Allora, Alessandro, come ti dicevo è una regola incasinata, che non si capisce bene come e quando usare:
If ever you feel like you weren’t consulted or honoured in a decision-making process, you can take a piece of Contempt and place it in front of you. This is your outlet for expressing disagreement or tension. If someone starts a project that you don’t agree with, you don’t get to voice your objections or speak out of turn. You are instead invited to take a piece of Contempt.
Contempt will generally remain in front of players until the end of the game. It will act as a reminder of past contentions. Its primary role is as a social signifier. In addition, you can discard it back into the centre of the table in two ways: by acting selfishly and by diffusing tensions.
If you ever want to act selfishly, to the known detriment of the community, you can discard a Contempt token to justify your behaviour. You decide whether your behaviour requires justification. This will often trigger others taking Contempt tokens in response.
If someone else does something that you greatly support, that would mend relationships and rebuild trust, you can discard a Contempt token to demonstrate how they have diffused past tensions.
Ho evidenziato in grassetto tutti gli attivatori: i primi due sono per quando puoi prendere Contempt, gli ultimi due sono per quando puoi scartare Contempt.
Ora, a guardarli sembrano molto semplici, ma hanno tutta una serie di implicazioni nascoste e poco chiare. Innanzitutto, già in questo testo, si dice che:
This will often trigger others taking Contempt tokens in response.
Quindi si può prendere Contempt anche semplicemente quando si è in qualche modo turbati o contrariati delle scelte di qualcuno nella comunità, cosa che dai primi due attivatori non si sarebbe capito.
Va detto, però, che lo spirito e il senso della regola è introdotto altrove:
These are Contempt Tokens. They represent any tension and frustration that might arise in the community.
Da qui sembra che il collegamento con i segnalini di Contempt sia principalmente in fiction e da intendersi
ad sensum. È una questione di sensibilità personale del giocatore, insomma.
La regola, tuttavia, è così incasinata e poco chiara, che spesso ne sono emerse domande, sia
qui su Gente che Gioca sia
nei forum internazionali.
La soluzione più semplice e sensata, che mi sembra si debba adottare per uscire dall’impasse delle regole segue due principî di base:
- non puoi prendere o scartare Contempt nel tuo turno, ma solo nel turno degli altri;
- non puoi prendere o scartare Contempt per azioni o scelte fatte dai giocatori, ma solo per azioni o scelte fatte dai personaggi o dalla comunità nella fiction di gioco.
Quattro esempi lampanti:
Esempio 1: Siamo in estate e Martino pesca la carta della regina di quadri, che recita:
A project finishes early. Which one? Why?
If there are no projects underway, boredom leads to quarrel. A fight breaks out between two people. What is it about?
Martino decide di completare il progetto di costruzione di una diga sul fiume, ma io – Daniele – non sono d’accordo: io avrei piuttosto completato il progetto per addestrare dei nuovi cacciatori. Io vorrei prendere del Contempt, ma Martino mi fa notare che non posso, perché sto violando il secondo dei due principî: non posso prendere Contempt per una scelta fatta da un giocatore che non passi attraverso la fiction come un gesto di disapprovazione interno alla comunità.
Esempio 2: Siamo in estate e Martino pesca la carta della regina di quadri. Questa volta non ci sono progetti in corso, per cui Martino dice che, durante una partita a dadi, Octavio, il capo degli operai della diga, si altera e alza la sua accetta contro Bruto, l’addestratore dei giovani cacciatori, uccidendolo.
Io, Daniele, vorrei prendere Contempt: sto interpretando i sentimenti di parte della comunità che si sentirà frustrata e delusa per il comportamento sconsiderato di Octavio e per come questo abbia portato alla morte di Bruto per futili motivi. Nessuno si oppone, perché io sto prendendo Contempt per un’azione o una scelta passata attraverso la fiction di gioco.
Esempio 3: Siamo in estate e Martino pesca la carta della regina di quadri. Decide di completare anzitempo il progetto di costruzione del tempio dedicato a Meridia, la dea del raccolto. Martino reputa che questa sua scelta allevi le tensioni interne alla comunità e vorrebbe scartare Contempt. Io, Daniele, mi oppongo: Martino non può scartare Contempt come conseguenza di una scelta o di un’azione avvenuta durante il suo turno, dipesa interamente da lui.
Esempio 4: Siamo in estate e Martino pesca la carta della regina di quadri. Decide di completare anzitempo il progetto di costruzione del tempio dedicato a Meridia, la dea del raccolto. Io, Daniele, reputo che questo evento possa alleviare le tensioni interne alla comunità e vorrei scartare Contempt. Nessuno si oppone: io sto scartando Contempt come conseguenza di una scelta o di un’azione avvenuta durante il turno di un altro giocatore e dipesa interamente da lui.
Faccio notare che, per fare questi esempi, ho pescato una carta dal mazzo a caso, quindi non sono costruiti a tavolino. Sono semplicemente delle situazioni e delle incomprensioni che, posso dirlo per esperienza personale, al tavolo si verificano, o comunque possono verificarsi facilmente.
Passo ad affrontare brevemente la questione aperta da Marco, ossia la bassa rigiocabilità dei giochi basati su elementi scelti da una lista o da un elenco. Ecco, io personalmente non ho mai avuto problemi con questo tipo di giochi e con la loro presunta bassa rigiocabilità. Mi limito a prendere atto del fatto che abbia sentito da alcune persone questa critica e pertanto non possa che accettare che per alcuni giocatori c’è una maggiore sensibilità nel valutare la rigiocabilità di un gioco in base a questa caratteristica.