Parlando di AiPSe nello specifico di scene giocate di Anubi:
L'apice dell'assurdità diciamo pure che è stata al nostro arrivo al pianeta rosso, in cui non mi ricordo per quale motivo c'era Stalin (Cosa che temo abbia in un qualche modo introdotto il giocatore, non so come e neanche me lo ricordo). Contando che lui è fissato coi comunisti (nel senso del dargli addosso a prescindere) ha tutto assunto del grottesco.
A quel punto sono onesto, non abbiamo capito se il produttore poteva semplicemente dirgli "no, non c'è nessun Stalin, ma solo marziani" oppure no.
Il personaggio insomma era decisamente fuori dalla righe, ma la verità era che non avevamo idea di come comportarci: era giusto che si divertisse a giocarlo visto che lo aveva creato così, solo che di contro noi rabbrividivamo a certe scene :S (ed era così anche giocando a qualunque tradizionale si sia provato con lui presente)
Che bordello ^^''
Mi sento di intervenire, essendo l'utente che ha "adottato" AiPS su GcG. ^^;
Di solito, quando un giocatore mette in scena roba "fuori tema" (oltre a quello che ha detto correttissimamente Simone su chi può mettere in scena cosa e sì, il Produttore DOVEVA dire "tu gioca il tuo Protagonista, il pianeta lo riempio io con quel che mi pare"),il problema è di "patto sociale" e di "gioco safe".
Patto Sociale: avete, durante il Pitch, definito bene il tono della serie? La bellezza di una giocata di AiPS dipende tantissimo da quanto le aspettative dei giocatori si "sincronizzano".
Io leggo nel pitch:
Irriverenza e comicità di un certo tipo (Misfits).
In Misfits ci "sarebbe stata bene" una comparsata di Stalin?
Il giocatore con quell'uscita ha preso fanmail da qualcuno? (la fanmail è un ottimo termometro di cosa i giocatori vogliono giocare DAVVERO) Non credo, visto che parli di "rabbrividire". ^^;
Giocare "safe": non è che il giocatore "manda in vacca" la partita perché pensa, altrimenti, di non avere nulla da fare, nulla da dire, di annoiarsi? Insomma, non è che ha "paura di giocare una storia seria e sensata"?
Nel caso, fallo giocare a Grandi Dèi Orki per farlo sfogare, lì la demenzialità è approvata, autorizzata, incoraggiata.
Se con Grandi Dèi Orki si diverte, bene. Ti sei sfogato, adesso che ne dici di qualcosa di più serio?
Se non si diverte con Grandi Dèi Orki, può anche darsi che il suo divertimento sia "fare il discolo", nel qual caso... può anche darsi che non sia il giocatore che vuoi avere al tavolo per giocare qualcosa di un minimo "sentito".
Un'altra possibile (anzi, migliore) idea è di metterlo "al tavolo" con qualcun altro: finché gioca solo con voi, che siete amici-amici e vi conoscete da parecchio, non c'è nessuno al tavolo che ha l'autorità di dirgli "non si fa così, si fa cosà" perché lui
sa già "come si gioca con voi".
Con un semisconosciuto, invece, con un gioco che non ha mai visto, con un Facilitatore come me o Ezio, che conosce dove il gioco XYZ "si rompe" se non segui le regole e che dice "no" in modo gentile ma fermo quando si passano i confini (Stalin? No, in questo gioco non puoi deciderlo tu dalla parte del Protagonista), allora può imparare qualcosa di nuovo.
Nessuno è profeta in patria: io ho imparato sulla mia pelle, con lacrime e sangue (quasi letterali le prime) che non puoi insegnare qualcosa al tuo gruppo... sanno che possono fare pressione e ignorare quello che gli stai dicendo perché è ovvio che siete "tra parigrado".
Per imparare qualcosa da qualcuno, bisogna cedergli autorità, dargli la fiducia che lui, su
quella cosa specifica, ne sa più di te.
Imparare un gioco da uno che gioca con te da anni fa scattare il meccanismo di "ma se abbiamo iniziato insieme a giocare, cos'avrà lui da insegnarmi che non so già?" e l'apprendimento non passa.
Ora 'sto discorso me lo salvo su un thread a parte.