Chiacchieriamo > Generale
Intervista ad un ex giocatore
Casca:
Non credo mio fratello abbia niente da ridire, in tal caso beh siamo fratelli, non finiremo a litigare per un mio thread :D
Io ho una mia idea(non so se la cosa sia mai stata analizzata o confutata) secondo cui un certo tipo di persone(di cui però non saprei fare un identikit preciso perchè mi mancano conoscenze base di sociologia, psicologia ecc...) se ha iniziato a giocare(o ha prevalentemente giocato) a certi gdr(in particolare adnd e vampiri) e ci ha giocato con molto trasporto e una certa noncuranza dell'aspetto "gioco" in favore dell'aspetto "ruolo", bene, questo categoria(che brutta parola) di persone a mio avviso ha introdotto all'interno del sistema di gioco(inteso come la somma delle procedure che trasformano il manuale in gioco reale) anche alcuni aspetti sociale e personali.
Ad esempio:
1)se non giochi con un certo tipo di persone non stai giocando di ruolo
2)se non hai certe doti personali non stai giocando di ruolo
3)se non certo un certo feeling del gruppo non stai giocando di ruolo
4)se non c'è una certa compatibilità di interesse non stai giocando di ruolo
e via così...
In pratica hanno inserito nel paradigma del gioco di ruolo anche componenti esterne al gioco stesso.
Un po' come se tu non stessi giocando veramente a calcio se non sei tifoso di una squadra precisa o se non stessi giocando veramente a risiko se non conosci la seconda guerra mondiale.
In pratica per loro(mio fratello e il suo gruppo, ma credo si possa esportare anche ad altri) giocare di ruolo non è una cosa come giocare a palla, è piuttosto quella "roba li" un po' indefinita. Credo, in ultima analisi, che di fatto non fossero veramente appassionati di gioco di ruolo, credo che fossero appagati dalla totalità dell'esperienza che loro identificano con il gioco di ruolo. Penso sia uno dei motivi principali per cui molti abbiano smesso di giocare o si rifiutino di giocare a giochi "diversi"...semplicemente gli manca qualcosa. Ma gli manca perchè hanno una "viziata" visione del concetto di gioco di ruolo.
Per fare un esempio, scusa se sono prolisso, è come se per me giocare a calcio fosse "giocare a calcetto con almeno 5 di quei 10 amici, in settimana, parlando di donne e motori, e alla fine si va a prendere una birra". Se una di queste cose viene a mancare smetto di giocare(in quanto non ho la passione per il calcio, ho la passione per quella "roba li") e se qualcuno mi propone di fare un torneo di calcio a 7 gli rispondo"ma quello non è giocare veramente a calcio!"
Spero di essermi spiegato senza aver offeso nessuno :)
Patrick:
Luca, credo che tu stia dicendo cose molto vere: il gdr per molti è, prima che un gioco, un'attività di gruppo, da fare con quelle specifiche persone. Tutti i discorsi dei rituali e del "gruppo chiuso" sono legati al discorso che stai facendo tu ^^
Casca:
Sarebbe carino capire il perchè queste cose siano successe e succedono.
Probabilmente è stato già fatto, così fosse ditemelo e la smetto :)
Io personalmente ci vedo tre cause:
1)la nacessità di far parte di qualcosa; questo ti porta a pensare che ciò che fai con un certo gruppo non sia un mezzo per ottenere dell'altro ma un fine o persino una "creazione" del gruppo stesso (da questo deriva "se non fai come noi non giochi di ruolo")
2)una questione di marketing; creare un "giocatore di ruolo tipo" fa si che tutti quelli che si sentono vicini a quel "tipo" proveranno, se non l'han già fatto, a giocare di ruolo almeno una volta(o almento ad informarsi)
3)un certo tipo di gioco; in particolare quello proposto da Adnd e vampiri, che avallano certi atteggiamenti(ma, a mio parere, è la minore delle cause, semplicemente ha ingigantito le prime due)
Detto questo ci si potrebbe chiedere se c'è l'interesse di recuperare quei giocatori. O se c'è l'interesse a riproporre nei giochi di ruolo un qualche "quid" che ricordi quella "roba li". O (e questa secondo me è la cosa più interessante anche se un po' becera) ci sia un interesse, da parte di editore e designer, di ricreare uno o più di uno "giocatori tipo".
Giorgia:
Penso che sia differenza di priorità, per alcuni il gioco di ruolo è un modo per condividere un'esperienza con gli amici, per altri il giocare è il motivo che spinge a organizzare un gruppo.
Sul recuperare i giocatori dipende sia da come si propongono gli eventi che dall'effettiva voglia degli ex giocatori.
Niccolò:
Credo che il fenomeno di vivere il gdr come qhalcosa di cui vantarsi sia stato molto osservato negli ultimi anni su the forge, cosa che é culmjnata in una serie di thread sull'hobby davvero terribili (tra i quali, tangenzialmente, quello famigerato sul brain damage). Moreno di sicuro saprebbe dare indicazioni precise.
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