Il primo commento alla risposta è off-topic, ma veramente ci sono rimasto tanto basito a leggerlo che devo iniziare da qui...
[cite]Autore: khana[/cite]Mi dispiace che il testo ti risulti oscuro, forse non sei tanto abituato ad uno stile prolisso e sei ancora legato ad un modus scribendi proto-adolescenziale come quello di Golding; ti consiglio di procedere verso testi con uno spessore prosaico più sostenuto, tipo Orwell, Poe (tanto per rimanere sugli inglesi)... certo non ti consiglio Husserl o Heidegger, perché se trovi difficoltà a leggere un mio gioco di ruolo, in testi di questo peso potresti perderti. Magari prova Eco.
Proto-adolescienziale un premio nobel per la letteratura? Un libro basilare come "Il Signore delle Mosche"? Non è che ti confondi con l'autore di brani come questo?
Introduzione
Elar è un racconto.
Elar è un racconto iniziato migliaia di anni fa, quando Chishan decise di abbandonare Sabion e fare
rotta nel Mare Impetuoso lasciando la terra in cui era nato, caduta in mano ai Signori della Fede.
Il viaggio di Chishan e dei suoi fedeli luogotenenti, la bella Belten, il saggio Sonfaleas, il tenace
Ghelfion, l’impavido Zelian e il cupo Vornam, è raccontato nel Libro degli Esodi.
Il Libro degli Esodi è il diario di viaggio redatto dall’Ammiraglio Zelian, colui che ha guidato la flotta
degli Esuli da Sabion al Malnel, il continente su cui vi trovate a raccontare le vostre storie. Questo
diario è l’unico documento scritto dalla mano di un Denoreano prima dell’era dell’Arganvio e della
tecnologia magitronica, la scienza intrisa di occulto e magia che caratterizza questi tempi. Si pensa
che il Libro degli Esodi sia custodito nell’odierna capitale del Nuovo Impero, Astradel, ma sono in
molti a sostenere che il Libro degi Esodi non esista. Chi invece ne sostiene l’esistenza racconta che in
questo Libro siano contenuti i segreti che giustificano la schiacciante superiorità culturale dei
Denoreani.
Elar è un racconto di sofferenza e disperazione, di persone che ogni giorno lottano contro le proprie
paure,
nascondendole con la maschera dell’etichetta e del perbenismo. In un mondo dove l’antica
tradizione aulica ed arcana degli Esuli si contamina della spinta tecnomagica dei Besmeth’en in una
lenta spirale che scende verso la diffidenza e l’ostracismo culturale.
Il tempo in cui i vostri racconti si svolgono è qualcosa di simile a ciò che sulla Terra è stata l’epoca
vittoriana, intrisa però di poteri al di là della più fervida immaginazione, grazie ad una magia che
non ha mai abbonato questo mondo e ancora lo plasma, lo modella, lo contamina e lo deforma;
una magia ora affiancata e potenziata dalla scienza che cerca di ingabbiarla per sfruttarne le infinite
risorse e possibilità.
Un mondo dove i dubbi lacerano la psiche e le debolezze si vincono con le assuefazioni e le
alienazioni. La storia di Elar è piena di eroi e figure leggendarie le cui gesta ancora si narrano e si
cantano a distanza di millenni. Ma il suo presente di eroe, non ne ha nemmeno uno.
In questo gioco condurrete i vostri personaggi verso una lotta interiore destinata al fallimento, nella
quale per riuscire a evitare di soccombere a voi stessi, potete solo... perdere.Nello scrivere i miei commenti, ho cercato parecchio di essere solo costruttivo. Per questo non ho fatto parola alcuna di come sono scritte l'introduzione e i testi "poetici" sparsi qua e là. Non avrei avuto nulla di costruttivo da dire ed evidentemente per te erano la parte più importante del gioco.
Ma c'è una
Verità Jeep che dice "Setting does not make up for story. Assume that you are the only one that thinks your setting is cool.", e faresti bene a tenerla a mente. Troppo spesso leggendo il manuale ho avuto l'impressione che tu, come ai tempi di quella vecchia demo, consideri la tua ambientazione tanto "cool", tanto bella, tanto strabiliante, travolgente e appassionante, da essere in grado di dire da sola ai giocatori come giocare il gioco, sollevandoti dal pensiero.
E per scrivere un buon gioco di ruolo, Heidegger o Eco (che fra l'altro avrei letto anch'io, se posso permettermi di contraddire qualcuno dotato di tanta scienza e cultura da asserire con tanta sicurezza la sua ovvia superiorità sugli interlocuori...) non ti aiuteranno. Non tanto quanto leggere Edwards, Czege, Baker e Kubasik...
Per il resto...
2) il mio consiglio costruttivo te l'ho già detto. Tu l'hai persino citato nella tua risposta. Ma non l'hai capito.
[cite]Autore: Moreno Roncucci[/cite]Immagino che dopo più di tre anni tu abbia voglia di vedere Elar finalmente pubblicato, Davide, ma per me (a meno che non ci siano stati progressi notevoli nella chiarezza del testo da marzo ad adesso), Elar non è ancora pronto. Lasciamo stare i pezzi e le tecniche che secondo me sono inefficaci o disfunzionali e per te no, se sei convinto che funzionino fai bene a mettercele. Ma è proprio l'esposizione del sistema che non è ancora ad un livello adeguato. Come minimo (ma proprio minimo, sarebbe meglio anche riscrivere il capitolo) servono molti, molti esempi in più.
Cosa c'è di non chiaro? Provo a farla più semplice "lasciamo stare il discorso sulle regole, qui il problema principale è che leggendo non si capisce un tubo"!
Fra il linguaggio involuto e poco chiaro, l'uso continuo di termini che non hai ancora definito, la carenza di esempi, l'assenza di differenziazione nel testo fra regole e il resto, in un unica larghissima colonna di testo...ELAR ha di gran lunga battuto qualsiasi altro gioco indie che mi ricordi adesso come mancanza di chiarezza, ordine espositivo, consultabilità e leggibilità.
Può darsi che mi sbaglio e che il gioco sia invece funzionale e efficace, ma per scoprirlo i tuoi futuri acquirenti dovrebbero almeno essere in grado di LEGGERLO!
3) Per il resto, visto che insisti che non ho capito un tubo del testo, aspetto un eventuale nuova edizione dove il testo sia, appunto, comprensibile.