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"Stile americano" e "Stile italiano": esistono?

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Mr. Mario:
Meg allo stesso tempo ha pubblicato anche Psi*Run che è su tutto un altro ritmo. Tanto per ribadire.


Comunque, riconfermo che Adam non ha giocato con nessuno di Reggio.* E dire che Mattia è quasi 'reggiano' sarebbe parlare per categorie davvero sciocche.


Credo che il fastidio sia dovuto al tentativo di incasellare e stiracchiare un'esperienza molto piccola e farne un caso generale.


Ci sono notevoli differenze tra la stessa persona che gioca a giochi diversi, e notevoli altre tra persone della stessa città che giocano insieme allo stesso gioco. Da cui la battuta iniziale. Se si deve essere messi in una categoria a caso per motivi relativamente futili, io sono Sagittario.



*EDIT: Mi sbagliavo. Adam ha effettivamente giocato a bacchanalia con Ezio. È stata una partita molto veloce e pregna. Quindi molto nordamericana. O mancina. O dagli occhi azzurri.

Simone Micucci:

--- Citazione da: Mr. Mario - 2014-05-28 13:12:32 ---Credo che il fastidio sia dovuto al tentativo di incasellare e stiracchiare un'esperienza molto piccola e farne un caso generale.

--- Termina citazione ---

Credo anche io, Mario.

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione da: Mr. Mario - 2014-05-28 13:12:32 ---Credo che il fastidio sia dovuto al tentativo di incasellare e stiracchiare un'esperienza molto piccola e farne un caso generale.

--- Termina citazione ---

Per chiarezza: io non ho cercato attivamente nessun "tentativo", ho posto una domanda (e la risposta pare che sia "no". Mi sta bene. ^_^ ).

Secondo me ci sono dei "trend", delle "mode" che colpiscono questo o quel giocatore, che si propagano viralmente per aver giocato insieme (che sia Mario che viene a casa mia, o io ad INC con un canadese) e che attecchiscono in persone con gusti e sensibilità simili... il tentativo di "etichettarle" e renderle catalogabili, misurabili, è semplicemente umano, è una prassi "di comodo" per rendere i concetti più maneggevoli ai nostri cervelli.

Dobbiamo solo confrontarci per vedere se l'accorpamento di concetti e di persone che facciamo ha un metodo, è veritiero, e ha un'utilità... e non c'è, riproviamo.

A me fa anche piacere, in un certo senso, essere catalogato come "amico dei reggiani", perché penso alle belle iniziative che molti amici che abitano a Reggio hanno messo in campo: le GnoccoCon, i compleanni ludici, le iniziative del NoFerPlei, e anche le DilemmaCon si tengono a Reggio perché ci sono amici che ci aiutano a organizzare tutto.

E mi fa piacere essere catalogato come "amico degli organizzatori di INC" (specie dopo la bellissima edizione 2014).

Quello che a me farebbe incazzare, ed è successo in passato e non lo voglio vedere mai più, è essere catalogato ESCLUSIVAMENTE come "amico di X", col sottinteso "non può essere anche amico di Y o di Z", perché quella sì che è una cretinata!

Matteo Stendardi Turini:
Adam, nel suo post iniziale, ha scritto questo:


--- Citazione ---I gave a fellow designer some feedback on a playtest session and we discussed at length that the things I was looking for in the game might not be things that an Italian small-press-RPG fan would care so much about (such as mechanisms to tie me to NPCs, like Bonds or w/e).
--- Termina citazione ---

Quello che mi ha messo a disagio, e l'ho scritto anche nel thread originale, è stata la frase sottolineata: "le cose che cerco nel un gioco potrebbero non essere le stesse che cerca un appassioanto italiano".

Da una parte, non ho problemi a vedere alcuni giochi seguire un filone di design particolare, quale che sia. Dall'altra, qui stiamo categorizzando le persone, non i giochi. Se sentir dire, in astratto, che alcuni giochi scritti in Italia seguono un certo filone di design (quale che sia) non mi crea difficoltà, sentire che qualcuno afferma che i giocatori ricercano solo un certo tipo di giochi, e per di più estendere questo "giocatori" a tutta la base di appassionati indie italiani, mi dà sinceramente sui nervi. È così che, tra un sorriso e un abbraccio, si creano trincee.

Mattia Bulgarelli:
Quel "fellow designer" penso di essere io.

E si, abbiamo discusso "a lungo" di cosa volevo nel mio gioco e perché certe scelte erano per il tipo gioco che volevo.

Se poi in qualche modo Adam ha ragionato "Mattia scrive giochi centrati sull'approfondimento dei PG (vero); Mattia è Italiano (vero); ERGO gli Italiani vogliono giochi centrati sull'approfondimento dei PG (ehm...)", questo temo sia stato ben oltre il mio controllo e ben oltre le mie intenzioni... ^^;

EDIT: e dalle "trincee", per carità, liberatemene subito, ho già dato in fin troppe flame war... ;_;

EDIT 2: se poi s'è fatto quest'idea NONOSTANTE Ivano gli abbia parlato a lungo, raccontandogli della varietà di intenti e scopi e gusti dei vari giocatori anche solo in quel piccolo, selezionato sottogruppo che c'era ad INC, beh, non è che ci possiamo fare molto se non rispondergli, come già fatto su G+, che no, non c'è un'uniformità di gusto così assoluta.

EDIT 3: a me resta lo stesso l'impressione che i giocatori italiani, mediamente, se la prendano un po' più "scialla", che ci sia da razziare un dungeon o da sedurre un ronin, ho sentito battute tipo "se un americano ti dice che è un gioco da 2 ore, lo fai ad una 'Con italiana in uno slot da 6 ore", se solo ricordassi chi me l'ha detta, però... un neurone mi suggerisce che Moreno o Michele forse se lo ricordano, non so perché. ?_?

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