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Topics - Michele Gelli

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Seguiranno da venerdì dettagli, location etc.

Ma per sapere tutta la verità, solo la verità e nient'altro che la verità.... Lucca Comics & Games, Sala Ingellis, Lunedì 1° novembre, ore 10:35

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Generale / Uno spam appena arrivato...
« il: 2010-10-22 19:02:11 »
"Le Copie dei Cronometri Grandi e Eccellenti"

sono 1d10. non ho parole...  ;-)

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Fedele al principio che i giochi è meglio provarli che parlarne, Narrattiva partecipa alla manifestazione lucchese con un impressionante programma di dimostrazioni.

VENERDI' 29/10

c/o stand Narrattiva
ore 10:30 "Il Gusto del Delitto" *
ore 14:30 "Trollbabe" *

SABATO 30/10

c/o stand Narrattiva
ore 10:30 "Il Gusto del Delitto" *
ore 10:30 "Mille e Una Notte"
ore 14:30 "Trollbabe" *
ore 14:30 "Il Gusto del Delitto" *

c/o Indie GdR Palace
ore 10:30 "Trollbabe" *
ore 10:30 "Kagematsu" *
ore 15:15 "Kagematsu" *
ore 15:15 "Il Gusto del Delitto" *

DOMENICA 31/10

c/o stand Narrattiva
ore 10:30 "Trollbabe" *
ore 10:30 "Cani nella Vigna"
ore 14:30 ~ orario chiusura: Narrattiva Illustrator's Jam 
partecipano Tazio "Suna" Bettin e Claudia Cangini
ore 14:30 "Trollbabe" *

c/o Villa Gioiosa
ore 14:30 "The Upgrade!"  

c/o Indie GdR Palace
ore 10:30 "Kagematsu" *
ore 10:30 "Montsegur 1244"
ore 15:15 "Annalise"
ore 15:15 "Il Gusto del Delitto" *

LUNEDI' 01/11

c/o stand Narrattiva
ore 10:30 "Il Gusto del Delitto" *
ore 14:30 "Kagematsu" *

c/o Villa Gioiosa
ore 14:30 "Dubbio"

COME PRENOTARSI: Potete prenotarvi scrivendo all’indirizzo prenotazioni@narrattiva.it specificando il vostro nome, l'evento a cui volete partecipare (con giorno ed orario) e lasciando obbligatoriamente un numero di cellulare, che verrà utilizzato solo ai a fini organizzativi.

Attenzione: i posti disponibili vengono segnalati e costantemente aggiornati nella pagina Lucca Comics & Games 2010 sul sito Narrattiva:

Le iniziative segnalate "c/o stand Narrattiva" o "c/o Villa Gioiosa" partiranno dallo stand Narrattiva (padiglione Carducci, Stand A311~A307) e si svolgeranno nei tavoli demo situati all'interno del nostro stand o presso Villa Gioiosa (Viale Giosuè Carducci 111), a 100  metri dallo stand.
Le iniziative segnalate "c/o Indie GdR Palace" si svolgeranno presso "Indie" GdR Palace, Hotel San Luca Palace, via San Paolino 103 (a 5 minuti di a piedi dallo stand).
Gli eventi contrassegnati da un esterisco (*) si riferiscono a novità presentate in anteprima a Lucca Comics & Games.

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Generale / L'ultimo dominatore dell'aria
« il: 2010-10-16 17:59:56 »
Questo messaggio verrà privo del linguaggio adeguato in ottemperanza al Regolamento. Ma sappiate che di torpiloquio ne sarebbe servito tanto.

A me la serie animata era piaciuta un botto. Ed ero stato ammirato dall'abilità degli sceneggiatori di confezionare una storia emotivamente potente pur negli stetti limiti imposti da cartoon network.

Ero preparato al peggio. Avevo visto i commenti dei fan americani che si erano centrati sulla mancanza di questo o quello. Ma è l'ultimo dei problemi del film. E non ero preparato a QUESTO peggio.

CHE MERDA!

Il problema principale è che non sta in piedi. I personaggi dicono cose a casaccio. Fanno cose a casaccio. Sembra scritto dagli sceneggiatori di Boris. F4 si è usato a manetta. E' imbarazzante da vedere. Se ci avessi lavorato non lo avrei detto in giro e mi sarei fatto inserire nei titoli di coda con uno pseudonimo.

