Ho bisogno un pò spasmodico di fare il punto della situazione con Jun. Un breve insight..
Come al solito, io penso un personaggio in un modo, poi quello mi parte per la tangente adattandosi agli eventi e ai personaggi con cui interagisce.
Siccome sono molto poco costante, ho smesso di fare i riassunti delle giocate. Mi spiace, sono una pessima reporter.
Quindi se qualcuno dei miei compari volesse fare un breve riassunto del mistero.. libero di farlo, eh! Non si offende nessuno!Dall'ultimo post-riassunto, abbiamo finito il mistero con la Chimera/Numero Uno ed iniziato un'altra avventura, stavolta in parte legata al Potere Oscuro che domina Minerva e a creature del Reame dei Sogni (o Incubi, fate voi. ci sta arrivando Cthulhu tra capo e collo...) e siamo quasi agli sgoccioli di questo mistero, in procinto di iniziarne un altro.
E tra la sessione di martedì scorso e la precedente è passato un mese, giorno più o giorno meno, e mi sono accorta di aver non solo perso il filo della storia - credo sia normale con un distacco così lungo - ma anche del personaggio.
L'unica cosa che mi è rimasta dentro è quella sensazione di "fuori posto" e voglia di tornare a casa, tra la sua gente.
Qui è tutto troppo rumoroso, luminoso e puzzolente.
Non sente quasi i suoi stessi pensieri, per il rumore delle macchine e il ronzio degli elettrodomestici; non riesce nemmeno a vedere le stelle, se sta all'aperto col naso per aria; e l'aria stessa è impregnata di troppi odori, più o meno gradevoli, che in qualche modo la rendono irrespirabile.
E immagino sia normale per qualcuno che è nato e cresciuto 150 anni fa.
Quindi provo un momento a ricapitolare.
DUNQUE.
Jun è arrivata a New York con la Rainbow Serpent Airlines (si chiama così, non è colpa mia u.u
http://en.wikipedia.org/wiki/Rainbow_Serpent ), senza scali intermedi, direttamente dagli anni 60 del 1800.
Non inizia a veder mostri nei mulini a vento come Don Chisciotte, quando si trova ad avere a che fare con una tecnologia completamente sconosciuta, ma di sicuro non si sente serena se deve utilizzare oggetti troppo complessi.
E' arrivata con uno scopo ben preciso, annientare Fletcher in via definitiva e sa che i mostri sono una cosa differente - è stata cresciuta per combatterli. Solo che, mi rendo conto, Jun è incuriosita da questo mondo quasi tanto quanto ne è sorpresa.. e forse ha perso un pò di vista la sua missione, che per un pò ha tenuto se non segreta, comunque privata (solo Harvey sapeva in modo approssimativo il motivo della sua venuta).
Qui a New York trova un'amica in Minerva, un’amica che va oltre alla scorza di guerriera e vede la donna che c’è sotto, e che poi però si allontana ed inizia ad avere un comportamento strano. E se da una parte si fida di Minerva, dall'altra c'è qualcosa che la rende guardinga. E non è solo il modo in cui usa la magia - per quel che ne sa lei, in 150 anni possono aver trovato altri mille modi di fare incantesimi, è un miscuglio di modi di fare, di sguardi e di cose sospese o non completamente dette. Pezzi di puzzle che si incastrano al loro posto quando si scopre che la Spooky è una sorta di "messia" per gli Ythiani, creature che viaggiano nello spazio-tempo sfruttando il corpo degli umani. E più Minerva prende coscienza di questo, più l'entità che ospita si sveglia, più diventa forte e in qualche modo instabile. Cosa che tiene Jun sempre allerta, perchè Minerva potrebbe diventare pericolosa per gli altri, ma anche per sè stessa. E Jun si sente sbagliata, nel vedere una minaccia nell'amica, quando gli altri due invece si chiudono a guscio, protettivi e comprensivi, sulla ragazza.
Harvey è un suo discendente, ma non le ha mai spiegato nel dettaglio che legami di parentela hanno, anche se lui ironicamente l'apostrofa con nomignoli come "nonnina" e "zietta", e in mezzo a tutte le novità che l'hanno sommersa al suo arrivo , si è approcciata a lui in cerca di quella punta di sicurezza che un legame di sangue dovrebbe dare; ma anche lui è distante. Sempre al telefono, sempre con una battuta pronta quasi a voler celare quello che prova realmente. Jun parla poco (cosa sanno di lei?) e chiede ancor meno, ma ha capito che qualcosa, dentro, lo turba. Solo non sa cosa e nemmeno come chiederlo. Gli ultimi eventi han portato Jun e Harvey a parlare un poco e lui le ha detto che è una sua trisavola. Il che ha dato la speranza di tornare a casa, una volta svolto il proprio compito– visto che è certa di non aver avuto figli prima di partire, e soprattutto ha alimentato la speranza di aver la meglio su Fletcher.
Nemrod è un “fuori posto” come lei, lontano da casa, e vede in lui qualcuno di simile a sè stessa seppur distante. Distante perchè è un angelo, distante perchè è un uomo. Sono sempre fianco a fianco, lui è attento a quello che le succede ed è sempre pronto a supportarla, così come lei non gli fa mancare il proprio appoggio se serve, ma sono comunque su due pianeti diversi. Anche dopo che lui, per rassicurarla in un momento di pesante sconforto, le ha detto il suo vero nome e la sua identità. Anche se ha accorciato le distanze aprendosi a lei, le pare che, allungando la mano, sia sempre appena al di fuori della sua portata.
