Volevo fare un minimo di osservazioni in ordine sperso anche io, prima di tornare al mio letto di dolore. Invito
tutti a prendere gli spunti che offro nel messaggio e riportare la discussione in acque più tranquille.
Gli Slot DoppiGli slot doppi sono una esigenza che è nata per avare una partita invece di una demo. Una delle prime modifiche che faremo nella INC 14 sarà proprio partire di default con slot più lunghi e/o non tutti uguali come durata in modo da poter dare sistemazione comoda a tutti i giochi e tutte le esigenze.
I miei due cent cosa sono che G+ (ed in qualche misura anche una più ampia disponibilità di con) ha in qualche maniera sopperito alla necessità che prima era assolta dalla INC (
provare X, Y, Z, K e se riesco a incastrarcelo anche J, che altrimenti non avrò altra occasione a provare) e ne sta iniziando a soddisfare un’altra (
creare l’occasione di provare X, ma una partita completa e live, non una demo) che però necessita di tempi più dilatatati.
Poco male, come già detto è logistica davvero “spicciola”, si è registrata l’esigenza e la si mette a posto con poco.
Gli Slot A & BA me hanno lasciato qualche perplessità gli slot pieni. Cioè, gli slot arrivati in programma già con il pieno degli iscritti.
E qui vorrei fare un distinguo. Un conto è – per fare une esempio – lo slot di
Sporchi Segreti di Mario, che è arrivato pieno ma perché è stato proposto vuoto pubblicamente e si è riempito “naturalmente” mentre le varie persone interessate tentavano di trovare una collocazione temporale (che chiameremo “eventi A”*). Un conto sono altri slot che cono stati organizzati più o meno “in privato” e che sono arrivati in pubblico già con il massimo degli iscritti (che per distinguerli da quelli precedenti li chiameremo “eventi B”).
Non vorrei che nessuno di coloro che ha fatto “eventi B” si sentisse attaccato: questo
NON vuole essere un atto di accusa. E non c’è nessuna accusa perché non c’è nulla di sbagliato.
Vuole essere una neutra CONSTATAZIONE: parecchi eventi si sono materializzati in calendario come eventi B. Non era mai successo. Sicuramente la situazione degli strumenti informatici utilizzati nell’organizzazione ha pesato parecchio – e a questo metteremo una pezza (si spera già per la prossima edizione).
Ma IMHO questo non ci esime dal farci delle domande. Gli eventi B sono sicuramente un segnale, ma di cosa? Se il gioco vuole essere un momento “di aggregazione”, cosa aggrego se arrivo in pubblico col mio evento già pieno? Deve cambiare il senso della con? Come ci possiamo mostrare accoglienti, se ci presentiamo con un calendario di eventi già completi ex-ante? Di alcune situazioni so i perché ed i percome, ma - se non ho contato davvero male - il fenomeno è significativamente più ampio dei “percome” che conosco, e mi piacerebbe capirlo.
Gli Slot saltatiNella mia personale esperienza, per un Dubbio che non parta con tutti giocatori scafati & “regolati” (nel senso che conoscono già le regole e/o hanno esperienza di Jeep), tre ore sono un tempo mostruosamente risicato. Mi ricordo sempre partite da 4 ore (e abbondanti), o partite finite con fast forward premuto a tavoletta. Ma come detto è la mia esperienza.
Sull’episodio specifico ho forti dubbi che Moreno ricordi correttamente tutto***, ma non sono in grado personalmente di fornire una mia ricostruzione e/o distribuire meriti e responsabilità in maniera certa, per cui non lo farò. Quello che so per certo è che da qualche parte c’è stato un “corto” nella circolazione delle informazioni e questo ha prodotto un giocatore che si era prenotato regolarmente, non ha potuto giocare a quello che aveva scelto ed ha rischiato di passare uno slot a guardare il soffitto.
La cosa mi è stata particolarmente sugli zebedei perché si trattava di una giocatrice che per la prima volta veniva all’INC. Come detto non voglio dare colpe. Passiamo in giudicato che si sia trattato di jella e discomunicazione e diamo la colpa al destino cinico e baro. Resta il fatto che IMHO la cosa non è bella e non è bella in modo particolare se succede a giocatori alla loro prima esperienza.
Vorrei trovare soluzioni per cui questa cosa non si ripeta. Proposte?
