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[SLOW DOWN] Gioco dell'anno
Luca Veluttini:
In questa mia risposta cercherò di essere costruttivo e di darti le idee che mi sarei aspettato di vedere con questi Premi, perché le potenzialità c'erano tutte (e qui il passato purtroppo è d'uopo), ma non sono state sfruttate minimamente secondo me, da profano.
--- Citazione ---Lo spiel e' il modello, se la tradizione non e' salda occorre aituare a costruirla. Io ho partecipato a 1 edizione del BoS e ora una del GdA proprio nell'ottica di impostarlo, se il mercato non è maturo e' responsabilità di tutti, dagli operatori ai consumatori.
--- Termina citazione ---
Secondo me tutti possiamo dare una mano a costruirla, ma rendendoci conto prima di tutto come sia cambiato il mercato nel corso degli anni, la realtà ludica e il pubblico come è evoluto.
I consumatori sono sì responsabili, ma anche inascoltati di fatto in questo processo.
--- Citazione ---Se la giuria deve essere tecnicamente praparata e il giudizio ponderato la disponibilità del materiale e' essenziale. Trovo miope la polemica sulle copie ai giurati e poi appellarsi ad una incapacità del premio di smuovere commercialmente il mercato o etichette riduttive sul ruolo degli editori. O siamo all'improvvisazione (primo BoS e condizioni del mercato) o impostiamo una direzione professionale (anche a discapito di chi ritiene che 9 copie per l'unica manifestazione di mercato del settore siano troppe).
--- Termina citazione ---
Non è miope se ci pensi. Ma va proprio nella direzione di anche organizzare la giuria in modo da non dare, per esempio, una copia per ogni giurato, ma meno e quindi non precludere l'eventuale iscrizione agli editori piccoli che comunque la loro fetta di visibilità la vorrebbero, soprattutto se hanno investito e credono in un certo prodotto.
--- Citazione ---Il discorso sugli indipendenti per me era riferito al prodotto. Se l'autore fa il grafico, l'illustratore, l'editore, il correttore di bozze, il tipografo, il distributore, etc. per me e' un indipendente, e molti prodotti del settore narrativi risentono della mancanza di un professionista nella composizione del materiale. In qualche caso siamo anche stati fortunati nella localizzazione, che ha dato valore aggiunto all'edizione originale, proprio per un contributo di esperienza, ma non e' paragonabile ad una vera e propria produzione editoriale.
--- Termina citazione ---
Qui sento tutta la mancanza di trasparenza nell'attribuzione dei "punteggi" ai vari parametri di giudizio.
Cosa è professionalità? Cosa è vera e propria produzione editoriale?
Rogue Trader gli hanno cambiato il testo e basta. Il layout era già Fantasy Flight. Bacchanalia (e mi spiace citare solo lui, perché non voglio sembrare di parte) non lo si trova altrove se non con Narrattiva. Stesso dicasi per Shahida, uscito prima in italiano.
--- Citazione ---Con Commerciabile non intendo solo vendibile o venduto, ma una serie di valori riconosciuti dal mercato, in primis i negozianti che devono esporlo.
--- Termina citazione ---
Devi scusarmi, ma non riesco a capire la frase. Non è un atto di trolling nei tuoi confronti, ma non riesco proprio a capirla.
--- Citazione ---Sull'incongruenza tra premio gdt e gdr (tra l'altro l'obiezione mi sembra in contraddizione con quanto chiesto in altri punti, ovvero che i due premi siano indipendenti), mi sembra di aver esposto le ragioni e le peculiarità a sufficienza. Nel gdt l'aspetto introduttivo e' emerso più chiaramente di altri anche perchè nelle altre voci non c'era lo stesso divario emerso nei gdr. Questi aspetti sono cmq stati segnalati agli organizzatori, e insieme alle indicazioni degli editori (ad esempio leggo in altro topic slow down di Michele una delle posizioni possibli e lo stimolo a chi non ha partecipato a definire insieme il premio), contribuiranno sicuramente a migliorarlo, quindi sinceramente non è una occasione perduta, anzi va proprio nella direzione auspicata, non credi ?
