Mi diceva Manuela che ci sono state anche delle polemiche, da parte di qualcuno che NON ha giocato il gioco, ovviamente.
Io penso che l'articolo abbia colto PERFETTAMENTE lo spirito del gioco.
E sì, non è una bacchetta magica per risolvere i problemi di omofobia (un vero omofobo non giocherebbe mai questa variante per princìpio), però è un gioco interessante perché ti mette in un altro punto di vista, cosa che male non fa.
Le meccaniche che rendono il percorso graduale e molto molto "soft", facendoti scegliere se prendere il lato "affettivo" a quello "passionale" (come il gioco originale, eh), e soprattutto facendoti capire che, a parte l'ovvio, i sentimenti sono sentimenti, non importa da chi e per chi, e che le persone sono persone, non importa chi amano o chi desiderano.
Senza contare, anche, che non può esistere un singolo gioco che mostri tutta la sfera delle possibili storie omosessuali, esattamente come non può esisterne uno che mostri tutta la sfera di quelle eterosessuali.
Pretendere che possa esistere sarebbe, secondo me, un pensiero DAVVERO omofobo, riduce l'omosessualità ad una categoria incasellata, definita, ghettizzabile.