Vorrei anche sottolineare un altro aspetto: che gli slot ad una con saltino non è bello ma è una cosa che capita. Capita che Pippo stia male, che Paperino – magari pur partito con il dovuto anticipo – abbia preso La Coda In Autostrada Che Lasciò Di Stucco I Vivi Ed I Morti. Però “dovevamo chiudere la partita di prima”**non è una ragione accettabile. L’unico caso in cui tutto è ok è che le persone coinvolte (quelle che devono chiudere lo slot precedente) si accertino - a loro cura - di non mettere in crisi gli slot a seguire.
Non fissiamoci su questo particolare episodio;
il punto non è trovare l’assassino di questo specifico e particolare caso (ammesso che ce ne sia uno). Il punto che mi interessa è sottolineare il PRINCIPIO che presentarsi agli slot e presentarsi almeno ragionevolmente puntuali è una questione di rispetto ed educazione minimale. Ci sono casi in cui gli slot saltano e non si può fare altro che dire “peccato”****, ma sicuramente “per finire l’evento dello slot prima” non è uno di questi.
A questo proposito, anche se l’ultimo slot è di sicuro il più prono ad inconvenienti, neppure “sapevo che dovevo andare via prima ma non ho detto nulla a nessuno e mi sono iscritto lo stesso tanto anche se me ne vado a metà slot va tutto bene uguale, no?” è una buona ragione. Non è una “tradizione” che ci siano buche all’evento del pomeriggio. A me è capitata (questo regolarmente) gente che non poteva sforare neppure di un secondo o gente che doveva andare via in leggero anticipo (che era legata agli orari del treno, del passaggio, della sveglia del mattino dopo, etc.). Ma se qualcuno mi pianta a metà di uno slot sapendolo prima e senza avvertire, non è una “tradizione”. È un’altra cosa.
Le dinamiche del pranzoNon sono affatto d’accordo per pranzi e cene. Io sinceramente ne ho approfittato a man bassa per parlare con persone che altrimenti avrei fatto fatica anche solo ad incrociare. Se non fossi stato a pezzi avrei approfittato molto volentieri anche dell’aperitivo fuori slot di domenica sera, ma a quel punto a mancare è stato proprio il fisico. Se non ci fossero stati pranzi e cene, avrei fatto fatica anche solo ad incrociare Paolo, Claudia, Cristina, Debora (per dire i primi nomi che mi sono venuti in mente). E non avrei nemmeno avuto materialmente l’occasione occasione di parlare con tutte le altre che ho incrociato per caso. Vuole dire creare un a occasione per parlarsi. Io credo che ai pasti sono stato seduto solo per sforchettare o bere.
Nei limiti del possibile, insisterò perché i pranzi rimangano una occasione per incontrarsi, non una “dependance” dello slot. Questo non significa voler creare il momento di animazione modello villaggio turistico, ma significa creare una occasione. Come il sabato sera: se c’è gente che vuole giocare invece di andare a vedere Giacobbo (per dire la primissima cosa che mi ha attraversato il cervello), padronissimo. Ma IMHO in una con molto programmata e "tirata", creare alcune occasioni di chiacchiera (tipo il sabato sera) credo sia doveroso.
Il fluire delle informazioniQuesto è una cosa che da qualche anno non si riesce a sistemare.
La logistica è talmente complessa che si fa davvero fatica a far scorrere le informazioni. Perché sono davvero TANTE, non c’è un albergo (che pur con tutti i problemi che introduceva prima, riduceva significativamente il numero di cose da sapere sul posto), ed i segretari fanno oggettivamente fatica a starci dentro.
Faccio un esempio che mi è restato impresso: nella “cosa bella” qualcuno si è lamentato che c’era solo pompelmo, mentre alla fine sono rimasti oltre all’acqua – vado a memoria – una ventina di litri fra Fanta e Coca. E un pacco di Sprite non è proprio stato toccato (ed anche delle birre).
Per fare un altro esempio, l’orario della foto (che è significativamente più importante di quello che viene percepita). Lo si sapeva dalla mattina. Lo ho ripetuto come in disco rotto tutto il giorno, a chiunque incontravo. I segretari avevano ordine di fare altrettanto. Quando sono andato ad aiutare a radunare le persone, in diversi mi hanno guardato sorpresi con la faccia “Ah, ma c’è da fare la foto?”. Non mi ricordo le facce di preciso, ma non si trattava di new entry (che non mi avrebbe fatto tanto specie), ma di “professionisti” della INC che minimo minimo se lo dovevano immaginare che prima o poi la si sarebbe fatta.
