Autore Topic: "Stile americano" e "Stile italiano": esistono?  (Letto 17431 volte)

Lorenzo_l

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Beh che dire ottima pubblicità, ora non resta che inventarci giochi emozionevoli

Lorenzo_l

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A parte gli scherzi, e' interessante che in una maniera o nell'altra uno come La Torra si sia stupito ed incuriosito che esiste un modo di giocare che lui non conosceva... wow! Fico, no? Speriamo che questa sua intuizione venga tradotta in meccaniche... 

Mattia Bulgarelli

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A parte gli scherzi, e' interessante che in una maniera o nell'altra uno come La Torra si sia stupito ed incuriosito che esiste un modo di giocare che lui non conosceva... wow! Fico, no? Speriamo che questa sua intuizione venga tradotta in meccaniche...

Ecco, è a QUESTO che dovrebbero servire gli scambi culturali, gli inviti agli autori... per "impollinarsi" di idee a vicenda.
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Re:"Stile americano" e "Stile italiano": esistono?
« Risposta #48 il: 2014-05-30 10:10:37 »
Gli italiani sono apparsi molto lenti semplicemente perché ALCUNI TRA ESSI non si dichiarano soddisfatti al tavolo finché non hanno visto sgorgare la prima lacrimuccia...e per far sgorgare lacrime ci vuole tempo.

Su segnalazione di un utente, ti chiedo se questi "alcuni tra essi" siano tue esperienze concrete: hai in mente qualcuno in particolare o è un'impressione?

(o almeno, credo che fossero queste le intenzioni della segnalazione... potete scrivere una o due parole in più per renderci facile il lavoro, quando segnalate)
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Re:"Stile americano" e "Stile italiano": esistono?
« Risposta #49 il: 2014-05-31 13:07:53 »
Cioè, mi stai chiedendo di fare nomi e cognomi laddove ho volutamente evitato di farlo, perché non è una questione di nomi e non ha importanza identificare a chi piace la cioccolata anziché la vaniglia?

EDIT: comunque conosco persone che, dichiaratamente, giocano alla ricerca di una forte emotività e più per esplorare personaggi e sfumature d'animo, piuttosto che trame e scenari. Una di queste ti è anche molto vicina, Mattia :-)

EDIT2: Chiaro che la lacrima è un'immagine ironica e non una reale metrica. Ma spero che questo vada da se! Ricordiamo anche Marco Andreetto e Anna Koprantzelas: i Gemelli della Lacrima. Manuela: La Regina della Malinconia. Tutti nomignoli accettati con un sorriso e portati (giustamente) con orgoglio.
« Ultima modifica: 2014-05-31 13:14:12 da Ivano Scoppetta »

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