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D&D 4 ma non solo - actual play

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Dr. Zero:
umh, allora ecco quello che succede. Tre giorni fa un vecchio membro del gruppo chiede di tornare a giocare (se ne era andato perchè stufo) a dnd o a giochi white wolf.
Si decide di fare dnd4 per soddisfare tutti e per riallacciare i rapporti. Ovviamente l'incombenza del master tocca a me (addio sabato mattina sigh)

I giocatori li conoscete, Elia, Alessio, Daniele, Simone (-Spiegel-), il sottoscritto e Riccardo il recuperato.
Primo pomeriggio speso a fare le schede. E vabbè. Ormai i giocatori conoscono il regolamento meglio di me e per me non è stato un pomeriggio esaltante.
-Spiegel- guida Riccardo nell'ottimizzazione del suo ranger, gli altri si tengono i vecchi personaggi, qualcuno cambia qualcosa, il livello è il 16.

Tuttavia io che di voglia di immaginare l'ennesimo mondo fantasy in preda al pericolo del signore del male cazzuto faccio fare tutto ai giocatori. Ambientazioni, personaggi non giocanti, chi sono, caosa fanno, come inizia l'avventura.
La prima cosa che mi colpisce è che praticamentemi fanno la stessa cosa di tutte le campagne a dnd. C'è qualche casino con i dei, il mondo è ancora più incasinato, loro vogliono riportare il mondo allo stato di pace precednete.
La cosa degli dei è sempre presenta in qualunque giocata a dnd che si sia fatta, sarà che piace a simone quando fa il master, ma a me mi è parso di vedere un imprinting inconscio in quella direzione.
Altra cosa strana: Impuntamento sul fatto che ci dovesse essere qualcosa di grosso mostruoso che distrugge le città ( che sono uno dei pochi punti vivibili del mondo e protette magicamente). Decidere cosa fosse, descriverlo, mettere a cercare una schede di mostro adatta (io guardavo, eh) è stato allucinante. Quando ho chiesto se volevano  incontrarlo  mi hanno detto no. Quando ho fatto notare che allora è una cosa assolutamente inutile stare a immaginare cosa sia e fargli la scheda, mi hanno guardato infastidi (tutti tranne simone e daniele che pure loro trovavano strana quella cosa) e mi hanno detto che avevo ragione ma era bello che ci fosse.
Il compromesso è stato "C'è una leggenda che dice che c'è un mostro che distrugge città e blablablablablablablablablabla"
Mammamia che fatica!

Però a questo punto mi sono fatto dire dove iniziavano e perchè erano nel punto in cui sarebbe iniziata la sessione. Il circolo magico di una città è crollato e devono andare a vedere

venerdì in 10 minuti butto giù una storiella da sandbox e sabato si gioca!(senza simone)
Faccio settare loro la prima scena: combattimento per prendere familiarità col sistema soprattutto per riccardo, unc ombattimento che è un salvataggio di un mercante amico prima della città.Combattiamo e bon. Poi tutto il resto, faccio le solite cose che ho imparato, non faccio tirare per le cose stupide e nemmeno per gli indizi importanti, cerco di dare un pò di spessore ai png, un paio di sfide di abilità, un altro combattimento e bon.
Ora riccardo è stato per la maggior parte del tempo durante i combattimenti a guardare fuori dalla finestra o alzarsi dal tavolo o guardare per terra durante i combattimenti e leggermente attivo altrove.
Alessio e Elia sembrano sempre interessati a tutto, Daniele si sveglia solo quando c'è da combattere e quando c'è la sfida di abilità
E io devo stare sveglio sempre!

Niente a che vedere con l'intensità e l'interesse in gioco che si sono avute con non cedere al sonno la settimana scorsa, eppure tutti a dire che si sono divertiti uguali.
C'è qualcosa che mi sfugge, profondamente di tutto questo.
Perchè tornare a giocare quando non sei davvero interessato?
Perchè negare l'evidenza che la qualità del divertimento è diversa nei due casi?
Non lo so e non lo saprò mai.

