Gente Che Gioca > Sotto il cofano
Il Punto di vista del Giocatore
Ferruccio A.C.:
Qualche giorno fa riflettevo con un mio amico sul tipo di esperienza che si cerca quando si gioca di ruolo nei panni di un giocatore(e qui voglio escludere volontariamente il GM perchè è un ruolo particolare che spesso segue regole proprie), nel senso quanto "dentro" al proprio personaggio un giocatore vorrebbe essere. Nel discorso è emerso che (ovviamente) non tutti i giochi mettono il punto di vista del giocatore alla stessa distanza dal suo personaggio.
Ad esempio giochi come Apocalypse World ci spingono a vedere il mondo proprio dagli occhi del personaggio che giochiamo, mentre giochi come Polaris ci mettono più facilmente nei panni di un burattinaio(più o meno distante)(In questo trovo che il Masterless/Masterfull aiuti abbastanza ma ci sono ottimi esempi del contrario come Fiasco).
A me piacerebbe sviscerare questo aspetto nei suoi meccanismi più reconditi, ma avendo poca esperienza di giochi non tradizionali, il mio campionario è ristretto per poter fare un'analisi accurata. Mi piacerebbe che mi aiutaste, raccontandomi alcuni esempi delle vostre esperienze ludiche sotto questo punto di vista e dicendomi quali aspetti del gioco in questione vi hanno maggiormente condizionato ad approcciarvi al personaggio in un modo piuttosto che in un altro, così da vedere se si riesce a ricavarne dei principi più o meno generali.
Oh e avrei una domanda supplementare per chi i giochi li crea anche: quanta attenzione mettete su quetso dettaglio? è una cosa cui pensate attivamente o il punto di vista finale del giocatore è secondario e si limita ad uscire fuori dal resto?
Giorgia:
Vuoi esempi di gioco o solo discuterne in maniera teorica?
Vorresti limitare ai giochi coerenti o includi tutti i giochi di ruolo e magari anche i live?
Davide Losito - ( Khana ):
Non sono d'accordo sui due esempi che porti.
A me Polaris coinvolge un sacco, a livello di immedesimazione.
L'immedesimazione di fatti non è una tecnica, ma è una sorta di... boh... stile di gioco che emerge in determinate situazioni e determinate circostanze.
Personalmente da giocatore tendo sempre a ricercare questo "sentirmi il personaggio", e a volte succede, a volte no. Anche con lo stesso gioco.
A livello di design, ho smesso di preoccuparmene, perché credo che sia una reazione che deve sorgere spontaneamente dai giocatori: se ti senti trasportato, il GdR come attività in sé ti offre di base questa possibilità; poi chiaramente, ci sono estremi tali per cui alcune volte è più difficile.
Anche il fatto che il Masterfull tenda a farti "uscire" più spesso dal personaggio la trovo più che altro una dichiarazione figlia dell'esperienza personale: oltre a Polaris, anche Hell 4 Leather (la pila di dadi) è molto coinvolgente e pure Commitee for The Exploration of Mysteries risulta molto coinvolgente nel rapporto giocatore<->PG.
Per come la vedo io, ognuno singolarmente ha giochi che per varie ragioni stimolano questo "calarsi nei panni" e altri invece no.
Addirittura, anche determinate partite di un gioco possono stimolarla e determinate altre dello stesso gioco invece no.
Moreno Roncucci:
Anch'io non concordo sui "giochi più o meno immersivi".
L'immedesimazione non è una tecnica, è un risultato, un obiettivo di gioco: giochi, vuoi immedesimarti, per "vivere" di più gli eventi, divertirti, etc.
Dire che "per divertirti prima di tutto devi immedesimarti", come si è detto per anni (e si dice ancora) nei forum, è come dire che per fare sesso in maniera soddisfacente, prima di tutto devi avere un orgasmo... 8)
No, è il contrario: ti diverti? il gioco fila liscio senza interruzioni e problemi? Sei preso da quello che succede, ti interessa molto (contrapposto al giocare svogliatamente mentre guardi la TV o mandi SMS), e ti appassioni durante il gioco? ALLORA -----> ti immedesimi nel personaggio.
Per questo ogni volta che si chiede con quali giochi ci si riesce ad immedesimare meglio, vengono fuori elenmchi sempre diversi: perchè ciascuno di diverte e si appassiona di più con giochi diversi. E le famose "regole non immersive" sono semplicemente le regole che non ti piacciono, di qualunque tipo siano, e che quindi disturbano il tuo godimento.
Patrick:
Ho un po' di difficoltà a capire esattamente cosa intendi tu come "immedesimazione", perciò farò delle osservazioni anche se non sono del tutto sicuro che sia quello che stai chiedendo.
Per me uno dei giochi che più mi fa sentire nel personaggio, o meglio che più riflette su di me giocatore le emozioni che prova/dovrebbe provare il mio personaggio, è Kagematsu. Non credo che Kagematsu si possa giocare muovendo il personaggio come un burattino: nelle scene bisogna trovare l'occazione, il modo e le parole per far innamorare il Ronin. Le sensazioni di vergogna, di timidezza, di incertezza, ma anche di farfalle nello stomaco, di invidia, di soddisfazione; quando gioco a Kagematsu provo tutte queste cose attraverso il mio personaggio, vedo il mondo e gli avvenimenti con i suoi occhi, devo per forza farlo, o non riuscirei a giocarlo.
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