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[Dilemma] Era Londra 2013

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Giulia Cursi:
Giro di scene n.4

Merida -> Arthur
Merida va a trovare Arthur in stanza, lui apre la porta e inizia a cincischiare cercando di coprirle la vista del compagno di stanza, che essendo tardi è a letto.
Arthur risponde male al compagno di stanza che fa un po’ troppi apprezzamenti su di Merida; la quale chiede ad Arthur di prepararsi per portarlo in un posto. Davanti al taxi prima partire, Merida chiede ad Arthur di salire e fidarsi di lei, dopo qualche lungo silenzio, tentennamento e baci, lui dice di sì.
Arrivano ad un cottage in campagna, si siedono sul prato e Merida cerca con calma, di introdurre la possibilità di doversene andare perché lei viene da un altro posto. Arthur non la prende proprio bene ed anzi, più i discorsi di Merida diventavano strani, più lui si irrigidisce e si agita, in particolare quando lei usa il trucco del cambiare il colore in arancione ai fiori di lavanda nel prato, lì Arthur si trova combattuto tra il razionalizzare, lo stare con lei o il prendere un po’ di distanza.
Alessia: Il pezzo che mi è rimasto impresso era qualcosa tipo
-Arthur, vorrei vederti, per come sei davvero
-Ne sarei davvero felice... perché ora anche io ti vedo per quello che sei.
Merida “apre” davvero gli occhi, mette a fuoco e questo è il preludio alla conclusione della scena, che finirà nel cottage, romanticamente con la prima volta di entrambi.
Merida non è più cieca.
Merida tagga e Arthur da Martire passa Egoista.


Margot -> Miranda
Miranda  invita Margot ad aiutarla a scegliere i quadri degli studenti che saranno esposti. I quadri sono 30 e solo 10 potranno essere scelti. Miranda ne mostra alcuni a Margot, illustrando la storia dell’artista più che il pregio dei valori in sé. Margot la ferma, e le fa notare che non dovrebbe premiare il passato dei ragazzi, ma la loro bravura. Miranda accetta e realizza che offrire delle opportunità non significa necessariamente facilitare le cose ai ragazzi. Le due fanno una scelta e i ragazzi vengono convocati. Miranda, sorprendentemente, chiede a Margot di spiegare ai ragazzi i criteri di scelta. Margot ci prova, ma si sente a disagio a parlare a tante persone. Miranda quindi prende le redini e spiega ai ragazzi che i disegni sono stati selezionati secondo criteri oggettivi. I ragazzi escono e Miranda rivela a Margot che vorrebbe che Margot un giorno la aiutasse a gestire la scuola. Margot è ovviamente molto in imbarazzo, anche perché non capisce esattamente tutto quello che questo comporta e sa che il suo tempo a Londra potrebbe finire presto. Miranda crede che lei tentenni perché è un compito che richiede grandi sacrifici. Margot però le fa notare che le rinunce servono ad essere ripagati da qualcosa di più grande, come l’amore e la dedizione dei ragazzi (la taggo martire).
Margot tagga e Miranda da Egoista diventa Martire.


