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Hack e "parentele" lontane

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Giorgia:
Constatando la quantità di hack in giro mi stavo interrogando sul confine per cui un gioco perde la sua connotazione di hack e diventa un'entità a se stante (penso ad esempio a Dungeon World e a Whispering Willow); cercando un po' in giro ho letto di Cani nella Vigna come una sorta di hack di Trollbabe prima edizione e ammetto che sono rimasta piuttosto stupita, dato che mi sembrano giochi piuttosto diversi anche a livello di meccaniche.

Un hack può avere vari livelli di modifica: cambi l'ambientazione oppure cambiare parzialmente il sistema di gioco, ma fatico a capire quando un gioco assume una sua "personalità" che non lo rende un hack ma appunto qualcosa di solo lontanamente riconducibile al gioco di partenza, e ( in un certo senso domanda inversa) sulla base di quali aspetti consideri due giochi diversi (come per me TB e CNV che hanno in comune il tema del personaggio errante ma poi non mi sembra di scorgere altre similitudini) vengono considerati come imparentati?

Forse ci sarebbe anche da chiarire come "circoscrivere" un sistema di gioco (ad esempio il sistema di gioco di fantasmi assassini è  una sorta di "meta librogame" - definizione non mia ma che trovo calzante - governato da una parte di casualità oppure si dovrebbe scendere più nel dettaglio?) ma questo magari in un altro 3d

PS: non so se sono stata chiara nell'esposizione, temo di no   :-[ ma nel caso provo a riformulare la mia domanda

Moreno Roncucci:
Ciao!


Non esiste un confine per cui si possa dire "fino a qui è un hack, dopo no".  Anzi ormai è diventato un modo di dire ormai, invece di dire "è ispirato" si diche che è un hack, si fa prima...   :)


Poi ci sono i giochi che si dichiarano hack da subito, tipo i powered by the apocalypse, altri no.


Di solito si dice che Cani nella Vigna è "praticamente" un hack di Trollbabe perchè la struttura delle avventure è simile, ma si può anche dire è un hack di Sorcerer     e un hack di Riddle of Steel. E allora, se puoi elencare anche solo due giochi di cui è un hack, non è un hack.


Questo non mi impedirà di chiamarlo "hack di trollbabe" la prossima volta che voglio sottolineare le somiglianze...   :P

Giorgia:

--- Citazione da: Moreno Roncucci - 2013-02-19 04:05:00 ---E allora, se puoi elencare anche solo due giochi di cui è un hack, non è un hack.

--- Termina citazione ---
Questo criterio mi piace, semplice e inequivocabile.
Quindi abbiamo una condizione sufficiente chissà se esistono condizioni necessarie....
Grazie degli spunti di riflessione  :)

Giulia Cursi:
È inevitabile che un gioco sia influenzato da altri,inoltre in questi ultimi tempi sto vedendo tante idee che partono dal Powered by the Apocalypse, ma che poi si sviluppano in maniera molto diversa.

Dilemma di Cuori di Mostro ha tenuto i due d6 da lanciare e l'aspetto delle schede ad esempio.

Mattia Bulgarelli:
Dire "hack" è come dire "modifica".

Prendi una Panda. Le cambi un pezzo. Gliene aggiungi due. Gliene cambi dieci. Gliene cambi cinquanta... ad un certo punto non sarà più "una Panda" ma un pezzo unico.
Ma non è facile puntare il dito su quale sia il pezzo che fa la differenza tra "Panda" e "non-Panda".

(sì, è il "paradosso del calvo" di Zenone con un "color" diverso... è lo stesso paradosso o no? :P )


Insomma, all'atto pratico è una questione di sensibilità.

Io mi regolo così: quando sento che le modifiche sono poche e non sostanziali, parlo di "house rules" o di "varianti". Quando sento che le modifiche sono molto importanti ma si sente l'impronta di un gioco in particolare, parlo di "hack". Quando la parentela è vaga, parlo di "ispirato a".

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