Autore Topic: [Dilemma] Era Londra 2013  (Letto 4078 volte)

Giulia Cursi

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[Dilemma] Era Londra 2013
« il: 2013-07-09 10:39:00 »
Patrono: Stefano Burchi

Ali: io, Talisa Tavella e Alessia Bartolacelli

Durata: tre sessioni in hangout.

Iniziamo e la prima cosa da scegliere è il luogo in cui si svolgerà l'Era, discutiamo un po' anche perché io e Tali non conoscevamo Alessia e alla fine optiamo per Londra, che sta bene su tutto.  ;D

La prima cosa da fare è creare le Chiavi, ognuna di noi risponde a turno ad una domanda e di seguito riporto ciò che è venuto fuori.


Chiave 1
1 - Nome?
Arthur Lannister

2 - Che aspetto ha? Quanti anni?
Capelli corti, rossi chiaro, occhi verde chiaro, lentiggini, alto sul 1.85, fisico slanciato da nuotatore, sui 19 anni.

3 - Che cosa fa nella vita?
E’ nel gap year tra le superiori e l’università. Sta pensando di partire per destinazioni sconosciute. Mamma e papà pagano i conti. Pagano con disinvoltura, ma a patto che Arthur si cerchi un lavoro per l’università

4 - Dimmi un suo pregio caratteriale oppure fisico, o una  sua capacità particolare.
Suona in maniera divina il pianoforte

5 - Dimmi un suo difetto caratteriale oppure fisico, o una sua grave mancanza.
Tende a dire la cosa sbagliata nel momento più sbagliato, maldestro con le parole

6 - Quale evento imbarazzante è successo nella sua vita di molto importante?
Quando era più giovane, ad un saggio di pianoforte ha suonato l’aria sbagliata


Chiave 2
1 - Nome?
Miranda Lewis

2 - Che aspetto ha? Quanti anni?
Donna tra i 30 e i 40 anni, capelli biondi, lunghi e spesso raccolti, tailleur, giacca, vestita formale.

3 - Che cosa fa nella vita?
Gestisce una fondazione che ha lo scopo di aiutare i ragazzi “difficili”, ragazzi con capacità di vario genere a livello geniale che però per condizioni economiche, sociali ecc non potrebbero valorizzarle a pieno.

4 - Dimmi un suo pregio caratteriale oppure fisico, o una sua capacità particolare.
E’ un’ottima diplomatica, riesce facilmente ad ottenere quello che vuole

5 - Dimmi un suo difetto caratteriale oppure fisico, o una sua grave mancanza.
E’ nata con una paresi al braccio destro.

6 - Quale evento malinconico è successo nella sua vita di molto importante?
La sua casa di famiglia è bruciata completamente incenerendo la sua famiglia


Chiave 3
1 - Nome?
Shanti Dhawar

2 - Che aspetto ha? Quanti anni?
30 anni, è un ragazzo androgino, lunghi capelli scuri, carnagione olivastra profondi occhi castani.

3 - Che cosa fa nella vita?
Possiede e gestisce un locale notturno con musica in stile arabeggiante (cuscini al posto dei divanetti, pista da ballo, musica dal vivo ma durante la settimana è un normale locale dove si può fumare il narghilè, ordinare drink e così via. Il locale si chiama Mirage

4 - Dimmi un suo pregio caratteriale oppure fisico, o una sua capacità particolare.
E’ molto affascinante, e sa usare bene il suo fascino per attirare clienti

5 - Dimmi un suo difetto caratteriale oppure fisico, o una sua grave mancanza.
Quando non ottiene quello che vuole, diventa isterico

6 - Quale evento estremamente romantico è successo nella sua vita di molto importante?
La ragazza con cui stava è dovuta partire per gli USA per lavoro, però prima di andarsene ha chiuso la storia e gli ha detto dal microfono del suo locale (era sabato sera quindi il locale era pieno di gente) che non lo dimenticherà mai e che è stato la cosa più bella capitata nella sua vita.


Queste sono le Chiavi, presto inserirò gli AP delle varie scene, quelle delle Ali saranno stringate perché non le abbiamo scritte e inserirò alcune osservazioni qua e là.
Alla fine di questa parte del gioco eravamo tutti preoccupati per Miranda, sembrava davvero sfortunata, ma devo dire che Stefano è riuscito a rendere ottimamente tutti i personaggi.
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Re:[Dilemma] Era Londra 2013
« Risposta #1 il: 2013-07-09 10:48:32 »
Scene delle Larve

Alessia -> Arthur
Arthur è nel salotto della sua casa, sta suonando, ma colto da un momento di rabbia improvvisa colpisce con rabbia i tasti e parla tra sé e sé ricordando il momento più imbarazzante della sua vita, il momento durante quel concorso di musica in cui ha sbagliato il brano da eseguire; in quell’ occasione a vincere è stata “quella stronza”.
Entra un personaggio che pare una bambina, e in qualche strano modo Arthur sa che è cieca.
La bambina gli chiede di suonare, lui inizia a raccontare dell’errore durante il concorso, ma lei gli fa cenno di tacere e di ascoltare la sua musica senza farsi distrarre.
Arthur le accenna dei suoi dubbi sul proprio futuro (vorrebbe viaggiare e conoscere il mondo, mentre i genitori vorrebbero che si iscrivesse all’ università e si trovasse un lavoro), e la bambina gli dice che secondo lei dovrebbe fare ciò che lo rende felice perché diversamente non potrà suonare altrettanto bene. Poi gli chiede di suonare ancora.
Arthur diventa Egoista.


Talisa -> Miranda
Miranda si trova presso la tomba di famiglia, piange i suoi cari. Si sente abbandonata. L’ala, avvolta in un’aura luttuosa, entra in scena cingendole le spalle. Lei si chiude e l’ala le dice che non dovrebbe sentirsi così. Lei si apre e confessa di sentirsi in colpa per aver trascurato la famiglia ed essersi dedicata sol al lavoro. L’ala le dice che la sua dedizione al lavoro li renderebbe fieri perché sta proseguendo l’opera della sua famiglia. Miranda si distende e ringrazia.
Miranda diventa Martire.


Io -> Shanti
Siamo nel Mirage ed è presto, i camerieri stanno sistemando e le luci sono soffuse.
Shanti è al buio ad un tavolo, vicino alle sue mani c’è un bicchiere di vodka, una foto della sua ex, una rosa dono di un ammiratore e la lettera d’amore di una ragazza.
Io appaio, sono una sagoma umana ritagliata nella realtà, dentro di me un turbinio di colori e stelle. Prendo la rosa e l’annuso, poi mi siedo a fianco a lui.
Shanti dice che la rosa ha un buon profumo, io gli scosto i capelli dal viso e gli chiedo che dubbi ha. Shanti mi dice che la lettera gli mette davanti una ragazza pura e innocente, con cui costruire una storia. La rosa rappresenta l’avventura e la passione di un uomo, ma lui pensa ancora a lei, la ragazza della foto.
Io gli predo il viso con una mano, gli do un bacio sulla guancia (lui freme) e gli dico, “Non puoi donare il tuo cuore se è ancora legato a lei. Lascia passare del tempo, vivi la tua vita, vedi gente. Se dopo del tempo penserai ancora a lei, allora vai a cercarla, io ti sarò accanto.” e lo abbraccio. Lui ricambia l’abbraccio, mi ringrazia e restiamo così.
Shanti diventa Egoista.


