Gente Che Gioca > Gioco Concreto
[KaGaymatsu] ll Castello che in realtà era una Prigione.
sebastian:
Se posso, ti rassicuro Luca: provandolo i preconcetti si sbricioleranno. Manuela è molto brava a rendere coinvolgente il gioco e dopo un paio di scene non avrai più grossi dubbi o problemi. Con Giulia non ho giocato a Kagematsu nello specifico, ma ha il ruolo di MC in una campagna de Il Mondo Dell'Apocalisse che sto giocando con lei ed ho solo opinioni molto positive nei suoi confronti. Credo che non avresti problemi nemmeno con lei.
Giulia Cursi:
E Lavanda dice: "Dai gioca con me che ti smanetto nel cervello col maelstrom! Ma non puoi odiarmi perché sono puccissima!" Faccina di Lavanda
Scusate l'OT, ma dovevo farlo! XD
Comunque sono davvero felice che la giocata sia così bella e sentita. ^^
Mattia Bulgarelli:
KaGaymatsu è un gioco che richiede di andare contro tutti i preconcetti che, com'è come non è, inculcano a noi maschietti da quando nasciamo, e di metterci nei panni di quello che, per molti di noi, è "il diverso".
Ci chiede di provare ad essere NOI "la minoranza" che la società circostante obbliga a vergognarsi di ciò che è... capaci tutti di fare "il mezzelfo incompreso", provando con un razzismo più vicino alla vita reale la paura è normale.
E grazie Luca per averla espressa così onestamente, senza le false spavalderie dietro cui noi maschietti etero ci nascondiamo fin troppo spesso. ^_^
Però è un tipo di disagio e di paura che si può "recintare" con un ambiente di gioco con persone che sono lì per fare un'esperienza già definita, che ti aiuteranno e guideranno (as opposed as: buttarti di colpo nella piscina gelida e ridere della tua sofferenza).
Scusate l'OT. ^_-
Luca Maiorani:
--- Citazione da: Mattia Bulgarelli - 2013-03-12 17:33:46 ---KaGaymatsu è un gioco che richiede di andare contro tutti i preconcetti che, com'è come non è, inculcano a noi maschietti da quando nasciamo, e di metterci nei panni di quello che, per molti di noi, è "il diverso".
Ci chiede di provare ad essere NOI "la minoranza" che la società circostante obbliga a vergognarsi di ciò che è... capaci tutti di fare "il mezzelfo incompreso", provando con un razzismo più vicino alla vita reale la paura è normale.
E grazie Luca per averla espressa così onestamente, senza le false spavalderie dietro cui noi maschietti etero ci nascondiamo fin troppo spesso. ^_^
Però è un tipo di disagio e di paura che si può "recintare" con un ambiente di gioco con persone che sono lì per fare un'esperienza già definita, che ti aiuteranno e guideranno (as opposed as: buttarti di colpo nella piscina gelida e ridere della tua sofferenza).
Scusate l'OT. ^_-
--- Termina citazione ---
Mi hai capito.
Di solito sono una persona molto, molto aperta di idee. Provo un'odio spropositato verso gli omofobi e ho sempre difeso i diritti dei gay a spada tratta. Però... ecco, ci sono freni sociali che è difficile allentare, e anche se si tratta solo di un gioco, senti i freni che tirano e tutta la naturalezza se ne va a farsi friggere.
Però si, dai... dopo che proverò Kegamatsu al naturale magari riuscirò ad approcciarmici meglio.
Scusate anche il mio OT.
Manuela Soriani:
Luca, fai benissimo a dire i tuoi disagi.
Ho fatto questo hack apposta.
Non per niente, ad INC dell'anno scorso l'ho buttata lì come "sfida".
Dop aver visto, invece, quante cose belle vengono fuori da queste partite ho capito che non erano sfide. Era "sediamoci al tavolo insieme e proviamo a condividere qualcosa che è diverso dal solito", e basiamo su quello tutto il gioco.
La cosa che più soprprende è come sia naturale il percorso dell'innamoramento.
Ora, so che è difficile immaginarlo da fuori, ma se proverai la versione base (con me, con Giulia...) capirai subito com'è ben strutturato il gioco per svolgere il suo tema.
Il gioco parla di innamorarsi, non c'è scritto "sesso esplicito" o "cose turpi" o "cose perverse" da nessuna parte (né in quello base né nella mia versione). E' un gioco assolutamente delicato, in entrambe le versioni. ^_^
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