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CAPITOLO 3

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Marco NdC:
CAPITOLO 3

Lasciandovi l'inferno alle spalle, correte a gambe levate per i sotterranei di Àdruntev, squarciando il buio con una torcia quasi estinta.
Con voi ci sono altri tre uomini e Dixie, la gemella di Trixie, che è priva di sensi.
Il tizio dall'aspetto delicato e i capelli impomatati, si è offerto di trasportare Dixie. Forse è meno inutile del previsto.
Poi c'è un signore sulla quarantina, stempiato, dagli occhi saggi, che a prima vista si direbbe un monaco, e al seguito un altro tizio più defilato che, causa anche il buio e la fretta, non avete ancora avuto modo di inquadrare.

Giunti al primo bivio, Trixie, che sembra sapersi muovere a memoria in quel dedalo, vi spiega che da lì potrete raggiungere una delle seguenti destinazioni:
- La casa municipale;
- Il tempio;
- La biblioteca;
- L'esterno di Àdruntev.



Il damerino passa delicatamente Dixie al monaco, e si fa avanti schiarendosi la voce:
"Ehm, ehm! Lorsignori... concedetemi innanzitutto di ringraziarvi e poi di presentarmi", dice soppesando ognuno con uno sguardo, impettito e impostato come se stesse per iniziare un comizio.
"Il mio nome è Damianus del casato di Torradora", afferma a testa alta e aggiungendo una breve, ma calcolata, pausa.
"Ero in città per discutere di affari con sir Volgos, il governatore di Àdruntev, quando è successo... beh... lo avete visto con i vostri occhi. Vi garantisco che il governatore, che è amico fraterno di mio padre, vi accoglierà ben volentieri nella sua dimora. Soprattutto quando gli avrò spiegato che mi avete salvato la vita. Inoltre la casa municipale è direttamente collegata alla gendarmeria, e di certo nessun luogo ad Àdruntev è più protetto e fornito di armi".



Prima che qualcun'altro riesca ad aggiungere nulla, interviene il monaco.
"La ringrazio sir Damianus, ma prima di prendere una decisione, vorrei farvi riflettere sull'opportunità di dirigerci alla biblioteca. Il mio nome è Lexander e sono un chierico di Ohmnia. I miei confratelli gestiscono la biblioteca, e di sicuro il sapere ivi racchiuso ci aiuterà nel comprendere questi segni terribili, e ad orientare i nostri prossimi passi. Non dubito che lì riceveremo anche la pace e il ristoro di cui tutti necessitiamo".



"Ehm... se è il ristoro che volete, allora non c'è destinazione migliore del tempio", esordisce timidamente il tizio che fino ad ora era rimasto taciturno e in disparte. "Benecta è la dea della guarigione e della carità! Le loro chieriche si prenderanno cura di noi come nessun'altro...", conclude fissando vagamente un punto in alto, con espressione devota.
Anche se non si è ancora presentato, ora riuscite a vederlo meglio. Sembra un uomo semplice, sui sessanta. Capelli brizzolati e scarmigliati, barba di una settimana, ispida e incolta, occhi acquosi, sofferenti, e un vestiario umile ma dignitoso.



Cosa fate?

Fealoro:
Ethanwe druido elfo

Ancora un po' malandato l'elfo borbotta
"io dico di andarcene da questa città. Se dice bene le chieriche saranno le prime ad essere state assalite, Lord Volgos non ci lascerà entrare per paura dei non-morti e chissà di cosa possano esserci d'aiuto dei libri polverosi.. anche se... " Ethanwe si illumina
"Stavo dimenticando! Ho seguito il drago che ha creato questo pandemonio. Si trova a nord, in una sorta di palude vicino alle montagne ancestrali. Ma non è un drago qualcunque, temo ci sia una qualche divinità coinvolta. Fuori all'esterno c'è ancora il suo occhio malvagio che ci scruta..."
"Beh," aggiunge infine " Hob, che facciamo?"

miki2w:
Jon Chierico umano
{{mi sono accorto di avere sempre avuto una magia in meno (solo 1 ne avevo del chierico), ho aggiunto santuario}}

"Mio buon druido, forse non si è accorto che qualsiasi cosa sia quel drago non è ne naturale, ne di beneficio alla natura ..... a meno che non ti piaccia un mondo paludoso e morto dove orde di zombie vagano senza pregare Nergal"
Dico finendo con un tono sarcastico ma con uno sguardo molto serio.
"di cure non ne ho bisogno, e non mi affiderò di certo alle chieriche di Benecta, sebbene non siano per niente male come anima della festa; Dobbiamo saperne di più sul potere che riporta in vita i morti, non è per niente simile ai poteri che conosco e uso io, e per di più sfida apertamente Nergal, non posso ne sopportarlo ne tollerarlo".  col cavolo che voglio cercare aiuto da un'altro Dio
Poi rivolto verso il damerino:"Ho sentito parlare della tua casata...i Torradora.... non vi siete per caso nascosti nelle vostre tane l'ultima volta che dovevate scendere in guerra?? Tanto bravi a parlare al vento ma deboli come un filo d'erba. Vuoi solo che ti portiamo al sicuro dal tuo alleato, e anche se ci farebbero comodo un pò di armi e guardie addestrate, non intendo essere un babysitter per nobili".
Tiro un sospiro stanco "Alla tua età dovresti già impugnare un'arma e saperti difendere"  Uno scudo mi farebbe comodo però

