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Quella volta che un gioco vi ha fatto stare bene
Mar:
Giocare con passione porta spesso a provare sensazioni, anche forti, al tavolo.
Leggendo molti degli AP nel forum, pare però che siano quasi sempre casi in cui "si soffre" (anche perché, spesso, e' la direzione in cui porta il gioco).
Nella mia scarsa esperienza mi è capitato di giocare con passione e, anche grazie ai dadi, stare bene.
Penso all'ultima partita di Dilemma (http://www.gentechegioca.it/smf/index.php?topic=8532.msg166288#msg166288) o alla partita di Clover (http://www.gentechegioca.it/smf/index.php?topic=8014) con Mauro e Roberto.
Sono giochi che mi hanno lasciato dentro dei ricordi felici (diversi tra loro, ovvio). Ricordi a cui ogni tanto torno con la mente e che mi fanno stare bene.
Ecco, vi è capitato?
Se volete potete raccontare un episodio ma non è necessario (magari uno preferisce tenerlo per se). Se volete basta un si o un no, e il gioco.
Claudia Cangini:
Martino, sai che leggendo il tuo messaggio mi è venuto il timore di essere fuorviante quando scrivo?
Io vivo infiniti momenti belli, giocando, in genere tanti di più quanto più frigno e mi lamento negli actual play :P.
Per esempio ne ho trovati una gran quantità nella mia recente partita dell'Amore al Tempo della Guerra.
Ogni volta che mi giocavo un ricordo e facevo in modo che una scena che sarebbe stata dolorosa per il mio innamorato cambiasse in qualcosa di positivo per lui e mettevo in luce le sue migliori qualità.
Ogni volta che lui faceva lo stesso per me. Quella volta (l'unica, temo ç_ç) che abbiamo tirato un 6 e recuperato dei ricordi.
Quando riuscivo a scrivergli una lettera che lo avrebbe fatto sentire amato o quando lui scriveva cose tenere a me.
Quando finalmente lo ho riabbracciato. Era ferito e segnato ma era con me, finalmente, e non lo avrei lasciato mai più.
Cose analoghe mi succedono in tutte le mie giocate migliori: i sentimenti forti sono sempre fonte di... esito a dire "divertimento" che forse non è il termine giusto. Forse è più appropriato dire piacere, godimento del gioco. Sono comunque sensazioni piacevoli per me e infatti torno costantemente a cercarle. Ci tenevo a dirlo, che non vorrei essere fraintesa! ^_^
Mar:
In realtà mi sono spiegato male io.
Do per scontato che quando una giocata dà emozioni forti sia una bella partita. E allo stesso modo che quei momenti emozionanti siano bei momenti.
Se no non giocheremmo a questi giochi.
Se la mia partita a Dilemma fosse finta su una nota triste sarebbe stata ugualmente una partita per me meravigliosa.
Io pensavo però, nel dettaglio, a momenti che ti hanno fatto stare bene, momenti "felici" nel gioco e che, di conseguenza, hanno reso felice anche te come giocatrice.
Lavinia:
Capito cosa intendi ^_^
Hmmm, così su due piedi direi:
-il finale di Dilemma, con Bran (la mia ala blu) che si è ritrovato ad avere un fidanzato meraviglioso, una mamma adottiva che lo era ancora di più e un cagnolino :D agrodolce perché uno dei suoi fratelli è asceso, ma comunque molto puccioso e bwiiii
-Il finale di LMVcP, perché nonostante io mi fossi suicidato alla fine uno degli altri servitori si è integrato, ha costruito una scuola e ha intitolato a me la piccola biblioteca scolastica ♥ (ero il bibliotecario della padrona)
Giorgia:
Mi sa che avevo capito male la domanda del 3d sorry :-[
In una sessione di gioco in parte le emozioni del personaggio si trasferiscono al giocatore, ma per me sono comunque filtrate, per cui la piena felicità no.
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