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[Dilemma] Boston 2013
Michele Gelli:
Le chiavi erano effettivamente personaggi “vivi” e ben strutturati in partenza. Anche se la sfumatura religioso/passivo-aggressiva ha finito per grattarmi potentemente i nervi e mettermela subito sotto una cattiva luce, non si può negare che perfino Luisa fosse un personaggio tondo e credibile. E che abbia fatto una sua ragguardevole “maturazione” (anche se non le perdonerò MAI la faccenda del divorzio per raccomandata).
Jonathan è stato – credo – il personaggio un poco più sacrificato. Alla fine non aveva nessuno che davvero teneva a lui ed IMHO questo un poco si è sentito. E questo più che merito / demerito delle ali è stato una scelta dei dadi. Non ho tenuto conto di quanti tiro sono stati sbagliati, ma IMHO non ce ne era abbastanza per sviluppare alla perfezione tutti i personaggi.
Cioè, se il personaggio X è in fase depressiva da N turni e una prima Ala fallisce nel “ricentrarlo”, è facile che ci provi una seconda, ma in questo modo uno dei due personaggi rimanenti restasse con una scena giocata in meno . È ironico, ma per salvare tutti dai vortici autodistruttivi, la Chiave più favorita dai dadi, quella che tornava subito a posto, la si è vista in qualche scena di meno. Non tante ma le scene sono poche di suo, e anche mancare un giro o due ha in proporzione un grosso peso. E Questo ha lasciato J un briciolo più sullo sfondo.
Credo che questa scarsità sia una scelta precisa di design per forzare la mano alle Ali e costringerle a scegliere cosa è imperativo proteggere e cosa si può sacrificare.
Per la cronaca, Helen (ben lungi dall’essere la Helena Russel da cui ho preso il nome) era il gattino bagnato più tenero ed indifeso che avessi visto da un pezzo. Poco ci mancava che la chiamassi Mo chuisle
Una BELLISSIMA partita.
Moreno Roncucci:
Eravamo rimasti alla fine del primo giro di scene. Nessuno aveva "segnato" nessuna chiave (io non ci avevo manco provato, e gli altri due hanno fatto tiri bassi), si inizia il secondo giro di scene con le Chiavi tutte a Egoista +2
Michele dice nel suo post che lui sin dall'inizio voleva che il suo personaggio "cadesse". Per me era il contrario: ero convinto di terminare con l'ascensione. Non in maniera rigida e ferrea, ero pronto a cambiare idea eventualmente, ma l'idea della Caduta.... mi pareva un po' troppo zuccherosa e improbabile. (e ho tutt'ora forti dubbi sulla narrazione della scena della caduta da parte del Patrono: a quel punto del gioco per me stona, non ci sta bene una scena di effetti speciali in un momento in cui l'Ala diventa umana. Ci starebbe meglio una scena descritta dal giocatore in cui si vede l'Ala nel futuro prendere un autobus, giocare con i suoi figli, bere con gli amici, insomma una scena di Umanità, non una scena in gran parte prescritta di una caduta fisica. A quel punto del gioco l'Ala caduta è già caduta, non deve più cadere una seconda volta)
Insomma: la mia idea era che Alexander si interessasse a Luisa perchè lui riusciva a vedere la parte più bella, la luce in lei, e voleva che anche lei la scoprisse, ma dopo averla aiutata la lasciasse (anche perchè, per definizione, per me se alla fine lei aveva ancora bisogno di qualcuno, non l'aveva aiutata abbastanza)
Aiutarla... come però? Mi trovo alla seconda scena e l'unica cosa che potrei fare ora con buone probabilità di evitarle di andare a Egoista +3 sarebbe darle il peggiore consiglio possibile, sacrificarsi per marito e figli, e non glielo voglio dare.
Guardando le altre schede, vedendo giocare gli altri, mi pare una cosa generale: le Ali hanno poteri potentissimi... che il più delle volte non servono ad un tubo. E la cosa funziona: mi sono accorto che durante il gioco la difficoltà nel riuscire ad usare quei poteri per aiutarle porta a... "preoccuparsi di più per loro" si potrebbe dire. O come ha detto Mattia, non è un bug, è una feature.
Allora che faccio? Dopo averci riflettuto, trovo una maniera. Il primo problema che affligge Luisa è quello economico, che si porta dietro il lavoro usurante, il non poter dedicare tempo a sè, la disperazione, etc. E so chi potrebbe facilmente risolverlo.
