Autore Topic: Quattro chiacchere su... Terry Pratchett  (Letto 16793 volte)

Renato Ramonda

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Quattro chiacchere su... Terry Pratchett
« Risposta #30 il: 2009-06-14 13:16:15 »
Crosspost!

@Lapo: ti correggo perche' non l'hai citato! :-P
Bisogna diffondere il verbo di Joco! :)

@Mauro
Guarda, se riesci a leggere in inglese... praticamente non c'e' piu' motivo al mondo di leggere i libri tradotti dall'inglese. Salvo forse che almeno all'inizio leggere in inglese richiede piu' concentrazione e stanca un po' di piu'.

...e poi passerai a vedere le serie tv in lingua originale, e non riuscirai piu' a vedere quelle doppiate (come me) :-)

Non e' solo l'attesa: per quanto il traduttore sia bravo sono veramente rari i casi in cui possa trasmettere il tono , lo stile... il sentimento. Gielle Staffilano (il traduttore di Hyperion e degli altri di Simmons) e' un grande scrittore (a livello di lingua italiana, proprio: non ha mai scritto un libro suo) ad esempio, e so che ci tiene personalmente alla qualita' delle sue traduzioni.

Ma onestamente, avendo letto Pratchett in italiano per i primi 2 o 3 libri (gli unici che erano tradotti e reperibili una decina di anni fa)... non riesco ad immaginarmi una traduzione *ottima*. E nemmeno una *buona*. Il massimo che si possa ottenere e' una traduzione onesta e piacevole che non strida. Ma tradurre quello stile e quell'umorismo e' come pretendere di tradurre la poesia: ci vuole un grande scrittore, prima che un traduttore.
« Ultima modifica: 2009-06-14 13:18:40 da renatoram »

lapo

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Quattro chiacchere su... Terry Pratchett
« Risposta #31 il: 2009-06-14 13:20:05 »
Citazione
[cite]Autore: renatoram[/cite]sono veramente rari i casi in cui possa trasmettere il tono , lo stile... il sentimento

Esatto. Magari ti perdi qualche battuta in slang duro (sopratutto all'inizio) ma FIN DA SUBITO ci ri-guadagni in queste altre componenti meno palpabili...

Citazione
[cite]Autore: renatoram[/cite]non riesco ad immaginarmi una traduzione *ottima*. E nemmeno una *buona*.

Guarda, sarei d'accordo con te al 100%, ma ho un controesempio che mi lascia almeno la speranza: Godel, Escher e Bach.
Quel libro è basato su giochi di parole e assonanze e battute autoreferenziali anche a 2-3 livelli e lo hanno tradotto VERAMENTE BENE; una vera perla rara: il che non rende la cosa più facile ma, quantomeno, dimostra che è possibile.

Mauro

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Quattro chiacchere su... Terry Pratchett
« Risposta #32 il: 2009-06-14 13:22:17 »
Citazione
[cite]Autore: renatoram[/cite]per quanto il traduttore sia bravo sono veramente rari i casi in cui possa trasmettere il tono , lo stile... il sentimento

"Tradurre è tradire", dicono; ma io faccio il colto e cito Pennac :P "È vero ancora che" molti "dei miei amici traduttori dubitano che 'la finestra', 'la janela', 'das Fenster', 'the window' o 'la fenêtre' indichino esattamente la stessa cosa, poiché nessuna si affaccia sugli stessi rumori né si chiude sulle stesse musiche".

Aggiunta:
Citazione
[cite]Autore: lapo[/cite]Magari ti perdi qualche battuta in slang duro (sopratutto all'inizio) ma FIN DA SUBITO ci ri-guadagni in queste altre componenti meno palpabili

Ipotizzando di conoscere l'Inglese abbastanza da apprezzarle :P Ma tanto a breve leggerò tre libri in Inglese, e alcuni li ho già letti... vedremo, magari Pratchett sarà il prossimo passo.

