Autore Topic: [P*R] [PSI*RUN] Sao Paulo  (Letto 2573 volte)

[P*R] [PSI*RUN] Sao Paulo
« il: 2013-04-20 23:10:47 »

E dopo mille peripezie, ce l'abbiam fatta a far partire una sessione si Psi*Run!!

A dirigere le file c'è il prode e paziente Davide, e a fa casino (inutile negare l'evidenza, siamo caotici) ci siamo io, Francesca e Girolamo.

Siam partiti con una veloce, ma esauriente spiegazione di cosa sia il gioco e di come si creano i personaggi, partendo con una descrizione fisica dei pg e un'indicazione dei poteri. Abbiamo poi stilato le prime tre domande della lista, lasciando libere le altre tre da compilare durante il gioco.


Questo è quello che ne risulta:


PG di Francesca:
Nome: John Doe (chiamato così da me, chè non si ricoda il suo nome ma un modo per indicarlo mi serviva)

Età apparente: 35 anni c.ca
   
Quando guardo allo specchio vedo: Uomo alto, robusto ma non palestrato. Capelli neri e lunghi, occhi neri, naso aquilino. Indossa jeans e camicia a quadri.

Superpotere: druido

Domanda 1: qual è il mio nome?
   
Domanda 2: perchè nelle mie mani erbe e piante hanno effetti sconosciuti alle altre persone?
   
Domanda 3: perchè indosso una collana di perline e piume?
   


PG di Girolamo:
Nome: Christina   
      
Età apparente: 55   
      
Quando guardo nello specchio, vedo: Un'amabile signora di mezza età, bassa, tozza, gonna al ginocchio, occhiali spessi, con una cicatrice butterata a forma di teschio sulla spalla sinistra   
      
Superpotere: Manipolo il tempo   
      
Domanda 1: Perché ho questo biglietto da visita col nome "David Sullivan, scienziato" nella borsa?   
      
Domanda 2: Perché riesco a muovere il tempo solo in un verso?   
      
Domanda 3: Perché ho il terrore dei luoghi chiusi?



PG di Sonia (cioè mio v.v)
Nome: Serena   
      
Età apparente: tra i 17 e i 20 anni

Quando guardo nello specchio vedo: Ragazza; pelle bianca; ha i capelli biondi mossi, raccolti in treccine che vanno verso la nuca su un lato del capo e sciolti sull'altra metà, arrivano alle spalle; occhi chiari, truccati in modo pesante, sicuramente il trucco è sbavato; indossa jeans e una camicietta, sopra cui porta una felpina con cappuccio; scarpe basse, da ginnastica (all stars?); ai polsi porta braccialetti vari ed eventuali.   
      
Superpotere: Emissione di onde soniche con forze d'urto; voce in grado di modificare gli stati d'animo delle persone.
      
Domanda 1: perchè temo il rumore dei motori quando si fa troppo forte (il rombo del motore, insomma)?   

Domanda 2: perchè ogni volta che le mie abiità s'attivano, NON risento della forza d'urto, ma sento un ronzio meccanico nelle orecchie?   

Domanda 3: chi mi ha dato quella busta bianca e piccola, contenente 5 dollari e un bigietto di auguri stinto e spiegazzato, con raffigurati dei coniglietti, con scritto "Buon compleanno, piccola" che tengo nella tasca dei jeans?   






L'inizio, ci viene spiegato da Davide, deve essere con il botto. Un incidente.
Quindi il furgoncino su cui stavamo viaggiando, noi tre più altri tre passeggeri, ammanettati ai sedili e inizialmente privi di conoscenza si rovescia dopo aver sbandato variamente qui e là.


Yeah. Io decido che, in quanto ammanettata al sedile, Serena sì ha preso qualche botta, ma niente di preoccupante o esagerato.
In questo frangente viene introdotto Daniel, uno degli altri tre a bordo del furgoncino. Ragazzo alto, magro, pallidino, che libera tutti dalle manette per permettere di uscire dal furgone malmesso. Praticamente indossa solo i pantaloni della tuta, ma nel momento di strizza Serena non è che ci abbia badato molto. S'è limitata ad uscire, guardando gli altri nel caso avessero bisogno, e poi affrettandosi verso l'esterno seguendo due bambine (le altre due persone a bordo del furgone) che si avviano di corsa verso il limitare della boscaglia che costeggia la strada che stavano percorrendo.

A mio personale parere, se la stavano raccontando con troppa flemma (mi son venute in mente le signore di Cranford, che se la raccontano prendendo il tè.. XD scusate. :P), dentro il furgone, la signora Christina e il caro John Doe, e visto che c'era gente che brandiva bastoni (non è rimasta a troppo a guardare nemmeno in quel frangente) in avvicinamento.. beh, c'è stato il primo tiro di dadi della serata per farli smuovere un pochino e attivare i power di Serena.
La Voce incantatrice, insomma, con cui mettere una certa urgenza agli altri per invitarli a sbrigarsi ad allontanarsi da lì.
E mi è andata abbastanza bene, squadernando un 6+5+4+2+1 da abbinare a Goal, Reveal, Chase e Psi. L'1 viene prontamente scartato, e decido di abbinare il 2 ai ricordi.
Far venir fuori subito il passato, quando ancora non ho idea di chi sia effettivamente Serena, non mi pare il caso e le altre soluzioni mi sembrano più adatte.
Quindi metto 4 a Goal, 5 a Chase e 6 a Psi.
Tuuutto fila liscio e la Voce di Serena (che decido di mettere in scena come se il fiato si condensasse, mentre parla, e con il vapore che si allunga verso gli altri per instillare in loro emozioni a mio piacimento – fretta, paura) fa sì che anche gli altri si spiccino.