"Ethanwe, se ti va posso mettere una buona parola con Nergal prima che trapassi"    :P

{{dai che Jon è tornato!! nuovo capitolo, nuova fortuna con i dadi no?}}

miki2w:
Jon Chierico umano

{{copio qui la parte modificata della scheda del personaggio, principalmente non ho cambiato molto, ho solo cercato di spiegare meglio le idee che avevo, se avete dei commenti, c'è il post apposta oppure sul post del PG se volete}}


--- Citazione ---Il culto di Nergal é diffuso in molte città e si occupa di seppellire i morti e aiutare le anime a raggiungere l’aldilà.Questa è solo una copertura per permettere alla setta che è a capo del culto di perseguire le ricerche verso la vittoria assoluta della morte sulla vita. Gli adepti di questa setta si fanno chiamare i 55 morti e sono responsabili di molte manifestazioni dei non-morti in giro per il mondo
I dogmi di questa setta sono:

* di fermare tutti i non-morti che non sono stati creati dalla setta tramite il potere concesso da Nergal (L'unica Vera Fede)
* di offrire a Nergal offerte collegate alla morte e alla sepoltura: possono variare da oggetti appartenuti in vita al defunto, ad offerte lasciate dai suoi parenti, al defunto stesso
* di estendere il dominio di Nergal, e della sua unica e vera setta, in tutto il mondoQuando Jon deve offrire qualcosa a Nergal , deve usare il fuoco e qualche preghiera, così da compiacere Nergal (normalmente i morti vengo seppelliti, e attraverso varie magie trasformati in non-morti addormentati che al momento opportuno verranno rilasciati nel mondo dei vivi).
La setta ha un metodo piuttosto diretto per agire, ed è veramente frequente avere non-morti che portano morte e distruzione dove c'è bisogno di più fede (e comunque, una volta avuto il controllo completo, tutti i non-morti verranno risvegliati e mandati a far finire la vita)
Esiste l’ordine dei Templari Tombali, i quali si prodigano a fermare i non-viventi, ma non sospettano nemmeno della grandezza della minaccia dei 55 morti.

--- Termina citazione ---

Marco NdC:
Ethanwe
Trixie è pensierosa, alterna il suo sguardo su di te e su sua sorella, ancora esanime. Sa che sei una testa calda, e anche lei non scherza... ma questa volta è diverso.
All'improvviso si anima rivolgendosi soprattutto a te:
"Siamo reduci dal lungo viaggio che ci ha portati ad Àdruntev, e da uno zombie party in cui noi eravamo il buffet. Siamo stanchi, affamati, feriti, e dovremmo rimetterci in marcia nel cuore della notte, per andare chissà dove?"

Mentre parla, la sua torcia si affievolisce fino a quasi spegnersi, ma lei è più veloce: tira fuori dallo zaino una lanterna già accesa, che cambia continuamente il colore della sua luce, proiettando sulle pareti suggestivi riverberi caleidoscopici.
Accortasi dello stupore generale, si affretta a precisare "Ehm... l'ho trovata!".

Sta quasi per riattaccare a parlare, quando sir Damianus emette un urlo così acuto da sembrare quasi femminile. Ha visto un topo.

{{Domanda: Fino a che punto sanno delle tue capacità sovrannaturali i tuoi compagni? Ad esempio, sanno che puoi evitare di mangiare senza subirne gli effetti?}}



Jon
dopo lo spavento del topo e il sentirsi pubblicamente ridicolizzato dalle tue parole, sir Damianus ti risponde, inizialmente balbettando, ma poi riprendendo il piglio diplomatico che si confà al suo rango:
"Co-come osa, ri-ricambiare il mio aiuto con p-pa-parole sì calunniose q-quanto inopportune, considerate le c-ci-c-circostanze?".
Rigonfiando il petto come un tacchino, riprende nuovamente pomposo:
"La gente che rappresento si vanta del commercio e della cultura, non della morte e della distruzione come per quei popoli... che non mi pento di definire incivili!".
Il suo sguardo devia fugacemente su Hob, ma forse è del tutto involontario.

"Insomma!", si intromette Lexander, il chierico di Ohmnia, "Non è questo il momento per litigare".
Continua: "Noi tutti vi siamo grati per averci salvato. Qualsiasi decisione prenderete, ci adegueremo di buon grado. Ma vi prego, prendete una decisione!".

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