Conviene spostarsi altrove, per la questione "traduzione"?
« Ultima modifica: 2009-06-14 13:24:17 da Mauro »

Ezio

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Quattro chiacchere su... Terry Pratchett
« Risposta #33 il: 2009-06-14 14:19:13 »
La traduzione degli Hyperion Cantos (e anche di Iliad/Olympos) a me è sempre sembrata decisamente valida ^^
Si, mi sa che l'argomento traduzioni è abbastanza appassionante da meritarsi un topic.
Inoltre mi sa che avete toccato un altro degli autori preferiti da me e dalla Lavi, quindi mi sa che anche Simmons si troverà presto ad essere chiaccherato XD
E, per inciso... JoCo?

Comunque riporto il passaggio "sulle statue", da wikiquote.
Si parla di una rivoluzione, simile in un qualche modo alla Comune di Parigi, in cui un gruppo di cittadini ha combattuto ed è morto contro un regime tirannico, uno Stato di polizia che rendeva la Città un luogo terribile e pericoloso (ancora di più).
È il tradizionale dialogo finale tra Vimes e il Patrizio usato, per chi non lo sapesse, per esprimere il punto di vista dei due personaggi più incisivi del "Ciclo delle Guardie" e di fatto il punto di vista dell'autore attraverso la mediazione tra due individui egualmente idealisti, ma opposti nei metodi.

Vetinari: "'You know, it has often crossed my mind that those men deserve a proper memorial of some sort."
Vimes: "Oh yes? In one of the main squares, perhaps?"
Vetinari: "Yes, that would be a good idea."
Vimes: "Perhaps a tableau in bronze? All seven of them raising the flag, perhaps?"
Vetinari: "Bronze, yes."
Vimes: "Really? And some sort of inspiring slogan?"
Vetinari: "Yes, indeed. Something like, perhaps, 'They Did The Job They Had To Do'?"
Vimes: "No. How dare you? How dare you! At this time! In this place! They did the job they didn't have to do, and they died doing it, and you can't give them anything. Do you understand? They fought for those who'd been abandoned, they fought for one another, and they were betrayed. Men like them always are. What good would a statue be? It'd just inspire new fools to believe they're going to be heroes. They wouldn't want that. Just let them be. For ever."


Un punto di vista davvero umano.
Notate anche la maestria dei tempi (comici e non) di Pratchett. Il finale non è "forever", ma "for ever".

Io credo che in Night Watch Pterry non sia davvero "più esplicito". Specialmente con le Guardie non si è mai tirato indietro, in realtà. Pensate a Jingo, che è praticamente un romanzo a tesi, o anche soltanto a Witches Abroad, che in un certo senso è un vero e proprio manifesto letterario.
In NW, però, l'umorismo viene lasciato un po' da parte. Non è un libro particolarmente divertente... si, ci sono le vecchine sulle barricate, si, c'è Colon che urla come una ragazzina, ma la maggior parte dello humor è terribilmente nero, cupo, disperato, che lascia quasi del tutto scoperta la durezza del tema trattato e, anzi, non fa altro che farti aprire la guardia. Leggi lo scambio di battute "alla Pratchett", ti rilassi, fai una risata e dopo un minuto ti trovi a leggere di desaparecidos messi sotto tortura. La risata di prima è stata abbastanza sottile e "nera" da non destabilizzare del tutto il tuo atteggiamento nei confronti del racconto, ti ha giusto preparato ad un'altra battuta... quindi la parte drammatica ti colpisce a tradimento, e violentemente.
In pratica in quel libro Pratchett dimostra di saper davvero scrivere, al di là dell'umorismo situazionale o delle macchiette.
E poi c'è Carcer.
« Ultima modifica: 2009-06-14 14:20:19 da Aetius »
Just because I give you advice it doesn't mean I know more than you, it just means I've done more stupid shit.