Con lo sceriffo Drake Carter si sente a disagio, terribilmente. Ha capito che l’ha presa come punto di riferimento in quel gruppo di disadattati (il primo che mi dice che non sono quattro disadattati, lo prendo a calci negli stinchi u.u) e in qualche modo sente la responsabilità di averlo coinvolto in questa guerra che gli appartiene solo di riflesso. Lui non lo sente distante, no. Ma se le venisse il dubbio che oltre ad averla etichettata come “persona più savia del gruppo”, possa guardarla come si guarda una donna (a prescindere che sia vero o meno).. probabilmente diventerebbe rigida come un ciocco di legno lasciato a seccare nel deserto.
Jun non è brava con le persone (è partita con -1 in carisma!), non è stata educata a saper sostenere una conversazione brillante e nessuno le ha mai insegnato a civettare con un uomo - per il grande dispiacere di sua madre. E’ schietta, coraggiosa, determinata. Ogni tanto tira fuori un carattere ruvido e il suo temperamento solitamente contenuto.. vacilla come la terra quando c’è un terremoto, ma ha sempre buone intenzioni.
Appena possibile le hanno messo in mano un pugnale e le hanno detto che, per sopravvivere, doveva imparare ad usarlo. E se la sa cavare egregiamente! Quindi gli uomini sono suoi pari (ha un’ottima resistenza e non teme di affaticarsi come loro) e le donne, che non siano guerriere, sono creature fragili che vanno protette.
Jun non è molto femminile, anche se sa perfettamente di essere una donna e ha movimenti aggrazianti quando combatte; tiene sempre i capelli legati, indossa solo maglioni e pantaloni - da quando ha scoperto che anche le donne li portano, perchè sono più comodi!, e le risulta difficile comportarsi come una "signorina" anche se non è mai maleducata per principio. Le piace andare a cavallo e correre a piedi scalzi, cose che a NY non ha potuto fare, senza contare che non si sente particolarmente interessante. Nessuno è intrigato da una ragazza-guerriero.
Mi accorgo che Jun è un tipo a cui piace stare anche da sola, ma che se può "ragiona per il gruppo". Non per niente è sempre affianco a Nemrod, quando la battaglia si fa più dura, e lo spalleggia e protegge. Così come ha un occhio di riguardo per Minerva, se ha bisogno di supporto in qualche rituale. E punta su Harvey quando è il momento di pianificare qualcosa di concreto senza partire a testa bassa.
Eppure.. eppure lei non si sente al suo posto.
Nemrod le ha confidato che dovranno combattere spalla a spalla, Minerva la cerca quando non si sente sicura, Harvey le ha fatto capire che a lei ci tiene.. ma c’è un’insicurezza di base, che si è fatta spazio dentro di lei, e la fa sentire poco apprezzata.
Le costerebbe ammetterlo - forse non pensava nemmeno di poter provare un tale sentimento, ma invidia a Minerva quel suo status di “creatura da proteggere e rispettare”, il fatto che tutti cerchino di rassicurarla, e non sa cedere all'orgoglio di dover ammettere che un uomo può fare qualcosa al suo posto, anche solo "per coccolarla", e si irrigidisce e sente in imbarazzo se lo fanno.
è una contraddizione nei termini. Le piacerebbe venir vezzeggiata, ma non vuole che nessuno lo faccia perchè sarebbe un pò come se la pensassero una debole.
La cercano per dare una soluzione logica e concreta ai problemi che si presentano. E da quel punto di vista non può lamentarsi, quando arriva il momento cruciale ascoltano quel che ha da dire. Ma nessuno le ha chiesto come si sente, se sia stanca, stranita o provata.
E solo in queste ultime sessioni, sento che alcuni nodi vengono al pettine.
Sento il disagio più pesante e arranco un pò alla cieca nell’approcciarmi agli altri.
Non ho intenzione di forzare la mano con Jun, ho appena smesso i panni della Chosen socievole e voglio esplorare il lato introverso di un pg.
Le piace starsene per conto suo, prendersi tempo per riflettere o semplicemente contemplare il nulla e rilassarsi o allenarsi e sfogare la tensione, e negli ultimi giorni (cioè il periodo intercorso tra i vari misteri) non ha avuto un momento per sè stessa. Per averlo, ha dovuto fare una sfuriata e andarsene dalla stanza di albergo che condivideva con gli altri.
Inoltre, allevata per cacciare mostri, si sta trovando a doversi confrontare con la sua morale. Se a casa sua non avrebbe avuto dubbio su cosa fare, per esempio, degli ibridi dei Deep One, qui qualche remora se la sta facendo. Invece di aprire in due la pancia del ragazzino chiaramente ibrido che sta ronzando loro attorno, ha pensato che infondo non ha fatto niente di male e si è quasi dispiaciuta per averlo minacciato con il proprio pugnale..
E' anche estremamente perplessa dal comportamento suo e degli altri cacciatori. Se qualche volta è sbottata in malomodo, si è anche trovata nel dovere di intervenire prima che si azzuffassero tra loro. Non è certamente scannandosi che riusciranno ad annichilire la minaccia che aleggia sulle loro teste.
Realizzato questo, a livello emotivo-psicologico, ho DECISO che ha bisogno di avere accanto qualcuno che possa capire il suo straniamento e presto le prenderò un alleato dal suo tempo. E sto pensando di fare un cambio di libretto, appena possibile, e farla diventare un'Iniziata.
Le basi per esserlo le ha, visto che se c'è una cosa di cui sono certa è che è stata addestrata ad essere una cacciatrice assieme ad un gruppo di altre persone e che è molto legata alla proprie tradizioni. Ci sarà solo da raffinare il tutto.

ps: secondo me se le insegnano a guidare, diventa anche un'autista provetta. ma è un pensiero personale. XD