La mia seconda scena la chiedo con Jonathan. Ci troviamo nella sala d'aspetto di una clinica, lui è lì perchè vuole provare una terapia sperimentale, io dico che "il mio allenatore mi ha fatto andare lì per degli esami". Quello che voglio fare sarebbe un discorso molto involuto e difficile da fare in prima persona, quindi dopo le prime battute descrivo come, nel corso del tempo che passano assieme, Alexander faccia amicizia con Jonathan e gli presenti il caso di questa famiglia che conosce, e lo convince ad assumere Luisa e Miguel (il marito) come custode ed infermiera (dopo un corso), offrendo loro un lavoro ben retribuito e una nuova casa(la sua villa).
La mossa si attiva solo se Jonathan rinuncia a qualche piacere fisico per il bene di altri, quindi devo presentargliela come una cosa tipo "i soldi che spenderesti per comprarti questa cosa che mi dicevi, perchè non li spendi per aiutare...", cosa che renderebbe il discorso ancora più involuto se fatto direttamente. Ma il tiro riesce, e segno Jonathan.
Questa scena diventa importante poi perchè collega Jonathan e Luisa, porta Jonathan sulla via dell'altruismo, e segna anche l'inizio del distacco di Miranda (l'Ala di Michele) da Jonathan, visto che fa una scena in cui "segna" Helen.
Zion (Vellu) prova a segnare Luisa in una scena ad una festa (in cui lei si sente isolata e a disagio fra colleghe più giovani), non mi ricordo come, ma fallisce. Si inizia il terzo giro di scene con Helen e Jonathan appena avviati sulla via dell'altruismo, ma Luisa è a Egoista + 3.
Provo a rimediare, facendo la terza scena con lei. Manuela descrive mentre fa sesso con Marc nel cortile della villa di Jonathan (e qui Michele davvero fa una gran fatica a trattenersi dal parlare in scena). Alexander arriva "casualmente" mentre lei fa uscire Mark dal cancello. "Legge" Marlk (il ragazzo non prova davvero niente per Luisa) mentre lo incrocia per strada, poi saluta la donna dicendo che è passato a salutare Jonathan.
Mi ero dimenticato di precisare una cosa: fra queste scene passano mesi. Luisa ha lasciato il suo vecchio lavoro, ha fatto il corso, si è trasferita nella villa di Jonathan con marito e figli, e tutti i martedì ha continuato a vedere Alexander al parco (dove lui fa finta di allenarsi correndo). Lei è convinta che lui stia studiando letteratura, e sa che il lavoro gliel'ha trovato lui (anche se Alexander ha minimizzato il suo ruolo dicendole che lui ha solo sentito "per caso" che Jonathan cercava un custode e un infermiera)
Mentre Luisa, imbarazzatissima, accompagna Alexander in casa, lui la "legge", e vede che è ancora infelice e insoddisfatta. Ora ancora di più, anche il sesso con Mark si è rivelato una delusione, lasciandola vuota e piena di vergogna più di prima. Manuela qui fa una metafora che non sono sicuro di aver capito bene, ma l'ho interpretata come il fatto che per Luisa Mark rappresentava una nuova vita, il ritornare indietro, la giovinezza, e invece... alla fine era solo una scopata.
Ora non solo è infelice e insoddisfatta, ma non ha più nemmeno il "sogno" dell'amore con Mark, perchè quel sogno si è sgonfiato.
Provo a "segnarla" con il lato chiaro (l'unica, con lei ormai ad Egoista +3 e quasi fuori controllo), fermandola, prendendola per le spalle, e dicendole "Luisa, ma cosa stai facendo? Il farlo con Mark per te vale tanto da mettere a rischio tutto quello che hai ottenuto in questi mesi? Rischiare di perdere tutto?".
Il tiro, ancora una volta (!!!) fallisce, Luisa mi dà retta (non può fare altrimenti, anche in caso di tiro fallito), ma invece di farlo per scelta la vive come una nuova costrizione, l'essere ancora più rinchiusa in una vita che non sopporta più.
(finora sono un Ala Indaco che non ci prova e anzi invita alla morigeratezza e alla prudenza. Mi cacceranno dal club...)
A quel punto salva la situazione Michele, che chiede a sua volta una scena con Luisa (visto che gli altri due questo giro stanno bene). È la famosa scena "voglio divorziare da mio marito, ma non gliel'ho detto, preparo i documenti dall'avvocato e glieli spedisco", e Michele si può finalmente sfogare tramite Miranda (che incontra Luisa nello studio dell'avvocato prima che entri) che gliene dice di ogni, che è una vigliacca e che è una cosa orrenda, che suo marito non si merita di essere trattato così, etc.
