Autore Topic: Era Torino sul lago  (Letto 7920 volte)

Giulia Cursi

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Era Torino sul lago
« il: 2013-01-25 10:45:26 »
Ieri sera con la giocata di Dilemma siamo arrivati al 4° giro, la prossima sessione partiamo con la scena tra Ali e facciamo il 5°.
Abbiamo scelto Torino come città tipo, ma ci abbiamo messo un lago perché ci piaceva, vicino a casa, ma con dettagli nuovi quindi è come giocare negli USA.

CHIAVE 1      TAG:   Egoista   
            
Come si chiama?            
   Daphne         
Che aspetto ha? Quanti anni?            
   19 anni, alta 1,70m circa, capelli lunghi biondi, occhiali tondi e lentigginosa.         
Che cosa fa nella vita?            
   Studia all'università, Filosofia.         
Un suo particolare pregio caratteriale oppure fisico, o una sua capacità particolare.            
   Particolarmente sincera.         
Un suo particolare difetto caratteriale oppure fisico, o una sua grave mancanza            
   Ha la testa tra le nuvole.         
Quale evento    triste   è successo nella sua vita di molto importante?      
   Le è morta da pochi giorni la madre.      


CHIAVE 2      TAG:   Egoista      
               
Come si chiama?               
   Luca            
Che aspetto ha? Quanti anni?               
   25 anni, altezza media, capelli e occhi castani. Non ha un volto particolare, ma sembra sempre allegro.            
Che cosa fa nella vita?               
   Scrittore di libri per bambini.            
Un suo particolare pregio caratteriale oppure fisico, o una sua capacità particolare.               
   Capisce come pensano le pesone.            
Un suo particolare difetto caratteriale oppure fisico, o una sua grave mancanza               
   Superficiale, da per scontato le cose e così tiene tutti a distanza.            
Quale evento    gioioso   è successo nella sua vita di molto importante?         
   Ha conosciuto suo fratello gemello.               


CHIAVE 3      TAG:   Egoista      
               
Come si chiama?               
   Davide            
Che aspetto ha? Quanti anni?               
   40 anni, alto quasi 2m, pelle scura da uomo mediterraneo, occhi neri e capelli neri.            
Che cosa fa nella vita?               
   Ha una libreria, è piccola ma è anche storica.            
Un suo particolare pregio caratteriale oppure fisico, o una sua capacità particolare.               
   Può dare facilmente spiegazioni ai clienti, perché conosce alla perfezone il suo negozio.            
Un suo particolare difetto caratteriale oppure fisico, o una sua grave mancanza               
   Scontroso.            
Quale evento    toccante   è successo nella sua vita di molto importante?         
   La sorella è guarita dalla malattia che la costringeva in ospedale, o almeno sembra.            

Le Ali sono:

William Ala Viola di Lapo
Simon Ala Verde di Moreno
Sebastia Ala Indaco di Davide


Ho notato delle differenze sostanziali dall'altra Era, primo io sono incapace, ho come l'impressione di essermi scordata tipo tutto e spesso non so cosa rispondere ai giocatori, ma questo è un problema normale se non si è l'autore e non si ha il gioco sotto mano. Ma di base faccio fatica a inventarmi problemi per le Chiavi, o a evolvere quelli che hanno senza farli diventare dei mostri senza cuore, e mi preoccupa il fatto che invece nell'Era Fantasy questo problema non c'era o comunque non era così evidente.

Poi ho notato che Moreno, Lapo e Davide trovano molta difficoltà ad adattarsi alla vaghezza di ciò che le Ali sono e delle mosse in particolare. In un paio di occasioni mi sono ritrovata a descrivere la reazione delle Chiavi ad un tiro sotto il 6 e è sembrato come se semplicemente le cose fossero andate come voleva l'Ala... in una particolare scena Davide mi ha detto di pestare di più sul tag Egoista di una Chiave altrimenti sembrava normale... a me sembrava abbastanza egoista.

AP
Davide è andato in vacanza in montagna con Sebastian, ignorando bellamente le chiamate dell'infermiera che si prendeva cura della sorella. Sebastian parlandoci gli dice di trovare una soluzione migliore e Davide inizia a cercare una casa di cura, anche se fino a pochi giorni prima avrebbe anche rinunciato alla sua vita per prendersi cura della sorella.
Qui Davide giocatore mi dice di pestare più forte.
A questo punto Davide mentre cerca su internet dice: “Ecco una casa di cura che non costa molto, è a Bologna... beh l'importante è che posso permettermelo e che ci siano medici.”