Finito questo giro Stefano ci assegna le Ali.

Alessia sarà Merida (Ala Arancio)
Sguardo: Franco
Stile: Eccentrico

Talisa sarà Margot (Ala Blu)
Sguardo: Empatico
Stile: Complesso

Io sarò Sara (Ala Indaco)
Sguardo: Accattivante
Stile: Affascinante
« Ultima modifica: 2013-07-09 10:53:50 da Giulia Cursi »
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Re:[Dilemma] Era Londra 2013
« Risposta #2 il: 2013-07-09 10:57:32 »
Giro di scene n.1

Merida -> Arthur
Arthur è in un sushi bar, si sta ingozzando perché è molto nervoso. Merida entra nel locale e si siede al suo tavolo, “Ciao! Mi offri una barca di sushi?”. Il ragazzo è sconvolto dall’atteggiamento di Merida che appare totalmente noncurante rispetto alle convenzioni sociali: non si preoccupa delle battute un po’ fuori luogo di lui, il suo essere incurante rispetto alla cecità (un po’ come Daredevil ha tutti gli altri sensi estremamente sviluppati, non curandosi delle convenzioni e delle apparenze come Ala desidera conoscere il mondo degli umani escludendo il senso più legato alle ‘apparenze’ di tutti) e i suoi modi quasi ‘folli’ (è vestita alla moda medievale e gira con un longbow).
Arthur le racconta di come i genitori gli abbiano tagliato i fondi e pretendano da lui qualcosa che detesta (che si iscriva alla facoltà di economia), Merida lo sconvolge “Arthur, posso dirti una cosa, scusami se ti sembra un po’ estrema... ma la gente è scema. Nessuno potrà sapere meglio di te cosa vuoi o cosa pensi, ma tutti penseranno il contrario. La gente è scema”.
Merida lo convince a indugiare in ciò che desidera, ossia suonare. Poi la ragazza gli chiede se vuole vedere la sua scuola (quella diretta da Miranda), quindi lo trascina fuori di corsa schivando fortunosamente tutti gli ostacoli fino alla scuola.
I due ragazzi visitano l’edificio e si fermano nella sala musica. Merida lo spinge a suonare e dopo un brano classico Arthur si lancia in una cover metal dei Nightwish, lei si unisce cantando e praticamente lo conquista.
I ragazzi che assistono sono in visibilio.
Finito il brano Merida gli si siede in braccio, lo guarda “Bravo Arthur! Da oggi sei il mio ragazzo!”, lui avvampa e accetta. 
Merida lo segna, Arthur rimane Egoista.


Margot -> Miranda
Miranda si trova nell’istituto che gestisce. Esce un giardino e si siede ad ammirare il panorama. Margot si siede d’improvviso di fianco a lei. Miranda si accorge di non averla mai vista e si presenta e le chiede il suo nome. Le fa vedere la scuola, dichiarando, con un’ombra in volto, che lei stessa ci vive. Dopo aver mostrato a Margot la scuola e la sua dedizione per essa, dichiara di di voler tornare al lavoro. Margot la convince a lasciare il lavoro da parte per un po’ e godersi una passeggiata.
Margot la segna e Miranda da Martire passa Egoista.


Sara -> Shanti
Sono al Mirage ed è sera. Questa sera c'è una evento particolare e il locale è pieno (serata “Arabesque”).
Shanti è in un privé, di fronte a lui ci sono due persone di spalle con i capelli lunghi, ma ad un certo punto si alza e si siede al bancone, sembra meditabondo.
Io mi avvicino, ho i capelli raccolti in una coda di lato, scarpe nere col tacco alto, un vestito aderente che mi arriva a metà coscia, senza maniche, che copre del tutto davanti ma lascia scoperta quasi tutta la schiena. Il vestito è di seta indaco con sopra pizzo nero, indosso gioielli in stile steampunk tra cui una collana raffigurante un lucchetto circondato da ali.
Mi siedo al bancone accanto a lui, Shanti mi guarda, il suo sguardo è come una carezza sensuale. Lo guardo negli occhi e allungando una mano dico: "Piacere, mi chiamo Sara".
Parliamo un po', mi chiede se il locale mi piace, mi dice che è suo e lo ha arredato lui, più parliamo e più sembra che i suoi dubbi vengano sostituiti da me nella sua mente.
Lo prendo sottobraccio e gli chiedo di mostrarmi il locale, lui accetta e ha una strana luce negli occhi.
Mi porta al privé e vedo che i due sono un ragazzo e una ragazza, probabilmente fratelli, Shanti in pratica li caccia in malo modo.
Non mi piace il modo in cui li tratta e anche il loro sguardo d'odio, stringo il braccio di Shanti e dico "Perché vuoi mandarli via e privarti della loro splendida presenza? E perché privare loro della tua?", lo guardo negli occhi.
Avverto che lo sto per segnare, le altre Ali mi danno l'approvazione e tiro per fargli accettare un confort fisico o un piacere.
Lui si blocca perso nei miei occhi, vedo di nuovo quella luce di passione "Va bene.", mi fa entrare, chiude la tenda dietro di noi. E fu così che io scoprii il piacere fisico, in una piccola stanza buia assieme a due fratelli e Shanti, la cui luce mi abbaglia.
Lo segno e Shanti rimane Egoista


Scena tra Ali

Ci incontriamo sul London Eye, siamo nella cabina in cima, il paesaggio è bellissimo e il tempo è fermo.
Sfruttiamo questa scena per conoscerci un po' e commentare quello che è successo, Merida e Margot dicono di voler diventare allieve della scuola di Miranda, la prima per il canto e la seconda ancora non sa ma sceglierà la danza.
Non voglio restare fuori da quel mondo e decido di diventare la consulente scolastica, con tanto di laurea in psicologia e co., visto che le mantengo con il mio cospicuo conto in banca loro sono felici di farmi sa sorelline.
Sara dimostra sui 25 anni, Margot sui 18 e Merida sui 16.
Annuncio che voglio fare due chiacchiere con Arthur e le altre sono contente, anche se pavento una ritorsione di Merida... ;)
È chiaro che Sara e Merida sono rimase colpite da Arthur e Shanti, Sara sente di aver trovato un'anima puramente indaco e questo le piace.
« Ultima modifica: 2013-07-09 11:33:47 da Giulia Cursi »
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Re:[Dilemma] Era Londra 2013
« Risposta #3 il: 2013-07-09 15:32:50 »
Giro di scene n.2

Sara -> Arthur
Parlo con Arthur a scuola, sono la consulente scolastica.
Lui è agitatissimo per la storia con Merida, io gli parlo, lo faccio agitare un sacco e leggo dentro di lui.
È cotto di Merida anche se questo gli incasina il cervello e gli ormoni galoppanti, lui vede che non mi farei problemi a provarci, ma per qualche motivo mi trattengo per non essere troppo sexy, probabilmente per rispetto verso Merida o le regole della scuola (un rapporto tra uno studente e un membro dello staff non è il massimo).
Arthur parla a sproposito, più di una volta fa apprezzamenti fuori luogo su di me, come “ma lei è una bomba sexy!” o “ma è una pornoprof!”, io rido per il suo imbarazzo e comunque mi fa piacere che le persone mi desiderino o che riconoscano il mio fascino. Poi questo suo arrossire mi ricorda Margot e trovo che sia tremendamente carino ed eccitante.
Lo segno e gli dico di prendersi del tempo per conoscere Merida in modo che facciano le cose con calma. (Nota del Patrono: manca il riferimento alla #pornoprof che gli dice qualcosa tipo “Non preoccuparti. Non sto facendo niente per non farti sentire a disagio”).
Faccio un fallimento e lui mi dice che lo farà, ma che non avevo il diritto di dirgli che Merida è vergine, perché avrebbe dovuto dirglielo lei.
Non taggo e rimane Egoista.


