Autore Topic: Pathfinder Dragonero a Lucca 2013.  (Letto 8207 volte)

Moreno Roncucci

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Re:Pathfinder Dragonero a Lucca 2013.
« Risposta #15 il: 2013-05-20 18:59:07 »
Paolo, sei TERRIBILMENTE poco informato, persino sulla progressione temporale fra cosa è venuto prime dopo. E rispondi senza leggere.
- Dragonlance è un ambientazione creata per D&D. altro che "Adattamento". Non lo sai? È off-topic
- Runequest è alla SESTA edizione, e non c'entra un tubo. Hai letto il thread? È off-topic
- Se la tua risposta-standard a qualunque cosa continuerà ad essere "i forgiti non vendono quindi ho ragione", prevedo tempi duri per le tue relazioni interpersonali (e non solo nel campo dei gdr), quindi trovo inutile persino informarti su quali edizioni di RQ hanno venduto meno di quali giochi forgiti.  L'essere sbagliata non rende un obiezione irrilevante meno irrilevante, così come non rende un disco rotto meno ripetitivo.

E trovo quasi commovente la tua fede in fantomatiche vendite nel campo dei gdr...  ;D
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Paolo Battello

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Re:Pathfinder Dragonero a Lucca 2013.
« Risposta #16 il: 2013-05-20 19:11:53 »
Caro Moreno prima di tutto gradirei che invece di parlare dei miei (presunti) problemi personali che ricordo essere off topic e al limite di qualsiasi regolamento dei forum che conosco e penso anche questo (perchè che io sappia andare "sul personale" è altamente offensivo e di norma vietato in posti come questo)

Per il resto o facciam finta di certe cose o possiamo anche negarci tutto e raccontarci sonore balle..il mercato forgita non sfiora attualmente i "fallimenti" dei tradizionali in quanto quei fallimenti son figli di Vendite che per ora sono anni luce di distanza da lo standard che attualmente un Cani della Vigna qualsiasi può permettersi

dunque dire che "runequest ha fallito" significa parlare di un target di vendite che è considerato un fallimento SOLO in un ambito dove quel fallimento era inquadrato ,per esempio in italia in centinaia di copie

Runequest che è il più sonoro fallimento italiano di GDR tradizionali si aggira a un 200 copie ,roba che possono permettersi davvero pochi giochi forgiti ...già che si parla di Pathfinder si parla già di altre cifre che un Baker qualsiasi in italia PAGHEREBBE per avere per un Dungeonword

Dunque prima di dire cose senza senso inziamo a analizzare i contesti perchè dire che "il tradizionale adattato fallisce" senza andar a vedere cosa e quante copie è quel fallimento è come dire il nulla

Sul resto non mi esprimo in quanto se cerchi informazioni (vere...non chiacchiere da bar) ci possiam sentire in messaggi privati ..magari qualche lezione ci scappa

Per il resto ,ritornando in ambito Bonelli , io torto non glielo dò...si appoggia a un gioco che in italia attualmente fa più copie di tutti indiscutibilmente, che ha il potenziale per essere presente in goni fiera e appoggi in tutti i negozi...roba che altri marchi e altri generi di GDR difficilmente hanno...il resto come detto son chiacchiere

PS: è commovente pensare che i GDR senza vendere (o fare più copie del quartierino) campino ancora molto ...  non credo che si facciano grandi progetti a gratis ne credo che senza il mercato e le vendite oggi staremo qui a parlare di un gioco nato negli anni 70 in Usa... il mercato serve nella misura in cui vuoi un gioco che è in commercio e non in un file word a gratis sul mulo

io non ho fede nelle vendite ma so che le vendite son quelle che spingono e esportano prodotti..e fanno mangiare autori e filiera (poi magari un domani quando il denaro non esisterà e la gente lavorerà gratis facendo giochi e allestendo fiere per altri ben venga..ma quell'utopia è ancora molto lontana ..molto)
« Ultima modifica: 2013-05-20 19:19:05 da Paolo Battello »

Felix

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Re:Pathfinder Dragonero a Lucca 2013.
« Risposta #17 il: 2013-05-20 21:15:31 »
Penso che alla Bonelli non abbiano una grande conoscenza in campo di gdr e che la loro scelta di Pathfinder sia comprensibilissima nel contigente, ma priva di competenza se vista da fuori, da giocatore. Di sicuro ne verrà fuori un bellissimo libro illustrato su dragonero.

Detto questo, vista la varietà di scelta e il livello di criticità introdotti dai gdr "nuovi" anche in Italia, il ragionamento "un gdr che vende più copie è il più bello a priori" lo vedo poco lungimirante e realistico.


In termini di creatività, vivacità produttiva, idee, varietà di proposte, autori italiani nuovi, gioco-giocato (e non semplicemente mitizzato), presenza positiva alle fiere io non vedo partita tra i gdr tradizionali e quelli "nuovi"; i primi forse hanno la mole del passato recente dalla loro (son buoni tutti senza diversità e concorrenza), ma gli altri hanno scioltezza ed energie.
Ho seguito da giocatore e da giornalista amatoriale tutto il percorso del d20 in Italia e venivo già da anni di gdr tradizionale; la mia personale opinione è che Pathfinder sia un pò come la Restaturazione prima dei moti del 1830. Sul breve periodo sembra che l'orizzonte sia solo quello; ma se uno guarda a cosa cova sotto si accorge che il cambiamento è già iniziato e non sta a Vienna.

