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[rant] Cos'è un manuale
Michele Gelli:
Mamma, aiuto, mi scappa un rant. Piccolo. Un rantino.
Ispirato dal thread “Feedback su... ELAR” volevo dire due parole su cosa è un manuale. È un discorso in generale, non su Elar in particolare (che non ho letto). Secondo wikipedia, un mauale è « un documento, cartaceo o elettronico, volto a spiegare il funzionamento di un prodotto, dispositivo o servizio. », cioè uno strumento che deve traghettare conoscenza da un pezzo di carta al mio cervello, nella maniera – si spera – più indolore possibile.
Non è un libro. Non è un romanzo. Non è una raccolta di poesie. È un manuale.
Quello che spesso siamo abituati a chiamare “manuale” di un gioco di ruolo in realtà è il matrimonio di due diverse anime, che hanno scopi spesso inconciliabili. Il MANUALE vero e proprio, che dovrebbe trasmettere regole e procedure. Il COLORE, che in linea di massima dovrebbe trasmettere conoscenze, atmosfera e “motivare” il giocatore.
Il MANUALE (fra le altre cose, c’è una intera scienza dietro a come scrivere un manuale fatto bene: lo sa perfettamente chi lavora nell’informatica come me che è abituato a produrre tonnellate di documentazione / manualistica) deve avere font chiari e leggibili, informazioni esaustive e chiare, organizzate in modo da essere reperite velocemente. Il COLORE deve avere font evocativi, grafica d’impatto, informazioni magari incomplete (e spesso “creativamente” incomplete) però capaci di evocare un immaginario potente.
Nel MANUALE di un gioco, di Golding, Orwell, Poe, Husserl, Heidegger, Eco mi ci faccio la birra. Scrivessero il COLORE, ma stiano alla larga dal MANUALE.
Nei “manuali” di gdr che mi è capitato di studiare / leggere c’era tutto il campionario di come NON si scrive un manuale. L’errore più ricorrente è usare termini non definiti. O la sua versione minore “fare due milioni di rimandi”. Seguono a ruota le definizioni circolari (Balder è l’Adone del nord, Adone è il Balder del sud). E si potrebbe andare avanti a lungo…
Sotto questo punto di vista, i giochi di ruolo (mediamente) si fanno dare dei gran punti dai giochi da tavolo, che hanno manuali scritti (mediamente) molto ma molto meglio.
franz:
--- Citazione ---[cite]Autore: MicheleGelli[/cite][p]Sotto questo punto di vista, i giochi di ruolo (mediamente) si fanno dare dei gran punti dai giochi da tavolo, che hanno manuali scritti (mediamente) molto ma molto meglio.[/p][span class=CommentSignature][/span]
--- Termina citazione ---
Ma molto spesso nei manuali dei giochi da tavolo sono completamente assenti note di colore, e si focalizzano esclusivamente sulle regole...
comunque quello che mi chiedo: nel manuale di un gdr, quanto è realmente importante il "colore"? (e per importante intendo "che influisca sul divertimento durante le sessioni"). Esistono in circolazione gdr privi di colore? (il primo che mi viene in mente è la versione free di TSOY, senza setting ed in formato txt, ma anche SS, a parte qualche illustrazione, non mi sembra così pieno di colore). I cosidetti "esempi" che descrivono scene di gioco possono essere considerati "colore"?
Davide Losito - ( Khana ):
--- Citazione ---[cite]Autore: MicheleGelli[/cite]Nel MANUALE di un gioco, di Golding, Orwell, Poe, Husserl, Heidegger, Eco mi ci faccio la birra. Scrivessero il COLORE, ma stiano alla larga dal MANUALE.
--- Termina citazione ---
A dire il vero, forse sarebbe il caso di farli scrivere a Husserl i manuali... proprio per la definizione che ne dai tu. :)
Heidegger sarebbe un discorso diverso, andrebbe bene come scrittore di manuali fino a metà della sua carriera, quando poi esordisce dicendo che "... il tedesco non ha abbastanza parole a disposizione per esprimere quello che ho in testa" supera un limite critico di comunicazione (e infatti smette di scrivere).
Renato Ramonda:
Non c'e' alcun bisogno di scrivere un manuale "senza colore" perche' sia ben scritto come manuale.
Basta non scrivere le *regole e le meccaniche* in tono, termini, modo e stile, di "colore".
Separare chiaramente il colore dal testo che serve ad istruire su come si gioca.
Moreno Roncucci:
Chiamare un pool di punti "fan mail" è già colore.
Chiamare dei dadi "dadi dolore", "dadi disciplina", "dadi follia", etc è già colore.
Chiamare un bonus variabile "influenza demoniaca" è già colore.
Spiegare come si usano queste cose con un linguaggio semplice e diretto (evitando forme riflessive, paragrafi dal dubbio significato, forme auliche, etc.) vuol dire scrivere un manuale utilizzando il colore.
Mettere, per esempio, un racconto in prima persona di un personaggio che parla in maniera gergale e poco comprensibile, con le regole da ricavare interpretando il testo, è farsi prendere la mano dal colore dimenticandosi di stare scrivendo un manuale.
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