Claudia non me lo perdonerà mai di avercela portata... :-(

Colgo invece l'occasione di consigliare a tutti la serie animata che è meravigliosa e non c'entra NULLA con questa quintalata di letame.

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Palinsesto dimostrazioni NARRATTIVA

Per tutti gli eventi è previsto un numero limitato di partecipanti. La prenotazione è gradita e consigliatissima. Gli eventi presso “Indie” GdR Palace e stand Narrattiva prevedono un rinfresco a cura di Narrattiva.
Invitiamo comunque a tenere d’occhio il sito Narrattiva per essere informati di eventuali cambiamenti. Il programma è destinato a subire variazioni e arricchirsi di eventi “last minute”.

Per aggiornamenti: tabellone orari e prenotazioni:

Per prenotarsi: prenotazioni@narrattiva.it specificando demo, orario e location.


VENERDI’ 29/10
c/o Stand NARRATTIVA
[ulist]

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Massiccio upload di contenuti nel sito Narrattiva. Recuperando un poco di ritardo sono state messe online le gallery di Chizz-jeep, GnoccoCon, serata presso Strategia e Tattica, CottoCon.

Contestualmente su narraTV sono state uploadate “La Cosa Bella di GnoccoCon 2010”, “La Cosa Bella di CottoCon 2010” e un’intervista con Graham Walmsley, autore de Il Gusto del Delitto

A breve anteprima delle cover e anticipazioni su tutti i giochi in uscita per Lucca Comics & Games.

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MODERATOR POWER ON: Questa domanda ha funestato il thread del povero triex, che in realtà ne aveva fatta tutt’altra. In tanti – fra cui io (che stavo per postare lì) – la avevano equivocata. Ma quando ce ne siamo accorti, il thread era già un groviglio di risposte impossibile da splittare in maniera sensata. Quindi: nel thread di Triex si postano AP di editori / autori, qui discussioni sull’etica degli editori sui forum.

Dando per scontato il rispetto del manifesto / regolamento (anche ove più restrittivo di quanto sotto indicato), tutto si riduce ad un comodo di Decalogo in un punto (ed una parola sola).

1)   Qualificarsi

Sinceramente, non deve fare altro. Poi avrà una sua credibilità o meno in ragione di quello che dice (e saranno fatti suoi) ma l’unica cosa veramente importante è che si qualifichi. Le persone devono potersi fare un’opinione ragionata di quello che uno dice. Detto questo, fine delle trasmissioni.

Ci sarà SEMPRE chi ci vede dietro la malafede, un bieco complotto dietro tutto, una campagna promozionale progettata a tavolino. Non potrete MAI essere abbastanza attenti a non urtare la delicata sensibilità di qualche mitomane in cerca di un nemico cattivo cattivissimo con cui prendersela. Sono pronto a scommettere che, se in un momento di stress mi aggiungessi in sign “Noi puffi siam così, puffiamo su per giù, tre mele o poco più” (per rendervi tutti partecipi della “meravigliosa” canzone con cui il nipotame mi ha saturato i testicoli), ci sarà chi ci vede l’idea di fare pubblicità occulta a un manuale con una copertina blu.

L’unica soluzione (finché la cosa resta nei limiti del lecito) è catafottersene ed essere sinceri. Certo, leccare popò a destra e a manca invece di affrontare i problemi “di petto” porta ad avere una vita più tranquilla. Ma “chi è amico di tutti non è amico di nessuno”: se nel breve ci si guadagna, nel medio / lungo porta ad essere banderuole mutevoli ed incoerenti prive di qualsiasi autorevolezza.

Io dei miei giochi ne parlo. E se qualcuno non mi crede, cavoli suoi. Che sono l’editore lo sa, ha fatto la tara che riteneva opportuna, tratto le sue conclusioni. Fine delle trasmissioni. Parlo anche dei giochi che ho in trattativa: uno sa che sono un editore e che di giochi ne pubblico. Ho parlato bene del gioco X e dopo un poco compare nel mio catalogo? GUARDA TU CHE STRANO: gli editori sono noti per pubblicare giochi che non ritengono meritevoli. Che uno provi a pubblicare un gioco che ritiene valido sembra come minimo ragionevole: a me farebbe strano il contrario (N.B. ci sono trattative che durano ANNI!).

