Autore Topic: Bravura e Divertimento  (Letto 15061 volte)

Zachiel

  • Membro
  • Marco Brotto
    • Mostra profilo
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #30 il: 2012-11-30 20:29:00 »
Su, su patrick, è ovvissimo che sto solo difendendo a spada tratta la mia posizione. :D

Comunque vedo di rispondere un po' a tutti.

Luca: secondo me c'è una bella differenza tra il "parlare da comizio" ed il (per esempio) "saper risultare simpatico al gruppo". Il primo è un partito preso. Il secondo può essere il primo se agli altri sta simpatico quello che fa comizi... ma può essere esattamente il contrario se uno dei miei giocatori è Claudia.
Una cosa poi è la sicurezza nello sparare le frasi dei png, una cosa quella nel sapere le regole senza doversi rileggere il manuale e soprattutto (il mio punto debolissimo) nell'accorgermi dieci minuti più tardi di essermi dimenticato una regola che avrebbe totalmente cambiato il corso della partita.

Prendo D&D, perché mi capita di fare il master a quello... arbitrare un incontro non è solo creare una tensione lì ed ora, è consumare le riserve del gruppo in modo che poi l'incontro successivo sia più difficile e quindi emozionante (per gente che si emoziona sopravvivendo in condizioni avverse, ovviamente). Senza farlo e seguendo le regole da manuale ed avventura, nessuno scontro può nemmeno lontanamente impensierire i giocatori.
Quindi settimana scorsa dimenticarmi che il tal PNG può lanciare un incantesimo che gli migliora del 90% le probabilità di colpire, quando il medesimo PNG può fare 10d6+1d10+11 danni in un colpo (contro un barbaro da 200 punti ferita tondi) avrebbe voluto dire rendere l'incontro con il drago (un drago!) di stasera. Riuscire a non dimenticare queste cose quando gioco a D&D (e lasciamo stare il discorso "gioca ad altro che non te lo richiede") per me è un traguardo talmente importante da essere uno dei motivi per cui voglio giocarci ancora, ed ancora, finché non mi dimentico più queste cose.
E poi il traguardo diventerà un altro, ed un altro ancora. Però (di conseguenza) ogni volta che passo un venerdì sera a giocare a qualcos'altro è tempo che tolgo al mio imparare come si usa bene quel sistema. Che non è neppure Parpuzio, è proprio D&D 3.0.

Sul giocare più di pancia, Lavinia, magari se ne parla in altra sede, che non mi sento troppo a mio agio a parlarne in forum. Certo alcuni giochi non ti puniscono per averlo fatto come fa D&D, ma non credo sia quello il problema, quanto il fatto che se gioco totalmente di pancia (testimonia Serenello che lo so fare, a quanto pare) comunque non mi pare di prendere scelte "con la psicologia del personaggio".

E' un tipo di bravura anche quella secondo me, ed il mio divertimento dipende sia dalla mia bravura in questo che dalla bravura degli altri (principalmente in land mi piace vedere la bravura nel rendere con la descrizione delle sole azioni i sentimenti di un personaggio complesso e coerente, nel gioco da tavolo mi focalizzo di più su cossa fanno i PG che su come viene descritto, ma se qualcuno riuscisse a far vivere il suo PG e farmelo sentire in pancia credo che cercherei di sposarmi quella persona. Fate che sia una donna vi prego.)

Quindi ribadisco, sulla base di queste affermazioni. Secondo me la bravura dei giocatori (ma intesa come essere bravi a fare quello che del gioco mi emoziona) è fondamentale per il divertimento.
Ed è fondamentale, per me, che io mi senta bravo a fare quello che gli altri si aspettano da me (divertirli, intrattenerli).
Quando ho fatto da master a Trollbabe, per esempio (c'era Khana presente) mi sono divertito molto anche se non mi sono sentito bravo per nulla, ma ci sono volte che non sapere come far funzionare il gioco (non essere "bravo") mi mette addosso un'ansia incredibile,e non mi godo la partita (successo a Lady Blackbird, per esempio... successo a D&D 4e con un combattimento nell'acqua, dopo essermi accorto che la profondità era il triplo di quella che avevo comunicato ai giocatori e che ha permesso tattiche tutte diverse ed a sfavore del mostro)
Quando non faccio il master credo di essere molto più soddisfatto di me stesso, eccetto quando mi alieno dalla partita (è successo giocando a NCaS, con Ivano Piva nel gruppo se non sbaglio. Ero quello che muoveva i dadi colorati in formazione canticchiando la musichetta del tetris). Giochi sbagliati per me, suppongo.

