Autore Topic: [salvataggi] simulazionismo  (Letto 1840 volte)

Moreno Roncucci

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[salvataggi] simulazionismo
« il: 2009-06-12 04:53:13 »
Ecco altri post da altri forum (per l'esattezza, da questo thread) salvati qui per comodità e per non lasciare che si perdano nella notte...

La domanda a cui rispondevo era:
Citazione da: "Bagi"
Si è giunti ad una definizione formale di CA simulazionista (termine che leggendo quà e là mi sembra ci si è incasinati per la definizione)? Esistono giochi new wave "simulazionisti"?


Risposta di dom 01 feb, 2009 18:00:
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Allora, premettendo che sono abbastanza ignorante sull'argomento "giochi forgiti simulazionisti", perché mi sono soprattutto interessato alle maniere di giocare per me "nuove" tipo il narrativismo, vedo di rispondere per quello che posso.

E' ancora un argomento molto dibattuto. Ci sono soprattutto due aspetti della questione: come definire il simulazionismo, e come riconoscerlo.

Riguardo al secondo aspetto, negli anni sia Edwards che altri hanno riconosciuto che molte maniere di giocare che all'inizio ritenevano "simulazioniste" in realtà non lo erano.  The Forge fu fondata in un momento di accesissima polemica con chi riteneva il simulazionismo "l'unico vero modo di giocare", e come reazione il simulazionismo fu identificato con un po' tutto il gdr "tradizionale", visto in maniera negativa (e tracce di questa maniera di vedere le cose si vedono ancora nelle discussioni italiane, molti danno - sbagliando - per scontato che il gdr tradizionale sia simulazionista. Anch'io all'inizio credo di aver postato cose di questo tipo).

Cl tempo, le posizioni si sono fatte più sfumate. Si è iniziato a distinguere fra giochi "coerentemente simulazionisti" (l'esempio tipico è Pendragon, che persegue l'esperienza voluta con una coerenza notevole per i tempi in cui fu scritto) e giochi invece incoerenti, e anche nel gioco pratico... tutti i "racconti dell'orrore" che si leggono sui forum su partite disfunzionali o piene di railroading non sono "simulazioniste", sono proprio disfunzionali e quindi incoerenti.

A questa "riabilitazione" del simulazionismo è seguita a sua volta l'osservazione che, se si va a vedere il gioco pratico, e non quello che è scritto sui manuali, la CA simulazionista è in realtà molto, molto più rara di quanto si credeva.  Tolto il gioco incoerente o disfunzionale, tolto lo Zilchplay (il giocare tanto per stare insieme senza alcuno sforzo creativo, nemmeno a livello tattico), tolto il gioco che sembrava simulativo per l'enfasi su "interpretazione" o "immedesimazione" ma che si è visto poter essere benissimo gamista o narrativista, quello che rimane è un tipo di gioco perfettamente coerente, funzionale, divertente e per nulla inferiore al narrativismo. Ma che giocano veramente in pochissimi, anche se tanti si "autoetichettano" automaticamente e a priori come "simulazionisti" perchè dal nome gli sembra "avere piu' a che fare con il gioco di ruolo" ( c'è da dire che l'idea che l'enfasi sull'interpretazione o sull'immedesimazione portino al simulazionismo è ancora molto diffusa, anche se sbagliata). Una trattazione più articolata dell'argomento la trovi qui: Qual è la Creative Agenda del mio gruppo?

Ho iniziato da questo, perchè è la cosa in cui l'articolo "Simulationism: the right to dream" è più superato. Edwards ha ammesso più tardi che tipi di gioco catalogati come "simulazionismo" in quell'articolo, non lo sono, e che il simulazionismo vero è molto più raro.

