Autore Topic: [SLOW DOWN] Gioco dell'anno  (Letto 18851 volte)

Alessandro Piroddi (Hasimir)

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Re:Gioco dell'anno
« Risposta #45 il: 2013-10-24 12:39:03 »
Danilo dai, non essere così superficiale.
Criticare l'attuale governo non equivale a spingere per uno stato di anarchia :P

Nessuno sta demonizzando i Distributori...
Si stava solo criticando la capacità dell'attuale panorama distributivo di diffondere il gdr come hobby fra la popolazione italiana e di supportare e sostenere gli autori di giochi e gli editori che in loro investono.
Così come il famigerato discorso del Carretto dichiara una semplice realtà: per un autore indipendente cercare di uniformarsi allo standard preferito dagli attuali distributori è, in una parola, suicida... sia creativamente che economicamente.

E ci si rosica, perchè se invece i distributori ragionassero in maniera meno miope e conservativa si potrebbe stare tutti tanto meglio, sia intermini commerciali che di cultura ludica.

Tutto questo si diceva comunque all'interno del discorso originrio sul premio Gioco dell'Anno che (almeno a me) risulta idiotico nel suo premiare (quindi spingere, avvallare, pubblicizzare, consigliare) un tipo di gioco che potremmo descrivere come "fatto male ma venduto bene" (questa è la trappola a cui si riferiva Moreno).
Un tipo di gioco che NON attira nuove leve.
E che per ogni appassionato hardcore che non smetterà mai di giocarlo per anni di fila produce un gruppetto di 5-10 gregari non-appassionati che NON comprano e NON giocano a meno che il suddetto appassionatissimo non li traini passo a passo, e genera molti più disaffezionati che vengono spinti lontano dall'hobby per una lunga lista di motivi.
(credono che sia NECESSARIO investire un mare di tempo e fatica, che servano tanti manuali e soldi, che serva studiare grossi tomi, che serva essere "bravi" per divertirsi, che serva un gruppo fisso, che serva tanta matematica, etc... e chi anche supera questi scogli poi spesso fugge a causa del clima sociale disfunzionale che tali giochi incentivano, o perchè col tempo ci si appassiona sempre meno a cose superficiali come il blando e infantile e very safe "fare l'avventuriero", o perchè siccome a moltissima gente non gliene frega una cippa di fare l'avventuriero alla lunga ti tocca scegliere fra gioco e vita sociale, etc).

E questa scelta ha l'unica ragione che i COLLEZIONISTI comprano 100 volte più dei GIOCATORI ... ed è a quelli che l'attuale mercato mainstream (e quindi il suddetto sistema di Distribuzione) è rivolto... ai collezionisti.

Al contrario l'hobby ha bisogno di giocatori.
Una copertina figa si fa sempre a tempo ad appiccicarla su un manuale.
Non si può dire che sia altrettanto facile realizzare un BUON gioco.
Un premio che voglia ravvivare l'ambiente ludico e in particolare l'hobby del gdr PROPRIO perchè è capace di generare attenzione mediatica e attirare per un istante anche lo sguardo del grande pubblico DOVREBBE premiare opere meritevoli sebbene non abbiano alle spalle il miglior marketing del mondo.
Anzi, PROPRIO per questa carenza dovrebbero essere portate all'attenzione del pubblico, che altrimenti potrebbe non accorgersi nemmeno che esistono.

Oh, se poi un gioco OLTRE che essere buono è ANCHE fatto bene da un punto di vista di marketing, tanto meglio!
Il punto non è rigettare il lato commerciale della faccenda.
Il punto è che i migliori interessi del mercato NON COINCIDONO necessariamente (e di certo non ora, non con questo sistema) con i migliori interessi dell'hobby.
E un premio autorevole, offerto al pubblico ignorante dalla mano dorata di esperti del settore DOVREBBE mirare al fiorire dell'hobby, DOVREBBE pensare in grande e guardare al domani... non scegliere l'uovo oggi.
C'è questa idea folle per cui se l'hobby si diffonde e il numero di giocatori attivi aumenta, aumenteranno anche le vendite.
Purtroppo la realtà consolidata è che si guadagna di più a vendere beni di lusso... ovvero si fa più margine con 1 manuale in pelle umana, cartonato in adamantio, super illustrato, firmato Cavallari... che non vendendo 100 manuali tascabili "da battaglia" dal costo contenuto.

E francamente l'alternativa che tu non vedi praticare a nessuno è invece già una realtà e la mettono in pratica, con fatica e passione, tutti gli autori che arrivano alla pubblicazione nonostante i vari "No Non Sei Vendibile" ricevuti dall'alto; tutti gli editori che (sicuramente non rinunciando a logiche di profitto) rischiano investendo su giochi ignoti e strani, ma belli e ben fatti, e che magari si sbattono a girare tutta l'Italia per portare a mano nei negozi i loro prodotti, perchè la Grande Distribuzione non li caga di striscio.

