Autore Topic: The Quier Year  (Letto 2930 volte)

Alessandro Piroddi (Hasimir)

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The Quier Year
« il: 2014-05-01 00:58:20 »
Scrivo semplicemente per esprimere il mio entusiasmo.
Sto riuscendo a farci giocare veramente chiunque, con zero preparazione ed eccellenti risultati.
E usando la regola opzionale di togliere 4 carte a stagione, le partite durano circa 2 ore, belle piene e soddisfacenti, ma sufficientemente brevi da non spaventare troppo i prospettivi giocatori.

Bello davvero! :D
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Daniele Di Rubbo

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Re:The Quier Year
« Risposta #1 il: 2014-05-01 02:05:35 »
E non ci posti neanche una mappa? E non ci parli neanche di una partita? :P

Simone Micucci

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Re:The Quier Year
« Risposta #2 il: 2014-05-01 02:26:25 »
mi accodo alla richiesta!!!
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Alessandro Piroddi (Hasimir)

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Re:The Quier Year
« Risposta #3 il: 2014-05-02 02:07:10 »
Le mappe stanno in giro per il mondo.
Una in Spagna a casa di amici (2 giocatori)
Una in associazione fra miniature di WH40k e giochi in scatola (4 giocatori)
Una a casa di una ragazza che non aveva mai giocato di ruolo e, finita la partita alle 2:30 di notte, ha esordito con "ma io voglio sapere che succede dopo! giochiamo un altro anno!" (3 giocatori)

Le storie son venute sempre molto diverse. Tutti si preoccupano della rigiocabilità legata alle liste fisse di eventi, ma a me pare non ci sia alcun problema, proprio come con Montsegur :P

Sono sempre emersi personaggi che poi sono stati al centro di molte vicende, sia in bene che in male (o malissimo >_<).

Tutti a inizio partita dichiarano che "Discutere" gli sembra inutile, ma per l'ora che il gioco finisce si "Discute" spesso :D

I segnalini Disapprovazione sono praticamente inutilizzati... magari ogni tanto qualcuno ne piglia uno facendo una faccia imbronciata, e ancora più di rado uno di questi segnalini viene rimosso... boh...

E poi boh, si accettano domande :)
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Daniele Di Rubbo

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Re:The Quier Year
« Risposta #4 il: 2014-05-02 09:45:36 »
Ah, per la mia esperienza col gioco, è strano che usiate poco i segnalini Disapprovazione (Contempt), perché io in tutte le partite li ho sempre visti usati. Se devo essere sincero, quando ci ho giocato alla LudicAego dell’anno scorso (in estate), lì sono stati poco utilizzati. In effetti forse il problema è che, quando giochi con persone a cui hai appena spiegato il gioco, la meccanica dei segnalini resta un po’ confusa. Senza contare che, sempre secondo la mia esperienza personale, è la regola in assoluto spiegata peggio del gioco, e inoltre agisce solo a livello di percezione sociale. In poche parole è una regola molto sottile, difficile da capire e da percepire.

vanphanel

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Re:The Quier Year
« Risposta #5 il: 2014-05-02 15:00:17 »
Personalmente la meccanica dei contempt token,e le discussioni che ne sono seguite,sono una delle cose piú interessanti del gioco. Posto che non si comunichi durante lo stesso,peró.
Non sono io ad essere chiuso qui dentro con voi..siete VOI ad essere chiusi qui dentro con me

Daniele Di Rubbo

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Re:The Quier Year
« Risposta #6 il: 2014-05-02 15:17:10 »
È vero! Per esempio, alla fine della partita che ho giocato alla scorsa EtrusCon invernale con Luca (qui presente), Mario Bolzoni e Anna Candela, è emerso che ognuno di noi avesse seguito dei principî ben diversi nell’assegnazione di quei segnalini. Alla fine della partita è stato molto interessante confrontarsi e spiegarsi perché in una data occasione si fosse deciso di prendere Contempt e cosa questo significasse nello specificio.

Alessandro Piroddi (Hasimir)

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Re:The Quier Year
« Risposta #7 il: 2014-05-03 04:47:50 »
Daniele visto che l'hai tanto usata... spiegami un pò BENE la regola dei token :)
Meglio che nel manuale intendo :P
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judge

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Re:The Quier Year
« Risposta #8 il: 2014-05-03 12:03:12 »
Citazione
Le storie son venute sempre molto diverse. Tutti si preoccupano della rigiocabilità legata alle liste fisse di eventi, ma a me pare non ci sia alcun problema, proprio come con Montsegur :P

Io in effetti sono uno di quelli. Ho apprezzato molto questo gioco, ma il problema della rigiocabilità secondo me esiste (nonostante si cambino i giocatori al tavolo, gli elementi dell'ambientazione e simili).
Il mio parere in modo un po' più esteso l'avevo espresso qui:
Giochi e liste
E questo è quello che ho pensato dopo la prima partita a un anno di distanza dalla serie innumerevole di partite del primo link:
The Quiet Year a un anno di distanza

Posto questo non per contraddire gratuitamente, ma solo per avere due punti di vista se qualcuno leggerà questo post tra qualche tempo (e magari per far capire al futuro lettore a cosa si riferisce Alessandro con il problema della rigiocabilità applicata a questo gioco).