Il prossimo anno farò un inventario del magazzino viveri, e metteremo una lavagna in segreteria con gli orari degli eventi del giorno, e faremo anche un volantino / programma. Magari così queste due specifiche problematiche le risolvo. Ma il punto è che le informazioni sono tantissime e farle scorrere non è affatto facile****.
Proposte?
La crescita di INCIl mio scopo è quello di fare crescere INC. Non di fare PLAY, ci mancherebbe, ma crescere sì. Il mio sogno sarebbe stabilizzarla fra le 100 e le 200 persone. Per più di una ragione.
C’è una ragione pratica: “as is” INC è in una specie di limbo dove siamo abbastanza perché diventi logisticamente un incubo ma non siamo abbastanza perché ci sia un budget per fare tutto. Tutto procede per abnegazione dei singoli, che non è una situazione sana. Per dire bisognerebbe per avere un MINIMO di struttura fissa (anche una persona sola molto, molto, MOLTO part time ma pagata) che possa gestire alcune necessità organizzative nel corso dell’anno: per esempio per cercare in maniera più sistematica patrocini e sponsorizzazioni, e/o organizzare alcune interessanti operazioni internazionali che languono nella carpetta “da fare” da un paio di edizioni. Per come siamo sistemati allo stato e per come è messo il comune di Bertinoro, sarebbe MOLTO più semplice gestire 200 ~ 250 persone (o 30 ~ 40) che gestirne 60 ~ 70.
C’è una ragione “filosofica”: lo scopo ultimo della INC sarebbe essere modellata più sullo stile delle con nordiche (Solmukotha, Knutepunkt, etc.). Che fanno un sacco di belle cose proprio perché essendo in tanti hanno budget, risorse e credibilità per farle.
Per dire al Solmukotha a cui sono andato, una persona (un ospite, non un locale) aveva noleggiato un parcheggio, comprato centinaia di tazze all’ikea ed organizzato un bizzarro evento / gioco / happening peraltro anche ripreso con luci e più telecamere (il tutto a spese dell’Universtità di Non Mi Ricordo). La credibilità ce la abbiamo per organizzare / invitare / generare / attirare eventi simili, ma budget e risorse no. Motivo per cui non mi sto muovendo: se avessero chiesto a me anche solo l’appoggio logistico per una cosa simile alla INC, avrei dovuto dire di no: permessi, elettricità, pulizia, vigili, burocrazia mi avrebbero fatto spallare – al galoppo – il tempo che posso dedicare all’organizzazione di INC nel suo complesso. Se fossimo stati in 200, ci sarebbe stato budget per pagare (anche se poco e male, ma pagare o almeno dare un rimborso spese) qualcuno che seguisse la cosa.
Io lo vedo sinceramente come obbiettivo da perseguire. Anche qui, proposte?
Note:
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* = avevo scelto due aggettivi per i due tipi di evento, ma poi mi sono accorto che come li sceglievo li sceglievo finivano col dare una connotazione di qualche tipo. Ed invece volevo che fossero una cosa il più neutra / scevra di giudizi possibile. Come detto vuole essere una neutra costatazione.
** = ancora una volta: non è detto che sia quello che è successo in questa specifica situazione, è una osservazione in generale.
*** = tipo: di tutti i motivi per cui ti possa esser stato detto che lo slot saltava, “mancanza di giocatori” è davvero bislacco. Simona c’era ed era puntuale. Gli unici altri iscritti eravate tu e Matteo che giocava con te a Dubbio. E voi due da soli (tu e Simona o tu e Matteo) bastavate a far partire l’evento. Ma, come detto, evidentemente ci deve essere stato in qualche punto un “corto” che ha creato una certa discomunicazione.
**** = incluso il fatto che poi capitano cose come il "matrimonio a sorpresa" che ti costringono a buttare via e rifare da capo tutto il lavoro che hai preparato a casetta. Ma questo è un altro discorso.
***** = per dire, mi è capitato una volta che ho interrotto una partita perché un giocatore si è sentito male ed un altro giocatore sempre al mio tavolo – che era il suo passaggio – lo ha accompagnato a casa facendo mancare il numero minimo. Ma questi sono proprio i casi “principe” dove di dice “speriamo stia bene” e il gioco passa in secondo piano.