Voglio provare a fare un esempio di come il non sentirmi bravo ad un gioco mi mette in difficoltà, facendomi divertire meno.
Si tratta di una land, quindi per quelli che non fossero familiari è un play by chat dove si gioca un po' con chi si vuole in un pool di N utenti del sito.
Il capo della mia gilda è bravo (dal mio punto di vista). Quando i master propongono un evento lui sa tirar fuori 7-8 cose diverse da far fare alle persone che vogliono occuparsene, si tratti di semplici "tu potresti contattare il master per fare un tiro di conoscenze bardiche su questo argomento" o di "voi tre potreste andare in missione ad esplorare i sotterranei di quella villa".
Io non ho questa chiarezza di visione. Vedo le cose palesi e basta. Se lui pensa di fare 7-8 cose io ne vedo 2, ed il più delle volte non riesco a trovare una motivazione in gioco per cui il mio personaggio dovrebbe interessarsene.
Esempio in-game.
Un porto fluviale con grosse importazioni di materiali rari è governato da tre mercanti, emissari di tre diverse città portuali (A, B e C per comodità). Una nave viene bruciata, uno dei mercanti viene avvelenato, tre uomini del mio corpo di guardia vengono incolpati ed il maresciallo che è a capo del mio ordine (un PG) viene chiamato a testimoniare.
Il maresciallo propone:

1. tre persone fanno il viaggio in nave con un falso mercante di B e il mercante di C
2. altri quattro consegnano col teletrasporto il vero mercante di B e lo nascondono e lo proteggono.
3. quelli di livello più basso proteggeranno e faranno la guardia al falso mercante di B
4. io mi consegno o mi faccio prendere e mi faccio processare
5. un altro parla con il mercante di A (quello di cui sappiamo pochissimo)
6. tre di quelli di prima parlano con il mercante di C
7. quattro altri partono per A per scoprire qualcosa sul mercante di lì e sulla sua compagnia mercantile.

Le mie idee erano più o meno:

Lanciamo una divinazione per scoprire chi ha ammazzato il vecchio mercante di C
Se non ce la facciamo, boh. E' troppo rischioso impegolarsi.

Ed ho un PG che è un ambizioso assassino sadico che avrebbe volentieri minacciato di morte tutti e tre i mercanti per dare ai miei signori il controllo sul porto... ma non avrei saputo come farlo.

Niccolò

  • Membro
    • Mostra profilo
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #31 il: 2012-11-30 20:58:44 »
Nonsaicomefar,o,o non sai con farlo in un modo che convinca il master?

Zachiel

  • Membro
  • Marco Brotto
    • Mostra profilo
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #32 il: 2012-11-30 21:53:12 »
Nonsaicomefar,o,o non sai con farlo in un modo che convinca il master?

Non so immaginarmi un modo che convinca ME. Magari poi il master certe cose me le lascia pure fare, ma a me paiono talmente inefficaci che non le propongo neppure, ma nella maggior parte dei casi non arrivo proprio a pensarle.
Tipo, la cosa del falso mercante è geniale.

Niccolò

  • Membro
    • Mostra profilo
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #33 il: 2012-12-01 00:56:54 »
beh, secondo me con un sistema molto punitivo (e meno nonnista), ti potresti permettere di aprire di più, e vedere che anche le tue idee non sono poi così male...

Zachiel

  • Membro
  • Marco Brotto
    • Mostra profilo
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #34 il: 2012-12-01 02:30:26 »
beh, secondo me con un sistema molto punitivo (e meno nonnista), ti potresti permettere di aprire di più, e vedere che anche le tue idee non sono poi così male...

Certo, magari in un sistema in cui il capo dell'organizzazione avversaria non può dominare ogni nuova recluta e chiedergli esplicitamente se è una spia... ma non credo dipenda dal fatto che è Parpuzio. Dipende da come sono scritti i mostri in questo specifico gioco.

Matteo Suppo

  • Amministratore
  • Membro
  • *****
  • Matteo Suppo (oppure no?)/ Fanmail permanente
    • Mostra profilo
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #35 il: 2012-12-01 10:36:48 »
Zachiel, (che il correttore automatico vuole chiamare Sarchielli per qualche oscura ragione).


