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Il Punto di vista del Giocatore

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Mattia Bulgarelli:

--- Citazione da: Ferruccio A.C. - 2013-07-15 16:02:22 ---Oh  e avrei una domanda supplementare per chi i giochi li crea anche: quanta attenzione mettete su quetso dettaglio? è una cosa cui pensate attivamente o il punto di vista finale del giocatore è secondario e si limita ad uscire fuori dal resto?

--- Termina citazione ---

Premetto che sto parlando di quel fenomeno per cui alcuni giochi ti "fanno vedere le cose tramite gli occhi del tuo personaggio".
Invece, NON sto parlando di fenomeni come il "bleed", in cui le emozioni del personaggio "tracimano" sul giocatore. Cioè, NON parlo di quella cosa che dice Patrick qui sopra.

Per me, sia come giocatore sia come autore, è un fattore importantissimo... spiego.

A me piacciono molto giochi diversi e "sgabelli" (il "ruolo del giocatore": es. lo "sgabello" dell'MC, lo "sgabello" del PG di Apocalypse World), diversi da questo punto di vista.

Per esempio, AiPS lo gioco volentieri sia da Produttore (che è uno Sgabello che ti dice di considerare le cose senza un punto di vista "da dentro la testa dei un personaggio") sia come Giocatore Protagonista (che è uno sgabello che ti mette a vedere le cose a volte da dentro il tuo PG e a volte più "dall'alto" quando devi dare Fanmail, quando devi ragionare su come cambiare il Problema, ecc. ecc.).


Penso che sia ancora viva e vegeta la "favoletta" che "per giocare bene devi immedesimarti" (ovvero: non "uscire" MAI E POI MAI dal punto di vista del tuo PG). Ma è una favoletta: non solo non è possibile, perché prima o poi dovrai fare una qualche considerazione "riguardo al gruppo di gioco" o "tra giocatori"... ma è anche controproducente, perché uccide al volo un sacco di metodi di risoluzione problemi intragruppo (ne parlavo con Patrick su G+ ieri, più o meno) ed uccide una lunga lista di modalità di gioco (dalla fanmail, su fino agli esempi più estremi di "non hai un PG che ti fa da punto di vista" come Spione o Microscope).

imbrattabit:
Se come immedesimazione intendi sovrapposizione tra partecipante e personaggio, nel senso che un estremo vede il giocatore che interpreta se stesso in una diversa situazione e l'altro vede il giocatore agire nei panni di personaggi numerosi e diversi, posso dirti la mia esperienza.
Credo sia una questione di obiettivi, nel senso che il maggiore o minore livello di immedisimazione dipende da quello che un giocatore cerca nel gioco o, girando il punto di vista, quello che il game designer vuole che i giocatori sperimentino giocando al suo gioco.
Io cerco il sense of wonder attraverso la sospensione d'incredulità, perciò l'immedesimazione è importante come strumento che facilita (facilita, non è indispesabile) una interpretazione coerente per questo il livello di sovrapposizione dipende dalla capacità di uscire da se stesso di un giocatore (il fenomeno è molto comune, si inizia con l'intrepetazione e si finisce con il lancio di pop-corn). La cosa è tanto importante che si estende anche agli altri giocatori, un giocatore che interpreta male il suo pg (ovvero in modo non coerente rispetto al setting, o alla sua stessa descrizione o alla situazione), abbassa il livello generale di immedesimazione influendo sul mio obiettivo.

Simone Micucci:
Più di una persona ha chiesto a Ferruccio cosa intende per "immedesimazione".

Gli sono anche state riportati parecchi punti di vista. Diamogli un attimo tempo di riflettere, evitiamo il dogpiling, e se se la sente permettiamogli di definire meglio cosa intende per "immedesimazione".

Ferruccio A.C.:
Mea culpa, credo di essere stato poco chiaro. Ho evitato di usare parole come immersione o immedesimazione perché sapevo che avrebbero generato fraintendimenti, ma nonostante tutto, non è bastato. Visto che non ho avuto testa, metto dita ( :D )
Credo che fare un esempio possa servire alla mia causa.
Prima e unica partita fatta a Polaris(Tipo un paio di anni fa) il mio Cavaliere era anziano e stanco , ma soprattutto ossessionato dal dare una svolta alla sua guerra coi demoni tanto da arrivare a pensare di usarli come arma. Il Cavaliere di un mio amico invece aveva meno esperienza del mio ed era ancora legato ai concetti di onore e lealtà. Ad un certo punto si incontrano mentre il mio stava lottando per soggiogare un demone. Appena lui scopre cosa sto facendo tenta di fermarmi e ne nasce un mezzo duello intervallato da un lungo scambio di opinioni su cosa fosse Giusto o Sbagliato(le maiuscole sono volute. In quel momento però, mentre giocavo era l'estetica complessiva della scena a dettare le mie scelte, non un tentativo di stare dentro la testa del mio personaggio, vedevo la scena da fuori e tentavo di spingere affinché l'accento si ponesse sul tema(che è stato il grande tema della giocata), invece di stare nella pelle del mio cavaliere e sviscerare le sue emozioni o sentire quello che sentiva lui, anche se non ho certo trascurato la coerenza nel tratteggiare il personaggio. Non fu l'unica occasione all'interno della giocata e io e il mio amico parlandone concordammo sul fatto che giocare vedendo non solo il proprio personaggio, ma mettendo del proprio anche nei PNG aiutasse e spingesse a giocare così come vi ho raccontato. Non ero meno immerso nella scena, meno coinvolto, solo la vedevo e giocavo da una prospettiva differente. in questo senso io parlo di burattinaio, visione esterna. MI sono divertito ugualmente, solo in maniera diversa.
Sul vedere con gli occhi del proprio personaggio non credo invece ci siano fraintendimenti.
In questo senso volevo capire se c'erano aspetti e meccaniche che potessero agevolare un modo o un altro di approcciarsi al gioco e capire quali potessero essere.

Davide Losito - ( Khana ):
A parer mio, non ci sono.
Io al tuo posto me ne sarei "fregato" dell'estetica della scena e del tema dal punto di vista "autoriale" e avrei giocato difendendo l'idea del mio personaggio.
Questo perché credo che il tema della partita possa essere sviscerato su diversi livelli, sia in modo "autoriale" (come avete fatto voi), sia invece in modo "personale" e - dato che stiamo parlando di GdR - sul "personale" si aprono due strade:
1. l'advocacy del personaggio in quanto "ente" della giocata (quindi "difenderlo" sulla base di scelte che una tale persona se fosse realmente reale, secondo me, potrebbe fare)
2. usarlo come strumento per far passare in fiction quello che IO GIOCATORE penso di quel tema

Ma ribadisco... queste sono... caratteristiche base del medium "gioco di ruolo".

Per quanto invece riguarda Polaris e il fatto che "rimbalzi" da PG a PNG continuamente... beh... è un po' come se ad una recita scolastica di danno 2 o 3 ruoli da fare.
Sono personaggi diversi. Che siano "giocanti" o "non giocanti" è una nomenclatura che nei masterfull è abbastanza velleitaria; di fatto anche i personaggi giocati dalle lune sono "PG", perché vengono mossi dai giocatori in modo attivo.
Fin tanto che rispetti le regole, puoi muoverli come vuoi :)

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