Paolo la domanda importante da farsi: sarebbe opportuno?
La resistenza italiana pensi sia meglio rappresentarla come una serie dii gesti incolsunti e scelte individuali oppure come un processo che partendo da motivazioni etiche personali diventa un movimento di liberazione. I gesti di una resistenza "vittoriosa" vanno al di la della guerriglia e dei sabotaggi, sono soprottutto segnati dalla solidarietà e dal consenso popolare.
La mia risposta è si, ma ci vorrebbe nel frattempo un gioco che dipinga la resistanza come giusta o perlomeno come necessaria, non solo inevitabile.
Non so, Iacopo, come sia meglio rappresentare la Resistenza, però vedo che sulla Resistenza è in atto un meccanismo di rimozione simile a quello della storia recente del Medio Oriente. E non sarebbe male offrire uno strumento per non dimenticare la pesantezza di certe scelte, proprio per non perdere la dimensione del singolo, dell'individuo davanti alla Storia. E mi pare di capire che Shahida offra un mezzo privo di retorica per entrare dentro certe scelte.
Un esempio: mia madre (classe 1937) passò una giornata intera in una piazza di non so quale paese in Abruzzo, assieme a sua madre, suo fratello e sua sorella davanti a due mitragliatici tedesche per venire fucilata se entro una certa ora mio nonno non si fosse presentato. Come lascito di quel giorno, settant'anni dopo, mia madre balbetta quando si emoziona. Ora prova a chiederle se la scelta di mettere a rischio, non la tua vita, ma quella di tua moglie e dei tuoi figli per un ideale - qualunque esso sia - è giusta o sbagliata.
Quando ho letto di Shahida e di una famiglia presa in mezzo da una guerra civile questo episodio è la prima cosa che mi è venuta in mente, da qui la domanda.
Si può sempre fare un Hack...
Solo che... sarebbe un hack dove non si parla della
resistenza italiana, ma si parla del PERIODO che ha caratterizzato la resistenza e dovrebbe accettare scelte diametralmente opposte, tipo membri della stessa famiglia che disdegnano i partigiani e si alleano alla Repubblica di Salò, oppure anche collaborazionisti; tanto quanto membri della famiglia partigiani rossi, che si scontrano con membri della famiglia partigiani bianchi e che si scontrano con membri della famiglia partigiani liberali filo-guardia di finanza (che ricordiamo sempre essere stata L'UNICA forza armata che si è schierata col popolo...), e altri ancora che non si schierano, ma vorrebbero che l'Italia sia "vinta" dai rossi, e che litigano con altri che non si schierano ma vorrebbero gli americani in casa.
Cioè, Shahida è un gioco
aperto, non è un gioco che ti vuole stimolare a diventare un terrorista.
Puoi tranquillamente giocare Shahida
evitando qualsiasi forma di terrorismo esplicito... semplicemente, prima o poi moriranno tutti (ok, l'ho fatta facile

era per spiegare che non c'è un
drive etico esplicito nel gioco, proprio perché è Story Now).