Margot -> Shanti
Shanti è nel suo locale e sta aspramente rimproverando un cameriere per un eccesso di peperoncino. Margot interviene, dicendo di aver richiesto personalmente l’aperitivo con più peperoncino. Shanti è molto scronato e inizia a criticare l’abbigliamento di Margot, dicendo che è la morte del buon gusto, per poi chiederle come si chiama. Margot, con una punta di sarcasmo gli fa notare la mancanza di buone maniere. Segue un battibecco piuttosto acceso sul fatto che Margot non ha niente in comune con Sara e che non possono essere amiche. Si offre quindi di rifare il look a Margot, lei accetta in cambio di un consiglio. In sostanza, Margot gli suggerisce di lasciar perdere inutili formalismi e concentrarsi su Sara, cogliere l’opportunità.
Margot non tagga e rimane Egoista.


Merida -> Shanti
Merida và da Shanti nel suo locale, è vestita di pelle dalla testa ai piedi (in stile Mord’Sith), lo trova nel suo privè, comodamente adagiato tra i cuscini. Entra con grande sicurezza e lo immobilizza nei cuscini mettendogli un piede sul petto (Nota del Patrono: era un tacco a spillo ben puntato sul petto!).
Shanti è *favorevolmente* sorpreso dall’imprevisto che scambia, chissà poi mai perchè, per una dominatrice sadomaso.
Merida in realtà si è vestita così per avere la sua attenzione dopo il modo poco educato in cui, secondo lei, ha trattato la sua adoratissima Margot.
Gli chiede chi diavolo sia, e lui risponde ridendo che è il padrone del suo locale. “E quindi ciò che sei è definito da ciò che hai?”, lui non si scompone, “Ciò che sono è definito da ciò che desidero. E tu, invece, chi sei? Cosa ti definisce?”, “Io sono Arancione”.
Il giovane chiaramente non comprende la reale profondità dell’affermazione e pensa ad un flirt. Dopo qualche altro scambio di battute Merida si spazientisce, “Non è la stessa cosa che hai detto a *mia sorella*”. Shanti si congela, “Fammi indovinare... Sara??”, Merida scuote le spalle “Anche, ma io parlavo di Margot”, “A-a-anche?!?” lui è sempre più sconvolto e si arrabbia, fa quasi per andarsene, ma lei lo blocca (l’intenzione è segnarlo come martire): “Tu. Non. Meriti. Sara.” (roll 10+3.... yayyyy!!XD).
Shanti è bloccato dalla consapevolezza che effettivamente Margot prima e Merida ora hanno ragione, “Io... lo so, lei è superiore a me e...”, lei lo interrompe “E non sai neanche quanto!”.
Lui si rabbuia e improvvisamente perde ogni velleità ludico/sessuale, “Lo so perfettamente, devo fare qualcosa... provare o almeno... se non riuscissi dovrei lasciarla andare”. Non ha più voglia di ascoltare e se ne va di malumore, lasciando dietro di sè una bottiglia di champagne che Merida porta con sè, ha un appuntamento con le sorelle e non è il caso di presentarsi a mani vuote!
Merida tagga e Shanti passa a Martire.


Miranda:
Miranda è sola, in centro. Oggi non si è presentata al lavoro, dandosi malata. Entra in un negozio di vestiti di classe, è da molto che non lo fa. Si sente in imbarazzo per il suo braccio, perché la fa sentire indifesa ed impacciata quando è nei camerini. Ma nonostante questo lo vuole fare, e dopo tanti anni si concede un po’ di sana vanità.


Scena tra Ali

Parco, sto facendo delle foto le altre mi dicono che non si aspettavano mi comportassi bene con Arthur e che sono stata molto... saggia.
Loro hanno fatto un lavorone con Shanti e le ringrazio, perché lo hanno fatto soprattutto per me. Qui si delinea un rapporto di amicizia/sorellanza tra noi.
Solo Margot sembra non aver trovato ancora in Miranda una figura importante di qualche tipo.
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Re:[Dilemma] Era Londra 2013
« Risposta #4 il: 2013-07-09 15:46:35 »
Giro di scene n.3