Daniele Di Rubbo

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Re:The Quier Year
« Risposta #9 il: 2014-05-03 17:12:19 »
Allora, Alessandro, come ti dicevo è una regola incasinata, che non si capisce bene come e quando usare:

Citazione da: p. 19 del libretto
If ever you feel like you weren’t consulted or honoured in a decision-making process, you can take a piece of Contempt and place it in front of you. This is your outlet for expressing disagreement or tension. If someone starts a project that you don’t agree with, you don’t get to voice your objections or speak out of turn. You are instead invited to take a piece of Contempt.

Contempt will generally remain in front of players until the end of the game. It will act as a reminder of past contentions. Its primary role is as a social signifier. In addition, you can discard it back into the centre of the table in two ways: by acting selfishly and by diffusing tensions.

If you ever want to act selfishly, to the known detriment of the community, you can discard a Contempt token to justify your behaviour. You decide whether your behaviour requires justification. This will often trigger others taking Contempt tokens in response.

If someone else does something that you greatly support, that would mend relationships and rebuild trust, you can discard a Contempt token to demonstrate how they have diffused past tensions.

Ho evidenziato in grassetto tutti gli attivatori: i primi due sono per quando puoi prendere Contempt, gli ultimi due sono per quando puoi scartare Contempt.

Ora, a guardarli sembrano molto semplici, ma hanno tutta una serie di implicazioni nascoste e poco chiare. Innanzitutto, già in questo testo, si dice che:

Citazione
This will often trigger others taking Contempt tokens in response.

Quindi si può prendere Contempt anche semplicemente quando si è in qualche modo turbati o contrariati delle scelte di qualcuno nella comunità, cosa che dai primi due attivatori non si sarebbe capito.

Va detto, però, che lo spirito e il senso della regola è introdotto altrove:

Citazione da: p. 6 del libretto
These are Contempt Tokens. They represent any tension and frustration that might arise in the community.

Da qui sembra che il collegamento con i segnalini di Contempt sia principalmente in fiction e da intendersi ad sensum. È una questione di sensibilità personale del giocatore, insomma.

La regola, tuttavia, è così incasinata e poco chiara, che spesso ne sono emerse domande, sia qui su Gente che Gioca sia nei forum internazionali.

La soluzione più semplice e sensata, che mi sembra si debba adottare per uscire dall’impasse delle regole segue due principî di base:
  • non puoi prendere o scartare Contempt nel tuo turno, ma solo nel turno degli altri;
  • non puoi prendere o scartare Contempt per azioni o scelte fatte dai giocatori, ma solo per azioni o scelte fatte dai personaggi o dalla comunità nella fiction di gioco.
Quattro esempi lampanti:

Esempio 1: Siamo in estate e Martino pesca la carta della regina di quadri, che recita:

Citazione
A project finishes early. Which one? Why?

If there are no projects underway, boredom leads to quarrel. A fight breaks out between two people. What is it about?

Martino decide di completare il progetto di costruzione di una diga sul fiume, ma io – Daniele – non sono d’accordo: io avrei piuttosto completato il progetto per addestrare dei nuovi cacciatori. Io vorrei prendere del Contempt, ma Martino mi fa notare che non posso, perché sto violando il secondo dei due principî: non posso prendere Contempt per una scelta fatta da un giocatore che non passi attraverso la fiction come un gesto di disapprovazione interno alla comunità.

Esempio 2: Siamo in estate e Martino pesca la carta della regina di quadri. Questa volta non ci sono progetti in corso, per cui Martino dice che, durante una partita a dadi, Octavio, il capo degli operai della diga, si altera e alza la sua accetta contro Bruto, l’addestratore dei giovani cacciatori, uccidendolo.

Io, Daniele, vorrei prendere Contempt: sto interpretando i sentimenti di parte della comunità che si sentirà frustrata e delusa per il comportamento sconsiderato di Octavio e per come questo abbia portato alla morte di Bruto per futili motivi. Nessuno si oppone, perché io sto prendendo Contempt per un’azione o una scelta passata attraverso la fiction di gioco.

Esempio 3: Siamo in estate e Martino pesca la carta della regina di quadri. Decide di completare anzitempo il progetto di costruzione del tempio dedicato a Meridia, la dea del raccolto. Martino reputa che questa sua scelta allevi le tensioni interne alla comunità e vorrebbe scartare Contempt. Io, Daniele, mi oppongo: Martino non può scartare Contempt come conseguenza di una scelta o di un’azione avvenuta durante il suo turno, dipesa interamente da lui.