Ed ho deciso anche che me ne catafotterò alla grande anche di quel breve periodo che potrebbe passare fra la firma del contrato e l’annuncio ufficiale (ove non vietato da regolamenti assortiti). Non solo per come è organizzata ora Narrativa il periodo è estremamente breve, ma chi vuole vedere la malafede non crederà ad una sillaba di quello che dico neppure se potesse consultare il contratto scritto. Se dessi importanza a questo tipo persone, permetterei a soggetti che reputo inqualificabili di controllare quello che dico o non dico. Che non esiste.

Citazione
[cite]Autore: El Rethic[/cite]Michele ha messo 10 su Cani (fu uno dei casi scandalo sulla tana), bene, a mio parere è già tanto che non si è contenuto per crackare il sistema e mettere 11 da tanto che il gioco è bello, così bello che all'epoca convinse me, flavio, lui e altri che (dannazione!) si doveva partire da lì.

A dire il vero mi stavo annoiano mentre il computer faceva una interminabile compilazione per l’ennesima volta e cazzeggiavo. Non ho neppure pensato alle implicazioni non implicazioni. E finché per compilare questo progetto eterno devo guardare 4/5 minuti Xcode che prilla, mi sa che di voti ne compariranno un certo numero…

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Sabato 2 ottobre Narrattiva sarà presente a FirenzeGioca con un fitto programma di dimostrazioni, che comprendono anche due dei nuovi giochi in uscita per Lucca Comics & Games 2010. Tutte le dimostrazioni sono a numero chiuso e dureranno circa 3 ore.

Per prenotarsi
La prenotazione è gradita e raccomandata. Potete scrivere una mail all'indirizzo staff@narrattiva.it, specificando il vostro nome e la demo a cui vi volete iscrivere. farete cosa gradita lasciando anche un numero di cellulare, in modo che possiate essere rintracciati in caso di comunicazioni relative alla dimostrazione cui vi siete iscritti.

LE DEMO
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Ore 13:00 - Montsegur 1244
Giocatori: min. 2, max. 5

Nella fortezza di Montsegur, ultimo rifugio degli eretici Catari durante l'assedio crociato del 1244, si dipanano le vicende di un gruppo di eterogenei personaggi legati tra loro da una complessa rete di rapporti personali fatti di legami di sangue, d’amore, fede o dovere.
Il proseguire dell'assedio segna inesorabilmente il precipitare della situazione, mentre nel castello ogni protagonista deve trovare una risposta alle questioni che lo caratterizzano fino alla scelta fatidica del finale: abiura o rogo?
Gli echi della leggenda del Graal che aleggiano sulla vicenda di Montsegur e la suggestione dello scenario storico sono lo sfondo affascinante per drammatiche vicende umane. Un sistema di gioco più essenziale che mai da vita una storia sempre diversa, malgrado il finale prestabilito. I personaggi prendono vita in maniera sorprendentemente coinvolgente grazie alle interazioni tra i giocatori in questo gioco senza master.


Ore 13:00 - Cani nella Vigna
Giocatori: min. 2, max. 5

“Voi vi ergete fra la Legge di Dio e le migliori intenzioni dei deboli.
Voi vi ergete fra il popolo di Dio e i suoi stessi demoni.
Talvolta è meglio che uno perisca,
piuttosto che molti abbiano a soffrire.
I peccatori meritano pietà?
I malvagi meritano di essere giudicati?
Tutti loro sono nelle tue mani.”

America, 1850 circa, alcuni decenni prima che la Colt creasse il Selvaggio West come lo conosciamo. In uno Utah alternativo, giovani uomini e donne sono incaricati di essere i Cani da Guardia della Vigna del Signore. La frontiera selvaggia, gli odi e le passioni che possono esplodere nelle piccole comunità isolate, una religiosità severa che pervade ogni aspetto della vita quotidiana. In questo aspro scenario, le scelte dei personaggi - poco più che adolescenti e caricati di enormi responsabilità - sono il vero nucleo del gioco. Un sistema innovativo ed elegante incoraggia confronti tra i personaggi (sia verbali che fisici) cinematici e coinvolgenti mentre permette al Master di creare avventure sempre nuove in pochi, semplici passaggi.