Se vediamo l'altro aspetto (la definizione) l'articolo è invece ancora abbastanza valido, nella definizione del tirolo: "the right to dream". Ma è da leggere con l'accento su "right", non su "deam". Tutto il gdr, di qualunque tipo, è "dream", la frase gioca sul doppio senso fra "right"="giusto" e "right"="diritto".  Secondo Edwards il simulazionismo è la celebrazione (anche in senso lato, anche in forma di parodia o cross-over) di un qualcosa di precedente (un opera, un sistema, etc.), in cui il piacere è dato dal mettere alla prova la robustezza di questa "simulazione" e vederla reggere.  Un concetto collegato è "il Costructive Denial"

Se questa maniera di giocare ti pare strana, a descriverla... è perchè E' strana. La stragrande maggioranza di chi si autodefinisce a priori "simulazionista" non vi si riconoscerà perchè in realtà non gioca così. Per la maggior parte giocano in maniera gamista (in cui lo scopo è risolvere casi, compiere missioni, salvare la pelle, salvare il mondo, diventare piu' forti, etc.) con dosi estremamente massicce di immedesimazione, realismo e/o recitazione, tutte cose che a differenza di quello che tanti pensano, non spostano la CA.

C'è da dire però che questa definizione è una fra le più contestate e discusse del Big Model. Anche autori forgiti che hanno collaborato alla realizzazione del modello, come Ralph Mazza (Valamir), la contestano e offrono definizioni alternative, di cui nessuna finora ha avuto abbastanza seguito (i contestatori non sono d'accordo fra di loro per una definizione alternativa unica). In generale il problema è che, secondo Mazza e altri, questa definizione "declassa" l'aspetto "costruisco un modello di un mondo virtuale e vedo come si evolve" ad UNA fra le tante tecniche del simulazionismo, facendola convivere nella stessa CA con altre tecniche tipo l'aderenza ad un canone o a un genere, mentre secondo lui dovrebbe essere ll'elemento distintivo.

Semanticamente, effettivamente "simulazionismo" pare dare ragione a queste obiezioni. Ma bisogna ricordarsi che i nomi originali delle creative agenda (narrativismo, simulazionismo, gamismo) sono stati dati molto tempo fa, quando ancora le definizioni non rano le stesse (non c'era nemmeno il concetto di esplorazione, che adesso è fondamentale) e quindi sarebbero da prendere cosi' come sono per motivi storici, ma non essere usati come maniere di definire una CA.  I "nomi allargati" definiti in seguito ("the right to dream" "step on up", "story Now") sono molto più esplicativi e appropriati.

Non prendere comunque questo rapido riassunto per l'ultima parola sull'argomento. Come ho detto, è quello che è filtrato leggendo altri thread,  sull'argomento "simulazionismo" sono stati scritti letteralmente centinaia di thread, da cui mi sono sempre tenuto abbastanza lontano. Non è solo per obbedire ai principi che ho scritto nel post precedente che ammetto la mia ignoranza qui.  :D

I due thread che ho trovato personalmente più utili per capire tutto questo sono questi due:ignoring the subjective e soprattutto     
[Werewolf] Simulationism: Dreaming is cool, but what's with "The Right"? che è molto recente e spiega bene l'attuale posizione di Edwards sull'argomento.
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Moreno Roncucci

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[salvataggi] simulazionismo
« Risposta #1 il: 2009-06-12 04:53:52 »
Risposta a domande varie,
postato mar 03 feb, 2009 05:29
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@Eishiro:

Citazione
sul simulazionismo

una partita giocata a GURPS per sviscerarne il sistema, ovvero per godere delle meccaniche date dalle regole può essere definibile come simulazionista?


E' troppo poco per poterlo dire. In tutti i giochi c'è il piacere del vedere le meccaniche funzionare bene. Ma la definizione di una Creative Agenda è una funzione delle PRIORITA' fra queste cose. Se effettivamente NIENTE in tutta la partita è più importante di questo sì, suppongo sia simulazionismo.

@Siddharta Raphael:

Citazione
Cos'è l'immersionismo? Rimane un concetto ancora valido?


