Autore Topic: I Cavalieri dell'Apocalisse  (Letto 4345 volte)

Patrick

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I Cavalieri dell'Apocalisse
« il: 2013-05-20 12:26:00 »
Dai che smuoviamo le acque :D

Inauguro la sezione della Ripassata con il mio gioco ancora work-in-progress per questa edizione del game chef:
https://docs.google.com/document/d/1KCiybf01cJY9lxUtG9YGBYV8as2W6UhUL14qiGk_FGc/edit?usp=sharing

Devo completare e rivedere un po' il testo, ma grosso modo le meccaniche sono lì. Ho tenuto il testo e le regole molto semplici, ho diverse idee per espandere il gioco e renderlo più flessibile e meglio descritto, ma per il concorso spero vada bene anche in questa forma ^^


Ora, sono curioso di vedere anche le vostre idee! ^^
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

Re:I Cavalieri dell'Apocalisse
« Risposta #1 il: 2013-06-06 13:26:23 »
Ciao, sono Tronchi Alberto e ti scrivo la mia valutazione de I cavalieri dell’apocalisse.


Intanto parto dicendo che il gioco mi è piaciuto parecchio e trovo l’idea di fondo molto intrigante. Negli ultimi anni apprezzo sempre di più i giochi che non hanno una figura fissa di narratore ma che coinvolgono tutti i giocatori in egual misura.


La creazione dei personaggi è sintetica e allo stesso tempo completa perché aiuta a definire velocemente un personaggio e trovo la cosa particolarmente indicata per il gioco.


Non ho avuto modo di provarlo per cui i dubbi che ho sul regolamento sono più che altro derivati da riflessioni post lettura.


Il gioco è semplice e chiaro ma ho l’impressione che le scene e in generale le varie opzioni non siano bilanciati tra di loro. Esplicito meglio:


Quando creo un personaggio posso dargli fin da subito diversi legami ma non ho capito bene quanti, posso dargliene  anche 5 in un colpo solo? Perché la meccanica della turnazione tra cavalieri e umani rischia di diventate a turno battezzato. Se creo un umano da 5 relazioni il cavaliere che agisce dopo lo possiederà o ucciderà e così via.


Ho l’impressione che la crescita del numero di legami non sia proporzionale alla loro diminuzione perché i cavalieri hanno diverse opzioni per ridurre il numero di legami in maniera consistente in un colpo solo e questo mi porta anche a pensare che il gioco potrebbe bloccarsi se i cavalieri si mettono solo a chiamare poteri oscuri per impedire agli umani di divenire santi.


Ho l’impressione generale che i cavalieri abbiano troppo il comando della situazione e che con i poteri oscuri riescano a vanificare tutto quello che gli umani costruiscono, molto più lentamente.

Poniamo il fatto che un umano abbia 4 relazioni, lo mando a 5, poi tocca a un cavaliere che ovviamente  lo possiederà. Visto che serve un Santo per liberare un araldo, a questo punto si crea un loop, perché appena qualcuno arriverà a tiro di “Santificazione”, l’araldo chiamerà il potere di morte e lo metterà ko.  Sbaglio il ragionamento, o mi sono perso qualcosa?


Non ultimo, trovo molto più divertente l’idea di giocare un cavaliere che un umano, visto che fondamentalmente ha solo più opzioni per influenzare il gioco.


Non ho altri appunti, anche perché il testo è scritto in maniera fluida e chiara a livello di esposizione.


Ho letto il gioco diverse volte, ma non escludo che potrei non averci capito una mazza... Hai presente quando ti fissi su una cosa, e magari la rifai un mucchio di volte, ma inconsciamente rifai sempre lo stesso errore?? Potrebbe essere successo con la lettura del tuo gioco e magari non riesco a mettere in fila le meccaniche per trovarci l’equilibrio!


Rimango a disposizione per qualsiasi altro feedback e spero di esserti stato utile!


Per quanto riguarda il tema e gli ingredienti, li trovo molto evidenti e ben integrati, quest’anno è facile vista la libera interpretazione delle icone, ma in ogni caso nel tuo gioco tutti gli elementi sono ottimamente riconoscibili!
LuceOmbra, blog progetti in corso http://fantasyluceombra.blogspot.it/

Mattia Bulgarelli

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Re:I Cavalieri dell'Apocalisse
« Risposta #2 il: 2013-06-06 15:27:44 »
Ecco la recensione ufficiale fatta da Manuela Soriani e da me:


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Questo gioco è stato per noi il più difficile da valutare.

Forse per la sua natura ibrida, a metà tra un gioco di ruolo ed un gioco da tavolo (che comunque per il Game Chef 2013 è un punto a favore!), o forse perché abbastanza complesso meccanicamente e difficile da “capire” intimamente alle prime letture.

Il “colore” del gioco è splendido: ci sono pochi giochi che parlano di comunità che si unisce e si divide, e l’impressione è che questo tema sia stato centrato e che il gioco abbia il potenziale di gestirlo egregiamente.