--- Termina citazione ---
Secondo me lo stimolo a partecipare viene quando alla 1a occasione, quella di quest'anno, si vede effettivamente il cambiamento. Ad ora l'unico cambiamento vero è stato quello di mettere per iscritto il regolamento e i metri di giudizio.
Nel resto, non trovo differenze dall'anno scorso, a parte il sapere prima chi ha vinto e non il penultimo giorno di fiera.
Motivazione dette a voce nella premiazione? Perché? Con i giudizi normati così non ha senso.
Posso darti delle mie proposte da utente di Lucca?
- peso ai metri di giudizio, esplicitati in premiazione
- divisione più netta tra gdr e gdt, con anche regolamenti di giudizio diversi
- auspico, ma è difficile forse, che anche i gdt "pesanti" e non "introduttivi" possano avere una categoria loro, altrimenti è un brutto schiaffo ad una fetta importante di mercato e utenza
Sono solo alcune idee che mi piacerebbe vedere per avere qualcosa di veramente diverso.
Giulia Cursi:
Per favore evitate il più possibile il microquoting inizia a diventare difficile seguire la discussione.
mechvigiak:
--- Citazione da: Luca Veluttini - 2013-10-22 16:12:14 ---
--- Citazione ---Il discorso sugli indipendenti per me era riferito al prodotto. Se l'autore fa il grafico, l'illustratore, l'editore, il correttore di bozze, il tipografo, il distributore, etc. per me e' un indipendente, e molti prodotti del settore narrativi risentono della mancanza di un professionista nella composizione del materiale. In qualche caso siamo anche stati fortunati nella localizzazione, che ha dato valore aggiunto all'edizione originale, proprio per un contributo di esperienza, ma non e' paragonabile ad una vera e propria produzione editoriale.
--- Termina citazione ---
...snip...
Rogue Trader gli hanno cambiato il testo e basta. ...snip...
--- Termina citazione ---
non e' cosi' banale come sembra, e cmq devi valutare il prodotto che hai per le mani, considerato anche la qualità dell'originale. Per Bacchanalia o Shahida non vedo incongruenze con quanto scritto, ho detto solo che spesso le produzioni non sono paragonabili.
--- Citazione da: Luca Veluttini - 2013-10-22 16:12:14 ---
--- Citazione ---Con Commerciabile non intendo solo vendibile o venduto, ma una serie di valori riconosciuti dal mercato, in primis i negozianti che devono esporlo.
--- Termina citazione ---
Devi scusarmi, ma non riesco a capire la frase. Non è un atto di trolling nei tuoi confronti, ma non riesco proprio a capirla.
--- Termina citazione ---
il primo acquirente di un prodotto e' il distributore e il secondo e' il negoziante. L'appeal che un prodotto ha sul mercato passa anche da questi attori, ancor prima del pubblico di appassionati. Quante volte ti e' capitato di non trovare quello che cercavi ? Un criterio presente nel BoS e presente anche nel GdA e' che il gioco sia venduto nei negozi, uno dei motivi e' che abbia riscontrato un interesse degli operatori e che sia acquistabile dai consumatori.
--- Citazione da: Luca Veluttini - 2013-10-22 16:12:14 ---Posso darti delle mie proposte da utente di Lucca?
- peso ai metri di giudizio, esplicitati in premiazione
- divisione più netta tra gdr e gdt, con anche regolamenti di giudizio diversi
- auspico, ma è difficile forse, che anche i gdt "pesanti" e non "introduttivi" possano avere una categoria loro, altrimenti è un brutto schiaffo ad una fetta importante di mercato e utenza
--- Termina citazione ---
sui criteri abbiamo dato i feedback all'organizzazione, e credo che qualcosa si muoverà in tal senso, compresi i tuoi desiderata. Sulla categoria in più la vedo dura, è già un problema mantenere un premio al gdr, e se occorre dare una connotazione al premio tanto vale scegliere una linea, e l'impressione e' che l'introduzione sia un tema caro a tutti gli operatori.
Luca Veluttini:
Penso di avere ottenuto quello che mi ero prefisso in termini di comprensione.
Grazie per la discussione e per le risposte.
EDIT: Rispondo solo alla domanda sul non trovare quello che cerco dal negoziante.
Come molti oramai, visto che siamo nel 2013, è già da 2-3 anni che compro online per cui la risposta è: "No, non mi capita mai perché trovo sempre quello che cerco".