Ore 17:00 - Il gusto del Delitto
Giocatori: min. 2, max. 4

Inghilterra, anni '30. In una casa di campagna, qualcuno sta per commettere un delitto. Anche loro ignorano cosa stanno per fare.
Un ispettore di Scotland Yard deve svelare questo mistero. Mentre l’ispettore mette il naso fra le relazioni all’interno della famiglia, oscuri segreti vengono alla luce. Chi ha avuto una relazione clandestina? Chi ha avuto un figlio, nascondendolo a coloro che erano vicini? E chi ha un movente per l’omicidio?
Durante il gioco verrà commesso un omicidio. Al termine del gioco il colpevole verrà svelato… e sarà una sorpresa per tutti!


Ore 17:00 - Trollbabe
Giocatori: min. 2, max. 3

Montagne innevate a picco sul mare, fiordi cristallini, boschi impenetrabili, creature magiche e misteriose. In un mondo a metà fra le saghe dell’Edda e il fumetto underground, arriva lei: la trollbabe. Ne’ essere umano, ne’ troll. Una bellissima donna, ma con le corna. Due metri di altezza, forte come il più forte degli uomini, capace di lanciare terrificanti incantesimi.
In un mondo in cui Troll e umani combattono incessantemente fra loro, l’arrivo della trollbabe è fatalmente destinato a sconvolgere gli equilibri e far precipitare ogni situazione.
Finalmente in Italia uno dei sistemi di gioco “indie” più influenti dell'ultimo decennio nella sua seconda edizione, integrata con quasi 50 pagine in più di spiegazioni ed esempi, con ulteriori revisioni dell’autore fatte appositamente per l’edizione italiana. Un gioco che ritrova le radici del fantasy, in cui la magnitudine degli eventi crescerà nel tempo fino al punto in cui si deciderà del fato di interi imperi.
Volete davvero giungere a schiacciare i troni ingioiellati dei re sotto i vostri calzari? Fatelo con un sistema semplice e rivoluzionario, che ha lascito una sua impronta talmente profonda nell’ambiente da figurare nei ringraziamenti di innumerevoli giochi successivi, inclusi capolavori come Cani nella Vigna a La mia Vita col Padrone.


Ore 21:00 - Annalise
Giocatori: min. 2, max. 3

Storie di Dolore, Desiderio e Redenzione
Il Vampiro è lì fuori. Voi siete i suoi nemici, i suoi amanti, i suoi servitori. Come affronterete la tenebra che vi attende?
Annalise è un gioco sulla creazione di storie di Vampiri, in cui il Vampiro stesso è il motore della storia, ma non è il protagonista. Ogni partita ad Annalise riguarda la presa di coscienza dell’influenza del Vampiro nella vita dei personaggi, e li spinge ad arrivare a un confronto finale con la Creatura, nel bene o nel male. Ogni giocatore assume il ruolo di un protagonista nella storia che i giocatori creeranno insieme: una vittima, un nemico o uno strumento del Vampiro (se si stesse giocando la storia di Dracula, i giocatori assumerebbero il ruolo di Mina Harker, Van Helsing e Renfield).



Ore 21:00 - Sporchi Segreti
Giocatori: min. 2, max. 4

Storie noir di tradimento, inganno e omicidio
Non credere all'apparenza. Scava sotto la superficie, e troverai i fatti. Quell'uomo d'affari tradisce la moglie. Quel politico sniffa cocaina. Quel poliziotto prende mazzette per chiudere un occhio. Nessuno è pulito. Tutti hanno un segreto. Tanti farebbero qualsiasi cosa per tenerlo nascosto. Anche uccidere.
Ma tutti i segreti prima o poi tornano a galla e i cadaveri non restano sepolti per sempre.
In Sporchi Segreti si creano storie noir / hard-boiled di corruzione, tradimento, inganno e omicidio, nella miglior tradizione dei romanzi di Raymond Chandler, James Ellroy, Dashiell Hammett e Ross MacDonald o di film come "Il Falcone Maltese" e "L.A. Confidential". Insieme, i giocatori creano una storia noir e guidano un unico investigatore attraverso una complessa ragnatela, alla ricerca della più sfuggente delle prede: la verità. Un gioco strano e affascinante (dove c’è un unico giocatore e un gruppo di master), ricco di misteri e colpi di scena, in cui tutte le storie sono ambientate qui e ora, nella stessa città in cui vivono i giocatori.

