creare schede massimizzate. Si badi che io non intendo il fatto che un guerriero non debba studiare per far male, cosa che, ovviamente, si riflette nella scheda, ma nella ricerca compulsiva di combinazioni a livello di regolamento valide (regola 0 permettendo) che potrebbero non aver senso nell'economia del gioco. Il senso del gioco si perde perchè il centro diventa il proprio PG E BASTA, e non il divertimento comune e lo stare insieme.

2) Partita di Vampiri, tutti si fanno i figaccioni belli e dannati, inoltre abbandonandosi a situazioni a limite del sadismo e del buon gusto A GRATIS. Adesso non sono un moralista, ma alcune cose non possono essere gratuite, e se si fanno... beh, io chiamerei uno bravo. In questo caso il senso del gioco si perde semplicemente perchè l'obiettivo non è più il divertimento comune e lo stare insieme.

3) I master che si appellano alla regola 0 non per salvare la finction ma per fare in modo che la loro storia vada come vogliono... beh, diciamo che avessi voluto sentire la favola della buona notte non sarei stato ad un tavolo di gioco.

Esempio: vampiro che vuole costruire una bomba fatta semplicemente di benzina, bombole di gas, polvere pirotecnica e palline da flipper (un'enorme granata a frammentazione insomma), tizio con RISORSE A 5 e conoscenza della malavita (per la serie: la macchina la compro, pago qualcuno per rubarla etc), a cui viene impedito di farlo perchè... nell'ordine:

1) Non aveva i soldi per farlo: obiezione per le risorse a 5 accolta.

2) Non conosceva cosa fossero i fuochi d'artificio: obiezione per l'irrealisticità della SCUSA accolta.

3) NON sapeva dove comprare i fuochi d'artificio: il fatto che ci siano sulle pagine gialle non è stata considerata una motivazione sufficiente per accogliere un'obiezione.

4) Non sapeva cosa fossero le palline da flipper: diciamo che non ho voluto NEANCHE fare un'obiezione a questa cosa perchè veramente ridicola...

In questo caso il senso del gioco si perde semplicemente perchè l'obiettivo non è più il divertimento comune e lo stare insieme ma la soddisfazione del master.

4) Alzi la mano chi non ha mai visto un master / giocatore offendersi per critiche al suo modo di giocare.

A me, personalmente, la cosa più ridicola capitata è stata la confidenza di una persona che mi diceva che una terza non aveva mai avuto il coraggio di "rinfcciarmi" il mio peggiore e più terribile difetto, raccomandandosi, addirittura, di non dirmi assolutamente di questa confidenza!

Qual era questo mio terribile, inconfessabile, misterioso, oscuro difetto? Che secondo questa persona, io sarei stato un giocatore appena passabile.

(per la cronaca, il mio commento è stato: "E' quindi"?)

In questo caso il senso del gioco si perde semplicemente perchè l'obiettivo non è più il divertimento comune e lo stare insieme, ma... on saprei, probabilmente si ricollega ai 3 punti di sopra.

Il problema dei tradizionali, quindi, è la TROPPA LIBERTA' che hanno sia i giocatori che, soprattutto, il master, che diventa la peggiore delle prigioni.

In teoria, anche in un gioco tradizionale si dovrebbe cercare di cooperare per costruire la migliore storia ed impegnarsi per il divertimento comune, purtroppo i tradizionali permettono lo sfociare in situazioni descritte sopra che sono al limite del patologico.

Ciò non vuol dire che il tradizionale sia brutto, AMO le ambientazioni ben scritte, tuttavia io, di queste situazioni, al momento non ne ho viste nei giochi indi, ed al momento ho giocato a Fiasco, Mondo dell'apocalisse e Palla di Neve, e tutti e tre il sistema non avrebbe potuto permettere, almeno per la mia esperienza, le 4 situazioni di sopra (o, comunque, sarebbe stato troppo più complesso).

Al momento trovo gli indi aventi un SISTEMA superiore, migliore, tuttavia ammetto che i tradizionali non è che sono brutti in sè, ma che il sistema, purtroppo, rende troppo facile cadere nelle situazioni sopra descritte.

Per quanto sia sicuramente colpa di persone inadatte a giocare (ovvero di pensare al divertimento comune e socializzare), diciamo che i sistemi tradizionali permettono un approccio fin troppo sbagliato a persone sbagliate.

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Grazie ad entrambi! Devo solo capire come mettermi in regola XD


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Cerco giocatori di ruolo a Napoli ed in Campania!

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