Esempio 4: Siamo in estate e Martino pesca la carta della regina di quadri. Decide di completare anzitempo il progetto di costruzione del tempio dedicato a Meridia, la dea del raccolto. Io, Daniele, reputo che questo evento possa alleviare le tensioni interne alla comunità e vorrei scartare Contempt. Nessuno si oppone: io sto scartando Contempt come conseguenza di una scelta o di un’azione avvenuta durante il turno di un altro giocatore e dipesa interamente da lui.

Faccio notare che, per fare questi esempi, ho pescato una carta dal mazzo a caso, quindi non sono costruiti a tavolino. Sono semplicemente delle situazioni e delle incomprensioni che, posso dirlo per esperienza personale, al tavolo si verificano, o comunque possono verificarsi facilmente.



Passo ad affrontare brevemente la questione aperta da Marco, ossia la bassa rigiocabilità dei giochi basati su elementi scelti da una lista o da un elenco. Ecco, io personalmente non ho mai avuto problemi con questo tipo di giochi e con la loro presunta bassa rigiocabilità. Mi limito a prendere atto del fatto che abbia sentito da alcune persone questa critica e pertanto non possa che accettare che per alcuni giocatori c’è una maggiore sensibilità nel valutare la rigiocabilità di un gioco in base a questa caratteristica.


vanphanel

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Re:The Quier Year
« Risposta #10 il: 2014-05-03 19:17:48 »
Daniele,c'è un piccolo errore: nel tuo turno puoi scartare un contempt token per agire egoisticamente o a danno della comunità. L'uccisione di Bruto potrebbe esserne un esempio.
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Daniele Di Rubbo

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Re:The Quier Year
« Risposta #11 il: 2014-05-03 21:15:22 »
Mi è scappato il fatto che il mio esempio 2 sia doppiamente interpretabile, ma ti spiego perché secondo me non è comunque come dici tu.

Martino non sta facendo uccidere Bruto da Octavio per una sua scelta libera, ma perché lo sta forzando il testo di una carta. Anzi, questa mia “svista” ci porta ad approfondire un altro punto, che prima avevo dimenticato di aggiungere alla lista dei principî: solo le azioni deliberatamente prese dai giocatori per andare contro alla comunità possono permettere al giocatore che le porta in gioco di scartare un segnalino di Contempt. Se la sua è una scelta obbligata da una carta, allora quel giocatore non può scartare Contempt.

Quindi i principî che ho scritto nel post precedente andrebbero riformulati per tenere conto anche di questa regola sullo scartare i segnalini di Contempt:
  • non puoi prendere Contempt nel tuo turno, ma solo in quello degli degli altri;
  • puoi scartare Contempt nel turno degli altri per stemperare tensioni passate (diffuse past tensions);
  • puoi scartare Contempt nel tuo turno per agire egoisticamente (act selfishly), ma solo se è una tua scelta deliberata e non forzata dal testo di una carta;
  • non puoi prendere o scartare Contempt per azioni o scelte fatte dai giocatori, ma solo per azioni o scelte fatte dai personaggi o dalla comunità nella fiction di gioco.

In questo caso il mio esempio 2 andrebbe integrato in questo modo:

Esempio 2b: Siamo in estate e Martino pesca la carta della regina di quadri. Questa volta non ci sono progetti in corso, per cui Martino dice che, durante una partita a dadi, Octavio, il capo degli operai della diga, si altera e alza la sua accetta contro Bruto, l’addestratore dei giovani cacciatori, uccidendolo.

Martino vorrebbe scartare Contempt sostenendo che sta facendo agire egoisticamente (act selfishly) un membro della comunità, ma gli altri giocatori si oppongono perché questa decisione non è stata presa liberamente da Martino, ma forzata dal testo di una carta (vedi il punto 3 dei principî sopra elencati).

Io, Daniele, vorrei prendere Contempt: sto interpretando i sentimenti di parte della comunità che si sentirà frustrata e delusa per il comportamento sconsiderato di Octavio e per come questo abbia portato alla morte di Bruto per futili motivi. Nessuno si oppone, perché io sto prendendo Contempt per un’azione o una scelta passata attraverso la fiction di gioco (vedi il punto 4 dei principî sopra elencati).

Alessandro Piroddi (Hasimir)

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Re:The Quier Year
« Risposta #12 il: 2014-05-04 02:09:56 »
Grazie Daniele per l'ottima spiegazione :)

E a Marco non posso che offrire le parole già scritte da Daniele... prendo atto che tu (e sicuramente altri) sentiate di stare ripetendo la stessa roba senza alcun nuovo stimolo laddove io invece trovo storie sempre diverse e appassionanti; semplicemente nella mia esperienza personale il problema della rigiocabilità è sempre stato citato a parole, ma non si è mai presentato nei fatti.
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