Cambio di scena e introduzione dei Chasers.. che sono discretamente bruttarelli. Non battono mai le ciglia, si assomigliano tra loro e sono un po' inquietanti.
A me son venuti in mente gli Osservatori di Fringe! XD (Settembre ♥) http://filmreviewonline.com/wp-content/gallery/fringe/fringe-the-observers.jpg
ma in realtà, i Rosenberg sono molto più brutti e inquietanti.
E ad ogni modo, la loro introduzione ha fatto sentire, a me, un moto di urgenza. Cioè, se ci prendono, sono cavoli amari.

Quindi i nostri tre più Daniel – le bimbe son sparite in mezzo alla boscaglia, s'avvicinano a quella che sembra una barricata, una sorta di cinta muraria che separa la strada dalla periferia, pare di una città.
A questo punto, Serena decide di dare la propria felpa a Daniel, che così nudino nudino le fa un po' impressione. Il fatto che le maniche arrivino a metà avambraccio del ragazzo, è un altro paio di maniche. Ma almeno non patirà troppo freddo.
Quindi si parte alla scalata, con l'aiuto anche di strane abilità del ragazzo.. che manco a dirlo mi han messo ancor più pepe al.. ehm.. v.v dai che avete capito.

Si approda, quindi, all'interno di una sorta di bar. E qui capiamo che NO, non siamo in una zona a noi conosciuta e che la gente parla un linguaggio apparentemente inventato (portoghese). E se i tre baldi eroi (?) tra loro si comprendono senza problemi, lo stesso Daniel arranca un po' con la lingua “comune” e s'inceppa un po'.
Il clima non è dei migliori, la gente guarda strano i nuovi arrivati e mentre Serena se ne sta in disparte e cerca di raccapezzarsi un attimo, Christina si occupa di Daniel e intrattiene uno scambio di battute con la barista procace. Su una pagina di quotidiano abbandonata sul bancone, spicca la foto di John Doe, con un breve articolo in cui si dice che è stato vittima di un incidente, ma non si riportano nomi o date. Inoltre, John Doe scopre di capire e di riuscire a leggere questa lingua stramba. Solo che un momento di tensione e il principio di una rissa da bar, fa scattare qualcosa in Christina che attiva il suo potere.. e beh, ci si ritrova riportati indietro nel tempo, a qualche istante prima di entrare nel bar, con lei che ci sconsiglia di entrare e anzi, preferisce dirigersi altrove.

Nel frattempo, i Chasers riescono a prendere le due bambine, che vengono messe dentro dei sacchi e portate via.
Sono inquietantissimi, sti tizi. Sapetevelo.

Ignari del fatto di esser stati portati indietro nel tempo, i runners si dirigono verso una casa in cui ci sono varie luci accese. Serena preme perchè si allontanino da lì, in preda ad un momento di fifa blu, perchè il posto non le piace e non ha nemmeno idea di chi siano questi tizi, con cui era sul bus.
Gli altri, invece, sembrano intenzionati a cercarsi un tetto per la notte. E grazie all'intervento di Daniel, Christina e John Doe possono entrare facilmente in casa aprendo la porta senza scassinarla. Peccato che dentro vi sia la proprietaria di casa, in accappatoio, che per poco infarta nel vederseli in casa. E al suo strillo allarmato, la via inizia ad animarsi.
E c'è poco da fare, nonostante le rassicurazioni degli altri sulle loro buone intenzioni, Serena sa che presentarsi come ladri e chiedere aiuto non serve a molto, in quel frangente, quindi se ne resta fuori dall'edificio con la chiara intenzione di andarsene verso il centro della città, là dove si vedono più luci, dove è più facile, nel caso, trovare soccorso. Anche se non parla la lingua, una qualsiasi autorità (polizia o quel che c'è da quelle parti) le darà pur soccorso e sicuramente saranno più ben disposti che se la beccano a fare irruzione in casa di qualcuno!
Non fa in tempo a farlo presente agli altri, che dalla direzione da cui sono arrivati, spuntano i Rosenberg – i Chasers. E la prima ad accorgersene – e forse l'unica, è proprio Serena che se ne sta fuori dalla casa.
Inutile dire che la paura che le mettono addosso, fa attivare i suoi poteri quasi in automatico, nel momento stesso in cui lei strilla, di petto.

E i dadi, ora, non mi dicono così bene.
E tra scegliere se far andare bene le cose o far prendere qualcuno dai chasers.. ho preferito mandare le cose all'aria, nel vero senso della parola, ed evitare di farci prendere.
Quindi il potere si attiva, ma lo strillo ha effetto “contrario” e invece di sbalzare via i Rosenberg, è Serena che si fa “in retro” metà della via, abbattendo quello che si para sulla sua strada con la propria schiena. Inoltre, l'urlo è così potente e l'onda d'urto è così forte, che non solo tutto il quartiere ne risente, ma gli edifici cedono e la luce salta. Praticamente nel raggio di centinaia di metri (magari c'erano anche dei km in mezzo, ma non ricordo con esattezza), ci sono crolli e gente sotto le macerie.
E i Rosenberg, ghignanti, se ne stanno praticamente al centro dell'epicentro di quella sorta di terremoto sonoro.
Ad ogni modo, uso uno dei due dadi buoni per far avere un ricordo a Serena e rispondo alla domanda sul “ronzio nelle orecchie” quando il suo potere si attiva.
Decido di rispondere io, almeno, in quello schifo di tiro, che mi venga una magra consolazione!

Ne risulta che la sua voce potente è frutto di un innesto biotecnologico, che va a modificare le corde vocali e l'apparato uditivo, e in un flashback un pò frammentario e confuso - dovuto ad un'anestesia parziale che la faceva entrare ed uscire da uno stato di dormiveglia, quindi il ronzio che solo lei sente, è l'aggeggio che entra in azione. Doveva essere il prototipo della “cantante definitiva”.. ma il risultato è stata Serena.

CUT.
Fine prima parte.
S'era fatta una certa ed abbiam tagliato lì, in cliffanger.



Mi sono divertita come una scimmia! **___** ho anche fatto il casting a Daniel, nonostante non fosse richiesto. XD


Da tutto questo, ho capito che continuerò ad aver la sindrome da foglio bianco.. scrivere le domande è stata più difficile di quanto pensassi. Perchè è vero che deve essere qualcosa che IO voglio vedere in gioco, ma è anche vero che deve essere interessante per gli altri, che in base a certi risultati di dado potrebbero dover rispondere alle mie domande. Non è una cosa solo per me.

Ho anche una sensazione di “fretta”, che fa sì che diventi un pò esagitata.. XD sob!

Inoltre, lo spotlight non è stato propriamente “omogeneo”.. il personaggio di Francesca è rimasto un po' in ombra.
Ed io stessa ho fatto la metà delle cose che avrei voluto fare, auto imponendomi di starmene buona e non rubare lo spazio agli altri.
Ci posso far niente, trovo gli HO caotici quando non si ha una turnazione “definita” (che non significa che uno debba fare chissà cosa ogni volta, ma anche solo un accenno a cosa fa “nel mentre”, è già qualcosa), e magari me ne sto zitta una volta di più piuttosto che saltar su e coprire gli altri.
Perciò, se dovessi fare un'osservazione, la prossima volta penso che si dovrebbe star più attenti alla presenza in scena. That's all. :D


Ho la vita di decine di persone sulle spalle, sarà una pessima nottata per Serena. E non so nemmeno se vedrà l'alba!! >.<
Fuuuuu!
« Ultima modifica: 2013-04-20 23:13:54 da Sonia Grossi »
dicono che sono un'adorabile stronzetta. adorabile non so, stronzetta di certo. ma è colpa dello schizzo di DNA felino, non mia!    dicono anche che sono "hipster".. solo che non so nemmeno cosa voglia dire.

girolamo

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Re:[P*R] [PSI*RUN] Sao Paulo
« Risposta #1 il: 2013-04-21 10:30:26 »
Ottimo.

Giusto un paio di aggiunte:

- quando ho tirato durante il momento di tensione al bar, ho piazzato i dadi in modo da avere successo nell'obiettivo, ma solo un "parziale" nell'uso del potere, il che ha provocato danno fisico (morte?) agli avventori del bar, a causa dell'incrinarsi del tessuto spazio-temporale.
Inoltre, ho scelto che gli altri rispondessero alla mia domanda sulla paura dei luoghi chiusi (che ha portato all'uso del potere, visto che ci stavano accerchiando nel bar), e ne è uscito fuori che essa deriva dal fatto che da piccola/ragazza venivo rinchiusa in luoghi angusti e bui per punizione;

- il fatto che "John Doe" conosca il portoghese, ha portato all'inserimento in scheda, durante il gioco, di una domanda relativa.

Riguardo la divisione del tempo sotto i riflettori, non credo invece che sia un problema, almeno finché siamo tutti nello stesso luogo (come capitato finora); semplicemente, credo sia giusto, come peraltro abbiamo fatto tutti, limitarsi nei propri interventi e/o cercare di coinvolgere in essi i giocatori meno attivi.

Sono invece d'accordo sul darci una mossa, e infatti ho apprezzato quando Davide, come da manuale, ci ha sguinzagliato addosso gli inseguitori nella scena finale; però, mi piace anche che, soprattutto nelle primissime scene, ci sia un attimo di respiro per conoscere gli altri PG, e soprattutto il proprio.
"They want you dead or in their lie. Only one thing a man can do. Find something that's his. Make an island for himself."

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