Ari Eil cerca di afferrare il cappuccio dello Spettro, ma la reazione dell'uomo è violenta, veloce e inaspettata. La spinge indietro semplicemente scrollando le spalle, e tra le sue mani compare una lama, quasi materializzandosi dal nulla.
Ari Eil la osserva sollevarsi, e poi calare su di lei. Sembra che tutto si muova in modo innaturalmente lento. Il bosco, le fragole, la libertà di quella mattina sembrano così lontane... Perché è fuggita da palazzo? Non riesce a ricordarlo...
"Attenta!" Un grido di avvertimento, una figura che si frappone fra lei e il coltello, spingendola via. ari Eil cade a terra, e la guardia che l'ha salvata si accascia davanti a lei, il pugnale conficcato nella schiena.
L'elmo del soldato rotola via. E' giovane. Ari lo fissa, incapace di emettere un suono. Lo ha già visto? Forse... mentre sorvegliava il palazzo, o si esercitava con le altre guardie... durante una parata, in un giorno di festa... non ricorda. Tutto ciò di cui è consapevole sono i suoi occhi, puntati su di lei... c'è rimprovero, in quello sguardo? O solo dolore?
Il respiro della guardia è un rantolo strozzato, le sue dita artigliano impotenti il terreno, una macchia scura si allarga sulla sua tunica, cancellandone i colori.
"No..." Ari Eil afferra la mano del soldato, stringendola tra le sue. "No no no..."
Quelle parole concitate diventano un urlo. Ari Eil solleva si guarda attorno, cercando qualcuno che possa aiutarla. E incrocia il volto di Palasar, forse attirato dalle sue grida. Impossibile che lui non la riconosca, ora...