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Ieri alla Cotto (grazie Dino, ospitalità da 10 e lode con bacio accademico e rifrullo) abbiamo fatto una partita a Kagematsu, che è stata estremamente GWEP e viscerale. Ancora un grazie a Maria, sorella di Dino alla sua prima esperienza con un gioco di ruolo, che si è prestata a fare Kagematsu (spero vivamente divertendosi come noi), che ci ha offerto una prospettiva fresca e nuova sul gioco.

Dino – che pure era molto curioso – non ha giocato. Ha detto che tentare di sedurre la sorella gli avrebbe fatto strano (e lo capisco). Ma dopo aver giocato ho capito perché (grazie Dino , sei un amico: potevi avvertire).

Maria ha creato un Kagematsu vecchio e ricco, che si è presentato al villaggio in maniera molto differente da quelli modello Itto Ogami (Lone Wolf & Cub) con cui avevo giocato fino a quel momento. La seduzione in quei casi era una partita a scacchi ma avevo in un certo senso il manuale delle istruzioni. Con Maria è stata dal primo secondo nuotare nell’acqua alta (quella con i Pirana dentro). Molto più simile al poker che agli scacchi. E molto più divertente.

K. ha fatto l’equivalete di arrivare in Ferrari sgommando sulla piazza principale, lanciare le chiavi al sindaco dicendo “Parcheggiala, ma attento a non rigarla!” e poi chiedere “Beh, branco di bifolchi? Che ‘se magna?”. Il fatto che la giocatrice avesse una cultura del Giappone più che sufficiente a capire quello che stava facendo non ha fatto che rendere la cosa ancora più clamorosa.

È sceso il silenzio.

Ed è qui che si è visto il fegato, il coraggio, lo sprezzo del pericolo, petti virili protesi verso il nemico che avanza. Nella fossa dei leoni c’eravamo io, Mauro, Spigel e Mietitore. Si sono guardati negli occhi ed hanno detto in formazione compatta “Vai te che già conosci le regole” (grazie ragà, siete degli amici). Nessuno si aspettava un K. così aggressivo ed “esuberante”. E la mia prima tentazione sarebbe stata quella di dargli uno sgarganamuso sulle gengive, altro che di sedurlo.

La prima scena ho tentato di tentato di ottenere da K. “uno sguardo rubato”. Meccanicamente è una delle cose in assoluto più semplici (abbordabile con 3 dadi). Il mio personaggio – Yuki – era la figlia del capo villaggio, 25 anni con bambino di 2 (preferito #1), marito partito per la guerra di cui non si avevano notizie da mesi su mesi. Aveva avuto un abbozzo di preparazione da Geisha (interrotta per guerra: c’erano i campi da coltivare), per cui sapeva suonare uno strumento musicale (preferito #2).

La prima scena è stata da panico. Nel senso letterale del termine. Ho annaspato per un poco cercando di guadagnare tempo, con K. che mi braccava come un mastino e non mi dava modo di pensare. Cose del tipo: “Ti faccio accomodare e vado preparare il bagno” e K. “Non mi lascerai mica da solo, vero?”. Con la sorella di Dino avevo parlato sì e no venti minuti. Non avevo nessun tipo di “common ground” su cui lavorare. Ricordo solo che ero continuamente a chiedermi “e adesso che faccio?”. Non volevo aprire la scollatura, neppure per errore: c’era la preoccupazione che lo avesse valutato come un gesto becero e sciovinista. Ma era asfissiante, e alla fine mi sono giocato la carta della scollatura perché letteralmente non sapevo più che pesci pigliare. Sembrava di stare ad impro sulla panchina, dopo il 40° fischio consecutivo.  
Quando la ho guardata per dire “Non mi fai tirare?” mi ha detto “Non hai fatti nulla per meritartelo”. E ha trattalo la scollatura con la sufficienza con cui si trattano le pattine o un soprammobile. Me ne sono avuto a male. Ma in una maniera così viscerale e profonda che ha passato (e di gran lunga) le barriere del personaggio. Sono tutt’ora stupito di quanto me la sono presa. Ho sentito una voce interore che mi ha urlato “indignazio!”. La sera a cena Yuki era tirata a balestra, col Kimono migliore disponibile nel villaggio, a suonare e fare sfoggio di cultura. A quel punto ho potuto tirare e passare la mano (ancora una volta: grazie ragà, siete degli amici)..