Non so ma... se Sebastian non lo avesse segnato penso che Davide sarebbe di lì a poco diventato un insensibile stronzo, tutto il contrario dell'inizio. È normale che si arrivi a un tale cambiamento?


Inoltre le scene tra Ali le sento praticamente inutili, non succede niente a parte il fatto che chiacchierano un po',  ma se non le facessimo non è che si perderebbe gran ché.
Dobbiamo fare almeno un'altra sessione, quindi in generale potrebbero cambiare delle cose.
Però ho sentito il bisogno di mettere tutto per iscritto, di solito capisco cosa non funziona per me, ma in questo caso è come se ci fossero vari fattori che concordano nell'incasinare tutto.
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Mattia Bulgarelli

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Re:Era Torino sul lago
« Risposta #1 il: 2013-01-25 11:42:29 »
         
Ho notato delle differenze sostanziali dall'altra Era, primo io sono incapace, ho come l'impressione di essermi scordata tipo tutto e spesso non so cosa rispondere ai giocatori, ma questo è un problema normale se non si è l'autore e non si ha il gioco sotto mano.

Carissima, intanto un GRAZIE grosso così per l'aiuto che ci stai dando, con un playtest addirittura "prima del manuale". ^_^
Poi...

[/quote] Ma di base faccio fatica a inventarmi problemi per le Chiavi, o a evolvere quelli che hanno senza farli diventare dei mostri senza cuore, e mi preoccupa il fatto che invece nell'Era Fantasy questo problema non c'era o comunque non era così evidente.
[/quote]

Prendiamo nota... o,per meglio dire, sottolineiamo la nota già fatta: è una di quelle cose che per noi che questo gioco l'abbiamo scritto e lo respiriamo da 6 mesi (buon Mezzo Compleanno, Dilemma!) viene facile da fare, ma come sospettavamo è difficile da spiegare a chiare lettere.

Ci vorrà un bel pezzo per tirare fuori dei "princìpi del Patrono" chiari e comprensibili, che diano linee-guida pratiche su cosa fare... potrebbe anche esserci, nella versione finale-finalissima, una regola un pelino più formale riguardo alle "Chiavi lasciate andare", ne parlerò con gli altri. ^_^

Nel frattempo tieni conto di questo: una Chiave non Segnata da un paio di giri di scene ha una vita COMPLICATA: il suo egoismo o il suo martirio le stanno incasinando la vita. È una "pecorella smarrita": il potere delle Ali l'ha spinta in una direzione e nessuno la sta fermando!

Citazione
Poi ho notato che Moreno, Lapo e Davide trovano molta difficoltà ad adattarsi alla vaghezza di ciò che le Ali sono e delle mosse in particolare. In un paio di occasioni mi sono ritrovata a descrivere la reazione delle Chiavi ad un tiro sotto il 6 e è sembrato come se semplicemente le cose fossero andate come voleva l'Ala...

Dunque, se non sbaglio tu stai giocando con la versione 8 delle schede... la versione 9 affronta anche questo problema: se un tiro è di 6 o meno totale, ci DEVONO essere delle ripercussioni.
L'Ala OTTIENE quello che vuole (non sono i "fallimenti" di AW: il potere dell'Ala è infallibile), in effetti, anche tirando male, MA si "prende in faccia" qualcosa di spiacevole.

Le Mosse sono "stiracchiabili": nei playtest abbiamo notato che per alcuni erano troppo vaghe, per altri erano troppo strette. ^^;

Sul "che cos'è un'Ala": il manuale finale conterrà qualche indicazione su cosa POTREBBE essere un'Ala, ma tra l'approccio "dì poco e lascia i giocatori a costruirci sopra" (cos'è una Trollbabe? Cos'è un Incubo di Mad City?) e l'approccio "racconta e dettaglia tutto" (World of Darkness), abbiamo preferito il primo.

Chiedo ai giocatori delle Ali: cos'è che vi "manca di sapere"?

Citazione
AP
in una particolare scena Davide mi ha detto di pestare di più sul tag Egoista di una Chiave altrimenti sembrava normale... a me sembrava abbastanza egoista.