Merida -> Arthur
Merida sente bussare alla porta e si ritrova davanti un profumatissimo mazzo di rose, è sorpresa e deliziata dal gesto splendido di Arthur.
“Questo... queste sono il mio invito per... per pranzo, oggi”, il ragazzo è abbastanza teso e sembra che il contatto con Merida peggiori le cose. Lei non se ne accorge ancora e ride “Sì! Grazie Arthur, però... sarei venuta comunque fuori con te!”, lo abbraccia ma lui non sembra entusiasta, “Perchè devi sempre... fare così??”.
“Arthur... c’è qualcosa che non và?”, lui nega, ma Merida è un po’ preoccupata, lo prende per mano e lo fa accomodare in camera.
Si accomoda sulla sedia della scrivania e ammira l’abito di Merida, una veste bianca smanicata e scollata, anche l’arredamento lo incuriosisce, “Merida... come... come fai a sapere che ti piace l’arancione? Cioè scusa non... non intendevo, ma... insomma...”. Lei sorride e lo tranquillizza “Non preoccuparti, bhè... non so dirti esattamente quanto mi piace... ma piuttosto è qualcosa che mi appartiene e mi definisce. Non so esattamente come spiegarti”. Il ragazzo annuisce mentre ci riflette, “Si, un po’ come il sushi. Cioè non volevo dire che non è un pensiero profondo io..”, Merida ride e si siede sulla scrivania mettendogli le gambe in grembo.
La reazione immediata è un ulteriore irrigidimento di Arthur, che arrossisce furiosamente.
Merida si sente davvero bene, meglio di... qualsiasi cosa abbia sentito e non vorrebbe che una simile sensazione terminasse, “Arthur... dobbiamo andare ora..?”. Forse per l’agitazione lui non comprende le implicazioni e la osserva in modo assolutamente innocente.
“Ecco vedi, mia sorella resterà fuori ancora per un po’ e...”, lui ripensa al fatto che Merida ha delle sorelle ‘impegnative’ (almeno una!), “Già... le tue sorelle, quella stragnocca con i capelli blu e la pornoprof... oh no io non intendevo e...”, lei ride, “Hai conosciuto anche Sara?”. Arthur arrossisce furiosamente, “Io... si, cioè... ti... ti ha detto qualcosa?”, Merida scuote la testa “No, non mi parla mai del suo lavoro” e pensa -non ne ha alcun bisogno in effetti!-.
“Arthur, qual è il tuo colore preferito?”, lui riflette per un attimo, “Vedi... una volta non mi piacevano i miei capelli, così rossi da essere arancioni, ma ora... non importa, anzi! Sono una parte di me, mi rendono speciale, almeno finché mi tengo alla larga dall’Irlanda, ma non è questo il punto. Il punto è che... mi piace e... è il colore dei tuoi capelli e dei miei e quindi è il mio colore preferito”.
Per la prima volta da quando si è incarnata, Merida rimpiange di non poter vedere anche con gli occhi, “Arthur... posso... posso fare una cosa... strana?”. “Per-perché?”, lei scuote la testa e sembra a tratti imbarazzata e sulle spine, “Io... vorrei vederti”. Con le mani accarezza il viso e i capelli del ragazzo, sempre più rapita dal momento e dalle sensazioni sempre più totalizzanti che le trasmette il contatto.
Arthur la bacia dopo alcuni istanti di estrema tensione, esita un momento, “S-scusa... io...”, lei è rimasta sospesa nel momento, gli occhi chiusi e le labbra socchiuse, l’espressione rapita. Abbandonando ogni ulteriore esitazione, il ragazzo la bacia nuovamente più e più volte finché i loro stomaci non protestano per la fame strappando un sorriso a Merida, “Sai cosa potremmo fare? Ci prendiamo dei bento e andiamo a mangiare al parco!”, lui annuisce entusiasta e, su richiesta della ragazza, cerca nell’armadio un paio di coperte.
L’interno delle ante è tappezzato di foto di Merida, Margot e Sara, e questo un po’ mette Arthur a disagio ricordandogli la sua esperienza con la consulente Sara pornoprof.
Nel parco i due ragazzi stanno  abbracciati mangiando i loro sushi, alternando bocconi a baci in egual misura. Merida non si è mai sentita *così* bene.
Il discorso passa sulla famiglia di Arthur e quando lui sostiene di voler tagliare fuori  i genitori dalla propria vita, lei si rattrista.
“Tu hai ragione nel voler vivere la tua vita, ma... non credo che loro non siano sinceramente convinti di fare il tuo bene”, Arthur non comprende inizialmente il suo ragionamento e rifiuta la possibilità finché lei si spiega meglio, “No vedi... io non... non ho una famiglia tradizionale”, lui la interrompe, “Non ti preoccupare! Insomma è normale oggi avere due mamme o due papà o.. o anche tre e..”. Merida ride e scuote la testa, “No vedi... io non ho genitori e... la mia famiglia sono le mie sorelle”, un attimo di silenzio, “Tu hai la fortuna di avere ancora i tuoi genitori e io... io sono sicura che ti amano e che sono sinceramente convinti di fare ciò che è meglio per te. Con questo non voglio dire che abbiano ragione. Ti ricordi cosa ti ho detto la prima volta che ci siamo visti?”, “Quando hai cantato per me e mi hai detto di essere il tuo ragazzo?”, lei pensava alla primissima volta, la scena della larva, ma annuisce “Anche. Io adoro la tua musica, ascoltarti mi fa innamorare di più ogni volta di questo mondo”.
Lui finalmente comprende cosa intende (tag martire) e annuisce all’idea di Merida: organizzare un concerto per i suoi genitori, se non riesce a farsi capire a parole, farà loro *sentire* le sue motivazioni.
L’idea funziona bene, i genitori comprendono e si giunge a un compromesso: Arthur studierà musica senza però lasciar perdere gli studi più ‘tradizionali’. La famiglia ne esce più unita e forte.
Merida alla fine della serata si lancia al collo di Arthur e gli dà un bacio favolistico. Non si è mai sentita così tanto felice.
Merida lo tagga e passa da Egoista a Martire.


Margot -> Miranda
Miranda convoca a colloquio Margot, dicendole che le piacerebbe chiederle un consiglio, ritenendola una ragazza saggia. Margot accetta e si lascia accompagnare in giro per la scuola da Miranda. Dopo di che, la direttrice la invita fuori a pranzo. Le due vanno da Orchard e si godono del buon cibo. Miranda ad un certo punto decide di confidarsi con Margot. Le dice che negli ultimi tempi ha delegato i suoi compiti a scuola ad altri per dedicare tempo a se stessa. Inizialmente si sentiva in colpa per questo, poi però ha cominciato a godersi il tempo. Però Margot percepisce che che lei è crucciata perché la scuola è ciò che la sua famiglia ha creato con tanti sacrifici. Margot tenta di segnarla (fallendo, argh!), ma le suggerisce di lasciare da parte la burocrazia e provare a coinvolgersi nelle attività scolastiche in modo diverso, per ritrovare l’entusiasmo di un tempo. Lei accetta, pur sentendosi inadeguata. (NDP: Chiedendo inoltre a Margot di aiutarla, proprio perché si sente inadeguata ;-))
Margot non segna e Miranda resta Egoista.


Sara -> Shanti
Shanti mi dà appuntamento al negozio di Armani in centro e mi chiede di consigliarlo per un vestito elegante. Sono alcuni giorni che non si fa sentire e so perché, in fondo vedo tutto quello che le mie piccole gemme blu e arancione fanno. Una volta vestito lo osservo, ma quel completo elegante non gli si addice, glielo dico, non è nel suo stile. Lui ha uno stile esotico, un po’ medio-orientale e questo completo moderno ed occidentale non lo valorizza.
Shanti mi chiede “Se mi vesto così accetti di venire a cena fuori con me? Conosco un ristorante molto elegante in cui potremo stare da soli, cioè se prenoto una stanza da 30 persone solo per noi siamo sicuri di essere soli.” io gli faccio i complimenti per avermi lasciato senza parole.
Non lo riconosco quasi, è romantico, dolce e... innamorato di me.
Non ho bisogno dei miei poteri per saperlo, lo leggo nel suo comportamento, nel cambiamento dei suoi modi. Tutto questo lo sta facendo per me... e io non resterò a lungo.
Gli porto altri vestiti, una camicia nera con righe indaco che fanno piccoli ghirigori, una giacca e dei pantaloni neri ma fatti di lino, un po’ grezzi ma eleganti. Lo osservo ed è come se ora fosse di nuovo lui, è così bello e affascinante. Gli dico che a questo punto cerco anche io un vestito e si offre di comprarmelo, resto allibita quando tira fuori la sua carta di credito platinum... non posso accettare! Lui insiste e dico si, ma sorridendo gli dico di scegliere lui il vestito, lo pagherà lui solo se ne troverà uno che mi piace.
Me ne propone tre e trovo quello perfetto, esco dal camerino e all'improvviso lui si rabbuia. Mi chiede di non giocare con i suoi sentimenti ed essere chiara, io gli dico che da quella sera in cui ci siamo incontrati non sono stata con altri o altre, e nemmeno prima di quella sera, lui non ci crede considerato quante cose abbiamo fatto. Per fargli capire che non scherzo dopo averlo fatto sedere gli tocco una manica della giacca, compaiono dei ricami indaco che salgono fino al gomito. Lui è sorpreso e mi chiede cosa sto facendo e come, io vuoto il sacco. Gli dico che so che è stato lasciato e che amava quella ragazza, gli dico che probabilmente lo farò soffrire anche io, perché non resterò a lungo. Gli dico che prima di due settimane fa' ero un'entità, fatta di stelle, una coscienza che semplicemente esiste, poi ho visto la sua luce l'ho incontrato e da quel giorno ho questa forma e sono indaco.
"È grazie a te se sono così, se sto vivendo, non pensare se ti merito o altre sciocchezze simili. Tu hai una luce dentro che mi abbaglia da quanto è meravigliosa."
Lui inizia a crederci e mi chiede se è solo un passatempo, io gli chiarisco che non lo è, che non voglio farlo soffrire, ma non potrò restare a lungo. "Per tanto tempo ho osservato la Terra, ora sono qui, nel poco tempo che ho voglio godermela al massimo." mi abbraccia gli faccio una battuta e lui mi dice poco convinto “Lo sai che ti merito.”.
Soffre ed è colpa mia.
Non taggo e rimane Martire.