E' un opinione la mia, e potrebbe essere sbagliata, ma un pò di esperienza me la sono fatta e ho deciso di puntare su questa.

Spuntano gdr "nuovi" con regolarità, si trovano ormai inclusi nelle discussioni dei forum e nelle recensioni; il ritmo della creatività è alto, c'è  un entusiasmo contagioso, persino giochi dalla diffusione più ampia e pubblicati da case editrici di maggior peso commerciale cominciano ad accogliere idee nuove.

Dall'altra parte vedo che la risposta è rappresentata da riproposizione nostalgiche (.....chi ha detto vampiri? Vorrei vedere quanti ci giocano davvero), ennesime espansioni/splatbook/aggiornamenti (Legend, dragonero per pathfinder, runequest) e riserve indiane di giocatori maturi che "siccome hanno iniziato con AD&D, giocheranno solo quello".

Pathfinder vende più di tutti? Ok, magari lo farà per altri 2 o 3 o magari 4 anni. La Bonelli vi si appoggerà per un ennesimo supplemento? Prego. Ma la pappa buona ormai sta da tutt'altre parti e a parlare saranno i giochi.

Francesco Felici

Iacopo Frigerio

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Re:Pathfinder Dragonero a Lucca 2013.
« Risposta #18 il: 2013-05-20 21:59:00 »
le mie fonti però mi dicono che l'uomo d'unione di questa cosa è stato Recchioni (che ha avviato un lancio multimediale ludico, che pare preveda anche un videogioco).
Sempre secondo le mie fonti Recchioni è un accanito giocatore di ruolo, in particolare ha espresso recentemente il proprio amore per pathfinder, che lo soddisfa molto e ha precedentemente criticato in modo pesante e irrevocabile D&D 4th.

Quindi al di là di ogni pensiero, pare che semplicemente un appassionato (ma che stava nella stanza dei bottoni) si sia creato una unione di sue passioni, al netto di ogni altro possibile pensiero...
Chissà se le fonti hanno ragione
L'amore è quel particolare rapporto nel quale una persona può mostrarsi perdente

Giulia Cursi

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Re:Pathfinder Dragonero a Lucca 2013.
« Risposta #19 il: 2013-05-20 22:12:25 »

Paolo Battello come ti è già stato fatto notare in questo forum, in questa discussione http://www.gentechegioca.it/smf/index.php?topic=9114.30, vogliamo che si portino dati, link o altre informazioni a supporto di ciò che si sostiene, altrimenti bisogna specificare che sono solo le nostre opinioni.
Stai accusando gli altri, in particolare Moreno di non portare dati sulle vendite dei giochi di ruolo, quando tu per primo non porti dati. Eccone un esempio:

Dunque prima di dire cose senza senso inziamo a analizzare i contesti perchè dire che "il tradizionale adattato fallisce" senza andar a vedere cosa e quante copie è quel fallimento è come dire il nulla

Sul resto non mi esprimo in quanto se cerchi informazioni (vere...non chiacchiere da bar) ci possiam sentire in messaggi privati ..magari qualche lezione ci scappa


Inoltre ti consiglio di leggere bene ciò che gli altri hanno scritto e stanno scrivendo e di non rispondere di getto, ma di pensarci un po' prima. Con il tuo ultimo post hai infranto diversi punti del Regolamento, quindi considerati in TIME OUT fino alle 22:15 di domani sera, spero che questo provvedimento ti dia il tempo di riprendere la discussione in maniera più tranquilla.

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Moreno Roncucci

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Re:Pathfinder Dragonero a Lucca 2013.
« Risposta #20 il: 2013-05-20 23:38:15 »
le mie fonti però mi dicono che l'uomo d'unione di questa cosa è stato Recchioni (che ha avviato un lancio multimediale ludico, che pare preveda anche un videogioco).
Sempre secondo le mie fonti Recchioni è un accanito giocatore di ruolo, in particolare ha espresso recentemente il proprio amore per pathfinder, che lo soddisfa molto e ha precedentemente criticato in modo pesante e irrevocabile D&D 4th.

Quindi al di là di ogni pensiero, pare che semplicemente un appassionato (ma che stava nella stanza dei bottoni) si sia creato una unione di sue passioni, al netto di ogni altro possibile pensiero...
Chissà se le fonti hanno ragione

Sì, che il "tramite" (e non solo) di questa collaborazione sia stato Recchioni, l'ha scritto pure lui nel suo blog, e Recchioni è uno che a Pathfinder ci gioca, e che (almeno a quanto ne so - non ne ha mai parlato nel suo blog) non conosce i gdr indie (inoltre gioca relativamente da poco, quindi per lui "nuovo" è pure Pathfinser).

