Autore Topic: Quella volta che un gioco vi ha fatto stare bene  (Letto 3297 volte)

Mar

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Quella volta che un gioco vi ha fatto stare bene
« il: 2012-11-23 10:45:11 »
Giocare con passione porta spesso a provare sensazioni, anche forti, al tavolo.
Leggendo molti degli AP nel forum, pare però che siano quasi sempre casi in cui "si soffre" (anche perché, spesso, e' la direzione in cui porta il gioco).
Nella mia scarsa esperienza mi è capitato di giocare con passione e, anche grazie ai dadi, stare bene.
Penso all'ultima partita di Dilemma (http://www.gentechegioca.it/smf/index.php?topic=8532.msg166288#msg166288) o alla partita di Clover (http://www.gentechegioca.it/smf/index.php?topic=8014) con Mauro e Roberto.
Sono giochi che mi hanno lasciato dentro dei ricordi felici (diversi tra loro, ovvio). Ricordi a cui ogni tanto torno con la mente e che mi fanno stare bene.
Ecco, vi è capitato?
Se volete potete raccontare un episodio ma non è necessario (magari uno preferisce tenerlo per se). Se volete basta un si o un no, e il gioco.
« Ultima modifica: 2012-11-26 10:57:42 da Mar »
"Saruman believes it is only great power that can hold evil in check, but that is not what I have found. I found it is the small everyday deeds of ordinary folk that keep the darkness at bay... small acts of kindness and love"

Re:Quella volta che un gioco vi ha fatto stare bene
« Risposta #1 il: 2012-11-23 11:54:05 »

Martino, sai che leggendo il tuo messaggio mi è venuto il timore di essere fuorviante quando scrivo?
Io vivo infiniti momenti belli, giocando, in genere tanti di più quanto più frigno e mi lamento negli actual play :P.
Per esempio ne ho trovati una gran quantità nella mia recente partita dell'Amore al Tempo della Guerra.


Ogni volta che mi giocavo un ricordo e facevo in modo che una scena che sarebbe stata dolorosa per il mio innamorato cambiasse in qualcosa di positivo per lui e mettevo in luce le sue migliori qualità.
Ogni volta che lui faceva lo stesso per me. Quella volta (l'unica, temo ç_ç) che abbiamo tirato un 6 e recuperato dei ricordi.
Quando riuscivo a scrivergli una lettera che lo avrebbe fatto sentire amato o quando lui scriveva cose tenere a me.
Quando finalmente lo ho riabbracciato. Era ferito e segnato ma era con me, finalmente, e non lo avrei lasciato mai più.


Cose analoghe mi succedono in tutte le mie giocate migliori: i sentimenti forti sono sempre fonte di... esito a dire "divertimento" che forse non è il termine giusto. Forse è più appropriato dire piacere, godimento del gioco. Sono comunque sensazioni piacevoli per me e infatti torno costantemente a cercarle. Ci tenevo a dirlo, che non vorrei essere fraintesa! ^_^
I nitpicker danneggiano anche te. Digli di smettere.

Mar

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Quella volta che un gioco vi ha fatto stare bene
« Risposta #2 il: 2012-11-23 12:28:18 »
In realtà mi sono spiegato male io.
Do per scontato che quando una giocata dà emozioni forti sia una bella partita. E allo stesso modo che quei momenti emozionanti siano bei momenti.
Se no non giocheremmo a questi giochi.
Se la mia partita a Dilemma fosse finta su una nota triste sarebbe stata ugualmente una partita per me meravigliosa.
Io pensavo però, nel dettaglio, a momenti che ti hanno fatto stare bene, momenti "felici" nel gioco e che, di conseguenza, hanno reso felice anche te come giocatrice.


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Lavinia

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Re:Quella volta che un gioco vi ha fatto stare bene
« Risposta #3 il: 2012-11-23 14:21:34 »
Capito cosa intendi ^_^

Hmmm, così su due piedi direi:

-il finale di Dilemma, con Bran (la mia ala blu) che si è ritrovato ad avere un fidanzato meraviglioso, una mamma adottiva che lo era ancora di più e un cagnolino :D agrodolce perché uno dei suoi fratelli è asceso, ma comunque molto puccioso e bwiiii
-Il finale di LMVcP, perché nonostante io mi fossi suicidato alla fine uno degli altri servitori si è integrato, ha costruito una scuola e ha intitolato a me la piccola biblioteca scolastica ♥ (ero il bibliotecario della padrona)



Giorgia

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Re:Quella volta che un gioco vi ha fatto stare bene
« Risposta #4 il: 2012-11-23 15:56:37 »
Mi sa che avevo capito male la domanda del 3d sorry    :-[

In una sessione di gioco in parte le emozioni del personaggio si trasferiscono al giocatore,  ma per me sono comunque filtrate, per cui la piena felicità no.
« Ultima modifica: 2012-11-23 16:06:50 da Giorgia »
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Patrick

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Re:Quella volta che un gioco vi ha fatto stare bene
« Risposta #5 il: 2012-11-23 16:17:44 »
mi viene in mente un discorso che facevo con Giacomo Vicenzi qualche mese fa sul fatto che è più difficile che a qualcuno rimangano impresse emozioni positive rispetto a quelle negative. O, detto diversamente, le emozioni negative è più facile che siano "forti".

Anche ezio accennava a qualcosa di simile nel suo articolo: http://www.gentechegioca.it/smf/index.php?topic=4676.0

sono off topic, Mar?
Patrick Marchiodi, il Valoroso ~ Bravo Organizzatore di CONTM ~ Prima gioca, poi parla. ~ "La cosa più bella di INC11 è stata giocare con persone conosciute da due ore e avere l'impressione di giocare con amici di una vita" - Dario Delfino

Mar

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Re:Quella volta che un gioco vi ha fatto stare bene
« Risposta #6 il: 2012-11-23 16:33:19 »
Forse potrebbe meritare un topic a parte, in effetti. Anche per capire se è un "problema" delle emozioni o dei giochi.