Davide è andato in vacanza in montagna con Sebastian, ignorando bellamente le chiamate dell'infermiera che si prendeva cura della sorella. Sebastian parlandoci gli dice di trovare una soluzione migliore e Davide inizia a cercare una casa di cura, anche se fino a pochi giorni prima avrebbe anche rinunciato alla sua vita per prendersi cura della sorella.
Qui Davide giocatore mi dice di pestare più forte.
A questo punto Davide mentre cerca su internet dice: “Ecco una casa di cura che non costa molto, è a Bologna... beh l'importante è che posso permettermelo e che ci siano medici.”

Non so ma... se Sebastian non lo avesse segnato penso che Davide sarebbe di lì a poco diventato un insensibile stronzo, tutto il contrario dell'inizio. È normale che si arrivi a un tale cambiamento?

È abbastanza normale che le Chiavi vengano prese e sballottate.

Ezio, come Patrono, è rimasto MOLTO colpito da come le Ali possano mandare a gambe all'aria la vita di una Chiave, senza che il Patrono possa farci molto: sul manuale scriveremo bene in chiaro che può succedere e che il Patrono non deve neanche sperare di poter guidare la vita delle Chiavi, ma deve sempre giocare "di risposta" (il railroading è proprio IMPOSSIBILE, e già pianificare in lungo è praticamente inutile, per il Patrono ^_- ).

Citazione
Inoltre le scene tra Ali le sento praticamente inutili, non succede niente a parte il fatto che chiacchierano un po',  ma se non le facessimo non è che si perderebbe gran ché.
Dobbiamo fare almeno un'altra sessione, quindi in generale potrebbero cambiare delle cose.
Però ho sentito il bisogno di mettere tutto per iscritto, di solito capisco cosa non funziona per me, ma in questo caso è come se ci fossero vari fattori che concordano nell'incasinare tutto.

Le Scene Tra le Ali sono assolutamente opzionali: si fanno SOLO se uno dei giocatori delle Ali dice che la vuole fare. Il framing di questa scena passa automaticamente a lui, infatti: è quel giocatore che ne sente il bisogno, che si metta a suo agio. ^_^

Le Scene delle Ali, inoltre, non hanno vincoli di durata: finiscono quando c'è una sola Ala rimasta in scena: nulla vieta che si scambino due parole e poi ciao, ognuno per la sua strada.

Ci sono delle occasioni in cui le Ali hanno "messo le mani" dentro le Chiavi in modo profondo e significativo, e magari si sono "pestate i calli a vicenda": la Scena delle Ali serve anche a far sfogare e chiarire le Ali.

Le Ali hanno avuto divergenze su come sarebbe stato "giusto" intervenire nella vita delle Chiavi?
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Marco Andreetto

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Re:Era Torino sul lago
« Risposta #2 il: 2013-01-25 12:00:22 »
Bravissimo mattia! <3 quoto in pieno. :)
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Mattia Bulgarelli

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Re:Era Torino sul lago
« Risposta #3 il: 2013-01-25 15:05:50 »
Altre cose che sono saltate fuori parlandone con Manu.

Ok, le Chiavi sono persone "comuni", ma ci viene un vago sospetto che queste Chiavi siano TROPPO comuni.
I giocatori delle Ali, rileggendo la lista dei punti stabiliti per le Chiavi, le hanno trovate INTERESSANTI? E tu come Patrono?


Nel frattempo, il consiglio è: se la partita non vi entusiasma, sospendetela, in attesa di un manuale completo.
Intanto, parliamone qui (che resta tutto documentato, intanto mi salvo il link nel documento di lavorazione del manuale: se ci sono dei problemi identificabili, verranno risolti nel gioco definitivo).
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Giulia Cursi

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Re:Era Torino sul lago
« Risposta #4 il: 2013-01-25 15:26:16 »
Ok, infatti staremo in attesa, voglio vedere quanto cambia l'Era con il manuale. Tanto la prossima settimana non riusciamo a incastrarci con gli impegni.
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Moreno Roncucci

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Re:Era Torino sul lago
« Risposta #5 il: 2013-01-25 21:59:57 »
Permettete che mi presenti, sono Simon, Ala Verde.

Devo dire che, come ha detto Giulia, ho trovato molte difficoltà all'inizio. (anche adesso, ma all'inizio di più). Mi sono trovato in scena senza sapere chi ero, cosa potevo fare o no, e che diavolo ci facevo lì.

Prima scena, della Larva. OK, allora sono una specie di spettro semievanescente da seduta spiritica? No. Sono quello che voglio. Dove voglio. Con chi voglio. Cosa posso fare? Non ne ho idea. Le mosse sulla scheda non danno nessuna indicazione. Che ci faccio lì? Non ne ho idea. Sono un (qualcosa) che viene da (un posto) con (poteri ignoti) e (obiettivi sconosciuti).

