[posto questo messaggio in "segnalazioni", ma se nasce una discussione utile sposterò in "Sotto al Cofano"]
Tim Koppang scrive poco, ma spesso vale la pena di leggere quello che scrive...
In questo caso mentre leggevo questi 2 post che ha fatto su G+ annuivo ogni 3 righe, sono cose che ho pensato (e detto) spesso, ma non in una maniera così ordinata (e non con la discussione che è venuta dopo)
Consiglio di leggerle, se capite l'inglese. La prima è del 4 maggio, ed è sul fatto che, come in una rock band (la famosa metafora...), per diventare bravi a suonare insieme occorre fare pratica:
https://plus.google.com/113060679603173178673/posts/NbwxCwsAqZkLa casa vale nei due sensi: pratica con un gioco, e pratica con un gruppo. Mi ha sempre lasciato molto perplesso la pratica (oggi per fortuna un po' ridotta) di provare un sacco di giochi alla mordi-e-fuggi per poi postare elenchi lunghissimi. io guardavo quegli elenchi e mi chiedevo "ma come possono aver finito anche solo metà di tutti giochi?".
La prima volta che giochi a qualcosa non lo giocherai bene come la seconda, e ancor meno rispetto alla terza. I gdr sono strumenti, bisogna imparare a "suonarli"
Stessa cosa per la pratica in un gruppo. Ho trovato sempre un po' eccessiva l'esaltazione del "non avere un gruppo", del giocare ogni volta con chi capita. È sicuramente meglio dell'altro estremo (incancrenirsi a giocare sempre con le stesse persone per anni e anni grazie a complessi equilibri sociali che possono essere messi in crisi anche da un semplice cambio di regole o dall'arrivo di un nuovo giocatore), ma il gruppo "regolare" ha vantaggi a cui è assurdo rinunciare: a parte il fatto di essere già amici (che è già un bell'inizio), si impara a conoscere i propri punti di forza e le debolezze, dove puoi spingere e dove è meglio frenare: praticamente il gioco "I Will Not Abandon You" (
http://www.fairgame-rpgs.com/comment.php?entry=32 ) è possibile solo fra gente che si conosce, altrimenti diventa un rischio (che può anche andar bene, ma pure male...)
Ma poi vedo che comunque, anche in hangout alla fine i "gruppi" si formano, quindi qui è più una cosa tipo "ammettetelo che così vi divertite di più" che non una vera e propria pratica controproducente (come è invece il gioco fast food)
Altre cose, magari sulle cose dette nei commenti? Non concordo sull'accenno a PTA (a mio parere uno dei giochi che richiede più stagioni prima di imparare davvero ad usarlo bene. La prima serie che si fa pare bella subito, ma dopo un po' confrontandola con le successive ti rendi conto di tutti gli errori che hai fatto), mentre invece concordo in gran parte sul giudizio su Fiasco detto da un commentatore
"most of the Fiasco sessions I've listened to are pretty clunky and don't have really compelling fiction, but players still crow about how amazing the session was. People operate with confirmation bias, so if they have high hopes for a game, and they laugh a lot while playing and remember their friends saying funny things the game will seem amazing, and they'll gloss over any confusion or problems they actually experienced.)"La seconda è di stanotte:
https://plus.google.com/u/0/113060679603173178673/posts/FJVUFJK59Q2 "Roleplaying games as tools", ed è ancora in corso.