Sara -> Shanti
Shanti è impeccabile, mi passa a prendere con la sua auto sportiva e mi porta in un ristorante in cima ad un grattacielo.
Siamo solo noi e i camerieri, il panorama della città è bellissimo di notte.
Shanti mi guarda mentre osservo Londra dall’altro, indico la ruota panoramica e dico “La ruota è bellissima, è stato il primo posto in cui sono stata con le mie piccole.”
Lui mi chiede di loro, ne parliamo un po’, mostra un po’ di gelosia quando nomino Arthur e il fatto che mi diverto a giocare con lui. Mi piace il fatto che sia geloso, ma sento che comunque non ha perso la sua sicurezza, Arthur non mi interessa è il ragazzo di Merida ed è un ragazzino, mentre Shanti è un uomo ed è perfetto per me. Ad un certo punto Shanti mi dice che vuole concentrarsi su di me, si alza e si mette dietro di me.
Prende un ghiacciolo dal cestello dello champagne e sapendo dove vuole andare a parare (perché farei lo stesso) gli dico “Sei un maledetto...” ma con un sorriso sul viso.
Me lo passa sulla schiena nuda e rabbrividisco, è piacevole, ma ancora meglio è il bacio caldo che mi da sulla schiena. Sono felice che le luci siano soffuse e non possa vedere quanto le sue attenzioni mi facciano arrossire, mi sento una ragazzina, ma è un bel sogno, la serata più bella della mia vita.
Poi inizia ad accarezzarmi le spalle delicatamente, io gli dico “Tesoro se volevi venire a casa mia tutto questo non era necessario.” lui mi risponde dicendo “Io non voglio venire a casa tua Sara, io voglio venire con te.” ha un’aria offesa, e io “Non riconosci più le battute?”.
Gli chiedo dove ha imparato tutto questo, godendomi le sue mani su di me, così dolci e tenere. Mi dice che sono anni di pratica, è splendido, dico che io al contrario sono più un talento naturale e mi conferma che questo gli piace. Poi mi alzo mentre lui si siede, mi metto dietro di lui e gli accarezzo il viso. Gli dico ad un orecchio “Shanti da quanto ho capito provi dei sentimenti per me, ho capito bene? Perché se così non fosse, io sto per dirti qualcosa che potrebbe rendere il tuo ego tanto smisurato da frapporsi tra noi.” lui mi dice che proverebbe qualcosa se non gli avessi già rubato il cuore, il quale per lui è sotto i miei piedi e mi chiede di fare attenzione, perché potrei calpestarlo in ogni momento. Lo guardo negli occhi dato che ha la testa reclinata all’indietro per guardarmi, e gli dico “Ti amo troppo per farlo”.
Mi dice che gli sto dicendo parole importanti e mi chiede se partirò, lasciando il suo cuore dimenticato da qualche parte, io mi siedo sulle sue gambe mentre mi abbraccia e dico “Non provare a paragonarmi alle tue ex.” sono terribilmente seria in questo momento “Sono su un altro livello rispetto a loro e se mi sarà data la possibilità di scegliere, sceglierò di restare con te amore mio, rinuncerei a qualsiasi cosa per te."
Lui mi bacia poi mi dice che è vero, che lo sa che sono su un altro livello, difatti una serata come quella nessuna delle sue ex l'ha avuta.
(Qui avevo il romanticismo a livelli talmente alti che dovevo segnarlo, avverto le altre che mi danno via libera per qualunque cosa voglia fare. Che pucce! ♥)
"Shanti" gli prendo la cravatta e me la lascio scivolare tra le dita mentre lo guardo, "Ti andrebbe dunque di venire a casa mia?".
(Segno con un 10 - avrei voluto fare 12 ma non si può avere tutto -)
Gli mostro il mio loft, parquet ovunque, mobili in parte moderni in parte classici e ogni stanza dedicata ad un colore.
Nel salotto oltre al grande divano c'è un caminetto di quelli artificiali di cui puoi scegliere il colore delle fiamme, che ora sono indaco. Shanti mi guarda e fa "Prima di conoscerti pensavo che l'indaco fosse un colore freddo, invece è il più caldo di tutti."
Adoro questo suo modo di parlare, ogni cosa che dice ha sempre un significato innocuo e romantico, ma sapendo che è lui a dirlo non si può ignorare un altro significato più sensuale e a tratti osceno... scommetto che riesce a mettere a disagio molte persone con questo modo di fare, anzi ne sono certa... perché lo faccio anch’io.
Mi avvicino a lui e gli mostro le foto in salotto, ho tre foto a grandezza naturale raffiguranti me, Margot e Merida, Shanti sembra inquietato, ma io lo rassicuro dicendo "Come strano? Queste foto le ha fatte uno studente della mia scuola che ha un talento unico, poi guardami amore, non sono splendida?".
Si avvicina, mi abbraccia e mi promette una notte bella e calda come la serata appena passata, lo prendo per mano e lo porto nella mia camera da letto.
Si vedono le pareti indaco chiaro e al centro un grande letto matrimoniale a baldacchino completamente nero, con i tendaggi e le coperte indaco.
Taggo e Shanti da Martire passa a Egoista.