Dunque, l'immersionismo non è un concetto forgita e nemmeno americano, ma fa parte del "three-way model", un modello creato da Petter Bøckman per i "live" nordici modificando il vecchio threefold model di rec.games.frp.advocacy.
Lo trovi qui:  The Three Way Model

Non so quanto sia considerato un concetto ancora valido nei circoli dei "live" scandinavi. Negli articoli recenti non lo sento citare quasi più, sostituito da altri modelli. Le pubblicazioni scandinave hanno pubblicato però letteralmente migliaia di pagine sul fenomeno dell'"immersione" nei live (e quindi, in parte applicabili anche ai gdr tabletop) e quindi, se non come parte di un modello valido, come stile di gioco è vivo e vegeto.

Cosa dicono quelle migliaia di pagine? e che ne so.. SONO MIGLIAIA DI PAGINE!  ^_^'

Mi sono scaricato tutti i libri del Solmukohta-knudepunkt disponibili online QUI (e mi sono comprato il successivo, cartaceo) e sono una lettura interessantissima per i live, ma ne ho letto finora solo una piccola parte...

Citazione
Ha qualcosa a che fare con il Constructive Denial?


No, il Constructive Denial è il processo usato nel simulazionismo per proteggere l'integrità della "simulazione".

L'immersione viene comunemente considerata una tecnica nel Big Model, e come tale può essere usata indifferentemente in giochi simulativisti, gamisti o narrativisti. L'idea comune che sia equiparabile al simulazionismo è errata.
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Moreno Roncucci

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[salvataggi] simulazionismo
« Risposta #2 il: 2009-06-12 04:57:53 »
Citazione da: "Eishiro"
grazie moreno, comunque esplichero meglio la domanda

se il gioco viene giocato per vedere il sistema in azione, che funzioni bene o meno si può considerare simulazionismo?


Mmmm... vediamo qualche caso. La prima situazione che mi viene in mente di persone che giocano "per vedere il sistema in funzione" è una situazione di playtest, e in quel caso la CA sarà quella del gioco, e si daranno commenti all'autore in base a questo.

Ma se ho capito bene la tua domanda, mi sa che intendi il gioco detto "purist for system", vero?

Nel caso il termine non ti dica nulla: nel gioco simulativo si tende a evidenziare uno o più componenti dell'esplorazione (che sono, ricordo, personaggi, setting, situazione, sistema e colore) sugli altri. Per esempio, in Call of Cthulhu è la situazione ad essere evidenziata e mantenuta (cambi epoca, setting, personaggi, ma la situazione è sempre la stessa...), in Unknown Armies sono i personaggi, etc.

Cosa succede quando la componente evidenziata è il sistema? Che in pratica quello che viene celebrato durante il gioco non è un genere, un ambientazione, un tipo di personaggio o situazione, o un opera precedente, ma la capacità del sistema di riprodurre un mondo "virtuale".

Chi predilige questo tipo di gioco tende ad usare sistemi tipo GURPS o Hero (ma attenzione, non è detto che tutti quelli che usano GURPS o Hero giochino così, non sono sistemi molto coerenti...), e a essere molto orgoglioso del "realismo" (percepito) dei loro sistemi di gioco. (infatti, io da molto sospetto che le ricorrenti battaglie internettiane de fans di GURPS per difenderne il "realismo" non siano che un prolungamento di quello che trovano nel gioco...   :D  )

Se è questo il tipo di gioco che intendi sì, è simulativo, ma come dicevo non è che puoi dire che un gruppo gioca così solo perché usa GURPS.  Se i giocatori fanno personaggi molto caratterizzati e il gioco verte sulle loro storie personali magari (forse) in realtà il gruppo gioca narrativista. Oppure la vittoria in sfide o risolvere misteri è più importante dell'aspetto simulativo,  non so.

In generale, ad ogni possibile domanda in cui si chiede "ma nel gioco smulativo / gamista / narrativista c'è la cosa xxxx" la risposta è sempre . Se la domanda è "se c'è xxxx il gioco è simulativo / narrativo /gamista" la risposta è sempre "non si può dire da questo".

Quello che, purtroppo, pare non riuscire a passare come concetto, a giudicare dalle rappresentazioni assurde che vedo in giro nei forum, è che la Creative Agenda è data dalle PRIORITA' di gioco, non dalla presenza o assenza di alcunché.  Cos'è più IMPORTANTE nel gioco?
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