Da tempo non incontro più giocatori rompiballe, e precisamente da quando ho smesso di evangelizzare la gente cercando di condividere il mio meraviglioso hobby.
Ora, chi non vuole giocare è libero di fare altro, possibilmente lontano dai centri di attenzione del mio gruppo.
Ricordo alla perfezione quando diagnosticavo nelle persone al tavolo la voglia di rompere le balle "così almeno smettiamo di giocare e facciamo qualcos'altro", riconoscibile da due sintomi:
la presenza della parola "Malkavian" sulla scheda, ed un numero di px non spesi pari al totale accumulato in 30 partite.
Qualcuno ce n'è ancora, invero, ma appartiene alla categoria "ora ti dimostro che il gioco fa acqua". In genere cerco di mettermi parallelo alla traiettoria, in modo che l'ostruzionismo passi ad una distanza maggiore di zero.