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In un'era crudele - Prima Notte - Gioco

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Luca Veluttini:

--- Citazione ---Nel frattempo, in un' altra parte della città, un riflesso di luce entra nella finestra di Serendib, e si mette a giocare sul muro, come per invitarla ad uscire.
--- Termina citazione ---


Era giunto il momento. La Signora di Luce le stava indicando la via. A lei percorrerla ora. Si vestì con i suoi abiti da sacerdotessa e uscì dalla stanza, dirigendosi all'esterno, nelle strade, ad inseguire il suo destino.

Mr. Mario:
Come sacerdotessa, a Serendib era stato insegnato a riconoscere i segni. Anche in mezzo alla folla del mercato, seguire quel guizzo di luce non era un problema, ma richiedeva la sua concentrazione. Per questo, probabilmente, non li sentì sgusciare fuori dall'ombra sotto uno dei carri provenienti da Garak e prendere la sua stessa direzione, come fiutando l'aria. D'altronde nemmeno loro avevano notato la sacerdotessa. Il loro obiettivo era un altro.

- - -

Nel frattempo, a palazzo, Palasar annuì all'ordine del suo re, e si avviò alla porta alle sue spalle. La aprì proprio mentre Kelia, la maestra tessitrice, stava per bussare con sguardo turbato.
"Figlio della luna" disse, rivolgendosi al sovrano con uno dei suoi titoli più pomposi e inchinandosi prima di entrare nella stanza "La sua serva l'ha offesa?"

- - -

Prego, Domenico. Fa' di lui ciò che vuoi. :)

Luca Veluttini:
Serendib continua a seguire il guizzo di luce. Preoccupata della troppa gente si guarda attorno per vedere se altri sono interessati ai segni della Dea. Soprattutto cerca di assicurarsi di non essere seguita.

Mr. Mario:
Volgendo lo sguardo alle proprie spalle, non vede nessuno che sembra seguirla, o guardarla in maniera sospetta.

Conflitto?

Luca Veluttini:
Certo!

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