Allora, io ho iniziato a giocare al vecchio Mondo di Tenebra (qualche partita sporadica), poi ho iniziato a giocare (e gioco tuttora) regolarmente al nuovo MdT con un gruppo fisso ^_^ nonostante i giochi Whitewolf siano fra le peggiori porcherie mai generate ludicamente, dato che tutti siamo persone mature e con un contratto sociale molto forte non abbiamo mai avuto grossi problemi, e quei 2-3 che si sono presentati (in 8 anni di gioco!) sono stati affrontati e risolti. [@Giorgia: dato che non so se tu sia già incappata nel termine "contratto sociale", se ti interessa sapere cosa significa dimmelo e provvedo volentieri a fornire spiegazione ^_^].
Oltre ai giochi del nuovo MdT abbiamo poi provato alcuni giochi moderni (dopo che io ho iniziato a giocarli con Ezio, Vellu ecc.) senza problemi, il che è un ulteriore segnale dell'essere un gruppo equilibrato e sensato
Appunto, nel 2008 ho iniziato a giocare con Ezio e Vellu a questi giochini nuovi, iniziando da un cani giocato malissimo, passando per un AiPS passabile e passando poi ad altro (non ricordo i giochi specifici, ne abbiamo provati diversi di quelli disponibili allora in italiano). Dato che ero già abituata a giocare con abitudini sane, collaborando fra giocatori e col master, non mi sono sembrati poi così diversi. Il concetto di "il gioco va giocato come è scritto" era nuovo, ma non è stato difficile capire che era perché, a differenza dei giochi del MdT, avevano un obiettivo ben specifico ed erano molto dispersivi. In fondo, già col gruppo del MdT si giocava umani per avventure investigative, Vampiri per intrighi politici, Maghi per esplorare dubbi morali e così via, adottando certe regole a seconda appunto di se fossero funzionali ai temi o meno... Semplicemente, in questi giochi nuovi la cosa era formalizzata e quindi era un lavoro in meno da fare (sono stata molto, molto fortunata a capitare in quel gruppo di MdT).
Man mano che provavamo vari giochi si aggiungevano pezzetti nuovi al puzzle, scoprivo nuove tecniche e così via, ma nessuno mi ha veramente stupita, o shockata, a parte due abbastanza recenti: Trollbabe e Il Mondo dell'Apocalisse.
Trollbabe mi ha levato l'unica abitudine classica da tradizionale che mi portavo dietro, ovvero il chiedere sempre se posso fare o meno qualcosa. Con Trollbabe ho capito che, se nel gioco son il protagonista, le cose le
faccio, non
provo a farle. Poi, ovviamente, potrei fallire, ma posso caricare come un tir ai 120 km/h invece di saltellarci intorno timidamente. Mi ha insegnato a giocare in maniera decisa e di pancia, a non stare a pensare troppo a cosa fare, a essere protagonista.
Il Mondo dell'Apocalisse (e derivati), mi hanno invece introdotta all'eleganza del concetto
per farlo, fallo. Se lo fai, l'hai fatto, ovvero all'integrazione meccaniche/fiction. Anche se è una cosa presente e ben fatta in altri giochi che avevo provato, qui è espressa in maniera esplicita e tutto si incastra alla perfezione. Ho capito quanto sia importante in un gioco, e quali sono i rischi nel non averla.