Mauro

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Quattro chiacchere su... Terry Pratchett
« Risposta #34 il: 2009-06-14 14:34:31 »
Citazione
[cite]Autore: Aetius[/cite]È il tradizionale dialogo finale tra Vimes e il Patrizio usato, per chi non lo sapesse, per esprimere il punto di vista dei due personaggi più incisivi del "Ciclo delle Guardie" e di fatto il punto di vista dell'autore attraverso la mediazione tra due individui egualmente idealisti, ma opposti nei metodi

Dovrei rileggerli, non ricordo molto di 'sti dialoghi (anzi)...

Citazione
[cite]Autore: Aetius[/cite]aWitches Abroad, che in un certo senso è un vero e proprio manifesto letterario

Manifesto di che genere?

Matteo Suppo

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Quattro chiacchere su... Terry Pratchett
« Risposta #35 il: 2009-06-14 15:20:48 »
Ho sempre letto pratchett in italiano, perché mi affido alle biblioteche in maniera massiccia ma han solo libri in italiano. Comunque grazie mille per quella mappa *_*
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Lavinia

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Quattro chiacchere su... Terry Pratchett
« Risposta #36 il: 2009-06-14 15:46:20 »
@Renato: non ricordo sinceramente chi si fosse occupato della traduzione nella copia che ho letto dei Canti di Hyperion, so però che la traduzione era diversa tra i primi due e gli ultimi, e si sentiva. Comunque in generale mi è parsa di buon livello.
Dei libri di Pratchett tradotti, mi è sembrato che Piedi d'argilla scorra comunque bene in maniera decisamente piacevole; non l'ho letto (per ora) in originale quindi non posso fare confronti, ma questa è l'impressione che mi ha dato.

Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite][p]Aggiunta:
[/p]
Citazione
[cite]Autore: lapo[/cite][p]Magari ti perdi qualche battuta in slang duro (sopratutto all'inizio) ma FIN DA SUBITO ci ri-guadagni in queste altre componenti meno palpabili[/p]
[p]Ipotizzando di conoscere l'Inglese abbastanza da apprezzarle :P Ma tanto a breve leggerò tre libri in Inglese, e alcuni li ho già letti... vedremo, magari Pratchett sarà il prossimo passo.[/p]

Non mi pare che Pratchett utilizzi un inglese difficile, a parte appunto l'uso magari di termini gergali (soprattutto quando l'ambientazione è Ankh Morpork), però è un problema che si risolve davvero in fretta. Inoltre su L-Space c'è "The Annotated Pratchett", in cui per ogni libro vengono spiegate citazioni, riferimenti, giochi di parole ecc., l'ho trovato molto utile per capire frasi oscure. L'unica cosa è che sono fermi a A hat full of sky, quindi per gli ultimi libri c'è da arrangiarsi da soli. :)
Inoltre su quel sito ci sono molte cose carine, come ad esempio la timeline del Disco.

Aggiunta:
Per il discorso della traduzione, mi sembra molto interessante questo saggio basato appunto su uno dei libri di Pratchett, Soul Music.
« Ultima modifica: 2009-06-14 16:26:48 da Lavinia »

Renato Ramonda

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« Risposta #37 il: 2009-06-14 16:33:25 »
@Lavinia: si, forse non mi ero spiegato bene, considero le traduzioni di Hyperion tra le migliori (Gielle Staffilano lo conoscevo in lista fantascienza, anni fa).

Lavinia

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Quattro chiacchere su... Terry Pratchett
« Risposta #38 il: 2009-06-14 16:41:31 »
Non lo stavo mettendo in dubbio, è solo che non sapendo se ho letto la sua traduzione o meno notavo che comunque in generale I canti di Hyperion sono stati tradotti quantomeno decentemente, il che è un bene :)

Ezio

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Quattro chiacchere su... Terry Pratchett
« Risposta #39 il: 2009-06-14 18:32:52 »
Quindi presumo vorrai adeguatamente ringraziare chi te li ha fatti conoscere, vero, Lavi? :-P

Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite]Dovrei rileggerli, non ricordo molto di 'sti dialoghi (anzi)...