A Michele il tiro riesce, e si riesce così a fermare la spirale autodistruttiva di Luisa.
Passano altri mesi prima della quarta scena. Alla fine farò 3 scene con Luisa, e due con Jonathan. Nessuna con Helen, che mi pareva non avere davvero bisogno dell'aiuto di altri visto che aveva già 2 Ali puntate su di lei.
Per il regolamento di Dilemma, in questa scena Luisa deve stare bene ed essere Altruista + 1. Subito dopo una scena in cui faceva mattane e danni a sè stessa e agli altri ad Egoista+3. A pensarci, è uno stacco forte, e sarebbe facile che vengano fuori Chiavi incoerenti che si comportano come una palla da ping pong da un estremo all'altro. Il potere delle Chiavi di condizionarle lo spiega a livello logico, ma questo non significa che la fiction funzioni, che sia credibile, anche avendo in mente questo fattore.
Manuela è stata molto brava per tutta la partita, ma in questa scena specialmente devo farle i complimenti. Riesce a dipingere Luisa come una persona che ha raddrizzato la sua vita (in mezzo fra due scene) in maniera credibile. Non come una a cui tutto adesso va a rose e fiori ma che dopo aver fatto il "gran passo", si accorge che il marito, anche se addolorato, ha accettato la sua scelta e collaborano ancora assieme per la cura dei figli senza liti (OK, questa magari è forse un po' improbabile, ma è vero che è come Luisa VEDE la situazione, non la realtà assoluta...), che si sta riaprendo al mondo, che sta risparmiando per poter andare all'università come sognava, che ha ricominciato a curare il suo aspetto e ora dimostra quasi 10 anni di meno, che ha mollato Mark rendendosi conto di non amarlo davvero, etc.
E io come Alexander, sulla panchina del parco nell'incontro settimanale, mentre una luminosa Luisa risponde alle mie domande, mi rendo conto che Alexander non ha più motivi per rimanere lì. Non è stato per merito suo, ma ormai Luisa è "salva", o almeno, sulla strada per riprendersi la sua vita e la sua autostima. Quella che ha di fronte è una Luisa che non ha più bisogno di lui
Stacco un attimo l'interpretazione in character, per descrivere a Manuela cosa pensa Alexander. Cioè esattamente quello che ho scritto: che Luisa è salva così, che Alexander capisce che dovrebbe andarsene lasciandola alla sua vita ritrovata. E aggiunto che Alexander è perfettamente consapevole di rischiare di rovinare tutto quando si china su di lei e inizia a baciarla
(e qui mi restituiscono la tessera di Ala Indaco, non verrò più espulso: il lato oscuro dell'Ala Indaco è passione, senza curarsi delle conseguenze)
La scena termina con Luisa che segue Alexander a casa sua, dove si amano per ore (e specifico, sia pur tenendo un rigoroso velo su qualunque descrizione anatomica, che lo scopo di Alexander quella notte è di amarla "facendola sentire la donna più desiderata del mondo".
Anzi, no: la scena non termina qui: adesso è il turno di Manuela di specificare che alla fine, quando si stringono abbracciandosi prima di addormentarsi insieme, Luisa gli chiede se se è solo un avventura di una sera, e se ne andrà lasciandola da sola. (usando contro di me la tecnica dei doppi sensi. D'altra parte io prima della fine le ritorcerò contro la tecnica della domanda post-coito)
E so cosa non può che rispondere Alexander: "no, non me ne andrò. Resterò con te".
[Edit: avevo dimenticato di specificare il risultato del tiro sulla Mossa, che è stato importante per come si è conclusa la scena: la mossa usata da Alexander era per far accettare piacere fisico a Luisa. Con il senno di poi, anche se sul momento non l'avevo esplicitato e non era del tutto chiaro nemmeno a me, il senso era proprio quello: "farlo per il piacere di farlo", non per scarsa autostima, non per obbligo, non per paura di rimanere da soli. Luisa sarebbe andata a letto con Alexander sin dalla scena 1, anche senza tirare, ma sarebbe stato per gli stessi motivi per cui era stata con Mark Il tiro dei dadi è venuto un sonoro 12, "they accept with no regrets, and they tell you they want more of it, and why".
In pratica su quel tiro si è giocata la scelta fra cadere o ascendere...]
(Nel frattempo, Miranda/Michele inizia una relazione stabile con Helen, abbandonando definitivamente la cura di Jonathan. Ma se inizio a parlare anche delle altre chiavi questo AP diventa davvero lunghissimo, ne parlerà lui se ne ha voglia).
