[cite]Autore: Umile SIRE[/cite]I seguaci dell'Interpretazione sono coloro che ricercano attraversio il GdR un'occasione per mettere in scena dei personaggi, dotati di caratteri delineati e di una spessa psicologia piuttosto che di caricature teatrali. le storie che si giocano servono a dare vita, mettere in mostra o evolvere la psicologia dei personaggi, le loro relazioni o la loro teatralità
E se si gioca per ricreare un'ambientazione? Non so,
Il Richiamo di Chtulhu: non gioco per la storia, né per mettere in mostra i personaggi, né per la sfida; ma proprio per ricreare l'ambientazione di Lovecraft.
In Parpuzio questo significa avere delle regole di una certa corposità (perchè la storia sia legittimata. Perchè cioè si possa dire che "è avvenuto davvero così" e non è che ce lo siamo "raccontato") ma nel contempo un approccio non sacralmente regolista, poichè per il bene della storia prodotta di volta in volta si deve poter decidere di passare sopra all'aspetto regolistico di turno
[...]
[il master] E' invece il garante della buona riuscita della storia. E' colui che mette i PG in una situazione interessante e stimolante e poi si assicura, per vie traverse e tramite i poteri segreti che detiene, che la storia finale venga bella
Il problema, almeno secondo alcuni degli intervenuti qui, è che il master non potrà mai sapere cosa vorrebbero i giocatori; quindi "il bene della storia", "la buona riuscita della storia", "la storia finale venga bene" sono in realtà "il bene della sua storia", "la buona riuscita della sua storia", "la sua storia finale venga bene". Il master è una persona, non sa cosa pensano e vogliono tutti gli altri.
E, oltretutto, se cerchi la bella storia, perché non usare un sistema che ti aiuta a ottenerla senza essere modificato? E quali sarebbero i vantaggi della Regola Zero? A parte che se il sistema funziona non necessita di modifiche (in tutti i PBF finora fatti, non è stata modificata una sola regola), anche lo si volesse fare lo si decide in gruppo; mentre la Regola Zero è il potere del master di cambiare unilateralmente le regole, quando vuole, come vuole, potenzialmente senza nemmeno dirlo. Qual è il vantaggio di avere la Regola Zero?
Anche la distizione che fai tra Parpuzi nobili e pessimi: non è il gioco a essere nobile o pessimo. Non dipende dal gioco, ma dal master; e un master che fa "nobile Parpuzio" per un gruppo può fare "pessimo Parpuzio" per un altro. Non esiste l'ottimo master, esiste l'ottimo master per determinati gruppi, in quanto ad altri il suo stile di arbitraggio potrebbe benissimo non piacere.
Mi sarebbe piaciuto parlare di questioni filosofiche a partire da dati oggettivi ma a quanto pare, se accettate un'umile critica, secoli di guerra fredda contro gli irriducibili seguaci del demone Parpuzio vi hanno resi un po' supponenti, sensibilissimi a ogni critica (parlo in generale, non vogliatemene) e poco sensibili a idee provenienti dall'esterno giacchè, "essendo io un parpuziatore, forse non ho e non posso ancora concepire la Verità"
Non è questo, semplicemente giocando questi giochi ci siamo resi conto che leggere il manuale e/o sentirseli spiegare non è sufficiente per capirli; e, visto che piú o meno tutti siamo passati per quest'esperienza, ipotizziamo che anche tu possa incontrare la stessa difficoltà. Non è questione di avere o no una presunta Verità, ma del semplice fatto che questi giochi, la loro differenza col classico, almeno nell'esperienza di molti i qui intervenuti si capiscono provandoli, non leggendoli.
Anche perché... giustamente parli di dati oggettivi; però questi dati quali sono, se non hai mai giocato quei giochi? La lettura del manuale non permette di avere dati sulla resa delle regole in gioco.
non volete continuare a parlare con me se prima io non abbia provato... che dire...spero di colmare al più presto
Da parte mia, ma penso valga anche per altri, sono disponibilissimo a continuare la discussione anche se non hai provato quei giochi; semplicemente, credo che fino ad allora ci sarà sempre la barriera dell'approccio solamente da lettura.
Aggiunta: noto che prima di me ha scritto triex; come giustamente detto, ovviamente i giochi possono anche non piacere. Ma questa aggiunta è mirata a un'altra cosa: penso di essere stato io a iniziare a parlargli di questi giochi, e nelle discussioni di allora lui faceva obiezioni dal suo punto di vista giustissime (per esempio che se sei contrario alla Regola Zero è perché non ti fidi del master), basate sui soli giochi che aveva provato e sull'esperienza che automaticamente trasportava sugli altri. Poi li ha provati... e ha cambiato idea. Ma è riuscito ad afferrare quello che dicevo solo dopo averlo visto messo in pratica.
È uno dei tanti esempi viventi che questi giochi bisogna provarli; spero non ne avrà a male per essere stato usato come esempio