La cosa che mi ha sconvolto è che in una scena successiva mi sono sentito GRATIFICATO (“aroused”, per chi sa l’inglese) per un complimento di K. (una cosa a proposito della calligrafia e del fatto che avevo scritto il suo nome con i giusti ideogrammi). Ci mancava poco che arrossissi.  

Ho sentito una parte del mio cervello che mi urlava “Ma che fai? Sei cretino?!”. Che alla fine aveva ragione, perché il fatto che K. apprezzi o meno è dovuto a un tiro di dadi. Ma un’altra parte ha detto che SICURAMENTE il successo era dovuto ai punti amore che avevo accumulato in precedenza (che dipendono esclusivamente dal giudizio di K.) e che, in ogni caso, K. mi aveva fatto un complimento.

Come i jeep, e molto più di parecchi Jeep, Kagematsu parla al giocatore attraverso il personaggio. E parla alla pancia, trovando una sua maniera di bypassare la testa. Ero già convinto che si trattasse di un gran gioco, ma l’esperienza di ieri è stata tre righe sopra ogni mia più rosea aspettativa.

In conclusione: grande partita anche se, purtroppo, interrotta.
Ancora grazie a Dino e Maria (che comunque a promesso che prima o poi ne faremo una e la finiremo).

PS: Quando K. fa il framing è il panico. Per fortuna Maria dopo un poco ha finito le idee / è stata di manica larga a farci esprimere le nostre, perché quando lavori sulla scena impostata da K. parti al buio. E devi indovinare dove lui voleva andare a parare: comunque giochi “fuori casa”.

Edit: corretto nome sbagliato

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GnoccoCON 2010 / [GnoccoCON '10] cosa porta Michele
« il: 2010-08-18 16:40:29 »
Sabato Pomeriggio: gioco a Society of Dreamers
Domenica Mattina: Trollbabe
Domenica Pomeriggio: Sporchi Segreti

Iscrivetevi fanciulli

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Siccome è tempo di prenotare Giulio in Pelleria per Lucca, volevo sapere se vogliamo fare seconda "mangiata sociale" a base di farro e farinata come quella dello scorso anno. Come data proporrei sabato 30/10 alle 21. Per chi non ci fosse stato il posto è raggiungibile a piedi dal padiglione dei giochi.

87
E' meglio se mi fa un cenno prima;-)

Non credo di avere energie in questo periodo per poter preparare un "assortimento" da mettere in macchina, per cui preparerò solo il minimo indispensabile che mi venisse richiesto in anticipo. Se volete approfittare dell'occasione per non pagare spese di spedizione, fatevi sotto e mandatemi un wisper o una mail.

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General / [IMPORTANTE] Lavori di manutenzione TERMINATI
« il: 2010-06-29 10:30:40 »
Per lavori di manutenzione / spostamento il sito rimarrà chiuso a partire da mercoledì sera a giovedì mattina.
Chi dovesse postare nel frattempo perderà tutti i suoi messaggi. Uomo avvisato...

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Generale / Michele explains it all
« il: 2010-05-23 21:59:35 »
Capitolo 1:
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«Chi è amico di tutti non è amico di nessuno» (Michele Gelli)

Faccio un esempio un poco forte (che non vuole implicare nulla su nessuno, vuole solo essere un esempio chiaro).

[INIZIO ESEMPIO]

Il tuo amico Tizio trova offensivo che tu chiami “persona” il tuo amico Caio; secondo lui dovresti chiamarlo “sporco negro”. Di “Tizio” simili che ne saranno a decine là fuori, e non credo che su questo punto qualcuno possa smentirmi.

Magari Caio non ha la minima intenzione di chiamare “buana” Tizio (e ti cita la dichiarazione universale dei diritti dell’uomo) e Tizio non ne vuole sapere di considerare Caio più di un animale (e ti cita un libro sacro della religione che professa). Ci sono buone possibilità che nessuno dei due si smuova di un millimetro dalla sua posizione.

Che fai?

Non è che ci siano esattamente millemila soluzioni…

Cerchi molto democristianamente di trovare una posizione di equidistanza, un compromesso che salvi capra e cavoli. Ti inventi “diversamente colorato”, “white impaired”, “dermatologicamente svantaggiato” o un’altra mostruosità simile. E ti illudi di poter essere amico sia di Tizio che di Caio.