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Mattia Bulgarelli

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Re:Quella volta che un gioco vi ha fatto stare bene
« Risposta #7 il: 2012-11-23 17:17:33 »
Per esempio ne ho trovati una gran quantità nella mia recente partita dell'Amore al Tempo della Guerra.

Anche io voglio nominare L'Amore Al Tempo Della Guerra: partita non finita (ma sarebbe finita in tragedia), ma ho sentito che "Lei" (Lavinia) e "Lui" (io) giocavamo con sincerità due persone che facevano del loro meglio per stare insieme nonostante tutto.
Due personaggi (credibili come persone) che si volevano bene. Che si proteggevano da cose orribili, che si fidavano l'una dell'altro.

E ancora Cuori di Mostro, il mio Lupo Mannaro e la Strega di Mario, un amore in boccio, non detto ma che iniziava a nascere da piccoli gesti.
Lui un messicano mezzo gangsta tutto tronfio di voglia di apparire ma con un lato tenero, in forma di lupo e pieno di botte si è trascinato, per istinto, a casa di lei. E lei lo ha aiutato come poteva. D'awwwwwww!

E ancora Dilemma, la mia Ala Verde con la Chiave di Manuela, la bella restauratrice con un braccio solo. Aver potuto dirle che per il mio Albert era il resto dell'umanità ad essere mutilata, perché due braccia ce l'hanno in tanti, ma il suo genio l'aveva solo lei, e vederla sorridere, non ha avuto prezzo.

O ancora vedere la mia supereroina (umana in power armor) in AiPS perdere le certezze una alla volta: la Patria, Dio, la Famiglia, la carriera militare, la fiducia nelle sue doti di leader... perdere tutto tranne l'amore di una persona speciale che le era accanto da anni, con cieca e assoluta fiducia e fedeltà (grazie Michela per un PnG come pochi).

O ancora, ai tempi di GURPS (altra storia di superpoteri, ma con altri temi), vedere una Bella e Impossibile intenerirsi per una persona che, beh, non era esattamente lo standard di "principe azzurro". (ciao, Sonia, e grazie per le tue "sgallettone")
Co-creatore di Dilemma! - Ninja tra i pirati a INC 2010 - Padre del motto "Basta Chiedere™!"

Re:Quella volta che un gioco vi ha fatto stare bene
« Risposta #8 il: 2012-11-23 18:00:13 »
avoja se m'è capitato!
praticamente ogni singola che gioco e che il gioco e la storia mi prendono bene e mi affeziono ai personaggi (e non è detto che succeda sempre, eh). ;)
tanto che poi devo mettere in grafite e carta quello che mi vortica dentro, per imprimere le sensazioni e sperare che non affievoliscano con il tempo.
me li sogno pure! :P

Gli episodi sono millemila e continuano a sommarsi!
E saltano fuori, di tanto in tanto, quando il Clan si mette a cianciare. ;)

Dalla bellissima e altrettanto svalvolata jappo-americana, presa malissimo dal suo nano-dalla-mandibola-di-metallo in GURPS (hey, Clan, Jackie ha un corno, eh ;) - cit!). si, proprio quella che ha citato Mattia.

E quella volta che, avevo da poco iniziato a giocare di ruolo e praticamente poco prima che abbandonassimo del tutto Vampiri (PIU' DI DIECI ANNI FA!!!) e la mia pg ha salvato la sua amica, ricucendola dopo uno scontro massacrante. il piacere di averla aiutata in modo concreto, la felicità che i pg fossero ancora assieme.. *__*

Oppure quando, sempre in GURPS, la sedicenne mannara ha fondato il club delle sedicenti sedicenni in parallelo con la sua crew di disadattati adolescenti mutanti! :D

Ogni volta che il guerriero solido e un pò bonaccione (png di D&D, ovviamente) ha scosso la testa e sopportato le bizze e le angherie della fatina/monaco.

Il modo in cui la Mezza-Drow un pò timida e dal cuore d'oro, partita come una burba, è riuscita ad instaurare un rapporto di solida fiducia con il Generale Duval (seeeh, quello là! :P) e si è integrata con il resto del gruppo di soldati scelti.


e più di recente, in MH aver avuto il DS più breve della storia, perchè quando la fantasmina è scomparsa, rischiando di cadere nell'oblio, la Vampira (amica, sorella) ha subito sentito la sua assenza e quando anche gli altri l'han notato, l'han fatta sentire importante. lei era emotivamente distrutta, per essersi scoperta così platealmente davanti a loro, ma al contempo grata e felice di essere apprezzata.

Aver dato il via, con lo Schianto, ad una serie di slogan inneggianti a tette e libertà. (lascio che ad inneggiare, nel caso, sia il Senzafaccia di Manuela.. coff.. :P)


E solo ieri, l'aver fatto uscire dal DS il Ghoul facendo leva sull'ammòrre e aver riscritto la mossa sessuale per farla calzare a pennello sull'evoluzione della coppia di sciocchissimi adolescenti.



spero di aver reso l'idea e non aver sforato il tema.
di fatto, i ricordi belli, vengono da campagne/giocate che mi hanno divertita, con tutte le lacrimucce latenti del caso, anche.


« Ultima modifica: 2012-11-23 18:04:41 da Sonia Grossi »
dicono che sono un'adorabile stronzetta. adorabile non so, stronzetta di certo. ma è colpa dello schizzo di DNA felino, non mia!    dicono anche che sono "hipster".. solo che non so nemmeno cosa voglia dire.

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