Quindi faccio una scena tipo "incontro in discoteca con qualcuna che ti conosce ma tu non ricordi". Anche se ero in una camera con Daphne. Avete presente? Quelle situazioni in cui non vuoi far capire che non ti ricordi, quindi stai sul vago, non ti esponi, rispondi solo alle cose che dice lei e rimani sul generico.

Stresso imbarazzo, da capo, nella prima scena "normale". Credo di aver rifatto la descrizione iniziale di quello che facevo non so quante volte, perchè non capivo la situazione.

Stesso imbarazzo nella prima scena fra Ali. Ci conosciamo? Ma chi siamo? Lo so ma è il mio giocatore che non lo sa o non lo so pure io?

Anche dire "improvvisa", e anche se siamo d'accordo di accettare gli input degli altri, blocca. Se il tuo input viene accettato significa che qualunque cosa dici lega gli altri, quindi non dici nulla. (Giulia ha osservato alla fine della terza sessione che non avevamo mai fatto il minimo accenno alla nostra natura, mai.  Parlavamo solo ed unicamente delle chiavi. Rispondendo abbiamo dato tutti pressappoco la stessa risposta: che quella era una voragine in cui avevamo paura di precipitare e quindi ci stavamo molto, molto alla larga)

Se il gioco non dice nulla al riguardo, l'ovvia conseguenza è che la cosa esce dal gioco. Mai citata, mai considerata, mai toccata.

Non è assolutamente come Trollbabe. Se leggi il manuale una Trollbabe sai perfettamente chi è e cosa fa. Il fatto di non avere una "origine" non equivale a non avere una Natura. Anzi, dice solo che la tua natura come personaggio non richiede una origine. Sei Diabolik, non Spider-man.

Mi viene in mente La Mia Vita col Padrone. Avete mai visto un gdr più adattabile a qualunque epoca e luogo? (l'hanno persino giocato con Babbo Natale come Padrone e i suoi elfi come minions...). Questa adattabilità è voluta, già nel design. Perchè in origine era un gioco totalmente generico.
Ron ha rotto le scatole a Paul in privato e nel forum finché non l'ha convinto a metterci un ambientazione "standard", quella inizi del 1800.
Limita in qualche maniera l'adattabilità?
Ma è comunque un aiuto notevole per capire il gioco, perchè ti dà subito un idea, un esempio, una base da cui partire.

Questa totale vaghezza generale è stato il principale problema di gioco. Poi, finalmente, alla terza sessione ho iniziato a fare qualcosa (a far sentire in colpa un sacco di gente, ad essere precisi).

Non sono d'accordo sul fatto che ci sia stata poca interazione fra le ali. Per esempio fra Simon e Sebastian c'è un chiarissimo disaccordo se non vera e propria ostilità. Simon pensa che Sebastian stia ignorando i suoi compiti e sfrutti Davide come un giocattolo, e gliel'ha pure detto. Alla fine della serata Simon è direttamente intervenuto per cancellare gli effetti della mossa precedente di Sebastian (che secondo Simon praticamente la distruzione della vita di Davide, perchè a Sebastian non interessava ed era solo una distrazione) e per segnarlo in maniera opposta. Se non è una dichiarazione di guerra poco ci manca.

Se le scene fra Simon e Sebastian sono state brevissime, è per la voragine, e perchè hanno davvero poco da dirsi. Non posso forzarlo a fare o dire niente, non c'è senso in lunghe discussioni, e non abbiamo altri argomenti di cui parlare se non le Chiavi, a causa della voragine. Quindi per me è normalissimo che siano state in pratica brevi scambi gelidi e ostili. (con pause per la cioccolata in tazza...)
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Re:Era Torino sul lago
« Risposta #6 il: 2013-01-25 22:22:17 »
Simon ti odio ma una cioccolata calda non si nega a nessuno  :-*

Mauro

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Re:Era Torino sul lago
« Risposta #7 il: 2013-01-25 22:51:38 »
Devo dire che, come ha detto Giulia, ho trovato molte difficoltà all'inizio. (anche adesso, ma all'inizio di più). Mi sono trovato in scena senza sapere chi ero, cosa potevo fare o no, e che diavolo ci facevo lì.

