Aggiungo questo suggerimento che mi è venuto in mente ora e che è scontatissimo: accordarsi sul tono. Ci sono shojo più comici, in cui le difficoltà sono anche più "stupide" e imbarazzanti, e altri più seri in cui il focus è più sull'interiorità e gli ostacoli sono più sottili. Accordarsi all'inizio in quale direzione andare per essere sicuri di essere sulla stessa lunghezza d'onda mi pare utile, dato che ad esempio io, Ezio, Manuela e Paolo l'abbiamo giocato più virato verso il primo tipo e quindi ci siamo andati giù più "pesanti" con gli ostacoli (fermo restando quanto detto prima, ovvero non mettere ostacoli tanto per, ma per scoprire cose sui personaggi e vedere come vi reagiscono), mentre mi pare di capire che la giocata di Fabio e Marco sia stata più del tipo delicato, o sbaglio? ^_^