Scena tra Ali
Merida e Margot non sono arrabbiate per il fatto che ho detto la verità a Shanti, anzi si preoccupano di quando dovranno farlo anche loro.
Siamo tristi, perché non durerà. Ad un certo punto però decidiamo di non pensarci e dico "Godiamocela al massimo."
Shanti... mi sono innamorata di te e questo mi renderà la scelta ancora più difficile, o più facile.
Dentro di me so già che non lascerò più Londra, ma vedo le mie sorelle in dubbio e in fondo potrebbe succedere di tutto da qui al giorno dell'addio.
« Ultima modifica: 2013-07-10 15:00:57 da Giulia Cursi »
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Re:[Dilemma] Era Londra 2013
« Risposta #5 il: 2013-07-10 15:18:05 »
Giro di scene n.4

Merida -> Arthur
Merida va a trovare Arthur in stanza, lui apre la porta e inizia a cincischiare cercando di coprirle la vista del compagno di stanza, che essendo tardi è a letto.
Arthur risponde male al compagno di stanza che fa un po’ troppi apprezzamenti su di Merida; la quale chiede ad Arthur di prepararsi per portarlo in un posto. Davanti al taxi prima partire, Merida chiede ad Arthur di salire e fidarsi di lei, dopo qualche lungo silenzio, tentennamento e baci, lui dice di sì.
Arrivano ad un cottage in campagna, si siedono sul prato e Merida cerca con calma, di introdurre la possibilità di doversene andare perché lei viene da un altro posto. Arthur non la prende proprio bene ed anzi, più i discorsi di Merida diventavano strani, più lui si irrigidisce e si agita, in particolare quando lei usa il trucco del cambiare il colore in arancione ai fiori di lavanda nel prato, lì Arthur si trova combattuto tra il razionalizzare, lo stare con lei o il prendere un po’ di distanza.
Alessia: Il pezzo che mi è rimasto impresso era qualcosa tipo
-Arthur, vorrei vederti, per come sei davvero
-Ne sarei davvero felice... perché ora anche io ti vedo per quello che sei.
Merida “apre” davvero gli occhi, mette a fuoco e questo è il preludio alla conclusione della scena, che finirà nel cottage, romanticamente con la prima volta di entrambi.
Merida non è più cieca.
Merida tagga e Arthur da Martire passa Egoista.


Margot -> Miranda
Miranda  invita Margot ad aiutarla a scegliere i quadri degli studenti che saranno esposti. I quadri sono 30 e solo 10 potranno essere scelti. Miranda ne mostra alcuni a Margot, illustrando la storia dell’artista più che il pregio dei valori in sé. Margot la ferma, e le fa notare che non dovrebbe premiare il passato dei ragazzi, ma la loro bravura. Miranda accetta e realizza che offrire delle opportunità non significa necessariamente facilitare le cose ai ragazzi. Le due fanno una scelta e i ragazzi vengono convocati. Miranda, sorprendentemente, chiede a Margot di spiegare ai ragazzi i criteri di scelta. Margot ci prova, ma si sente a disagio a parlare a tante persone. Miranda quindi prende le redini e spiega ai ragazzi che i disegni sono stati selezionati secondo criteri oggettivi. I ragazzi escono e Miranda rivela a Margot che vorrebbe che Margot un giorno la aiutasse a gestire la scuola. Margot è ovviamente molto in imbarazzo, anche perché non capisce esattamente tutto quello che questo comporta e sa che il suo tempo a Londra potrebbe finire presto. Miranda crede che lei tentenni perché è un compito che richiede grandi sacrifici. Margot però le fa notare che le rinunce servono ad essere ripagati da qualcosa di più grande, come l’amore e la dedizione dei ragazzi (la taggo martire).
Margot tagga e Miranda da Egoista diventa Martire.


Sara -> Shanti
Shanti è impeccabile, mi passa a prendere con la sua auto sportiva e mi porta in un ristorante in cima ad un grattacielo.
Siamo solo noi e i camerieri, il panorama della città è bellissimo di notte.
Shanti mi guarda mentre osservo Londra dall’altro, indico la ruota panoramica e dico “La ruota è bellissima, è stato il primo posto in cui sono stata con le mie piccole.”
Lui mi chiede di loro, ne parliamo un po’, mostra un po’ di gelosia quando nomino Arthur e il fatto che mi diverto a giocare con lui. Mi piace il fatto che sia geloso, ma sento che comunque non ha perso la sua sicurezza, Arthur non mi interessa è il ragazzo di Merida ed è un ragazzino, mentre Shanti è un uomo ed è perfetto per me. Ad un certo punto Shanti mi dice che vuole concentrarsi su di me, si alza e si mette dietro di me.
Prende un ghiacciolo dal cestello dello champagne e sapendo dove vuole andare a parare (perché farei lo stesso) gli dico “Sei un maledetto...” ma con un sorriso sul viso.
Me lo passa sulla schiena nuda e rabbrividisco, è piacevole, ma ancora meglio è il bacio caldo che mi da sulla schiena. Sono felice che le luci siano soffuse e non possa vedere quanto le sue attenzioni mi facciano arrossire, mi sento una ragazzina, ma è un bel sogno, la serata più bella della mia vita.
Poi inizia ad accarezzarmi le spalle delicatamente, io gli dico “Tesoro se volevi venire a casa mia tutto questo non era necessario.” lui mi risponde dicendo “Io non voglio venire a casa tua Sara, io voglio venire con te.” ha un’aria offesa, e io “Non riconosci più le battute?”.
Gli chiedo dove ha imparato tutto questo, godendomi le sue mani su di me, così dolci e tenere. Mi dice che sono anni di pratica, è splendido, dico che io al contrario sono più un talento naturale e mi conferma che questo gli piace. Poi mi alzo mentre lui si siede, mi metto dietro di lui e gli accarezzo il viso. Gli dico ad un orecchio “Shanti da quanto ho capito provi dei sentimenti per me, ho capito bene? Perché se così non fosse, io sto per dirti qualcosa che potrebbe rendere il tuo ego tanto smisurato da frapporsi tra noi.” lui mi dice che proverebbe qualcosa se non gli avessi già rubato il cuore, il quale per lui è sotto i miei piedi e mi chiede di fare attenzione, perché potrei calpestarlo in ogni momento. Lo guardo negli occhi dato che ha la testa reclinata all’indietro per guardarmi, e gli dico “Ti amo troppo per farlo”.
Mi dice che gli sto dicendo parole importanti e mi chiede se partirò, lasciando il suo cuore dimenticato da qualche parte, io mi siedo sulle sue gambe mentre mi abbraccia e dico “Non provare a paragonarmi alle tue ex.” sono terribilmente seria in questo momento “Sono su un altro livello rispetto a loro e se mi sarà data la possibilità di scegliere, sceglierò di restare con te amore mio, rinuncerei a qualsiasi cosa per te."
Lui mi bacia poi mi dice che è vero, che lo sa che sono su un altro livello, difatti una serata come quella nessuna delle sue ex l'ha avuta.
(Qui avevo il romanticismo a livelli talmente alti che dovevo segnarlo, avverto le altre che mi danno via libera per qualunque cosa voglia fare. Che pucce! ♥)
"Shanti" gli prendo la cravatta e me la lascio scivolare tra le dita mentre lo guardo, "Ti andrebbe dunque di venire a casa mia?".
(Segno con un 10 - avrei voluto fare 12 ma non si può avere tutto -)
Gli mostro il mio loft, parquet ovunque, mobili in parte moderni in parte classici e ogni stanza dedicata ad un colore.
Nel salotto oltre al grande divano c'è un caminetto di quelli artificiali di cui puoi scegliere il colore delle fiamme, che ora sono indaco. Shanti mi guarda e fa "Prima di conoscerti pensavo che l'indaco fosse un colore freddo, invece è il più caldo di tutti."
Adoro questo suo modo di parlare, ogni cosa che dice ha sempre un significato innocuo e romantico, ma sapendo che è lui a dirlo non si può ignorare un altro significato più sensuale e a tratti osceno... scommetto che riesce a mettere a disagio molte persone con questo modo di fare, anzi ne sono certa... perché lo faccio anch’io.
Mi avvicino a lui e gli mostro le foto in salotto, ho tre foto a grandezza naturale raffiguranti me, Margot e Merida, Shanti sembra inquietato, ma io lo rassicuro dicendo "Come strano? Queste foto le ha fatte uno studente della mia scuola che ha un talento unico, poi guardami amore, non sono splendida?".
Si avvicina, mi abbraccia e mi promette una notte bella e calda come la serata appena passata, lo prendo per mano e lo porto nella mia camera da letto.
Si vedono le pareti indaco chiaro e al centro un grande letto matrimoniale a baldacchino completamente nero, con i tendaggi e le coperte indaco.
Taggo e Shanti da Martire passa a Egoista.