Ottima anche l’idea di inserire fazioni opposte e “condizioni di vittoria”. A chi non è mai stato chiesto, parlando di giochi di ruolo, “sì, ma chi vince?”

E questo gioco da una risposta. Non è il primo o l’unico, ma è un punto interessante.

Le meccaniche sono spiegate bene, ma alla prima lettura sembra più difficile di quanto probabilmente non sia davvero: ogni giocatore ha molte opzioni, alcune delle quali sono disponibili o no a seconda di altre condizioni di cui tenere conto.

Per un’eventuale sviluppo del gioco, si renderanno necessari degli ausili grafici (es.: diagrammi di flusso? Libretti d’istruzioni separati per le due fazioni stile Fantasmi Assassini o Betrayal At The House On the Hill?) e suggerimenti strategici per i giocatori.

Non siamo del tutto sicuri di come il gioco sia influenzato dalla fiction: le condizioni di vittoria sono strettamente meccaniche e non riusciamo a capire per quale motivo un giocatore non potrebbe ignorare la fiction risultante e giocare “la mossa più conveniente” in ogni caso. O, il che è lo stesso, la mancanza di obbiettivi “in fiction” ci rende perplessi riguardo alla necessità di giocare la fiction stessa.

Questo è un argomento che andrebbe approfondito e valutato con del playtest, per cui sospendiamo il giudizio su questo punto.

Nel complesso, sembra un bel gioco, innovativo e teso a sperimentare (bene! È il Game Chef!) di cui però è difficile farsene un’idea alla prima lettura.

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Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Marco Andreetto

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Re:I Cavalieri dell'Apocalisse
« Risposta #3 il: 2013-06-06 18:56:51 »
Ho letto più volte il gioco ma non sono riuscito a provarlo.

Il tema del gioco mi affascina parecchio. Entità potentissime che intervengono nella vita dei mortali! <3
Poi i Cavalieri dell'Apocalisse sono dei persoanggi molto affascinanti.
Il giocare con le vite dei persoanaggi creati durante il gioco è molto affascinante e il rappresentarli con dei postit è un'idea geniale percheè li rende più reali, concreti. Il "rito" di scriverli sul postit lega psicologicamente i giocatori a dei nomi appena inventati e vederli sul tavolo ricorda in ogni istante la loro esistenza nella fiction.

L'assenza del Master e la contrapposizione dei due gruppi è una soluzione elegante per non delegare ad una persona sola i compiti più pesanti ed equiparare in teoria i poteri/compiti dei giocatori al tavolo.

Le meccaniche legate ai token e a loro volta legate alla fiction sviluppata è una soluzione di design che adoro.

Ma a questo punto mi chiedo riuscirà la fiction a condizionare il movimento dei token oppure per i giocatori sarà semplicemente un mero calcolo matematico cercando la vittoria.

Inoltre un altro dubbio che mi sovviene è che sia molto facile capire quale sia la mossa giusta da fare. Facendo cosi diventare il gioco una mera sequenza di scene in cui la scelta dei giocatori vale poco.

Magari l'inserimento di "costi" per riuscire a fare la mossa che da piu vantaggi potrebbe essere una buona "via d'uscita".

Un plauso per la chiarezza del testo che alla prima lettura mi era gia chiaro.

Mi è piaciuto il legare gli ingredienti ai 4 cavalieri.

Un gioco che mi piacerebbe provare.
Co-Creatore di Dilemma.  -  A gentile richiesta difficilmente dico di no.  -   You may say I'm a dreamer. But I'm not the only one. I hope someday you'll join us...

Daniele Di Rubbo

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Re:I Cavalieri dell'Apocalisse
« Risposta #4 il: 2013-06-07 00:46:06 »
La mia recensione:

Beh, innanzitutto la cosa che mi ha colpito di questo gioco è che mi ricorda i “map games” ai quali ho imparato ad affezionarmi: principalmente Chronicles of Skin e The Quiet Year. Anche qui c’è questo sguardo dall’alto – “a volo d’uccello” – ed è come se ci fosse un unico grande personaggio: la comunità.

Secondo me la parte su cui devi stare più attento è questa: ho visto delle regole interessanti che i Cavalieri usano per intervenire sul gioco, sulla comunità, sui personagi, e poi delle scene che vengono giocate di conseguenza. Ecco, in questo modo, sembra che ci sia un legame delle regole nel senso della fiction, ed è un bene, ma vedo poco legame tra quello che accade in fiction e le regole, e non va tanto bene. Sono convinto che sarebbe più interessante se trovassi un modo per far sì che la scena venisse giocata non a conferma di quanto deciso a tavolino all’inizio, ma se le scelte dei giocatori, attraverso i personaggi, potessero rimbalzare dalla fiction alle regole.

A conclusione dico che il gioco mi sembra facilmente accessibile. Il tema e gli ingredienti sono stati incorporati in maniera simbolica, come è richiesto dalla natura degli ingredienti di quest’anno, pertanto non starei tanto a sindacare sul maggiore o minore loro utilizzo, quanto sul risultato complessivo. In bocca al lupo allo chef!

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