Scena tra Ali

Siamo al ristorante dove mi ha portata Shanti, Merida sta cantando accompagnata da una piccola orchestra e quando finisce ci raggiunge.
"Sorelle, devo dirvi una cosa. Sapevo che lo eravate, ma ora che vi vedo posso dire che siete bellissime!"
Sono pensierosa, loro se ne accorgono e mi chiedono come sto.
Dico di essere così felice e che Shanti mi ha stupita. "Guardate cosa ha fatto per me. È così teneramente eccessivo!" loro concordano che sia adorabile.
Margot è dubbiosa, la vedo combattuta. Non si sente all'altezza e anche se la capisco trovo sia sciocco, lei potrebbe fare qualsiasi cosa se solo credesse in se stessa.
Le parliamo, sperando che non si faccia frenare dalle sue paure.
"Noi ci siamo Margot, non sei sola." una splendida serata.

Giulia Cursi:
Giro di scene n.5

Merida -> Arthur
Merida porta Arthur con sé nel teatro più imponente della città. E’ completamente deserto, ma nonostante questo non perde nulla della magia della sua atmosfera, Arthur ne è rapito e Merida lo è da lui.
“Merida questo è… splendido! Aspetta però… resta qui, non… non scappare, io torno subito!”, lui corre via e ritorna dopo un po’ affannato, con un gran sorriso e le mani nascoste dietro la schiena. “Noi… noi siamo qui, nel teatro più bello che… e tu… tu meriti, insomma… sono per te”, le porge tre magnifiche rose scarlatte, “Le ho cercate arancioni, ma… il fioraio ha detto che non… non sarebbe stato bello, insomma… così le ho prese rosse, spero ti piacciano e…”, Merida è oltremodo commossa, e prima che possa finire abbraccia il ragazzo e lo bacia appassionatamente, un bacio per ogni rosa, “Grazie”.
I due si baciano ancora poi Merida lo trascina verso il palco. Arthur è intimorito dal luogo e si chiede a mezza voce come sarebbe per lui potersi esibire lì, “Almeno se… se sapessi suonare davvero. Perché in effetti non credo che potrei mai… non qui almeno”. Merida lo ferma, “Tu non… non devi pensare così di te. Tu… tu hai un talento incredibile, sei… sei ciò che mi ha portato in questo mondo, sei… il tuo talento è un dono e tu devi rendertene conto perché io lo vedo, sei… magnifico”, lui è avvinto dalle sue parole, la abbraccia, si baciano di nuovo e dopo lui comincia a suonare, solo per fermarsi poco dopo: “Io… suonerò, ma… non voglio… non voglio farlo da solo. Io voglio suonare, ma soltanto se tu canterai con me… per me”.
Merida, sempre più commossa, lo bacia di nuovo prima di cantare seguendo le sue note per un paio d’ore.
“Arthur… un giorno, su ognuna di queste poltrone, ci sarà qualcuno impegnato ad applaudirti”, il tono di lei è sognante, mentre lo abbraccia stretto, “E’ un bel sogno, ma… vorrei che non fosse il mio. Vorrei che fosse il nostro. Io sono un ragazzo, ma… vorrei davvero essere così, stare così per sempre, sì … con te”.
Cit. del Patrono
Merida abbraccia Arthur e lo bacia carica di passione. La passione dell'adolescenza, amplificata dalle emozioni a tinte forti del primo amore. Lo conduce verso i divanetti, ma lui la ferma. "No, Merida."
Lei lo scruta con aria interrogativa. "Andiamo dietro le quinte", continua il ragazzo, "Ho visto dei posti più comodi là dietro. Sei troppo bella e preziosa per me per fare l'amore qui, su una seggiola scomoda". Merida lentamente gli sorride e lo bacia di nuovo. Lentamente si spostano, in un turbine selvaggio di capelli rossi e occhi verdi. Si spostano e si lasciano andare ai loro sensi, al loro amore, persi completamente l'uno nell'altra.
Merida tagga Arthur da Egoista a Egoista.