Prima scena, della Larva. OK, allora sono una specie di spettro semievanescente da seduta spiritica? No. Sono quello che voglio. Dove voglio. Con chi voglio. Cosa posso fare? Non ne ho idea. Le mosse sulla scheda non danno nessuna indicazione. Che ci faccio lì? Non ne ho idea. Sono un (qualcosa) che viene da (un posto) con (poteri ignoti) e (obiettivi sconosciuti)
È interessante, perché io non ho avuto questi problemi: sapevo di essere un essere sovrannaturale fuori dal tempo, e che qualunque cosa avessi detto alle Chiavi, nella scena della Larva, sarebbe stata creduta, influenzando pesantemente la sua vita. Questo essere sovrannaturale ha delle caratteristiche che non devono influenzare la mia giocata, perché sarà la mia giocata a definirle (in altri termini: lo gioco liberamente e da come gioco il Patrono mi assegnerà un colore; quindi, non devo chiedermi che caratteristiche ho e giocare di conseguenza, perché tali caratteristiche deriveranno proprio dalla - e saranno rispecchiate nella - giocata libera che farò).

In pratica, il Patrono vede come giochi, e ti dà un colore perché in quella scena hai già giocato quel colore, anche se (magari) non lo sapevi.

Gli obietti a me erano chiarissimi: le Chiavi ti hanno attirato per qualche motivo, ora le avvicini per conoscerle, per capire perché brillano così tanto (se brillano così tanto, magari si scopre di essersi sbagliati); magari cercherai di aiutarle. Forse alla fine lo capirai e ti fermerai con loro, forse no e tornerai nel flusso del tempo.

Queste cose ti erano chiare? Se sì, cos'avresti voluto in più per avere chiaro come comportarti?

Ovviamente, domande valide anche per le altre Ali della campagna, se vorranno rispondere.

Mattia Bulgarelli

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Re:Era Torino sul lago
« Risposta #8 il: 2013-01-27 16:04:02 »
Devo dire che, come ha detto Giulia, ho trovato molte difficoltà all'inizio. (anche adesso, ma all'inizio di più). Mi sono trovato in scena senza sapere chi ero, cosa potevo fare o no, e che diavolo ci facevo lì.

Prima scena, della Larva. OK, allora sono una specie di spettro semievanescente da seduta spiritica? No. Sono quello che voglio. Dove voglio. Con chi voglio. Cosa posso fare? Non ne ho idea. Le mosse sulla scheda non danno nessuna indicazione. Che ci faccio lì? Non ne ho idea. Sono un (qualcosa) che viene da (un posto) con (poteri ignoti) e (obiettivi sconosciuti)

In parte ti ha già risposto Mauro.
E in parte queste cose sono già scritte nel manuale (che, appunto, non avevate, e non possiamo pretendere che Giulia dopo due partite e senza appunti ricordasse tutto, no? ^^; ).

Le Larvæ non sono "quello che vogliono": vengono percepite come umani, anche se non lo sono (facciamo ciao-ciao con la manina a Neil Gaiman tutti insieme! XD ).

Non sono "dove vogliono": vanno a cercare un primo contatto con la Chiave. Il "dove" va deciso "a senso".
Non sono "con chi vogliono": sono loro che arrivano. Chi trovano, se solo la Chiave o una folla di PnG, sta al Patrono, che decide "a senso" e come gli pare.

Questi due punti sono collegati: se il giocatore dell'Ala dice "lo vado a trovare al lavoro", il Patrono deve inquadrare la scena di conseguenza (anche perché è già stato deciso, nel 99,9% dei casi, che lavoro fa la Chiave, un'idea ce l'ha) e può decidere se si incontrano, che so, da soli in un corridoio di un ufficio oppure ad una affollata conferenza con 500 persone.

Non hanno "poteri ignoti": hanno il loro potere di entrare DI BRUTTO nella mente delle Chiavi, e tutto ciò che dicono loro verrà preso per buono. Poi hanno anche i poteri che manterranno più avanti: immortalità, essere dove vogliono quando vogliono (loro, non hanno il potere di spostare le Chiavi, è per questo che il framing sta al Patrono), ecc.
Non volano, non sparano raggi di energia, non creano cose dal nulla, non hanno la telecinesi, non leggono nel pensiero (anche se poi, avuta la scheda, ci sarà una Mossa per fare qualcosa di simile... pagando un prezzo).


Che ci fanno lì e quale obbiettivo hanno? Semplice: approcciano, per la prima volta, l'essere umano che tanto gli interessa (è la premessa iniziale, la cosa che mette in moto il gioco, in narratologia sarebbe la "rottura dell'equilibrio").
Pensa, che so, di essere Kagematsu che arriva e vede per la prima volta una Donna del Villaggio.


