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Competimatsu - Kagematsu competitivo

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Matteo Suppo:
Split da http://www.gentechegioca.it/smf/index.php?topic=9402.msg175022#new


--- Citazione ---Kagematsu è molto diverso da Il Gusto del Delitto, perché non "simula" la nascita di una storia d'amore, non è importante che ci sia sentimento, non è importante che Kagematsu sia amabile, le donne devono sedurlo altrimenti moriranno con il loro villaggio. MA se provi a giocare Kagematsu in maniera competitiva per essere l'amata e "vincere"... finirai male perché è a totale giudizio della giocatrice che fa' il ronin il numero di punti amore che ottieni.
--- Termina citazione ---

E' un bel po' che non gioco a Kagematsu, quindi le mie impressioni potrebbero essere falsate.

Nelle giocate che ho fatto ho SEMPRE cercato di essere l'amata e "vincere". Cercavo di ottenere segni di affetto per abbassare la paura, cercavo di prendere prima i segni di affetto più semplici prima di provare quelli più difficili, cercavo di sfruttare le situazioni per far vedere un lato della personalità del mio personaggio che colpisse la giocatrice di Kagematsu, cercavo di usare i gesti disperati per lo stesso motivo.

Un esempio:

Voglio ottenere un bacio. Kagematsu mi permette di scegliere dove sono. Beh, ovviamente dico di essere alla cascatella dei giunchi (uno dei preferiti del mio personaggio), che sto facendo cose. La giocatrice di Kagematsu dice che lui arriva e bla bla bla, flirtiamo un poco e poi tiro. Fallimento. Mi getto tra le sue braccia e lui gira la testa. Ottimo. Ci penso un attimo. Come posso usare un gesto disperato a mio vantaggio? Non ricordo bene i dettagli, so che mi sono spogliata, gli ho fatto male affondandogli le unghie nel braccio e forse qualcos'altro, e ho preso amore. Ho preso comunque amore. In your face, gesto disperato!

Non è vero che in kagematsu non c'è competizione o che la competizione è controproducente. E' che il bello del gioco non sta lì. E' uno strumento per altro.

Immaginiamo che in kagematsu esista soltanto la parte dell'ottenere più amore. I segni di affetto sono chiaramente inutili, sono solo una scusa per la vera sfida, che è leggere la giocatrice di kagematsu e capire cosa funziona e cosa no.

Immaginiamo invece che ci sia soltanto la parte dell'ottenere più segni di affetto, senza l'amore. La strategia qua è partire dai più bassi, collezionare  gesti disperati da usare per quelli più alti. C'è anche qua una parte di leggere l'avversario, per capire se vale la pena rischiare oppure no.

Ma il vero gioco spunta fuori quando si mettono assieme le cose. Quando ti trovi a dover fare delle scelte, quando la tua strategia si trova a dover dare priorità dall'una o dall'altra parte. Tu, o il villaggio? Il tuo onore o la speranza della sicurezza? Il tuo amore o la tua vita?

E' in momenti come questi che il tema del gioco viene fuori.


--- Citazione ---La scena più intensa per me vedeva Noriko a cercare di ottenere una dichiarazione d'amore da Kagematsu. In precedenza il poveretto ne aveva passate di tutti i colori, rischiando quasi lo stupro da parte delle altre due donne, mentre con Noriko era stata una cosa molto più 'platonica' e in quel momento era l'unica di cui si fidasse. Tiravo 5 dadi contro 8, e il mio totale sul tavolo era 6. Non so quanto tempo ho passato a pensare. Io volevo, volevo volevo davvero quella dichiarazione d'amore, e Lavinia mi ha confermato che l'avrebbe voluta anche lei. Ma i dadi erano troppo bassi, e la minaccia incombeva. Ho deciso così di rinunciare, per poter tenere buone le disperazioni e ottenere la Promessa in seguito.

Pessima scelta. Davvero, come sempre nella mia vita, ho rinunciato a qualcosa di importante per paura di non riuscire ad ottenerlo. E oltretutto lei aveva fatto 7. Sarebbe bastato un niente, e Kagematsu si sarebbe dichiarato a Noriko. Ho scelto di rinunciarvi per sempre.

Continuo a pensarci. Continuo a pensare a quanto è stata familiare quella situazione, a quante volte mi sono trovato nella stessa situazione e quante volte ho fatto la stessa scelta.
--- Termina citazione ---

Patrick:

--- Citazione da: Matteo Suppo - 2013-08-08 11:17:47 ---Ma il vero gioco spunta fuori quando si mettono assieme le cose. Quando ti trovi a dover fare delle scelte, quando la tua strategia si trova a dover dare priorità dall'una o dall'altra parte. Tu, o il villaggio? Il tuo onore o la speranza della sicurezza? Il tuo amore o la tua vita?

E' in momenti come questi che il tema del gioco viene fuori.