Margot -> Miranda
Miranda premia Margot con un weekend alla spa. Si stanno godendo un massaggio quando Miranda inizia a parlare chiedendo a Margot come si trova. Margot ringrazia dicendo che è molto rilassante. Miranda le dice che ha voluto premiarla perché se lo merita; le chiede poi cosa ha intenzione di fare quando se ne andrà. Margot si inalbera e ribatte che non sa ancora se se ne andrà o meno. Miranda le chiede quindi cosa fa nel tempo libero, se non ha ancora visto qualche ragazzo che le interessi. Margot non sa bene cosa rispondere, dicendo che lei è tranquilla, e che ha compartecipato delle novità della vita delle sorelle. Miranda la invita quindi a godersi la vita, perché è breve e le opportunità sfuggono. Poi però ritratta, dicendo che Margot non deve ascoltare i racconti di una persona che è cresciuta troppo in fretta. Dopo un rapido scambio di battute, Miranda propone a Margot di tenere il discorso di fine anno. Margot sbianca (o meglio, diventa blu) e la donna incalza di nuovo dicendo che devono risolvere il problema della timidezza. Margot quindi la invita a non pensare alle questione burocratiche e godersi il weekend. Miranda accetta, dicendo però che le carte attenderanno al ritorno. (Fallisco, rimane martire)
Margot non segna e Miranda rimane Martire.

Sara -> Shanti
La luce che entra dalla finestra mi sveglia dolcemente assieme all'odore di caffè, dolci e altre bontà che Shanti sta portando a letto su un vassoio. Siamo al Luxor... cielo quanto lo amo!
Mi stiracchio e gli chiedo cosa vuole fare, la risposta è "Voglio chiudere quella porta e continuare a fare per tutto il giorno, quello che abbiamo fatto stanotte." e solo il cielo sa quanto lo vorrei.
Però qualcosa mi trattiene.
Ha fatto così tanto per me, mi tratta come se fossi una dea, ma vedo nei suoi occhi il terrore di perdermi. Voglio condividere con lui qualcosa di diverso, mostrargli una parte di me che non può vedere nel suo locale o sotto le coperte.
"Voglio portarti in un posto."
Basta questo perché si prepari, prendo la mia macchina fotografica e usciamo. Andiamo con l'auto di Shanti, perché... beh... ha bisogno di tenere le mani occupate e in un taxi farebbe fatica a tenerle a posto.
Arriviamo al TATE Modern Museum e mi sento bene, gli mostro sculture, quadri e mi sento circondata di idee, concetti, sentimenti. Si, mi sento proprio a casa, spero di vedere i lavori dei miei studenti qui un giorno, di aiutarli ad arrivarci.
Voglio condividere il mio amore per l'arte con Shanti, così che possa vedere altro di me.
Entriamo nella Turbine Hall e c’è una ri-esposizione: Embankment by Rachel Whiteread.