Scena tra Ali

Siamo al ristorante dove mi ha portata Shanti, Merida sta cantando accompagnata da una piccola orchestra e quando finisce ci raggiunge.
"Sorelle, devo dirvi una cosa. Sapevo che lo eravate, ma ora che vi vedo posso dire che siete bellissime!"
Sono pensierosa, loro se ne accorgono e mi chiedono come sto.
Dico di essere così felice e che Shanti mi ha stupita. "Guardate cosa ha fatto per me. È così teneramente eccessivo!" loro concordano che sia adorabile.
Margot è dubbiosa, la vedo combattuta. Non si sente all'altezza e anche se la capisco trovo sia sciocco, lei potrebbe fare qualsiasi cosa se solo credesse in se stessa.
Le parliamo, sperando che non si faccia frenare dalle sue paure.
"Noi ci siamo Margot, non sei sola." una splendida serata.
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Re:[Dilemma] Era Londra 2013
« Risposta #6 il: 2013-07-15 08:38:44 »
Giro di scene n.5

Merida -> Arthur
Merida porta Arthur con sé nel teatro più imponente della città. E’ completamente deserto, ma nonostante questo non perde nulla della magia della sua atmosfera, Arthur ne è rapito e Merida lo è da lui.
“Merida questo è… splendido! Aspetta però… resta qui, non… non scappare, io torno subito!”, lui corre via e ritorna dopo un po’ affannato, con un gran sorriso e le mani nascoste dietro la schiena. “Noi… noi siamo qui, nel teatro più bello che… e tu… tu meriti, insomma… sono per te”, le porge tre magnifiche rose scarlatte, “Le ho cercate arancioni, ma… il fioraio ha detto che non… non sarebbe stato bello, insomma… così le ho prese rosse, spero ti piacciano e…”, Merida è oltremodo commossa, e prima che possa finire abbraccia il ragazzo e lo bacia appassionatamente, un bacio per ogni rosa, “Grazie”.
I due si baciano ancora poi Merida lo trascina verso il palco. Arthur è intimorito dal luogo e si chiede a mezza voce come sarebbe per lui potersi esibire lì, “Almeno se… se sapessi suonare davvero. Perché in effetti non credo che potrei mai… non qui almeno”. Merida lo ferma, “Tu non… non devi pensare così di te. Tu… tu hai un talento incredibile, sei… sei ciò che mi ha portato in questo mondo, sei… il tuo talento è un dono e tu devi rendertene conto perché io lo vedo, sei… magnifico”, lui è avvinto dalle sue parole, la abbraccia, si baciano di nuovo e dopo lui comincia a suonare, solo per fermarsi poco dopo: “Io… suonerò, ma… non voglio… non voglio farlo da solo. Io voglio suonare, ma soltanto se tu canterai con me… per me”.
Merida, sempre più commossa, lo bacia di nuovo prima di cantare seguendo le sue note per un paio d’ore.
“Arthur… un giorno, su ognuna di queste poltrone, ci sarà qualcuno impegnato ad applaudirti”, il tono di lei è sognante, mentre lo abbraccia stretto, “E’ un bel sogno, ma… vorrei che non fosse il mio. Vorrei che fosse il nostro. Io sono un ragazzo, ma… vorrei davvero essere così, stare così per sempre, sì … con te”.
Cit. del Patrono
Merida abbraccia Arthur e lo bacia carica di passione. La passione dell'adolescenza, amplificata dalle emozioni a tinte forti del primo amore. Lo conduce verso i divanetti, ma lui la ferma. "No, Merida."
Lei lo scruta con aria interrogativa. "Andiamo dietro le quinte", continua il ragazzo, "Ho visto dei posti più comodi là dietro. Sei troppo bella e preziosa per me per fare l'amore qui, su una seggiola scomoda". Merida lentamente gli sorride e lo bacia di nuovo. Lentamente si spostano, in un turbine selvaggio di capelli rossi e occhi verdi. Si spostano e si lasciano andare ai loro sensi, al loro amore, persi completamente l'uno nell'altra.
Merida tagga Arthur da Egoista a Egoista.

Margot -> Miranda
Miranda premia Margot con un weekend alla spa. Si stanno godendo un massaggio quando Miranda inizia a parlare chiedendo a Margot come si trova. Margot ringrazia dicendo che è molto rilassante. Miranda le dice che ha voluto premiarla perché se lo merita; le chiede poi cosa ha intenzione di fare quando se ne andrà. Margot si inalbera e ribatte che non sa ancora se se ne andrà o meno. Miranda le chiede quindi cosa fa nel tempo libero, se non ha ancora visto qualche ragazzo che le interessi. Margot non sa bene cosa rispondere, dicendo che lei è tranquilla, e che ha compartecipato delle novità della vita delle sorelle. Miranda la invita quindi a godersi la vita, perché è breve e le opportunità sfuggono. Poi però ritratta, dicendo che Margot non deve ascoltare i racconti di una persona che è cresciuta troppo in fretta. Dopo un rapido scambio di battute, Miranda propone a Margot di tenere il discorso di fine anno. Margot sbianca (o meglio, diventa blu) e la donna incalza di nuovo dicendo che devono risolvere il problema della timidezza. Margot quindi la invita a non pensare alle questione burocratiche e godersi il weekend. Miranda accetta, dicendo però che le carte attenderanno al ritorno. (Fallisco, rimane martire)
Margot non segna e Miranda rimane Martire.