--- Termina citazione ---
this. Mi trovo d'accordissimo con tutto il tuo discorso, Matteo

Giulia Cursi:
Adesso non posso, appena ho tempo scrivo una risposta per ampliare il discorso che ho fatto.

Giulia Cursi:
In Kagematsu non c'è una vittoria, si può considerare l'essere l'amata come una vittoria, ma in realtà non lo è.
Salvare il villaggio è un obiettivo che tutte le donne devono avere, anzi, abbassare la paura e ottenere amore è un obiettivo, perché magari non ti interessa più del villaggio e vuoi solo che il ronin batta la minaccia e ti porti via con sé.
Controllare la Paura che scende è facile, invece sapere se ottieni amore o no non è così semplice, perché più di una volta (e ad esempio porto l'ultima giocata che ho fatto a Etruscon) mi è capitato di dare amore per una scena e il giocatore/trice pensasse di aver preso pietà, difatti Stefano si è stupito del risultato che aveva ottenuto.

Nel manuale non mi sembra sia specificato come dare Amore e Pietà, è a totale e insindacabile giudizio della giocatrice non del personaggio.
A volte chiedo il tiro dopo due parole di numero, perché mi bastano, inoltre come da regole sono sempre io a fare il framing della scena, accetto consigli se non ho idee ma di solito non ho problemi. Aggiungo che mi darebbe molto fastidio se qualcuno dopo che gli ho spiegato le regole si mette a dire "voglio andare per il sorriso e sono alla cascata a pescare..." e no.

Poi io e Manuela abbiamo l'abitudine di creare dei Kagematsu simpatetici, ma il gioco non dice che Kagematsu debba esserlo, dice che è un guerriero di una classe superiore, che non ha padrone e vive errando come mercenario. Il ronin è sempre visto con disprezzo, anche se il suo rango di guerriero impedisce agli altri di dirlo apertamente, e può benissimo essere un uomo senza scrupoli, senza rispetto per le donne, che pensa solo ai soldi e se ne frega degli altri.

Il gioco funzionerebbe lo stesso, ma a quel punto saresti felice di essere l'amata? Penseresti ad altro oltre a farlo per la salvezza del villaggio?
Io e Manu gestiamo il gioco così perché è più bello, ma per le meccaniche funzionerebbe bene anche con il Kageamtsu più orribile del mondo, magari finirebbe pure per andarsene lasciando il villaggio al suo destino, perché dando poco amore nessuno otterrebbe la promessa.

Essere l'amata è una vittoria se Kagematsu è ambito perché tutti i giocatori se ne sono "innamorati" altrimenti non lo è.
Io finora sono stata fortunata con la scelta dei giocatori, ma se mi capitasse una persona che mi rendo conto, fa scene bellissime ma solo per fare bella figura e "vincere", ma non è davvero coinvolto nel gioco, io farei fatica a dare Amore al suo pg. A questo punto potrei comunque dare Pietà e le regole del gioco non direbbero che sbaglio e non mi costringerebbero a dire perché l'ho fatto.

Antonio Caciolli:
benché ci abbia giocato solo due volte ho sempre trovato Kagematsu molto competivito

un gioco sulla seduzione. Non tanto la seduzione delle donne rispetto al ronin, ma piuttosto dei giocatori (ma anche nel caso ci fossero donne a fare le donne sarebbe uguale) verso la donna che interpreta il ronin.
Una seduzione puramente mentale (raramente giochi per portarti a letto la giocatrice, ma magari potrebbe succedere). Il gusto e piacere di riuscire a capire la mente dell'altra persona ... di una donna ... entrando in sintonia con i suoi meccanismi.

si aggiungono poi per me due altri fattori: l'intrigo del vedere le proprie intuizioni che pian piano si raffinano per soddisfare il proprio piacere estetico e quello altrui (di chi gioca il ronin) e la competizione con gli altri in questa continua lotta a cercare di trovare le situazioni che leghino a kagematsu la tua donna più di quella altrui, che poi non è null'altro che aver capito più degli altri cosa piace a chi mi sta di fronte (quando ho giocato ho notato che spesso tutti guardano chi fa il ronin in tutte le scene e non tanto chi sta narrando e basta).

trovo che sia proprio il bello delle meccaniche di questo gioco che spingendoti a questa tipologia di competizione ti spingono a creare scene poetiche per te e per almeno un'altra persona in gioco (che essendo il termine di paragone anche per gli altri fa da bilanciamento estetico per tutti)

il tiro dei dadi rimane in secondo piano perché l'amore alla fin fine ti aiuta quindi anche scene finite male come dadi potrebbero essere tasselli importanti per la scalata verso l'amore. l'unica cosa che infatti mi infastidisce è la distruzione delle scene per la minaccia ... perché rompe il legame affatica nella scena seguente l'approccio e lo rende artificioso ... e quindi meno poetico e meno destinato a fare breccia tra amore e pietà

credo che più alta può essere questa sana competizione tra i giocatori meglio possa venire il gioco.

imho

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