Scatole bianche ovunque... faccio alcune foto e mi fermo ad osservare. Shanti mi chiede se qualcosa non va e io allungando una mano di fronte a me chiedo "Cosa pensi rappresenti?".
Shanti ci pensa, capisce che voglio la sua opinione sincera e dice (non ricordo per bene cosa dice quindi aiutatemi) che secondo lui sono solo scatole senza valore, senza personalità, il bianco è così anonimo, mentre l’indaco di cui sono fatta io è il colore più caldo di tutti. Sono assorta, poi concretizzo i miei pensieri e dico “Io invece penso che rappresenti l’accumulo, l’umanità che accumula roba di cui poi si dimentica. Le scatole sono bianche, perché si è dimenticato cosa contenessero.” questo pensiero mi spaventa e mi rattrista, ma Shanti se ne accorge ed è subito al mio fianco.
Mi dice che ci sono tante cose brutte nella vita, che non capisce il senso di realizzare arte su ciò che non sia bello. Ci scambiamo qualche battuta, poi gli dico che prima o poi gli farò conoscere Arthur e lui fa’ un paio di battute che mi portano a rispondere “Dovrò metterti un guinzaglio, oppure se prometti di fare il bravo potrai metterlo a me.” e mentre lo dico mi avvicino a lui.
Tiro per la mossa del “rendersi desiderabili ad un umano” e faccio un fallimento...bububu
Shanti diventa serio e mi dice che con me sta facendo sul serio, io sono sorpresa e indispettita. È la prima volta che... qualcuno resiste alle mie avances, in particolare Shanti! Poi capisco che il momento è importante, e che è ora di fare un altro passo avanti nella nostra storia.
“Fai sul serio, dunque lo farò anch’io. Andiamo alla scuola dove lavoro, voglio mostrartela e farti vedere perché amo il mio lavoro.”
Di fronte alla scuola Shanti mi chiede di Miranda, dato che ha saputo della sua tragedia familiare. Io rispondo “Ha passato un periodo difficile, ma ora, grazie anche a Margot lo sta superando e inizia a prendersi cura di sé.”
Facciamo un giro che si ferma di fronte ad uno dei laboratori di fotografia, osservo alcune foto e dico “Alcuni di questi ragazzi non rendono come dovrebbero, sembrano turbati o bloccati , ma non vogliono parlare con me.” il mio tono è triste. Shanti mi chiede perché me ne preoccupo e dico che è il mio lavoro assicurarmi che stiano bene. Gli chiedo di darmi una mano, voglio che dia il suo giudizio su queste foto di fronte ai ragazzi, in questo modo conto di metterli in crisi e capire qualcosa di più.
Tiro per segnarlo martire, di rinunciare al piacere di... beh... rinchiudersi in una suite d’albergo con me e farmi questo favore. 12!!!YAY!
Qui abbiamo aggiunto una mini scena in cui Shanti dava un giudizio e Talisa faceva Crystal, l’allieva presuntuosa. XD
Sara tagga e Shanti passa a Martire da Egoista.