Copio-incollo dal manuale in costruzione:

Citazione
The Patron and Wing Players will have to keep these points in mind, while playing each of these scenes:

* The Key character will trust the Larva approaching them, up to the point they’ll believe everything they say, no matter how unlikely or unplausible.

* The Key character will “see” the Larva as a human, but they’ll not be able to pinpoint any detail about them.

* Larvae will have no defined form and the Wing Players will not be allowed to define their Larva appearance in any way: Larvae have no shape, gender identity, or even an image.

* The Patron player will put the Key in some kind of dilemma, personal problem or dire situation where they need to make a choice of some kind.
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Mattia Bulgarelli

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Re:Era Torino sul lago
« Risposta #9 il: 2013-01-27 16:05:32 »
Ah, a scanso di equivoci, qui sopra parlo delle Scene delle Larvæ E BASTA.

Per la parte centrale del gioco, valgono altre regole (che non sono tutte riassunte sulla scheda, almeno non nella versione che state usando, per le definitive vedremo).
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Manuela Soriani

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Re:Era Torino sul lago
« Risposta #10 il: 2013-01-27 17:51:24 »
Mauro, mi hai commossa!
^_^

Io non avrei saputo riassumere meglio!
XD
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Moreno Roncucci

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Re:Era Torino sul lago
« Risposta #11 il: 2013-01-28 00:36:16 »
Chiarisco una cosa: nel seguito di questo post elencherò una serie di cose che non sapevo quando ho giocato. Questo non significa che Giulia non le abbia dette! Specie nella prima serata avevo una connessione infame (tanto che l'abbiamo interrotta presto, appena creati i personaggi e fatta la scena della larva), e l'audio andava e veniva. In seguito nel gioco ho fatto domande varie a Giulia, ma essendomi perso parte della spiegazione iniziale, forse non ho fatto le domande giuste.

Quindi il tema del mio intervento (questo e il precedente) non è il commentare com'è attualmente il gioco o come l'ha gestito Giulia, quanto il parlare della MIA giocata, com'è stata dal mio punto di vista e il perchè di certe scelte e problemi che ho avuto.

Premesso questo:


Devo dire che, come ha detto Giulia, ho trovato molte difficoltà all'inizio. (anche adesso, ma all'inizio di più). Mi sono trovato in scena senza sapere chi ero, cosa potevo fare o no, e che diavolo ci facevo lì.

Prima scena, della Larva. OK, allora sono una specie di spettro semievanescente da seduta spiritica? No. Sono quello che voglio. Dove voglio. Con chi voglio. Cosa posso fare? Non ne ho idea. Le mosse sulla scheda non danno nessuna indicazione. Che ci faccio lì? Non ne ho idea. Sono un (qualcosa) che viene da (un posto) con (poteri ignoti) e (obiettivi sconosciuti)
È interessante, perché io non ho avuto questi problemi: sapevo di essere un essere sovrannaturale fuori dal tempo,

Questo lo sapevo (a parte il "fuori dal tempo") ma "essere sovrannaturale" non dice molto...

Citazione
e che qualunque cosa avessi detto alle Chiavi, nella scena della Larva, sarebbe stata creduta, influenzando pesantemente la sua vita.

Questo non lo sapevo.

In quella scena fra l'altro non avevo capito che era la prima volta che mi vedeva.

Citazione
Questo essere sovrannaturale ha delle caratteristiche che non devono influenzare la mia giocata, perché sarà la mia giocata a definirle (in altri termini: lo gioco liberamente e da come gioco il Patrono mi assegnerà un colore; quindi, non devo chiedermi che caratteristiche ho e giocare di conseguenza, perché tali caratteristiche deriveranno proprio dalla - e saranno rispecchiate nella - giocata libera che farò)

In pratica, il Patrono vede come giochi, e ti dà un colore perché in quella scena hai già giocato quel colore, anche se (magari) non lo sapevi.

Questo lo sapevo ma non è che aiuti molto: se non sai cosa sei, cosa fai, cosa puoi fare e perché, dire "e quello che stai per dire è molto importane" non diminuisce il panico da foglio bianco....