I libri delle guardie sono punteggiati più o meno frequentemente da incontri tra il Patrizio e una Guardia, solitamente Vimes, in cui si fa "il punto della situazione". Nella fiction Vetinari carica la molla-Vimes, in modo da farlo incazzare abbastanza da volersi sfogare andando a pestare qualche piede di "cittadino rispettabile" per proteggere la SUA città e risolvere quindi il caso. Esistono alcune notevoli eccezioni a questo schema: in nightwach c'è un dialogo all'inizio e uno alla fine, a causa della struttura stessa del romanzo, mentre in Uomini d'Arme il discorso finale è tra Vetinari e Carota sul significato di poliziotto e di politico.
Questo non è mai la chiusura reale del romanzo, ma è un momento di riassunto che è sempre presente.

In pratica in questi dialoghi Pterry sembra proprio parlare per bocca dei suoi personaggi, in particolare nell'ultimo di ogni romanzo. Spesso Vimes sputa con acredine una tirata idealistica, che ho sempre sentito molto come ciò che Pratchett vorrebbe dire, l'utopia che gli piacerebbe veder realizzata, ma che si rende conto non può fare a causa della pura e semplice realtà dei fatti. Vetinari è appunto la voce di questo ostacolo, e nel confronto Vimes/Vetinari di solito si arriva ad una sintesi in cui l'ideale-Vimes viene filtrato attraverso il reale-Vetinari, declinato secondo canoni di politica reale e tradotto in realtà il più possibile. Come se Pterry dicesse: "Guardate, questo è quello che, penso, bisognerebbe pensare per migliorare le cose. Forse farlo esattamente così è impossibile, ma guardate che se lo si vuole davvero qualcosa in questo senso possiamo farlo."

Citazione
[cite]Autore: Mauro[/cite][p]Manifesto di che genere?[/p]


Witches Abroad parla, tra le altre cose, di storie, soprattutto di Favole, spingendosi fino a Il Mago di Oz, ovvero quelle storie da cui il fantasy, in un certo senso, trae origine.
I clichè, i topoi e le varie convenzioni del genere vengono in quel libro presi e, attraverso gli occhi delle protagoniste, criticati aspramente.
Mi è sempre sembrato che con quel libro Pterry faccia un buon "reality check" al genere, rifiutando categoricamente aspetti tipici quali l'eroe che è Il Buono perché l'Autore ha così deciso, senza nessuna motivazione reale (anzi!) o completamente distaccati dalla realtà ("Ma come? Tua mamma sa che nel bosco c'è un lupo e ti manda lo stesso a portare la merenda alla nonna? Ma è scema?"). Magrat viene usata come leva per scardinare queste visioni quando si mette a fare la Fata Madrina: in un fantasy/favola sarebbe in grado di farlo, perché non c'é bisogno di altra motivazione che la bacchetta per essere esempi da seguire, in WA fa un disastro perché, in realtà, non ha né le capacità né le motivazioni adatte. Insomma... è un personaggio tridimensionale che inserendosi a forza in uno scenario monodimensionale lo fa esplodere.
A spazzare via i pezzi ci pensano Granny e, soprattutto, quel gran bel pezzo di realtà massiccia che è Nanny Ogg. Sono sporche, cattive ed egoiste, ma sono le eroine perché sanno quello che fanno, e si impegnano a farlo.
L'eroe di Pratchett non è quindi tale perché così deve essere, ma perché si impegna con tutte le sue forze per esserlo.
Dove il fantasy tradizionale trasmette un messaggio per lo più predeterministico e, soprattutto, tende a svicolare sull'impegno reale, sul duro lavoro, sulla volontà concreta (pur spesso cercando di fare il contrario), il fantasy di Pratchett trasmette realmente un messaggio rivolto alle persone comuni, con valori comuni e condivisibili. Nelle sue storie le abilità usate dai suoi eroi per sconfiggere possenti entità magiche sono, fondamentalmente, quelle che servono a un fornaio per fare il pane.
Tutto questo, in Witches Abroad viene detto in maniera praticamente palese, e l'esposizione di questa tesi è strettamente intrecciata allo svolgersi del racconto.