La quinta e ultima scena regolare non la faccio con Helen. Jonathan è arrivato ormai a +3 altruista, e secondo me Alexander non può prendere una decisione simile in un attimo e lasciarla lì. Deve avvenire nel corso di un certo tempo, in fiction. E allora decido di fare una scena con Jonathan. Perchè Alexander ha bisogno di capire cosa vuol dire essere umani, e non di fronte alla personificazione dei suoi desideri, ma di fronte a quella delle sue paure: malattie, fragilità, dolore: Jonathan.
Nel corso delle sue ultime scene Jonathan era andato verso livelli di altruismo sempre più distruttivi. E i tentativi di segnarlo riportandolo ad uno stadio più equilibrato erano tutti falliti (la quantità di tiri falliti in questa partita è stata notevole). Manuela mi fa il framing della scena nell'ultima notte di Jonathan a casa, prima di partire per un velleitario viaggio nelle zone più povere (e pericolose) del pianeta per "aiutare la gente".
È una scena lunga, in cui una serie di tiri per "leggere" riusciti a meta o proprio falliti portano ad una serie di scoperte e rivelazioni reciproche fra me e Jonathan. Alla fine è praticamente Jonathan a consigliare Alexander, e a scoprire con le sue domande che la donna misteriosa con cui Alexander ha "paura di legarsi troppo perdendo la sua indipendenza" è la sua infermiera Luisa. Dopo la prima è la conversazione più piena di "doppi sensi" della partita. Quello che cerca Alexander è la rassicurazione sul fatto che andrà bene, ma non può averla. Ma Jonathan lo convince che vale la pena di rischiare.
Jonathan però è ancora altruista a livelli autodistruttivi. Che Alexander lo coinvolga adesso in un rapporto omosessuale sarebbe ridicolo e non ci sta proprio "da fiction" (come non ci starebbe un rapporto con un altra donna del resto). Obbligare Jonathan ad abbandonare il suo progetto, dopo i discorsi che si sono scambiati sul "rischiare", nemmeno.
Allora Alexander coinvolge Jonathan nella ricerca del "piacere" di due amici che stanno per separarsi per molto tempo: lo porta in giro per la città, a cena, e poi semplicemente in giro per la città a vedere cose, a fargli vedere (lui!) che la vita ha ancora molto da offrirgli.
(il tiro riesce), il giorno dopo Jonathan partirà, ma con molto meno spirito autodistruttivo, e giura a Alexander che si rivedranno presto.
(Nella sua scena anche Miranda cerca di far cambiare idea ad Jonathan, ma di fronte alle sue risposte molto più razionali - da Egoista a +1, non da Altruista a +3 - lo lascia partire)
(e il resto a dopo)
Moreno Roncucci:
Rimane da giocare la scena dell'Addio (che non è sempre un addio...), le Ali sono così umane da aver perso i loro poteri, niente più tiri, niente più mosse, solo free play.
Manuela chiede a me di fare il framing, e ambiento la scena in un momento speculare a quello della fine della scena quattro: Alexander e Luisa, abbracciati a letto dopo il coito. Lei descrive come Luisa sia con la testa reclinata sul petto di Alexander. Io descrivo come Alexander sia visibilmente pensieroso e triste.
Lei gli chiede "che cosa c'è? A cosa stai pensando?" Lui le prende la testa dolcemente fra le dita sorreggendola quel poco che basta perchè lui la possa guardare negli occhi. Da regolamento, in questa scena l'Ala o dice addio, o altrimenti deve far pesare alla Chiave il fatto che rinuncerà a qualcosa di importante per lei.
Lui le chiede "con me non succederà come con Miguel?"
(Miguel è il suo ex-marito, che lei "un giorno ha scoperto di non amare più")
Lei cerca di convincerlo che con lui è una cosa completamente diversa, ma lui insiste. Con un dialogo di nuovo pieno di doppi sensi, le dico che nei miei piani dovevo fermarmi in città solo un breve periodo, che avevo altri piani, altri progetti, e che se rimango con lei dovrò rinunciare a tutto, "crearmi una vita qui", e che è una scelta irrevocabile. E che lui lo farebbe, subito... se solo fosse sicuro. Che lei non lo lascerà mai.
Ma lui non ha più la "mossa" per leggere nel suo cuore e nella sua mente. può solo chiederle, ancora, con paura "tu non mi farai mai soffrire, vero?"