Specifico anche un altra cosa: di Dilemma non sapevo, di proposito, nulla.  Di solito non seguo i thread sui giochi in playtest (tutta questa sezione, quindi). Avevo letto actual play entusiasti nella sezione gioco concreto e volevo giocarci, ma per evitare di confondermi con regole o meccaniche di versioni precedenti, non ne ho letto nulla e ho iniziato anche a saltare gli actual play quando hanno iniziato ad andare più nei dettagli (questa scelta è quella standard che faccio in genere nei giochi in playtest - anche perchè altrimenti che razza di playtest fai? un playtest orbo? Dato dalle lettura del manuale... e di 50 thread nel forum?)

Citazione
Gli obietti a me erano chiarissimi: le Chiavi ti hanno attirato per qualche motivo, ora le avvicini per conoscerle, per capire perché brillano così tanto (se brillano così tanto, magari si scopre di essersi sbagliati); magari cercherai di aiutarle. Forse alla fine lo capirai e ti fermerai con loro, forse no e tornerai nel flusso del tempo.

Non avevo capito che erano persone in qualche maniera particolari e che mi avessero "attirato", non avevo capito che ero "appena arrivato" (per quello che ne sapevo li seguivo dalla nascita), non sapevo che lo scopo fosse aiutarle, (ma lo è? Le prima due sessioni non avevo idea del perchè il mio personaggio fosse lì, poi un post che ci ha passato Giulia prima della terza sessione chiariva che eravamo lì per aiutarli. Ora tu dici che "magari cercherò di aiutarle"...  sono incongruenze di draft diversi o la cosa non è poi così chiara?
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Moreno Roncucci

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Re:Era Torino sul lago
« Risposta #12 il: 2013-01-28 01:04:36 »
Stessa premessa di prima.

Devo dire che, come ha detto Giulia, ho trovato molte difficoltà all'inizio. (anche adesso, ma all'inizio di più). Mi sono trovato in scena senza sapere chi ero, cosa potevo fare o no, e che diavolo ci facevo lì.

Prima scena, della Larva. OK, allora sono una specie di spettro semievanescente da seduta spiritica? No. Sono quello che voglio. Dove voglio. Con chi voglio. Cosa posso fare? Non ne ho idea. Le mosse sulla scheda non danno nessuna indicazione. Che ci faccio lì? Non ne ho idea. Sono un (qualcosa) che viene da (un posto) con (poteri ignoti) e (obiettivi sconosciuti)

In parte ti ha già risposto Mauro.
E in parte queste cose sono già scritte nel manuale (che, appunto, non avevate, e non possiamo pretendere che Giulia dopo due partite e senza appunti ricordasse tutto, no? ^^; ).

Come ho scritto nella premessa, non so nemmeno se Giulia l'abbia spiegato o no, perdevo l'audio in continuazione...

Citazione
Le Larvæ non sono "quello che vogliono": vengono percepite come umani, anche se non lo sono (facciamo ciao-ciao con la manina a Neil Gaiman tutti insieme! XD ).

Questo non lo sapevo ad inizio scena, quindi mi sono messo a fare un sacco di domande e me l'ha spiegato.

Citazione
Non sono "dove vogliono": vanno a cercare un primo contatto con la Chiave. Il "dove" va deciso "a senso".
Non sono "con chi vogliono": sono loro che arrivano. Chi trovano, se solo la Chiave o una folla di PnG, sta al Patrono, che decide "a senso" e come gli pare.

Ho già detto prima del fatto che non avevo capito che fosse il primo incontro, sul "con chi vogliono" era riferito alle tre chiavi.

Citazione
Questi due punti sono collegati: se il giocatore dell'Ala dice "lo vado a trovare al lavoro", il Patrono deve inquadrare la scena di conseguenza (anche perché è già stato deciso, nel 99,9% dei casi, che lavoro fa la Chiave, un'idea ce l'ha) e può decidere se si incontrano, che so, da soli in un corridoio di un ufficio oppure ad una affollata conferenza con 500 persone.

Non sono sicuro di ricordare bene, dopo tante  settimane, ma il non capire che aspetto avevo né in che senso fossi "sovrannaturale" mi ha fatto dare per scontato che l'incontro dovesse avvenire dove non ci vedeva nessun altro. Non so se anche gli altri giocatori avevano avuto la stessa impressione, ma mi pare che anche loro abbiano scelto solo scene private.

Citazione
Non hanno "poteri ignoti": hanno il loro potere di entrare DI BRUTTO nella mente delle Chiavi, e tutto ciò che dicono loro verrà preso per buono. Poi hanno anche i poteri che manterranno più avanti: immortalità, essere dove vogliono quando vogliono (loro, non hanno il potere di spostare le Chiavi, è per questo che il framing sta al Patrono), ecc.
Non volano, non sparano raggi di energia, non creano cose dal nulla, non hanno la telecinesi, non leggono nel pensiero (anche se poi, avuta la scheda, ci sarà una Mossa per fare qualcosa di simile... pagando un prezzo).

