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PBF Levity #2 - Patto di sangue

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Ashrat:

--- Citazione ---Un sorriso comparve fugace sul volto della figura che incombeva su Josh.
"Insolente." Si sistemò i guanti di pelle che nascondevano le mani. "Ormai la mia fuga è durata abbastanza. Dopo Mary Jane non è più stato lo stesso. E' tempo che tutto questo finisca. Ma prima, bisogna vedere cosa sarà di te."
Si andò a sedere sul molo, poco distante da Josh. Rabbrividì sotto il cappotto a causa del vento gelido.
"Hai avuto tempo di pensarci. Ora dovrai scegliere: non vedere un'altra alba... o comprendere lo scopo e abbracciare l'opera..."
--- Termina citazione ---

rgrassi:

--- Citazione ---
Una seconda sirena fece eco alla prima. Poco lontano un cane iniziò ad ululare alla luna e la luce di una casa si accese...

--- Termina citazione ---

Renato Salzano:

--- Citazione ---
"Non c'è molta scelta direi" disse stringendosi nel trench grigio, posto sopra un brutto maglione informe bianco panna, "come sempre del resto. Ci pensiamo uomini liberi, e alla fine non siamo altro che burattini nelle mani del destino. Tu come me." disse con tono sferzante.

"E il momento di chiudere questo cerchio." disse infilandosi un paio di guanti in pelle sinistramente simili a quelli che la figura a cui poi diede le spalle aveva appena risistemato. La sua attenzione era al massimo. Poi inizio a camminare, con passo apparentemente sicuro.

La mossa l'aveva fatta, ora toccava a lui mantenere quella promessa. Quel giuramento.

--- Termina citazione ---

Ashrat:

--- Citazione ---Infilò una mano nella tasca del cappotto, e ne estrasse un pugnale dalla lama affilata e sottile, simile a un bisturi. Socchiuse gli occhi, fissando la figura di Josh che si allontanava. Per un attimo ebbe l'impressione di rivedere il ragazzino incontrato quel giorno, tempo prima. Il giorno in cui aveva giurato...
Iniziò a seguirlo.
"E' dura essere all'altezza del proprio nome, a volte, sai? Essere intrappolati da una leggenda nata per caso. Cominciò in un fine settimana... Era un'estate torrida... Agosto 1888. Chi se la puo' dimenticare. Lì iniziò il nostro inferno..."

--- Termina citazione ---

Renato Salzano:

--- Citazione ---
Una ragazza bionda, cascetto ben composto, scese le scale che collegavano il palco al pubblico. Non era bellissima, e un corpo normale. Il teatro che li ospitava era umidiccio, non in grande stato, ma abbastanza ancora dignitoso. Le poltrene del pubblico erano vuote.
In fondo alla scaletta una ragazza molto magra, con lunghi capelli neri l'attese.
"Sei stata bravissima come sempre, Kim"
"Non dovevi attendermi ancora Betty. E poi non lo sono stato affatto, ho fatto ancora troppi errori"
"Almeno per me sei stata bravissima, eri leggera come una farfalla bellissima"
"Grazie Betty, ma sono stato un disastro come sempre. Mi aspetti? Poi nel caso torniamo a casa insieme?"
"Certo, Kim. Ti aspetto, lo sai"

E le due ragazzine si separarono. Kim sparì dietro il palco, mentre Betty la osservo andare via.
"E' stato piacevole. Magari dovrei iscrivermi anche io a danza" pensò distrattamente.
Si girò, ma i suo occhi caddero contro la sua volonta sul sedere di Kim e poi risalirono a guardare il seno anche se avvolto.
E betty si scopri arrossire, contro la sua volontà.

Si sedette su una delle poltrone rosse di velluto della prima fila, ad attenderla e a cercare di ricomporsi. Che significavano certi pensieri? Se lo chiedeva più spesso negli ultimi tempi. Poi scosse la testa. Era troppo assurdo, e sbagliato.
--- Termina citazione ---

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