Lei glielo assicura, gli parla dei sentimenti che ha per lui, di cosa rappresenti. Ma sono parole, umane parole. Credergli o meno è una sua decisione.
Termino la scena descrivendo come gli occhi di Alexander si bagnino di lacrime e la stringa forte, e la baci, e di come Alexander non parli più per tutto il resto della notte...
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Scena della caduta: come ho detto prima, è una parte del gioco che mi lascia perplesso. Mentre scrivo questa cronaca di gioco, mi è venuto in mente che il gettarsi nel vuoto non è un gesto umano. Dovrebbe rappresentare il contrario, l'ascesa. Il volo. Il corpo umano dovrebbe dissolversi cadendo lasciando solo un colore per una frazione di secondo.
La caduta sarebbe meglio rappresentata dalle Ali rimanenti che scendono usando le scale.
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Epilogo: il classico "e vissero per sempre felici e contenti" è una bugia. Come ha scritto non mi ricordo più chi, le favole se lo possono permettere perchè chiudono li`la storia e non fanno vedere il seguito. Nessuno può essere sempre felice e contento, e prima o poi arrivano malattie, sfighe varie, vecchiaia, morte (e non sempre in quest'ordine)
Però è una bugia che, come le favole, posso permettermi di raccontare perchè la storia finisce qui, quei personaggi non saranno più giocati. E specialmente dopo il carico emotivo delle ultime scene, nessuna altra conclusione sarebbe accettabile (al mo suggerire per scherzo una conclusione diversa gli altri giocatori minacciano violenza fisica)
Quindi quando descrivo il futuro di Alexander e Luisa, mi concedo di finire la storia come una favola: "e vissero felici e contenti". Ci aggiungo pure (visto che sono l'unico che può farlo avendolo segnato) che Jonathan ritorna dal suo viaggio sano e salvo dopo qualche mese, e che dopo pochi anni la scienza riesce a trovare una cura per la sua condizione permettendogli di camminare di nuovo (ero stato io a dire che era paralitico, mi sentivo un po in colpa...).
Miranda/Michele finisce anche lei in coppia con Helen, e pure loro vissero felici e contenti. Il finale di Zion/Vellu è più complesso ed è meglio che lo descriva lui.
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OK, Manuela, l'ho scritta la cronaca della partita, posso andare alla Gnoccocon senza rischiare ritorsioni ora? 8)
Manuela Soriani:
--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2013-07-08 04:09:15 ---OK, Manuela, l'ho scritta la cronaca della partita, posso andare alla Gnoccocon senza rischiare ritorsioni ora? 8)
--- Termina citazione ---
Si, siete stati bravissimi!
Sia tu che Michele!
La partita è stata bellissima e devo dire anche incredibilmente intensa.
Sono contenta che l'intensità che ho provato io come Patrono sia stata così ben condivisa.
Mauro:
Quest'Era è... buffa, da leggere. Nella mia Era, un'Ala giovane (22) si è messa con una sensibilmente più anziana (56), e una Chiave donna si è messa con un'Ala donna. La Chiave si chiamava Helena. Neuroni condivisi.
--- Citazione da: Michele Gelli - 2013-07-07 15:02:44 ---Una delle cose che mi ha un minimo bruciato è stato che – proprio per la folgorazione di cui sopra – la mia Ala aveva deciso che sarebbe caduta con ampio anticipo sul finale meccanico del gioco. Che ha creato un paio di scene un pelo deboli o “di servizio” ad altre ali per togliere le castagne dal fuoco al “loro” protetto. Ma c’era un momento che avrebbe urlato “sipario, si chiude!” che è stato un poco posticipato. L’esperienza complessiva è stata comunque buona, ma questa cosa un poco mi ha dato da fare
--- Termina citazione ---
Hai provato a iniziare a costruire la tua vita con quella Chiave? La vita delle Chiavi continua comunque a incasinarsi, e affrontare quello pensando anche al fatto che sarai lì anche dopo può essere interessante.
--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2013-07-08 03:24:41 ---La quinta e ultima scena regolare non la faccio con Helen. Jonathan è arrivato ormai a +3 altruista, e secondo me Alexander non può prendere una decisione simile in un attimo e lasciarla lì. Deve avvenire nel corso di un certo tempo, in fiction. E allora decido di fare una scena con Jonathan. Perchè Alexander ha bisogno di capire cosa vuol dire essere umani, e non di fronte alla personificazione dei suoi desideri, ma di fronte a quella delle sue paure: malattie, fragilità, dolore: Jonathan
--- Termina citazione ---
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