Alessandro Piroddi (Hasimir):
--- Citazione ---il primo acquirente di un prodotto e' il distributore e il secondo e' il negoziante. L'appeal che un prodotto ha sul mercato passa anche da questi attori, ancor prima del pubblico di appassionati.
--- Termina citazione ---
Ragazzi, ecco.
Il nocciolo del problema, e la ragione per cui il BoS e l'attuale "Gioco dell'Anno" non saranno MAI premi sensato per l'universo Indie è tutta qua.
La scaletta di valori è tutta al contrario rispetto a ciò che sono i valori alla base dell'intera filosofia che, volenti o nolenti, si trova alle spalle dei giochi che piacciono a noi.
Appassionati.
Negozianti.
Distributori.
Io personalmente (ma ho il vago sospetto di non essere l'unico) ritengo che un gdr andrebbe giudicato quasi esclusivamente in base alla sua efficacia presso gli appassionati (è funzionale? è fruibile? che soglia d'ingresso pone? etc) e solo dopo, come notazione secondaria, si possono valutare ANCHE cose come il sex-appeal, la vendibilità, etc.
E mi sento sempre più alienato quando mi sento rispondere che no, innanzi tutto il target di un gdr dovrebbero essere i sogni bagnati dei Distributori... che a loro convenienza faranno arrivare il prodotto ai Negozianti... i quali se va bene non nasconderanno troppo i manuali dietro allo scaffale dedicato a ciò che fa davvero girare i soldi, come i GCC o i videogiochi.
Negozi?
Ma quali negozi?
A Roma (cazzo, Roma Capitale, mica pizza e fichi) per ogni nuovo negozio che apre ne chiudono tre.
Negozi specializzati in gdr, o con una reale varietà, non ne esistono quasi più.
Se vuoi qualcosa puoi ordinarlo, altrimenti sugli scaffali ci sono i soliti noti (e spesso nemmeno quelli, ricordo che il famosissimo e diffusissimo e commercialissimo Pathfinder ho dovuto inseguirlo ONLINE per poterlo regalare a un amico... nella Grande Roma Capitale).
Guardiamoci in faccia.
La diffusione NON passa per i negozi, dato che i negozianti NON guadagnano sulla vendita di 1 manuale una tantum sui 100 che si sono dovuti comprare e che, con ogni probabilità, gli resteranno sullo scaffale a prendere polvere plausibilmente per anni.
Io cominciai a giocare in seconda media (20 anni fà?) perchè un amico mi ha introdotto a un hobby che lo appassionava.
Un sacco di gente ha cominciato a giocare perchè IO ho fatto altrettanto.
TUTTI quelli che conosco condividono una storia identica.
Possiamo ragionevolmente contare sulle dita di una mano il numero di persone che è entrato in un negozio di hobbistica per comprare una Mini4WD o un mazzo di Yu-Gi-Ho e, vedendo dei libri su uno scaffale di cui non sapeva NULLA, ha detto... cavolo, adesso spendo 30€ e mi leggo 300 pagine!
E anche come punto di aggregazione in cui essere "contaminati"... i negozi non funzionano più.
Spazio, tavoli, un negoziante che si sbatte per dare disponibilità a chi vuole di trovarsi e giocare... QUESTO diffonde e contamina... le pareti foderate di titoli mediocri da dalla bella copertina, no.
E, giustamente, non sono in molti a sbattersi così... o punti sui giocatori di ruolo in quanto "nerd" e speri di vendergli carte e miniature nel mentre che occupano il tuo spazio tavolato... o quello spazio lo riservi ai tornei di GCC e miniature e, francamente, fai affari MOLTO migliori.
O sei un pazzo che lo fa per passione.
Ad ogni modo i Distributori NON hanno alcun reale peso nella diffusione.
Lo avrebbero se facessero arrivare i gdr nelle edicole, nelle librerie generiche, nei supermercati, nelle biblioteche, nelle scuole... come in parte accade Germania, guarda caso.
Ron Edwards sono tredici anni che ha da dire contro il modello commerciale e divulgativo fondato sul vassallaggio ai Distributori e sul culto del "prodotto editoriale" rispetto al "gioco da giocare" ... ma in finale è solo un hippy con idee balzane...
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