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Degli aspetti importanti in un manuale
Mattia Bulgarelli:
Chiamala deformazione professionale, ma per me la LEGGIBILITÀ è molto, molto importante.
La leggibilità viene da una lunga serie di fattori:
- scelta di un font chiaro (per forma, meglio se nero su bianco per il testo e riservare gli abbellimenti. Es.: la seconda edizione di Elar rispetto alla prima è un gigantesco miglioramento).
- impaginazione e spaziature (per evitare i wall-of-text, appunto, ma anche per scandire bene i concetti, i capitoli, ecc.).
- uso coerente delle opzioni del font (un GRASSETTO MAIUSCOLO dovrebbe indicarmi un titolo, ma non dovrebbe essere utilizzato altrove, così il lettore associa forme e concetti)
- se possibile e non ostacola la lettura, avere un "tema portante" (Polaris, Trollbabe, 1001notte, per esempio)
Le illustrazioni mi piacciono (d'altronde, tra lavoro mio & di Manuela, ma anche di Michela, di Francesca, ecc... ^_- ), ma tra mettere un'illustrazione BRUTTA (pagata 30 dolalri alla nipotina di un amico "che è brava, ma brava, che a scuola glielo dicevano tutti che era brava a disegnare...") e non metterla, io scelgo la seconda opzione (Monster Of The Week in inglese, per esempio, ha delle illustrazioni che non riesco a farmi piacere e non sono neanche troppo legate per stile al tema del gioco).
judge:
Pesco da Mattia, che ha postato mentre scrivevo le stesse cose, e aggiungo un altro punto:
- scelta di un font chiaro (per forma, meglio se nero su bianco per il testo e riservare gli abbellimenti. Es.: la seconda edizione di Elar rispetto alla prima è un gigantesco miglioramento).
- impaginazione e spaziature (per evitare i wall-of-text, appunto, ma anche per scandire bene i concetti, divisione in capitoli, ecc.).
- un po' di riassunti: la prima edizione di Cani nella Vigna alla fine di ogni capitolo aveva un riepilogo che per me era utilissimo (non ho mai guardato la seconda edizione per cui magari è stato lasciato)
Giorgia:
Diciamo che se un manuale rispetta le regole base della tipografia a me già basta per non dargli dei punti negativi (ma usando i word processor e un uso sensato degli stili non è difficile) e non compromettere la piacevolezza della lettura.
Per me la grossa differenza è data dal modo di esporre le regole, dallo stile di scrittura e dagli esempi. Le illustrazioni sono importanti ma meglio poche ma buone
PS: se ci sono spesso typo mi passa la poesia
Giovanni Micolucci:
Oltretutto è un discorso molto complesso questo:
- Uno legge il manuale da Autore
- Legge il manuale da Editor di qualche gioco
- Legge il manuale da Assaggiatore di Bomboloni ProfessionaleTM
- Legge il manuale da niubbio
Si dovrebbe poi far distinzione fra chi è pubblica come Editore, Autoproduttore e chi butta su Internet, ma questa non avviene quasi mai. ^_^ Io non posso sperare di raggiungere la qualità di un Editore ad esempio, perché non posso permettermela...
Simone Micucci:
Dipende dal manuale.
Quando sfogliandolo inizio a vedere valanghe di tabelle e di rimandi tra le stesse inizia a prudermi il naso.
Per piacermi un manuale mi baso sulla facilità di leggerlo (anche la traduzione influisce molto. Diosanto su Changeling e Witchcraft ci ho perso le staffe), in quanto è stancante per gli occhi e quanto è facile reperirvi concetti dentro (anche quanto sono spiegati chiaramente è un fattore importante).
Poi io ho adorato particolarmente Spione. Un manuale compatto, con un titolo poco accattivante, una grafica che farebbe chiedere ad uno spartano qualche fronzolo in più e un formato più pratico da tenere in tasca che da tenere su uno scaffale.
Quel cavolo di manuale assolutamente non lo comprerai mai, a meno che non ti interessi l'argomento e non ti interessi giocare specificatamente QUEL gioco. Non può piacerti il manuale, non può piacerti la grafica, a meno che non hai lo scopo assoluto di volerlo portare in giro in modo pratico e giocarci. ^_^
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