Almeno credo ^^
« Ultima modifica: 2009-06-14 18:35:37 da Aetius »
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Mauro

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« Risposta #40 il: 2009-06-14 23:02:03 »
Leggevo su Wikipedia che Going Postal è preceduto da Un Cappello Pieno di Stelle e seguito da Thud!; mentre sull'immagine indicata qui segnala Monstrous Regiment come precedente e nulla come successivo.
L'ordine di Wikipedia potrebbe essere quello di pubblicazione, ma non ne sono certo; idee?

Lavinia

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Quattro chiacchere su... Terry Pratchett
« Risposta #41 il: 2009-06-14 23:52:13 »
Quello su wiki sia l'ordine di pubblicazione, mentre quello sopra indicato è l'ordine di lettura delle varie serie, come esse si colleghino (ad esempio Thief of time è strettamente interconnesso a Night Watch, che guadagna molto se si ha letto anche il primo) e come i libri singoli si colleghino alle serie.

Una precisazione allo schemino: Moving Pictures, The Truth, Monstrous Regiment e Going Postal (e Making Money, non riportato nello schema) presentano in effetti tutti delle modernizzazioni del Discworld facendone una parte centrale della trama, però a parte Going Postal e Making Money che hanno i medesimi protagonisti gli altri si possono leggere tranquillamente in maniera indipendente. Lo stesso vale per Pyramids e Small Gods.
« Ultima modifica: 2009-06-14 23:52:29 da Lavinia »

Ezio

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« Risposta #42 il: 2009-06-15 00:02:41 »
In generale però vai tranquillo. Prathcett puoi davvero leggerlo nell'ordine in cui vuoi.
Di solito si va quantomeno in ordine di pubblicazione all'interno dello stesso filone, dato che è anche l'ordine cronologico degli eventi narrati, ed è consigliabile fare così, ma in realtà, se proprio cause di forza maggiore ti obbligano e dopo aver preso un po' confidenza con il Discworld anche mescolando un po' l'ordine ci si salta fuori.
Io, per esempio, ho avuto la ventura di leggere Maskerade dopo Wyrd Sisters e prima di Lord and Ladies, e la Lavi ha letto Making Money prima di Going Postal, ma siamo riusciti entrambi a goderci comunque parecchio entrambi i libri. Magari siamo dovuti andare a controllare in Wiki chi era quel particolare personaggio che non conoscevamo, ma non ci ha creato grossi problemi ^^

Sennò ci sono sempre i "fuori serie". Io ho iniziato a leggere Pratchett proprio con Pyramids, in fondo ^^

Del resto leggere Pterry è un'esperienza splendida, coinvolgente, catartica ed estremamente rilassante. Inutile, a mio parere, farsi prendere da troppe paranoie nel farlo. ;-)
Poi dopo ci ripensi e il cervello esplode e ti fai le pippe mentali come me sopra o quelli che hanno creato la timeline, ma sul momento e come primo approccio... be easy XD
« Ultima modifica: 2009-06-15 00:03:42 da Aetius »
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lapo

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« Risposta #43 il: 2009-06-15 23:03:16 »
Mi dicono che quello dopo "I colori della magia" sia tradotto ancora peggio.. ma così male così male da essere cascato anche nel classico tranello delle tette al silicio... (come anche l'ultimo Uomo Ragno the movie, che discorsi!)
E tipo che a metà libro a un certo punto Scuotivento fa il morphing in Rincewind! -_-
« Ultima modifica: 2009-06-15 23:08:17 da lapo »

lapo

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« Risposta #44 il: 2009-06-15 23:31:18 »
OK, ho preparato "Equal Rites" sul mio Cybook (che sfortunatamente è scarico)... domattina inizio la letturà.
Vi farò sapere l'Actual Reading. ;-)

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