Scena tra Ali
Siamo tristi, Merida piange perché non vuole lasciarci, ma non vuole nemmeno lasciare Arthur. Sento il peso della scelta che si avvicina e so che non sarà facile. Margot sembra titubante, è ancora indecisa.
Non commentiamo molto ciò che è successo, abbiamo visto tutte il cambiamento che abbiamo fatto e che loro hanno fatto.
Un abbraccio e la promessa di non abbandonarci a vicenda.

Giulia Cursi:
Scene dell'Addio

Merida -> Arthur
Merida ha ricevuto un messaggio da Arthur in cui le chiede di raggiungerlo nella sala della musica, a scuola, al tramonto. Aprendo la porta, davanti a lei si presenta un’atmosfera magica: la sola luce viene dalle candele sapientemente sistemate in giro per la sala, petali di rosa sono sparsi sul pavimento e sugli strumenti, mentre una cena giapponese attende su un basso tavolino lì accanto. In un primo momento, Merida non vede quasi nulla di tutto questo, mesmerizzata dall’immagine di Arthur elegantissimo nel suo abito e quasi altrettanto imbarazzato, “Ciao… io volevo… u-una serata speciale per… per te. Perché tu sei speciale e…”.
Commossa e quasi sull’orlo delle lacrime, Merida lo ringrazia prima di baciarlo più volte.
La cena viene consumata tra un bacio e l’altro, finché Arthur si alza e và al pianoforte iniziando a suonare un pezzo moderno, a differenza delle altre volte in cui aveva suonato per Merida però inizia anche a cantare, rivelando una voce fresca e avvolgente, carica di passione e aspettative per il futuro.
Ovviamente Merida è incantata, ogni cosa sarebbe perfetta se non fosse che lei inizia a sentirsi sempre più pesante; un peso sconosciuto, quello della mortalità, che di lì a poco si farà definitivo a meno che non scelga di tornare al cielo, a meno che non scelga di lasciare Arthur per sempre.
Lui si accorge del turbamento della ragazza e cerca di indagarne le motivazioni finché lei cede, “Ricordi quando ti ho… detto chi sono? Chi siamo, io e le mie sorelle?”, lui annuisce preoccupato dalla piega che sta prendendo il discorso. “Ricordi cosa ti dissi a proposito di… che sarei dovuta andare via forse..?”, il ragazzo si alza dallo scranno e si avvicina per abbracciarla, “Sì, ma… io pensavo che non.. Merida no.. ti prego”.
Lei ricambia l’abbraccio parlando piano, non ha idea di come fargli capire cosa significhi davvero la sua scelta, ma in qualche modo deve provare, “Quello che ti ho detto e che ti ho mostrato… è solo una… una parte di quello che so… sapevo fare e se restassi… se restassi perderei quelle capacità. Sarei soltanto… Merida, niente più di questo”. Arthur inizia a rendersi conto di quello a cui lei dovrebbe rinunciare e si fa serio e pensieroso, tanto che Merida teme che stia fraintendendo, “Arthur tu… tu mi vorresti comunque anche se non fossi… altro? Te l’ho detto io voglio restare, ma…”.
Lui l’abbraccia con forza, “Sei tu che voglio, tu Merida! E… se sei disposta a rinunciare persino alla luce delle stelle, come potrei non volerti accanto? Io ti amo”.
Tra le lacrime di commozione Merida accetta il fatto che la scelta non solo sia presa, ma che da quando Arthur è entrato nella sua vita non vi sia mai davvero stata una scelta, “Non ho bisogno della luce delle stelle, ho te… ti amo Arhtur! Ti amo!”.
Sarebbe rimasta sulla terra, con la persona che amava più di tutto al mondo, di certo più di qualsiasi potere celeste, forse persino più dell’arancio.

Margot -> Miranda
È il giorno della consegna dei diplomi, Margot fa' il suo discorso ottenendo consensi tra i ragazzi. Miranda la prende da parte in una stanza e le offre dello champagne, ma Margot è visibilmente giù.
La ragazza tergiversa un po' poi inizia a svelare tutto a Miranda, la quale si beve un po' di scotch prima di proseguire.
Quando Margot le parla del loro primo vero incontro, Miranda capisce che ciò che dice è vero e la incita ancora di più a restare, dato che è la persona giusta.
Margot è ancora più turbata, ma si congeda da lei con un abbraccio affettuoso.