Coyote Press è la tua alternativa.
Narrattiva è la tua alternativa.
Alephtar, Janus, ma anche i tanti auto-produttori ...
Kickstarter e Patreon sono l'alternativa.

L'alternativa, per esempio, è Michele Gelli che prende un gioco BUONO ma assolutamente anti-commerciale come Psi*Run e lo trasforma in un gioco da tavolo da collezionisti, in scatola, con segnalini, plance, e 100 pagine di fumetto... e lo vende a 34€, che è concorrenziale considerando che per D&D paghi uguale per solo 1 dei 3 manuali base necessari al gioco e non hai nulla di così giocattoloso in mano, e che tanto altri gdT invece costano molto di più.

O che prende un altrettanto BUON gioco come Bacchanal, altrettato invendibile (manualetto di N.schifo pagine, zero grafica, mille dadi di mille taglie necessari a giocarlo) e lo riaggiusta per essere ultra-commerciale: gioco da tavolo di carte, super illustrato, con gli effetti speciali virtuali, sta tutto in un mazzo con allegate meno regole di Magic, venduto a meno di 30€.

O che organizza conventio DI giocatori PER giocatori che sebbene siano "inter nos" sono apertissime a tutti... facendo l'impossibile per attirare quanti più non-giocatori e non-appassionati possibile, fra eventi eno-gastronomici, workshop teatrali, di scrittura, ospiti internazionali, video e filmati, etc.

Non tutte le mosse di Narrattiva sono (o sono state) colpi di genio, anzi varie si possono pure criticare, e certo le considerazioni economiche sono tutto fuorchè assenti dalle loro menti.
Lo fanno (anche) come (secondo) lavoro... lo scopo primario è certo il guadagno.
Ma questo dimostra solo come sia POSSIBILE farlo... da soli... PENSA se i Distributori dessero una chance a gente come Iacopo Frigerio, che ti offre gdr che costano 5€ e si giocano in un'oretta anche solo con 2 partecipanti.
PENSA se dessero un briciolo di visibilità a cose come arCONate e EtrusCON (che nell'ambiente inizia ad avere fama di luogo ad alta concentrazione di autori e prototipi).

Invece no.
Se non sei cartonato super illustrato e "splattabile" in un'intera linea di prodotti, non sei vendibile.

La "lotta" non è contro la Moda... è contro una cultura per cui uno scheletro anoressico è IL modello estetico di riferimento.
Nel mondo del gdr la "lotta" non è contro i distributori... è contro una cultura ludica per cui un parpuzio colorato è IL modello estetico/commerciale di riferimento, o ti uniformi o non esisti.

L'alternativa esiste già, ma stenta a "rivoluzione il mondo" perchè comunque l'Italia è un piccolo mercato, in cui il gioco è ancora considerato roba da bambini e/o da sfigati senza ragazza.
I videogiochi si sono sdoganati, più o meno.
I giochi da tavolo combattono ancora in trincea, ma almeno una posizione da difendere ce l'hanno.
I giochi di ruolo invece stanno ancora a caro amico...

Ma non ti preoccupare, che di progetti in cantiere ce ne sono è_é
www.unPlayableGames.TK ...where game ideas come to die

Lavinia

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Re:Gioco dell'anno
« Risposta #46 il: 2013-10-24 13:19:03 »
È da un po' che il thread opener non partecipa alla discussione; vi chiedo cortesemente di rallentare un attimo con le risposte per evitare dogpiling e di andare troppo fuori argomento.

Grazie per la collaborazione e buon proseguimento a tutti.

Mr. Mario

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Re:Gioco dell'anno
« Risposta #47 il: 2013-10-24 16:28:44 »
Ci tengo a dire che non ce l'ho contro i distributori, ce l'ho contro un atteggiamento che trovo poco commerciale o forse poco etico. Ovvero vendere senza preoccuparmi di quello che vendo.

Se vendo un prodotto che sembra bello ma poi così bello non è, sì ci avrò guadagnato, ma alla lunga non mi sono fatto un favore, credo. Credo che sia mio compito, come venditore, valutare ciò che vendo e pretendere un certo tipo di qualità da parte degli editori e degli autoproduttori che dir si voglia.

Se io voglio, come organizzazione che crea un premio, segnalare ai distributori e ai venditori un buon prodotto, e costruirmi una reputazione di affidabilità, mi sembra poco produttivo che il premio si basi sulle caratteristiche che il distributore sa già valutare da solo (ovvero l'appetibilità in negozio). Il distributore in questo ha palesemente più esperienza di me, e non gli offro nessun valore aggiunto. Secondo me dovrei invece offrire un servizio a cui il distributore ha meno facile accesso, come una valutazione seria della giocabilità.

Se invece voglio offrire pubblicità gratis a qualcosa che i distributori avrebbero scelto comunque, allora mi basta fare molta meno fatica.
Sognatore incorreggibile. Segretario dell'Agenzia degli Incantesimi. Seguace di Taku. L'uomo che sussurrava ai mirtilli.