Sara -> Shanti
La luce che entra dalla finestra mi sveglia dolcemente assieme all'odore di caffè, dolci e altre bontà che Shanti sta portando a letto su un vassoio. Siamo al Luxor... cielo quanto lo amo!
Mi stiracchio e gli chiedo cosa vuole fare, la risposta è "Voglio chiudere quella porta e continuare a fare per tutto il giorno, quello che abbiamo fatto stanotte." e solo il cielo sa quanto lo vorrei.
Però qualcosa mi trattiene.
Ha fatto così tanto per me, mi tratta come se fossi una dea, ma vedo nei suoi occhi il terrore di perdermi. Voglio condividere con lui qualcosa di diverso, mostrargli una parte di me che non può vedere nel suo locale o sotto le coperte.
"Voglio portarti in un posto."
Basta questo perché si prepari, prendo la mia macchina fotografica e usciamo. Andiamo con l'auto di Shanti, perché... beh... ha bisogno di tenere le mani occupate e in un taxi farebbe fatica a tenerle a posto.
Arriviamo al TATE Modern Museum e mi sento bene, gli mostro sculture, quadri e mi sento circondata di idee, concetti, sentimenti. Si, mi sento proprio a casa, spero di vedere i lavori dei miei studenti qui un giorno, di aiutarli ad arrivarci.
Voglio condividere il mio amore per l'arte con Shanti, così che possa vedere altro di me.
Entriamo nella Turbine Hall e c’è una ri-esposizione: Embankment by Rachel Whiteread.
Scatole bianche ovunque... faccio alcune foto e mi fermo ad osservare. Shanti mi chiede se qualcosa non va e io allungando una mano di fronte a me chiedo "Cosa pensi rappresenti?".
Shanti ci pensa, capisce che voglio la sua opinione sincera e dice (non ricordo per bene cosa dice quindi aiutatemi) che secondo lui sono solo scatole senza valore, senza personalità, il bianco è così anonimo, mentre l’indaco di cui sono fatta io è il colore più caldo di tutti. Sono assorta, poi concretizzo i miei pensieri e dico “Io invece penso che rappresenti l’accumulo, l’umanità che accumula roba di cui poi si dimentica. Le scatole sono bianche, perché si è dimenticato cosa contenessero.” questo pensiero mi spaventa e mi rattrista, ma Shanti se ne accorge ed è subito al mio fianco.
Mi dice che ci sono tante cose brutte nella vita, che non capisce il senso di realizzare arte su ciò che non sia bello. Ci scambiamo qualche battuta, poi gli dico che prima o poi gli farò conoscere Arthur e lui fa’ un paio di battute che mi portano a rispondere “Dovrò metterti un guinzaglio, oppure se prometti di fare il bravo potrai metterlo a me.” e mentre lo dico mi avvicino a lui.
Tiro per la mossa del “rendersi desiderabili ad un umano” e faccio un fallimento...bububu
Shanti diventa serio e mi dice che con me sta facendo sul serio, io sono sorpresa e indispettita. È la prima volta che... qualcuno resiste alle mie avances, in particolare Shanti! Poi capisco che il momento è importante, e che è ora di fare un altro passo avanti nella nostra storia.
“Fai sul serio, dunque lo farò anch’io. Andiamo alla scuola dove lavoro, voglio mostrartela e farti vedere perché amo il mio lavoro.”
Di fronte alla scuola Shanti mi chiede di Miranda, dato che ha saputo della sua tragedia familiare. Io rispondo “Ha passato un periodo difficile, ma ora, grazie anche a Margot lo sta superando e inizia a prendersi cura di sé.”
Facciamo un giro che si ferma di fronte ad uno dei laboratori di fotografia, osservo alcune foto e dico “Alcuni di questi ragazzi non rendono come dovrebbero, sembrano turbati o bloccati , ma non vogliono parlare con me.” il mio tono è triste. Shanti mi chiede perché me ne preoccupo e dico che è il mio lavoro assicurarmi che stiano bene. Gli chiedo di darmi una mano, voglio che dia il suo giudizio su queste foto di fronte ai ragazzi, in questo modo conto di metterli in crisi e capire qualcosa di più.
Tiro per segnarlo martire, di rinunciare al piacere di... beh... rinchiudersi in una suite d’albergo con me e farmi questo favore. 12!!!YAY!
Qui abbiamo aggiunto una mini scena in cui Shanti dava un giudizio e Talisa faceva Crystal, l’allieva presuntuosa. XD
Sara tagga e Shanti passa a Martire da Egoista.

Scena tra Ali
Siamo tristi, Merida piange perché non vuole lasciarci, ma non vuole nemmeno lasciare Arthur. Sento il peso della scelta che si avvicina e so che non sarà facile. Margot sembra titubante, è ancora indecisa.
Non commentiamo molto ciò che è successo, abbiamo visto tutte il cambiamento che abbiamo fatto e che loro hanno fatto.
Un abbraccio e la promessa di non abbandonarci a vicenda.
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Giulia Cursi

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Re:[Dilemma] Era Londra 2013
« Risposta #7 il: 2013-07-15 08:59:25 »
Scene dell'Addio

Merida -> Arthur
Merida ha ricevuto un messaggio da Arthur in cui le chiede di raggiungerlo nella sala della musica, a scuola, al tramonto. Aprendo la porta, davanti a lei si presenta un’atmosfera magica: la sola luce viene dalle candele sapientemente sistemate in giro per la sala, petali di rosa sono sparsi sul pavimento e sugli strumenti, mentre una cena giapponese attende su un basso tavolino lì accanto. In un primo momento, Merida non vede quasi nulla di tutto questo, mesmerizzata dall’immagine di Arthur elegantissimo nel suo abito e quasi altrettanto imbarazzato, “Ciao… io volevo… u-una serata speciale per… per te. Perché tu sei speciale e…”.
Commossa e quasi sull’orlo delle lacrime, Merida lo ringrazia prima di baciarlo più volte.
La cena viene consumata tra un bacio e l’altro, finché Arthur si alza e và al pianoforte iniziando a suonare un pezzo moderno, a differenza delle altre volte in cui aveva suonato per Merida però inizia anche a cantare, rivelando una voce fresca e avvolgente, carica di passione e aspettative per il futuro.
Ovviamente Merida è incantata, ogni cosa sarebbe perfetta se non fosse che lei inizia a sentirsi sempre più pesante; un peso sconosciuto, quello della mortalità, che di lì a poco si farà definitivo a meno che non scelga di tornare al cielo, a meno che non scelga di lasciare Arthur per sempre.
Lui si accorge del turbamento della ragazza e cerca di indagarne le motivazioni finché lei cede, “Ricordi quando ti ho… detto chi sono? Chi siamo, io e le mie sorelle?”, lui annuisce preoccupato dalla piega che sta prendendo il discorso. “Ricordi cosa ti dissi a proposito di… che sarei dovuta andare via forse..?”, il ragazzo si alza dallo scranno e si avvicina per abbracciarla, “Sì, ma… io pensavo che non.. Merida no.. ti prego”.
Lei ricambia l’abbraccio parlando piano, non ha idea di come fargli capire cosa significhi davvero la sua scelta, ma in qualche modo deve provare, “Quello che ti ho detto e che ti ho mostrato… è solo una… una parte di quello che so… sapevo fare e se restassi… se restassi perderei quelle capacità. Sarei soltanto… Merida, niente più di questo”. Arthur inizia a rendersi conto di quello a cui lei dovrebbe rinunciare e si fa serio e pensieroso, tanto che Merida teme che stia fraintendendo, “Arthur tu… tu mi vorresti comunque anche se non fossi… altro? Te l’ho detto io voglio restare, ma…”.
Lui l’abbraccia con forza, “Sei tu che voglio, tu Merida! E… se sei disposta a rinunciare persino alla luce delle stelle, come potrei non volerti accanto? Io ti amo”.
Tra le lacrime di commozione Merida accetta il fatto che la scelta non solo sia presa, ma che da quando Arthur è entrato nella sua vita non vi sia mai davvero stata una scelta, “Non ho bisogno della luce delle stelle, ho te… ti amo Arhtur! Ti amo!”.
Sarebbe rimasta sulla terra, con la persona che amava più di tutto al mondo, di certo più di qualsiasi potere celeste, forse persino più dell’arancio.