Tutto questo mi era, appunto, ignoto.

Ad oggi, avevo capito che quello che dicevo veniva tenuto in buona considerazione e ascoltato, ma non che fosse automaticamente preso per buono. Sapevo del poter essere dove volevo, ma non avevo idea sul poterlo fare anche con qualunque altro (o qualunque altro potere, del resto)

Nella prima scena "normale" con una chiave avevo capito che la mia presenza sarebbe stata considerata "normale", ma era "normale" nel senso di "oh, buongiorno, piacere di conoscerla, straniero che è normalissimo sia in questo momento nel mio salotto" o è "Oh, ciao, persona che sono sicuro di conoscere da una vita e che quindi è normalissimo che sia qui?"

E funzionava con tutti o solo con la chiave?

La scena ha avuto una partenza molto difficoltosa perchè facevo un sacco di domande e comunque avevo le idee confuse. Per esempio nella prima descrizione davo per scontato che la mia presenza sarebbe stata considerata normale da chiunque, poi l'ho cambiata per togliere i compagni di appartamento e poi l'ho cambiata un altra volta per un altro dubbio che non ricordo più, e poi comunque, leggendo il tuo elenco, ho comunque sbagliato (mi sono inventato di abitare in un appartamento nello stesso palazzo, pensando di poter creare la cosa o per lo meno sapere in qualche maniera sovrannaturale che c'era un appartamento libero)

Citazione
Che ci fanno lì e quale obbiettivo hanno? Semplice: approcciano, per la prima volta, l'essere umano che tanto gli interessa (è la premessa iniziale, la cosa che mette in moto il gioco, in narratologia sarebbe la "rottura dell'equilibrio").
Pensa, che so, di essere Kagematsu che arriva e vede per la prima volta una Donna del Villaggio.

E quindi, ancora adesso, avevo capito male: leggendo quel pezzo quotato da Giulia avevo capito che avessimo un compito e un ruolo preciso: aiutarli. (sottinteso, non detto, lasciato nella voragine del "non ne parliamo" il fatto che non fossero i primi)

Citazione
Copio-incollo dal manuale in costruzione:

Citazione
The Patron and Wing Players will have to keep these points in mind, while playing each of these scenes:

* The Key character will trust the Larva approaching them, up to the point they’ll believe everything they say, no matter how unlikely or unplausible.

* The Key character will “see” the Larva as a human, but they’ll not be able to pinpoint any detail about them.

* Larvae will have no defined form and the Wing Players will not be allowed to define their Larva appearance in any way: Larvae have no shape, gender identity, or even an image.

* The Patron player will put the Key in some kind of dilemma, personal problem or dire situation where they need to make a choice of some kind.

Eh, a saperlo...   8)
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Mattia Bulgarelli

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Re:Era Torino sul lago
« Risposta #13 il: 2013-01-28 17:52:39 »
Insomma, riassumendo: meglio non fare delle partite senza un manuale finito sottomano. ^^;

Giusto un'ultima precisazione, quando dici nel post qui sopra:
Citazione
(mi sono inventato di abitare in un appartamento nello stesso palazzo, pensando di poter creare la cosa o per lo meno sapere in qualche maniera sovrannaturale che c'era un appartamento libero)

Questo lo puoi fare perché le Ali, dopo la Scena Della Larva, si incastrano nella Storia.
In che senso? Nel senso che sì, possono essere chi vogliono: per esempio "la ragazza della porta accanto che lavora al supermercato" (quindi sì, oggettivamente abita nell'appartamento accanto, e tutti i colleghi del supermercato XYZ giureranno che lavora lì dall'anno scorso, o che è "la nuova assunta").
Oppure essere "un eccentrico milionario, con villa, maggiordomo e batcaverna" (e invitare le Chiavi a visitarla).
L'importante è che siano identità che possono "sparire dalla Storia": di certo un'Ala non può essere la Regina D'Inghilterra o lo scopritore della fusione fredda.

Le Ali sono come delle spie con un'identità di copertura perfettamente inattaccabile.

Se e quando vorranno dire alle loro Chiavi cosa sono davvero è una scelta loro (e, due volte su tre misurando a spanne, è un punto che diventa molto importante).
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

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