Felix

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Re:Gioco dell'anno
« Risposta #48 il: 2013-10-24 17:39:37 »
brevi e sparse considerazioni


- il fatto che siamo abituati a una certa logica nella diffusione e vendita dei gdr...non significa che sia quella giusta o più rispettosa per tutte le esigenze. E non è detto che sia l'unica proponibile in termini commerciali.

- collegandomi a quanto scritto sopra; mi sembra un dato di fatto che alcune piccole case editrici siano riuscite, anche in Italia a portare idee editoriali e di design.

- se editori come Narrattiva sono presenti nei negozi e allo stesso tempo sfruttano le potenzialità di internet, non ci vedo una diminuzione o un tradimento della qualità e della particolarità dei giochi che pubblicano.

- infine, se il buon design è l'ultima cosa che si premia a Lucca allora forse è l'ora di provare a mettere su un Sundance Festival del gdr, dove i requisiti siano altri.  :)
Francesco Felici

Mattia Bulgarelli

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Re:Gioco dell'anno
« Risposta #49 il: 2013-10-24 18:18:45 »
- infine, se il buon design è l'ultima cosa che si premia a Lucca allora forse è l'ora di provare a mettere su un Sundance Festival del gdr, dove i requisiti siano altri.  :)

Se hai qualche idea concreta, che ne dici di aprire un thread per buttare lì un po' di brainstorming?

A me viene in mente, che so, il Game Chef, tra le cose che esistono già.
Pensavi a qualcosa di simile o completamente diverso?
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

mechvigiak

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Re:Gioco dell'anno
« Risposta #50 il: 2013-10-24 19:29:25 »
Credo la discussione abbia contribuito a riflettere sul mercato e sul premio prima di rifiutarne le scelte. 

La qualità del design e' un fattore che viene valutato, occorre sempre distinguere in quali termini.

Circa altri premi sto contribuendo a ridefinire il premio Labirinth, che ad esempio aveva nella qualità letteraria e del design alcuni degli elementi fondamentali. Non credo che una proposta seria di premio di rpg game design non sarebbe ben accolta tra chi porta in italia narrativismo indipendenti freform e quant'altro si sviluppa nella corrente 'evoluta' del gdr, e potrebbero esserci varie sedi per proporla (perche' non proprio la citata convention a montecatini o la stessa Play).
Su cosa però ci si prefigge occorre chiarezza, mi sembra che anche nelle posizioni descritte emrega sia il desiderio di diffondere la propria cultura del gioco ma ci si trinceri quando si accenna a dialogo o a valori differenti da quelli riconosciuti dalla comunità.

Il design e' ad esempio uno dei primi fattori del game chef, non mi stupisce sia citato, ma e' evidente quanto siano differenti i target e gli obiettivi.

circa mercato, obiettivi editori/autori/organizzatori con/negozianti/distributori, etc credo si possa impostare una tavola rotonda invitando chi ha voce in capitolo su ciascun tema, io per primo non sono tagliato per discutere di tutto, al premio ero presente per il legame con diverse aree degli appassionati, delle con e dell'associazionismo. Spesso quando si e' organizzato qualcosa di simile (penso alle vecchie modcon, Lucca stessa o anche a Play) le tavole rotonde hanno visto ben pochi partecipanti (non so se perche' si preferisca parlarsi addosso o perche' poi in con vale più il gioco giocato di tante parole).

Sinceramente credo l'argomento un po' esaurito per un thread del forum, soprattutto in ottica PdA. Se rimangono curiosità a disposizione (magari uscendo dal discorso news).

A.

Alessandro Piroddi (Hasimir)

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Re:Gioco dell'anno
« Risposta #51 il: 2013-10-25 17:30:36 »
- infine, se il buon design è l'ultima cosa che si premia a Lucca allora forse è l'ora di provare a mettere su un Sundance Festival del gdr, dove i requisiti siano altri.  :)

Se hai qualche idea concreta, che ne dici di aprire un thread per buttare lì un po' di brainstorming?

A me viene in mente, che so, il Game Chef, tra le cose che esistono già.
Pensavi a qualcosa di simile o completamente diverso?

Work In Progress ;)
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Felix

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Re:Gioco dell'anno
« Risposta #52 il: 2013-10-26 12:45:34 »
Per ora nessuna idea precisa; era una riflessione che misembrava giusto scrivere
Francesco Felici

Giulia Cursi

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Re:Gioco dell'anno
« Risposta #53 il: 2013-10-28 10:38:42 »
Applico lo SLOW DOWN alla discussione, evitate l'uso del "noi-voi". Parlate solo a nome di voi stessi e proseguite la discussione. Provvederò a splittare la discussione dato che non si sta più parlando del premio di Lucca.
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Re:[SLOW DOWN] Gioco dell'anno
« Risposta #54 il: 2013-10-28 14:08:07 »
Discussione splittata qui: Editoria italiana GDR
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Giulia Cursi

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Re:[SLOW DOWN] Gioco dell'anno
« Risposta #55 il: 2013-10-29 08:19:16 »
Chiudo la discussione su richiesta del thread opener.
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