Margot -> Miranda
È il giorno della consegna dei diplomi, Margot fa' il suo discorso ottenendo consensi tra i ragazzi. Miranda la prende da parte in una stanza e le offre dello champagne, ma Margot è visibilmente giù.
La ragazza tergiversa un po' poi inizia a svelare tutto a Miranda, la quale si beve un po' di scotch prima di proseguire.
Quando Margot le parla del loro primo vero incontro, Miranda capisce che ciò che dice è vero e la incita ancora di più a restare, dato che è la persona giusta.
Margot è ancora più turbata, ma si congeda da lei con un abbraccio affettuoso.

Sara -> Shanti
Suona il campanello di casa mia, fuori c’è un temporale e mi sento pesante.
Dunque è così che ci si sente ad esse umani?
Apro la porta e c’è Shanti, completamente bagnato e con un’aria sconvolta. Inizia a parlare a raffica, incerto, terrorizzato. Mi dice che ha fatto un sogno, in cui me ne andavo e sparivo nel cielo notturno.
Io... ho paura, sento il grande cambiamento in atto dentro di me, non sono tranquilla e il suo blaterare peggiora solo le cose. Perdo la calma, è la prima volta che mi succede, “Shanti! Mi stai allagando casa, vai a toglierti quei vestiti e asciugati!”, ecco adesso sono io quella isterica!
Fa quello che gli chiedo, ritorna dopo un po’ completamente asciutto e con addosso solo un asciugamano attorno ai fianchi. Lo faccio sedere su una poltrona e mi siedo di fronte a lui, sul tavolino basso del salotto. Gli prendo le mani e gli chiedo di spiegarmi cosa è successo con calma, le mie mani tremano leggermente... maledizione adesso sa che non sono tranquilla.
Mi spiega tutto e mi chiede cosa ho, gli dico che è arrivato il momento per me di prendere una decisione importante. Scegliere se tornare una creatura al di fuori del tempio e dello spazio, o diventare umana e restare. Non riesco a finire la frase che mi interrompe, vedo il suo cuore pronto a finire in pezzi da un momento all’altro.
“Sara, so di essere sempre stato egoista e che per te restare significa rinunciare a tanto, ma non lasciarmi. Ti amo.”
Ho le lacrime agli occhi, era ciò che volevo sentire.
“Shanti ti amo anch’io, ho già deciso, è da quel giorno al negozio che ho deciso di restare con te.”
Si siede di fianco a me e mi abbraccia.
Sto rinunciando al mio compito, all'immortalità, a tutti i mondi e le persone che potrei incontrare e aiutare.
Eppure perché non ho dubbi? Le altre sfumature nel cielo penseranno che ho ceduto facilmente all'egoismo, eppure sento che io sto vivendo molto più di quanto stiano facendo loro.
Non siamo divinità, non siamo infallibili, siamo solo anime perse nel cielo, che attendono di trovare il loro posto nel mondo. Io l'ho trovato ed è al suo fianco.
Mi stacco un po' dall'abbraccio, e lascio scivolare lo sguardo su Shanti, beandomi della sua bellezza e del pensiero che ora è solo mio.
"Amore mio, lo so che sto per rovinare un momento terribilmente romantico, ma sei nudo nel mio salotto e non posso ignorarlo."
Mi guarda e rivedo quello sguardo profondo che mi ha rivolto la prima volta, un lampo di desiderio nei suoi occhi neri.
Improvvisamente l'asciugamano sparisce e mi chiede cosa ho in mente, io gli porgo un collare di cuoio e dico "Avevo promesso di indossarlo per te."
Si, è semplicemente perfetto.
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Giulia Cursi

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Re:[Dilemma] Era Londra 2013
« Risposta #8 il: 2013-07-15 13:09:49 »
Epilogo

Siamo in cima al Big Ben, io ho un vestito elegante, Merida sembra uscita da un festiva medioevale, mentre Margot direttamente da un locale punk.
Guardo le altre e dico che resterò, anche Merida resta e tutte e due guardiamo Margot.
Lei è agitata, inizia a dire che non sarà in grado di... o capace a... e dopo cinque minuti di farneticamenti la fermo "Margot, di che hai paura? Miranda crede in te e anche noi, e se avrai bisogno di aiuto ci saremo.", lei cede.
Prendo la mano di Merida, poi quella di Margot e saltiamo giù.
Umane... cosa faremo ora? Beh innanzitutto prendiamo un taxi per andare al Mirage.

Il locale è magnifico, completamente tappezzato di quadri, poesie, sculture, foto e altre opere d'arte degli studenti.
Negli spazi liberi c'è un sacco di gente e decorazioni a team horror, perché il tema è quello dello spettacolo teatrale che andrà in scena la sera, The Rocky Horror Picture Show.

Individuo subito Shanti vestito come il dott. Frank-N-Further, gli busso su una spalla e quando si gira lo bacio, come mai ho fatto, la gioia di rivederlo è tantissima e dal suo trasporto sento che anche lui è molto felice. Poi mi guarda e vede che al mio fianco ho le mie sorelle, prova a fare un commento e lo avverto di lasciarle stare.
Prendo Shanti per mano e lo porto a conoscere Arthur, che quando vede noi due ha quasi un infarto, ma si riprende subito vedendo Merida.
Margot individua Miranda al bancone un po' a disagio, le telefona col cellulare dicendole di avvicinarsi e quando siamo tutti non posso non dire: "Non siamo forse la famiglia più bella del mondo?"
Margot, Arthur e Merida guardano l'ora e scappano dietro le quinte per prepararsi. Io resto con i grandi e quando mi rigiro verso Shanti e Miranda, vedo in loro la mia stessa gioia e prendendoli sotto braccio dico "Andiamo a procurarci qualcosa da bere."
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sebastian

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Re:[Dilemma] Era Londra 2013
« Risposta #9 il: 2013-07-16 23:32:03 »
Fanmail per l'epica impresa di riportare tutta l'Era sul forum.

E' stata veramente un'Era stupenda, ne conservo dei ricordi molto belli. Ringrazio tutte le Ali per le belle ore che mi hanno regalato insieme :-)
"I lost some time once. It’s always in the last place you look for it." ~ Delirium of the Endless

Giulia Cursi

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Re:[Dilemma] Era Londra 2013
« Risposta #10 il: 2013-07-17 09:03:40 »
Spero sia utile anche perché finora è l'unico AP completo di un'Era.

Una faticaccia da scrivere, ma l'Era se lo merita.  ;D
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