Adesso Riccardo se ne è uscito che vorrebbe masterare vampiri la masquerade e Daniele e Alessio a dire che a loro piacerebbe. Eppure io le ricordo le giocate di vampiri. Io le ricordo bene.
La teoria prevede per caso la continua negazione del divertimento avuto da giochi usciti da the forge e il continuo esaltare un divertimento che non c'è mai stato?

Qualcuno mi faccia sapere

Renato Ramonda:
Mah... sembrera' cattivo, ma ammettere che al gioco vecchio X non ci si diverte, o che comunque ci si diverte meno del gioco nuovo Y (dove peraltro faccio il decimo della fatica(*)), temo, viene visto come una sconfitta personale. Quindi meglio chiudere gli occhi e far finta di niente.

(*) Sono stato colpito or-ora da un pensiero: il parallelo tra questo e l'atteggiamento delle massaie degli anni 50-60 rispetto ad una serie di cose (cibi semi pronti, lavastoviglie, dadi per il brodo) e' pauroso. Le donne, educate a "doversi sbattere" per la famiglia *non* usavano volentieri cose come la lavatrice o la lavastoviglie, o cose tipo gli impasti istantanei per le torte, perche' si stentivano colpevoli di prendere una "scorciatoia". Per le torte istantanee la soluzione psicologica e' stata renderle "meno istantanee", ovvero richiedere di aggiungere un uovo. Tanto basto' per far passare il senso di colpa abbastanza da diffonderle.

LucaRicci:

--- Citazione ---[cite]Autore: Dr. Zero[/cite][p]La teoria prevede per caso la continua negazione del divertimento avuto da giochi usciti da the forge e il continuo esaltare un divertimento che non c'è mai stato?[/p][p]Qualcuno mi faccia sapere[/p]
--- Termina citazione ---


Ho una sola parola. Una.

Heartbreaker.

Paolo "Ermy" Davolio:
Temo che il comportamento del gruppo di Thomas sia abbastanza diffuso...Mi ricorda la vignetta sul formaggio che qualcuno aveva postato qualche tempo fa ;)
 Mi ricorda molto anche il gruppo di... Hasimir forse? Non ricordo di preciso. Comunque, il gruppo che esegue un "sacrificio rituale" dell'avventura, mandandola a ramengo, ogni volta che qualcosa va storto rispetto alla loro idea del "romantico fantasma delle belle sessioni che facevamo una volta".

Forse l'ho trovato, eccolo: Desiderio di impotenza. Te lo linko perchè forse molti consigli dati all'epoca su quell'argomento possono valere anche per te.


--- Citazione ---[p]Tuttavia io che di voglia di immaginare l'ennesimo mondo fantasy in preda al pericolo del signore del male cazzuto faccio fare tutto ai giocatori. Ambientazioni, personaggi non giocanti, chi sono, caosa fanno, come inizia l'avventura.[/p]
--- Termina citazione ---

Non posso però fare a meno di notare che, forse, avete già fatto un errore in partenza: giocare a qualcosa che non è D&D 4a. ;)
Non vorrei sbagliarmi perchè quel sistema lo conosco poco, ma non sapevo che avessero implementato o anche solo previsto l'inserimento di contenuti e premesse da parte dei giocatori.
Da sentire così mi sembra più Storming the Wizard's Tower.

Mattia Bulgarelli:

--- Citazione ---[cite]Autore: renatoram[/cite](*) Sono stato colpito or-ora da un pensiero: il parallelo tra questo e l'atteggiamento delle massaie degli anni 50-60 rispetto ad una serie di cose (cibi semi pronti, lavastoviglie, dadi per il brodo) e' pauroso.
--- Termina citazione ---

Questa storia delle massaie l'ho già sentita anch'io... In effetti il meccanismo psicologico è lo stesso.

C'era un trafiletto ottimo, sull'argomento "libertà che non si vuole avere" anche in GURPS Space (un supplemento davvero notevole, ancor oggi, tutto - o quasi - Color raffinato e commentato).

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