Il tuo obiettivo non mi sembra quello di divertirti, ma di avere una specie di 'rivalsa'. Voler essere bravo in quel gioco per questioni di autostima, più che per divertirti davvero.


Tutto quello che dici sembra portare a questo, e concordo con Patrick quando dice che è comunque da coraggiosi uscire dal closet e ammettere certe cose.


Il mio consiglio spassionato è di aggredire il problema dell'autostima da una direzione differente, perché credo che giocare con questa mentalità non porti buoni frutti.


Se sei convinto che le tue idee non valgano niente, il tuo cervello non ne produrrà più. Se pensi di non essere in grado di gestire cose in multitasking non riuscirai a farlo.


Personalmente per la questione della creatività ti consiglio 'imparare a pensare' di Edward de Bono, che insegna parte dei processi per allenare la creatività. Io li uso quotidianamente, per esempio.
Volevo scrivere qualcosa di acido ma sono felice :(

Niccolò

  • Membro
    • Mostra profilo
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #36 il: 2012-12-01 11:21:00 »
beh, secondo me con un sistema molto punitivo (e meno nonnista), ti potresti permettere di aprire di più, e vedere che anche le tue idee non sono poi così male...

Certo, magari in un sistema in cui il capo dell'organizzazione avversaria non può dominare ogni nuova recluta e chiedergli esplicitamente se è una spia... ma non credo dipenda dal fatto che è Parpuzio. Dipende da come sono scritti i mostri in questo specifico gioco.
dipende probabilmente dal l'incoerenza' almeno con i tuoi obiettivi di gioco. Infatti mi danl'impressione di starti un po' logorando, giocare in land. Io però ciò i pregiudizzzi, eh!

Simone Micucci

  • Facilitatore Globale
  • Membro
  • *****
  • Simone -Spiegel- Micucci
    • Mostra profilo
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #37 il: 2012-12-01 13:00:19 »
Zachiel una domanda: dal tuo ultimo post mi pare di capire che il tuo obiettivo principale sia di "diventare sempre più bravo a fare da master a d&d 3.0". Visto che altri regolamenti toglierebbe tempo all'imparare d&d 3.0.
Visto che giocare ad altro toglierebbe tempo a d&d 3.0.
Visto che d&d 3.0 è un gioco divertente che ti piace (e piace al tuo gruppo)...
Non vedo problemi.

I problemi che sembri lamentare sono sulla carenza di reazione. Non ti senti in grado di inventare così su due piedi situazioni interessanti e personaggi interessanti.
D&D 3.0 non ha tecniche di gioco per aiutarti in questo.

Se la situazione è davvero questa io vedo due soluzioni: o inventi tecniche di gioco che ti aiutino a risolvere questo problema o impari a improvvisare meglio.
Il primo problema può riguardare GcG in modo molto ravvicinato. Il secondo problema riguarda te sopratutto. Come ha scritto Matteo, DeBono è un esperto di pensiero creativo, pensiero laterale e tecniche di comunicazione. Qualcosa di suo potrebbe aiutarti. Ma se per te il problema è la tua capacità di immaginare sarà abbastanza dura uscirne, perché prima devi sconfiggere questo tuo preconcetto (che è tremendamente deleterio).

Io personalmente voglio pensare che sia un problema di tecniche di gioco, ma questo lo sai tu. (Ovvio, sempre che io sia stato in grado di centrare il punto).
Simone Micucci - GcG Global Fac - Fan Mail: 70 - Pacche sulla Spalla: 1. "Difficile avere nemici con Caldo+3"

Patrick

  • Membro
  • a.k.a. patmax17
    • Mostra profilo
    • Mio DeviantArt
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #38 il: 2012-12-01 16:11:22 »
sulla questione di "non mi viene in mente niente che potrebbe essere efficace e non troppo rischioso" avrei alcune cose da raccontare. Semmai avrò tempo, magari ci apro un topic.
Comunque la mia risposta breve è stata: Trollbabe.
In TB non devi preoccuparti di fare qualcosa che possa funzionare, e soprattutto non devi preoccuparti di fare qualcosa di rischioso. Perchè la trollbabe può. E io l'ho trovato estremamente istruttivo per uscire da quella mentalità.
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

Zachiel

  • Membro
  • Marco Brotto
    • Mostra profilo
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #39 il: 2012-12-01 16:58:30 »
Ok dunque in definitiva non sto cercando di divertirmi, con questo gioco, ma di far altro, quindi sono off topic... beh, *si mette il cappello giallo* buona cosa averlo capito, almeno.