Oppure prendi uno straccio di posizione. E anche se non “mandi a cagare” Tizio (o Caio, a seconda di quello che decidi) ma gli spieghi la tua posizione con calma e civiltà, ci sono ottime possibilità che non prenderai più il caffè con lui con lo stesso piacere con cui lo prendevi prima.

[FINE ESEMPIO]

Nel mondo perfetto dello zucchero filato e della frutta candita sarebbe bello potere essere amici di tutti. Non lo nego. E non nego neppure che si debba lavorare per tendere a questo risultato. MA nel brutto e cattivo mondo reale capita di dover prendere una posizione. E nel momento in cui prendi una posizione è probabile che ti “rovini” un compagno di caffè.

Ora, in tutta l’impostazione del forum abbiamo sempre cercato di stimolare un confronto di opinioni franco e “a viso aperto” (già dal chiedere che  ci fosse il nome vero delle persone in sign). Solo passando sul mio freddo cadavere questa community diventerà un covo di ipocriti-politically-corretti in onore ad un qualche Tizio là fuori che potrebbe trovare “parpuzio” offensiva o scorretto “GenteCheGioca” perché già dal nome si implica che gli altri non giochino.

Ed infiliamoci in testa che molti dei concetti di cui parliamo SONO offensivi. Di per se. Anche se si chiamassero Paperino o Clarabella. Perché io ricordo ancora con distinta chiarezza che, leggendo il manuale di Cani nella Vigna, sono scoppiato con indignazio maxima in un “Ma come si permette questo %&/%%&$ di venirmi a insegnare come si scrive una avventura?!”. E ricordo altrettanto distintamente che molte delle spiegazioni di Avventure in Prima Serata mi risultavano offensive esattamente come sentirsi dire che gli asini volavano. Cozzavano con la pratica e tutta l’esperienza che avevo accumulato. Sembrava che il libro mi volesse dare a bere cose folli.

Rassegniamoci. Non potremo essere amici di tutti. E prendersela con le parole è solo FUFFA, fumo, nebbia che nasconde questo problema. Anche se non amo alla follia la parola “parpuzio” (e tento abitualmente di non usarla), in questo momento è diventata sinonimo di “avere il diritto di guardarsi alle spalle e giudicare il proprio passato” che è un concetto che difenderò con le unghie e con i denti.

Prendiamo anche nota che siamo in una fase di cambiamento, e un certo eccesso di foga da una parte e una certa incredulità / incomprensione dall’altra saranno patologici e inevitabili. Lo ho vissuto con i videogiochi, con i fumetti, con i manga / anime. Se ci armiamo di Santa Pazienza e ci rassegniamo a gestire un minimo di conflittualità in più in questa fase di transizione, invece di farci masturbazioni mentali sulla prevenzione di ogni possibile problema, ne avremo metà della vinta.

Io per certo non smetterò di chiamare il mio amico Caio “persona” nell’off chance  che ci sia un Tizio che trova la cosa offensiva (e che in ogni caso troverebbe offensivo proprio il concetto che Caio sia una persona, non la parola in se).


Capitolo 2:
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«Meglio un cattivo piano che nessun piano del tutto» (Napoleone Buonaparte)

O come dicono in un episodio di Buffy “where do we go from here”?

Indipendentemente da come sia nato GenteCheGioca (che per il discorso che vado a fare potrebbe essere anche stato fatto per volontà dei pirati spaziali del pianeta O) sta di fatto che è stato saldato e plasmato dalla INC (e da tutte quelle iniziative a cui la INC ha “dato il la”: GNOCCOcon, COTTOcon e chi più ne ha più ne metta).
Se prima INC era la con di GenteCheGioca, ora posso dire con poche possibilità di smentita che GenteCheGioca è il forum della INC (e della GNOCCOcon, della COTTOcon, etc.). Nel senso che se prima gli incontri live erano “propaggini”, orpelli dell’attività online, ora è l’attività online che è “propaggine”, un palliativo degli incontri live, un modo per respirare l’entusiasmo e tenersi in contatto fra una volta e l’altra in cui si sarà tutti materialmente nella stessa stanza. Il che spiega l’incredibile proliferare di iniziative ludico-gastronomiche: le persone vogliono conoscersi, giocare e l’unico modo di farlo è IRL.