Sul videogioco invece non sapevo nulla. Se lo fanno ovviamente entrano in gioco numeri e dinamiche molto diverse da quelle dei gdr cartacei, ed effettivamente la cosa comincerebbe ad avere un senso anche da parte della Bonelli (non sarebbe il primo videogioco con personaggi Bonelli, ma oggi i videogiochi sono molto cambiati, sia nella sostanza che nel mercato, rispetto ai tempi delle avventure simulmondo di Dylan Dog e Martin Mystere...)
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Danilo Moretti

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Re:Pathfinder Dragonero a Lucca 2013.
« Risposta #21 il: 2013-05-21 15:03:45 »
Fare paragoni con il venduto e il vendibile fuori dal contesto italiano lascia un po' il tempo che trova.
Se ci concentriamo sui precedenti (in Italia) di commistioni tra RpG e fumetti la casistica è sempre so-so, probabilmente più per una falsa idea che l'ambiti dei fumettofili e dei giocatori di ruolo siano quasi sempre perfettamente combacianti e che quindi se leggi fumetti, leggi TUTTI i fumetti e quindi sei disposto a comprare QUALSIASI gioco ricavato su di essi.

Sul successo editoriale dei precedenti
L'unico degno di nota è stato forse Dylan Dog uscito in un periodo dove in Italia il GdR era in boom, il fumetto tirava mediamente 250.000 copie al mese ed era divenuto un fenomeno pop. Ma anche questa "corazzata" si è affossata con un manciata di avventure e una vita editoriale di uno (forse due anni), mentre il supplemento su Martin Mysteree e quello di Nathan Never (basato però sul sistema Cyberpunk 2020) sono stati "flop".
Ma i tempi sono cambiati.
Anche i giochi (qualcuno sosterrà a ragione), ma nel caso in oggetto non centra molto, operazioni di questo genere non hanno nulla a che vedere con i "buoni e i cattivi giochi" (Dylan Dog, in nostro "successo" era una versione in chiave D20 del Basic system quindi nulla di particolarmente emozionante o innovativo).

Sul presente
La collaborazione tra Bonelli è Giochi Uniti non credo sia casuale, Giochi uniti è un editore di tutto rispetto anche in ambito internazionale è questo ha ricadute potenzialmente positive su tutta una serie di aspetti cruciali (dalla "confezione" del gioco come prodotto, alla sua reperibilità in negozio, alla sua appetibilità all'estero). Lato RpG poi Giochi Uniti non è altro che Stratelibri (che non credo abbia bisogno di presentazioni, e se non sapete chi è - come direbbe Moreno - ogni discussione  riguardo è off topic ;-) ). Quindi la scelta di PathFinder è "obbligata" per almeno due motivi, GU/Stratelibri è l'unico editore sufficientemente robusto per sostenere un progetto del genere (almeno agli occhi della Bonelli) e in più detiene i diritti di Pathfinder - che dopo la gestione diciamo "sonnolenta" della Wyrd Edizioni - sembra aver occupato buona parte del vuoto lasciato da D&D in Italia.

Sul Design Italiano
Sì ci sono molto buone menti, ma avere buone idee non basta, concludere in modo professionale il progetto di un gioco richiede competenze che vanno oltre il mero game design e in Italia, quelli in grado di essere all'altezza di tale compito (e con esperienza sul campo) si contano sulle dita di una mano (e questo rende tutto ancora più difficile).

Il processo alle intenzioni è sempre un esercizio (ludico?) divertente, ma finisce presto. Magari possiamo immaginare un "What If" accoppiando  l'editore italiano e il game designer italiano preferiti e prevedere cosa sarebbe successo "se"...

imbrattabit

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Re:Pathfinder Dragonero a Lucca 2013.
« Risposta #22 il: 2013-06-12 14:36:27 »
Alla fine mi sono comprato il fumetto... le prime pagine sono molto deludenti.
Stereotipi a go-go, struttura bonelliana uguale a 40 anni fa (mascellona compresa), ingenuità varie del tipo:
-Personaggio colpito agli occhi che dice "ah i miei  occchi!"
-Personaggio colpito ad una gamba che dice "ah la mia gamba!"

spero migliori

Mattia Bulgarelli

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Re:Pathfinder Dragonero a Lucca 2013.
« Risposta #23 il: 2013-06-12 15:31:37 »
ingenuità varie del tipo:
-Personaggio colpito agli occhi che dice "ah i miei  occchi!"
-Personaggio colpito ad una gamba che dice "ah la mia gamba!"

Quelle sono restrizioni di sceneggiatura che in Bonelli si applicano senza eccezioni: tutto dev'essere chiaro e comprensibile, testo e disegni devono essere un pochino ridondanti, vignette mute meglio di no, ogni tavola deve avere un tot di testo per avere un ritmo di lettura omogeneo in tutto il numero, ecc. ecc.

Di conseguenza, nelle scene d'azione va così.
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

imbrattabit

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Re:Pathfinder Dragonero a Lucca 2013.
« Risposta #24 il: 2013-06-12 15:42:09 »
si è quello che intendevo con struttura bonelliana. Archeologia.