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[SLOW DOWN] Articolo sui problemi di D&D risolti da Dungeon World.
Edison Carter:
Hasi, il motivo è che sei andato a "toccarli dentro" su un punto doloroso. Secondo me son successe tre cose, in percentuale più o meno 33/33/33:
hai colto nel segno e qualcuno si è incazzato;
NON hai colto nel segno e qualcuno ha voluto difendere il suo modo di giocare;
hai solleticato la curiosità del giocatore più entusiasta ("dai, proviamo!").
Tu hai fatto un articolo su un gioco che ti piaceva e l'hai prospoto con entusiasmo. Oltretutto in risposta ad un altro articolo. Quindi, prima di tutto, presuntuoso perché osi criticare il miglior sistema (sic); poi astioso (ari-sic), perché il tuo articolo è una risposta, e le risposte in internet significano proseguimento delle ostilità, come il tizio di Dork Tower, "Reply Reply Reply".
Forse, ma forse, per presentare un gioco come DW su un sito non dedicato, occorre fare molte più marchette di quanto hai fatto tu: bisogna dire che che è una novità ma non è un nuovo D&D, offre cose differenti, ma simili, e non si pone come alternativa, ma costituisce un'interessante opzione. Venderevenderevendere
La domanda è: ma tu c'hai voglia di fare un articolo così?
Zachiel:
Il motivo è anche che mi ci sono proprio sfogato su quel post a rispondere (e mi sento di aver molta più competenza nei GDR che non nell'euro).
Per me, Edison, il concetto stesso di markette è sbagliato, specialmente in questo contesto. Eppure l'articolo di Alessandro non si pone mai in confronto diretto, anzi, evita spesso e volentieri il paragone (e infatti, gli chiedono "ma cos'è di D&D che non funziona come in DW?" (Dulyak), e io leggo anche un sottointeso "-altri- continuano a dire che questi giochi sono delle alternative a D&D, mi dimostri che è vero?".
Il problema è che non si può dimostrare, o meglio.
Dato che ci sono delle persone che giocano D&D in modo soddisfacente per il loro pubblico (è impossibile giocare D&D in un modo soddisfacente per chi vede limitante il potere decisionale totalitario del DM datogli dalla Regola 0, per esempio), è facilissimo fare il passo più lungo della gamba e concludere che basta giocare D&D in quel modo per risolvere i problemi; in particolar modo se nell'ambiente è maturata la convinzione che il pubblico diverso da quello che riesce a far funzionare D&D è un pubblico inadatto... e a me par tanto, a dire il vero, una diversa espressione del "quei giocatori che non vogliono ragionare e capire che i giochi moderni hanno dei vantaggi, che si tengano i loro vecchi e che ci si incancreniscano sopra, io gioco con chi gioca come me" di Moreno.
Diversa, perché se qui la distinzione si fa tra chi ha l'apertura mentale di provare cose nuove e chi invece è tradizionalista e vuoi perché col suo gruppo ha trovato una buona alchimia, vuoi perché ha il rifiuto del rendersi conto di avere dei problemi al tavolo (che si possono avere anche coi bomboloni alla crema, solo che le promesse del gioco, in teoria, aiutano già a fare una scrematura prima di decidere chi gioca)... lì si fa discrimine tra chi gioca con un dato obiettivo e chi con un altro.
Cos'ho fatto io rispondendo a quei commenti (e più volte, ogni volta che qualcuno cadeva in una trappola logica)? Ho cercato di far capire il mio punto di vista (che sarà diverso di sicuro da quello di Moreno, Mattia, Alessandro, Niccolò, etc.) senza etichettare il loro. E forse, dato che gran parte di quello che dicono lo condivido, a me riesce anche più facile che a chi non riesce più a sopportare una partita a parpuzio.
Forse il mio essere una voce nuova mi ha dato l'opportunità di essere ascoltato più di quanto non sia concesso a persone tradizionalmente inquadrate dai frequentatori abituali dei forum come "il tizio che ha quelle idee da paladino della teoria forgita", non lo so.
Forse anche solo il non essermi sottratto al confronto con dei "non vi rispondo, non volete capire e continuate a stravolgere quello che dico" ha avuto effetti positivi nel rapporto con alcune di quelle persone, ai cui scritti tra l'altro continuo ad applicare il charitable reading (sono fatto così, se vedo un'incomprensione devo sviscerare, continuare a parlarne finché non siamo d'accordo sul significato recondito delle espressioni usate: posso arrivare all'agree to disagree, ma prima devo rendermi conto di dove sta la differenza).
Fatto sta che, pur non avendo molta esperienza di altri forum per poter dire se il confronto procede spesso su questi toni o se quella è una discussione più pacata di altre, a me sembra una discussione abbastanza costruttiva.
Il vero problema di quel posto è che con la struttura ad albero dei commenti trovare le nuove risposte porta via un sacco di tempo.
Il vero problema di questo thread è che se qualcuno di LegaNerd lo legge ci trova tanto di quell'astio nei confronti del modo di pensare di alcuni di noi (rileggetevi i primi post del thread facendo finta di essere le persone criticate, non sono stati usati toni propriamente gentili), non mi meraviglierei se ci fosse un'ulteriore chiusura. E se a qualcuno questa chiusura fa piacere (ricordo di averlo sentito dire a Moreno) perché isola dai giochi che piacciono a lui quelli che faticherebbero a giocarli correttamente (cioè quelli che sono abituati a scavalcare le regole da sistemi di gioco che ce l'hanno nel DNA); a qualcuno (me, per esempio) non fa affatto piacere la creazione di una barriera artificiale e conscia.
Niccolò:
Non é la creazione di una barriera. É non aver voglia di faticare e impegnarsi per non dare agli interlocutori la scusa che aspettavano per alzare una barriera.
Mattia Bulgarelli:
--- Citazione da: Zachiel - 2013-05-14 11:43:24 ---Cos'ho fatto io rispondendo a quei commenti (e più volte, ogni volta che qualcuno cadeva in una trappola logica)? Ho cercato di far capire il mio punto di vista (che sarà diverso di sicuro da quello di Moreno, Mattia, Alessandro, Niccolò, etc.) senza etichettare il loro.
--- Termina citazione ---
DISCLAIMER: io nei commenti a quell' articolo NON CI SONO, diversamente da quanto potrebbe sembrare a prima vista da questa frase di Marco.
Me ne sto bene alla larga, è un "terreno scomodo" su cui ragionare, pieno di disturbatori, in cui non si riesce a regolare i tempi della conversazione e quindi averne una pacata e ragionata è impossibile: se mi fermo 6 o 12 ore per ragionare su una risposta, nel frattempo il discorso è stato dirottato da altri 50 post scritti di getto da chi il tempo per ragionarci sopra non se lo prende (per quel meccanismo descritto da Diego qui sopra).
Chiunque volesse fare due chiacchiere con me e in relax sa dove trovarmi: la mia mail è nel mio profilo per chiacchierare in privato, e GcG e G+ sono i posti in cui possiamo chiacchierare in pubblico.
Qui su GcG, almeno per me, porta patens esto; nulli claudatur honesto [cfr. http://it.wikipedia.org/wiki/Uno_pro_puncto_caruit_Martinus_Asello ], come scrivevo su G+ ieri.
NOTA: mi avvalgo dei miei poteri di Thread Opener, a proposito di favorire una conversazione rilassata e ragionata, e metto il thread in SLOW DOWN (complice anche l'avvicinarsi di INC).
Niccolò:
Ma... chiuderlo? Direi che é stato esaurito l'argomento, no?
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