Quanto a Trollbabe, l'ho provato più volte da master. Ho avuto l'impressione che il successo o l'insuccesso della Trollbabe non dipendesse da me o dalle mie scelte, ma solo dalla fortuna ai dadi.
Ma Tutto Ciò Accadeva Tanto Tempo Fa, Ed Ormai Non Resta Nessuno Che Lo Rammenti.

Niccolò

  • Membro
    • Mostra profilo
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #40 il: 2012-12-01 17:04:47 »
il successo e l'insuccesso dipendono dai dadi, MA nessuno dei due casi comporta umiliazioni o il non sentirsi all'altezza della situazione per la trollbabe e il suo giocatore, a meno che quest'ultimo non desideri proprio ciò!

Zachiel

  • Membro
  • Marco Brotto
    • Mostra profilo
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #41 il: 2012-12-01 17:16:14 »
Credo di aver bisogno di un gioco dove il fallimento dipenda da me ed in cui riuscire ad essere abbastanza bravo da non averne. Non per divertirmi, ma per essere soddisfatto.
Un fallimento dove il mio personaggio non viene umiliato mi interessa poco. Voglio non essere umiliato io, ma se è già insito nel gioco che non possa essere umiliato la soddisfazione dov'è?

(Ho la sensazione che ci stiamo avvitando...)

Moreno Roncucci

  • Big Model Watch
  • Membro
  • *****
    • Mostra profilo
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #42 il: 2012-12-01 18:10:18 »
Zachiel, Trollbabe non è una macchinetta automatica spara-successi. E la bravura del giocatore fa un ENORME differenza. Perchè non è più mediata da fortuna, numeri sulla scheda, o altro.

In che senso? Nel senso che non devi più fare le nozze coi fichi secchi. Centellinare ogni quadrello di freccia per poter spremere un successo, con la narrazione come conseguenza.

E' verissimo che, qualunque cosa faccia la trollbabe, la sua percentuale di successo (nell'ambito dello stesso tipo di azione con lo stesso passo alla stessa scala) non cambia. Ma il vedere la bravura del giocatore solo come capacità d far muovere quel numeretto ammonticchiando bonus...  beh, è un rimasuglio da wargame. Come se in un gdr non ci si potesse fare altro.

La capacità del giocatore in Trollbabe si vede da COSA narra DOPO il tiro. E cavolo se si vede...

Ora, la questione è: la "bravura" che cerchi è davvero così ristretta allo specifico ambito dei numeretti, e quindi davvero Trollbabe non fa per te (così come qualunque altro gdr dove c'è qualcosa di più importante dei bonus), o invece il problema è legato all'abitudine ai numeretti?

Dai tuoi post ho l'impressione che tu non cerchi tanto una validazione estetica della tua bravura, quanto una incontrovertibnile valutazione di bravura data da NUMERI.  Che nessun altro al tavolo possa negare. E' così? In questo caso questa sfiducia per gli altri al tavolo non mi pare una componente trascurabile...
"Big Model Watch" del Forum (Leggi il  Regolamento) - Vendo un sacco di gdr, fumetti, libri, e altro. L'elenco lo trovi qui

Zachiel

  • Membro
  • Marco Brotto
    • Mostra profilo
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #43 il: 2012-12-02 00:25:06 »
Il problema è questo. Finché ho i numeretti, riesco a vedere cosa devo fare per ottenere un risultato.
Senza numeretti, io non ho idea di quale azione potrebbe portare il mio personaggio ad ottenere quello che voglio.

Non sono bravo a determinare le relazioni di causa ed effetto.

Rodrigo

  • Membro
  • Paolo Cecchetto
    • Mostra profilo
    • Paper & Plastic blog
Re:Bravura e Divertimento
« Risposta #44 il: 2012-12-02 01:26:56 »
Il problema è questo. Finché ho i numeretti, riesco a vedere cosa devo fare per ottenere un risultato.
Senza numeretti, io non ho idea di quale azione potrebbe portare il mio personaggio ad ottenere quello che voglio.

Non sono bravo a determinare le relazioni di causa ed effetto.
E nella vita come fai?
nei GDR è lo stesso, no?

(Non sono sarcastico, giuro, ma mi rendo conto che per iscritto potrei essere frainteso, quindi specifico)
Paolo Cecchetto, proud owner of the Paper & Plastic blog.      

Tags: