Seconda puntata della Campagna di Cuori di Mostro al Christ College, Brecon. Galles.
Premessa: Complimenti a tutti i giocatori. ADORO ogni momento di più questa campagna.
Bando alle ciance!!! Andiamo ad iniziare!!
Vi ricordate di Joey che scappava via dopo che l’insegnante di teatro l’ha scelta per la parte di Isotta? E di Isaac che la rincorreva?
Ecco la seconda sessione si apre col flashback di quello che è successo tra loro poco dopo.
Si, Joey è la migliore amica di Isaac. Si conoscono da sempre. Un’amicizia cosi profonda e splendida che tutti avrebbero detto si sarebbe trasformata in qualcosa di piu.
Anche loro.
L’amicizia sembrava essersi trasformata in amore. Le risa in dolci sguardi. I tocchi in carezze. Le parole in baci.
Ma quando si non trovati soli, nudi a letto qualcosa non ha funzionato.
E’ stato…
E’ stato imbarazzante.
Isaac non è riuscito a vedere in lei qualcosa in piu della cara amica dolcissima.
Isaac tiene a lei piu che a una fidanzata ma non come fidanzata.
Non può non rincorrerla adesso che lei ha bisogno di lui.
Isaac la raggiunge in corridoio.
La prendo per un polso.
“Cosa… Cosa c’è?”
“Niente.” risponde senza voltarsi.
Piange.
Le asciugo la lacrima col pollice accarezzandole la guancia.
Con uno schiaffo mi sposta la mano.
“Ci conosciamo da sempre. Non puoi mentirmi. E’ colpa mia?”
La sua voce fragile. “Sarebbe tutto più facile se potessi darti la colpa.”
Mi feriscono le sue parole.
Per un attimo mi blocco. Ho paura di ferirla con ogni mio gesto.
Tentenno. Le prendo i polsi e mi metto di fronte a lei.
“Vorrei piu di ogni altra cosa che tra noi ci fosse di più.”
Lei si alza sulle punte e mi bacia.
(Maledetto Mario. Immagino che per lei non basti essere amici…)
Sento le sue labbra morbide sulle mie. Ma è Joey!!
Lei riapre gli occhi e si accorge che io non li ho mai chiusi.
Fa un passo indietro. Il suo volto impietrito. “Non è vero.”
Faccio un passo avanti e la bacio dolcemente. Di sorpresa. Chiudendo gli occhi.
Sussurro. “Solo il tempo dirà se è vero.”
(Il tiro di eccitare qualcuno fallisce . Decido di usare la mossa del Candle. Di prendermi un segmento di danno pur di ottenere l’effetto di una stringa su Joey)
Sento una fitta al petto. Mi piego. Mi stringo la camicia sul petto.
Stringo i denti. La guardo.
“Sei una delle poche che amo e che vorrei avere vicino nel poco tempo che mi resta.”
Lei scappa.
(Spendo una stringa.) “Fermati. Ti prego.”
Lei si blocca. Ma non si gira. “Perché… Perché non me l’hai detto?”
“Non volevo farti soffrire.”
Silenzio.
“Missione fallita.”
Fine scena.
Alcuni giorni passano.
L’Mc mi chiede cosa ha fatto Isaac nel frattempo.
Ci penso un attimo.
Penso stia cercando di:
Trovare le parole per affrontare Desdy
Trovare un attimo per incontrare Bran
Trovare il coraggio di parlare, finalmente, a Ebony.
Trovare la maniera di continuare a schiavare Logan.
E quindi…
Decidiamo per una scena con la fata per “mostrarla” in gioco.
Sono in camera.
Buio.
Chiudo gli occhi.
Sento una mano sulla mia.
Apro gli occhi.
Lei è li.
Si alza e si aggira nella stanza. Curiosa.
Si ferma vicino la finestra. La luce della luna le illumina il vestito. Profuma di primavera.
Mi alzo l’abbraccio da dietro. Dolcemente. Sento la sua pelle, ora, tiepida e profumata.
Vorrei conoscere il suo nome. Glielo chiedo, per ciò che ci lega.
Lei si gira nel mio abbraccio. Mi guarda dolce.
“Io non ho nome. Chi mi ama può darmi il nome.”
La sua risposta mi coglie alla sprovvista. “Non posso dare un nome ad una cosa cosi bella.”
Tentenno un attimo. Ho paura. Paura di quello che sto per dire. Paura che possa infrangere questo sogno.
Le sussurro. “Avrei paura. Avrei paura della mia sorte se tutto questo non fosse un sogno. Ma sarei felice di amarti se tutto questo fosse reale.”
La sua risposta è ingenua e brutale quanto la sua voce dolce nel proferirla.
Appoggio il mio corpo al suo.
La mia guancia alla sua.
Mentre la luna sbircia dalla finestra.
“Allora ho paura. Calma la mia paura almeno per questa notte,”
Scivolo con le labbra sulle sue.
(Tiro per farla eccitare. Fallisce. Decido di usare la mossa del Candle. Di nuovo. Mario mi chiede come si vede che il mio PG viene “ferito”. Io decido di usare il suo suggerimento sul fatto che la fata aquisti calore corporeo ribandomi la vita.)
Le mie labbra si coprono di brina mentre la vita passa da me a lei rubandomi la vita in quel dolce bacio.
Le prendo una mano. La tiro sul letto ancora sgualcito.
Lei sembra una bambina che impara da ogni mio gesto. Ogni mia parola.
La distendo sulle lenzuola dove giacevo fino a pochi minuti prima.
Le tolgo i vestiti facendoli scivolare coi miei per terra.
Sento la mia pelle sulla sua.
E’ splendido il suo corpo, la sua purezza.
La bacio. Le labbra. Il collo. Le spalle. Il seno.
Le mie mani corrono sul suo corpo. Per accarezzarla, stringerla.
Un pensiero si fa spazio nella mia mente. E’ ciò che voglio?
(E qui la mossa sessuale del Candle mi batte in testa come un martello. Andare fino in fondo e mettere nelle sue mani ciò che ho di prezioso. O fuggire. Ora.)
Gli attimi scorrono interminabili mentre la scelta si fa sempre piu vicina e io cerco di allontanar quel momento.
Joey.
Nella mente il pensiero di Joey. Improvvisamente.
Mi blocco.
Mi alzo.
Non la guardo neanche.
Non ho il coraggio di prendermi la responsabilità di quello che sto facendo.
Mi rivesto in silenzio. In fretta.
Non ho risposte che vorrei dare per quello che sto facendo.
Esco.
Chiamo Ebony. Nel cuore della notte. Non so da chi altro andare. Spero di trovare un rifugio sicuro.
Fine scena.
Con ebony ci incontriamo nella sala delle armature.
Lei entra.
E’ buio.
Solo la luna che spia dalle finestre illumina la sala.
Mi faccio vedere uscendo dal buio e mettendomi davanti ad una finestra.
Vorrei dirle tutto. Ma ho paura. Le dico che forse sarebbe sbagliato parlarle.
Lei mi fa notare che l’ho fatta correre fin qua nel cuore della notte.
Ha ragione.
Le parole mi escono di getto. Le dico tutto. Della fata. Del mio destino.
Lei mi dice che sono stato uno stupido.
Io penso che sono stato uno stupido. A pensare che lei mi avrebbe capito. Siamo cosi diversi siamo sempre stati divisi dalle nostre storie e dalle nostre diversita.
Le accarezzo la guancia. Le mostro il segno argenteo della mano sul cuore.
Le mostro tutto quello che è successo.
Tutto quello che ho provato.
Perché ho scelto di donarle il mio cuore e del perché non voglio riprendermi quel dono che segnerebbe il mio tradimento e la sua morte.
Scelgo di condividere quello che ho di nascosto e prezioso con lei, finalmente.
Che fosse dalla mia parte come una sorella.
Lei mi abbraccia ed io trovo quel rifugio che cercavo. Quel posto sicuro non è un luogo ma è nell’abbraccio sincero di Ebony.
“Non c’è una soluzione?” mi chiede.
“Se ci fosse darei la vita per conoscerla.” Sorrido amaro.
“Non dovresti scerzarci.” Mi riprende.
“Scherzarci è una delle poche cose che mi è ancora concessa.”
“Non è vero. Ti resta del tempo. Cerca di usarlo bene.”
“Si, lo userò meglio che posso.” La abbraccio.
Fine scena.
Sessione bellissima!!! <3
Tre scene splendide. Purtroppo come al solito troppe cose da fare e cosi poco tempo per farle!!
>.<
Il ritmo delle scene è stato migliore rispetto alla prima sessione. Tutta un’altra cosa. Complimenti a tutti.
Altro appunto ora abbiamo ingranato tutti e tutti abbiamo qualcosa da fare. <3
Complimenti all’Mc che in mezzo agli intrecci tra PG riesce a ricamare una “trama” di sottofondo affascinante!
Ultimo appunto: Poco sesso!! Vedremo di essere piu libertini nelle prossime sessioni!!