Sara -> Shanti
Suona il campanello di casa mia, fuori c’è un temporale e mi sento pesante.
Dunque è così che ci si sente ad esse umani?
Apro la porta e c’è Shanti, completamente bagnato e con un’aria sconvolta. Inizia a parlare a raffica, incerto, terrorizzato. Mi dice che ha fatto un sogno, in cui me ne andavo e sparivo nel cielo notturno.
Io... ho paura, sento il grande cambiamento in atto dentro di me, non sono tranquilla e il suo blaterare peggiora solo le cose. Perdo la calma, è la prima volta che mi succede, “Shanti! Mi stai allagando casa, vai a toglierti quei vestiti e asciugati!”, ecco adesso sono io quella isterica!
Fa quello che gli chiedo, ritorna dopo un po’ completamente asciutto e con addosso solo un asciugamano attorno ai fianchi. Lo faccio sedere su una poltrona e mi siedo di fronte a lui, sul tavolino basso del salotto. Gli prendo le mani e gli chiedo di spiegarmi cosa è successo con calma, le mie mani tremano leggermente... maledizione adesso sa che non sono tranquilla.
Mi spiega tutto e mi chiede cosa ho, gli dico che è arrivato il momento per me di prendere una decisione importante. Scegliere se tornare una creatura al di fuori del tempio e dello spazio, o diventare umana e restare. Non riesco a finire la frase che mi interrompe, vedo il suo cuore pronto a finire in pezzi da un momento all’altro.
“Sara, so di essere sempre stato egoista e che per te restare significa rinunciare a tanto, ma non lasciarmi. Ti amo.”
Ho le lacrime agli occhi, era ciò che volevo sentire.
“Shanti ti amo anch’io, ho già deciso, è da quel giorno al negozio che ho deciso di restare con te.”
Si siede di fianco a me e mi abbraccia.
Sto rinunciando al mio compito, all'immortalità, a tutti i mondi e le persone che potrei incontrare e aiutare.
Eppure perché non ho dubbi? Le altre sfumature nel cielo penseranno che ho ceduto facilmente all'egoismo, eppure sento che io sto vivendo molto più di quanto stiano facendo loro.
Non siamo divinità, non siamo infallibili, siamo solo anime perse nel cielo, che attendono di trovare il loro posto nel mondo. Io l'ho trovato ed è al suo fianco.
Mi stacco un po' dall'abbraccio, e lascio scivolare lo sguardo su Shanti, beandomi della sua bellezza e del pensiero che ora è solo mio.
"Amore mio, lo so che sto per rovinare un momento terribilmente romantico, ma sei nudo nel mio salotto e non posso ignorarlo."
Mi guarda e rivedo quello sguardo profondo che mi ha rivolto la prima volta, un lampo di desiderio nei suoi occhi neri.
Improvvisamente l'asciugamano sparisce e mi chiede cosa ho in mente, io gli porgo un collare di cuoio e dico "Avevo promesso di indossarlo per te."
Si, è semplicemente perfetto.

Giulia Cursi:
Epilogo

Siamo in cima al Big Ben, io ho un vestito elegante, Merida sembra uscita da un festiva medioevale, mentre Margot direttamente da un locale punk.
Guardo le altre e dico che resterò, anche Merida resta e tutte e due guardiamo Margot.
Lei è agitata, inizia a dire che non sarà in grado di... o capace a... e dopo cinque minuti di farneticamenti la fermo "Margot, di che hai paura? Miranda crede in te e anche noi, e se avrai bisogno di aiuto ci saremo.", lei cede.
Prendo la mano di Merida, poi quella di Margot e saltiamo giù.
Umane... cosa faremo ora? Beh innanzitutto prendiamo un taxi per andare al Mirage.

Il locale è magnifico, completamente tappezzato di quadri, poesie, sculture, foto e altre opere d'arte degli studenti.
Negli spazi liberi c'è un sacco di gente e decorazioni a team horror, perché il tema è quello dello spettacolo teatrale che andrà in scena la sera, The Rocky Horror Picture Show.

Individuo subito Shanti vestito come il dott. Frank-N-Further, gli busso su una spalla e quando si gira lo bacio, come mai ho fatto, la gioia di rivederlo è tantissima e dal suo trasporto sento che anche lui è molto felice. Poi mi guarda e vede che al mio fianco ho le mie sorelle, prova a fare un commento e lo avverto di lasciarle stare.
Prendo Shanti per mano e lo porto a conoscere Arthur, che quando vede noi due ha quasi un infarto, ma si riprende subito vedendo Merida.
Margot individua Miranda al bancone un po' a disagio, le telefona col cellulare dicendole di avvicinarsi e quando siamo tutti non posso non dire: "Non siamo forse la famiglia più bella del mondo?"
Margot, Arthur e Merida guardano l'ora e scappano dietro le quinte per prepararsi. Io resto con i grandi e quando mi rigiro verso Shanti e Miranda, vedo in loro la mia stessa gioia e prendendoli sotto braccio dico "Andiamo a procurarci qualcosa da bere."

sebastian:
Fanmail per l'epica impresa di riportare tutta l'Era sul forum.

E' stata veramente un'Era stupenda, ne conservo dei ricordi molto belli. Ringrazio tutte le Ali per le belle ore che mi hanno regalato insieme :-)

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