Non voglio che GenteCheGioca diventi una donna di facili costumi che si prostituisce al primo che passa con lo scopo di diventare un forum da millemila accessi unici al giorno. Ogni volta che ti prostituisci perdi un pezzo di te, cedi parte della tua identità, modifichi il tuo piano di battaglia fino a perderlo e non averne più uno.
Voglio che GenteCheGioca diventi un ambiente sociale sano per gente che vuole parlare di gioco, ma soprattutto giocare e ritrovarsi IRL. E se questo repelle o offende qualcuno, mi dispiace per lui. Non sa cosa si perde ;-)

Ora: il mitologico “nuovo arrivato” sarà sempre patologicamente fuori dai meccanismi che legano la community (questo in tutte le community, e  non solo qui). Non conosce il lingo, non capisce gli in-jokes, deve imparare a conoscere le persone in condizioni (via internet) obbiettivamente svantaggiate rispetto a IRL. Ma è lui che deve fare il salto, non possiamo essere noi a spingerlo.

Possiamo rendere il salto meno impegnativo? Indubbiamente, pur negli indubbi limiti di cui al punto 1.  Quello che dobbiamo fare è trasmettere con più efficacia l’entusiasmo e l’energia dietro alle con IRL. Le idee ci sono, e fra non tantissimo vedrete che qualcosa si muove.

Capitolo 3:
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Ed ora arriviamo alla "questione Moreno".
Partiamo facendo notare che dalla poltrona del salotto tutti sono bravi a criticare, e che, ammesso e non concesso che Moreno abbia sbagliato (e molto meno di quello che si tenta di fissare nel immaginario collettivo), è anche il moderatore in assoluto più presente ed attivo. Se un Moderatore mediamente fa una cretinata ogni x interventi (in quanto fallibile essere umano) è ampiamente possibile che Moreno ne abbia fatte più di tutti, ma solo sulla base della pura forza dei numeri. E sulla base della stessa forza è anche quello che ha fatto più da “parafulmine” alla community (pensate cosa sarebbe successo se le stesse cose che Ezio ha detto a Tobias le avesse dette Moreno!).

Proseguiamo facendo notare che la questione si dovrebbe chiamare “questione di Michele”, non “questione di Moreno”. Perché, se da un lato Moreno ha avuto alcune uscite non particolarmente morbide, dall’altro lato è anche vero che gran parte dei problemi che le hanno causate sono derivati dal fatto che per parecchi mesi è stato un moderatore “azzoppato”. Perché sapeva perfettamente che se avesse preso alcuni provvedimenti che reputava necessari (e che avrebbero evitato l’incancrenirsi dei problemi che poi sono rimbalzati nelle chiappe a lui) le ripercussioni “politiche” poi sarebbero rimbalzate fra le chiappe a me (esempio: “Potrò riprendere Sempronio con la severità che merita, sapendo che è il cugino del fratello del nipote del tipografo con cui domani Michele ha un appuntamento?” “Ma se banno Sempronio che lavora a ‘PippoPress’ con cui Michele vuole avere buoni rapporti, poi che succede?”). Ed ha tentato di barcamenarsi fra il desiderio di far funzionare la community e il voler preservare il fegato di un suo amico (il mio, nella fattispecie).

Sai cosa ti dico Moreno? Ti ringrazio della premura, ma voglio più bene a GenteCheGioca che al mio fegato. Catafottitene. Questo tipo di beghe devono stare a milioni di chilometri da GenteCheGioca. Se permetto a queste beghe di influenzare l’operato dei moderatori, le case editrici non hanno fatto un passo indietro ma due avanti rispetto al Narraforum. Fai il moderatore, che con le beghe me la vedo io. Le tue vacanze sono finite con effetto immediato.

E sapete che dico a tutti quanti? Che voglio più bene ad Ezio, Lavinia, al Vellu ed allo Zanna che al mio fegato. E si dovrà passare sul mio freddo cadavere perché la carica di energia ed entusiasmo che genererà la GNOCCOcon venga dispersa e avvelenata come è successo a quella della INC. E’ un rispetto MINIMO che tutti dobbiamo a chi alza le chiappe e si sbatte per organizzare occasioni di gioco. E lo stesso vale per Arconate, Cottocon, Strinùcon, Utopia e chi più ne ha più ne metta.

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General / E' così che si fa
« il: 2010-05-14 12:14:08 »
Ciao. Ho sbirciato la conversazione con Diegus.
Alla prox INC verrai insignito del premio "è così che si fa". Io e te sappiamo perché

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